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Autore: Blzbp91    27/10/2013    1 recensioni
Misty, la capopalestra di Cerulean city, è diventata la campionessa della regione di Kanto, presiedendo così il torneo di pokémon più importante del mondo. In che modo, questo cambiamento, influirà sulla sua vita? E in che modo inciderà sui rapporti con i suoi amici? E, soprattutto, in che modo tutto questo farà evolvere la sua relazione con Ash?
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Nota dell'autrice - Idea nata da una mia vecchia one-shot, che ho voluto sviluppare in una long. Anche qui ho inserito Emy, personaggio da me inventato e già presente nella mia vecchia ff "Kyoto Master League" (attualmente incompleta, ma spero di portarla a termine, un giorno). Spero vi piaccia. Buona lettura! ^^

Erano trascorsi tanti anni da quando Misty aveva intrapreso quel viaggio per diventare la migliore allenatrice di pokémon d’acqua di tutti i tempi: all’epoca altro non era che una decenne piena di sogni e di speranze, continuamente spettinata e in conflitto con se stessa; trascorreva le sue giornate a pescare, a sbucciarsi le ginocchia e a stringere i denti. Misty credeva davvero tanto in quello che faceva, nonostante fosse, all’apparenza, una bambina come tante altre.

Amava la solitudine, non gradiva la compagnia. Nessuno riusciva a comprenderla, tutti erano troppo diversi, troppo distanti da lei. I suoi migliori amici erano i suoi pokémon. Nemmeno le sue sorelle maggiori erano riuscite a instaurare un buon rapporto con lei, anzi: ogni occasione era buona per mortificarla, sminuirla, denigrarla. 

Misty era sempre stata in secondo piano: mangiava da sola, giocava con bambole di seconda mano e, nelle occasioni più importanti, indossava kimono usati.

Aveva dieci anni, solo dieci anni. Ma il desiderio di incontrare un amico su cui contare era fin troppo grande.

Quella situazione, durante la sua breve vita, non era mai cambiata, nemmeno per un giorno. Fino a quando…

 
-

- Misty! - Una voce femminile, piuttosto squillante, si propagò in quella stanza.
- Uh? Oh! - Una ragazza, sdraiata sul letto posto al centro della camera, si svegliò improvvisamente. - Emy! Sei tu? Cavoli, che spavento… -
- Scusa, Misty. - Rispose l’altra persona, chiudendo la porta dietro di sé. - Stavi dormendo? Guarda che è mezzogiorno! Non dovresti essere in palestra a quest’ora? -
- Ti ricordo che è domenica… oggi la palestra è chiusa! - Ribatté Misty.
- Beh, è vero. Però negli ultimi tempi eri così indaffarata da sostenere incontri anche nei giorni festivi… per questo mi sono stupita di non averti trovato in piscina. -
- Già… ho davvero strafatto negli ultimi tempi. Ma sono umana, no? Non avrei potuto reggere quel ritmo ancora per tanto tempo… -

Misty era una ragazza di circa venti anni: la sua caratteristica principale erano i suoi foltissimi capelli rossi, che delicatamente le accarezzavano il collo e le spalle. Il suo viso, chiaro come la luna e corredato da lineamenti delicatissimi, saltava subito all’occhio per gli splendidi occhi verdi a cui faceva da cornice. Misty era di altezza media e aveva un fisico atletico e asciutto, tipico di un’ottima e allenata nuotatrice.

L’altra ragazza, Emy, sembrava poco più grande della sua amica: era più alta e più formosa. I suoi capelli erano castani, lunghi e liscissimi, molto più di quelli di Misty. I lineamenti del viso erano molto più marcati e gli occhi azzurri decisamente intensi.

- In effetti di recente stai sfidando davvero parecchi allenatori. Ormai la palestra di Cerulean city è tra le più gettonate della regione di Kanto! Dovrei preoccuparmi, vero? Mi fai concorrenza! - Esclamò Emy.
- Ma per favore! - Controbatté Misty. - Parli proprio tu? La palestra di Viridian city è affollatissima da anni, da quando siamo tornate dal nostro viaggio! Io ho dovuto faticare moltissimo per far riacquistare prestigio alla mia palestra… sai… dopo l’operato non proprio encomiabile delle mie sorelle… -
- Sei stata brava. - Sorrise Emy. - Ma ciò non significa che tu non debba riposarti! Anzi, dormire significa rigenerarsi. E tu non puoi fare in modo di avere le rughe già a venti anni, Misty! -
- Eh?! Le rughe?! - Domandò la rossa inorridita.
- Proprio così! Senza contare che tu sei un’allenatrice di pokémon d’acqua e trascorri la maggior parte del tuo tempo in piscina! Il cloro non è di certo un toccasana per la pelle! -
- Posso dire lo stesso di te, il calore provocato dal fuoco che domina la tua palestra non è da meno! -
- Beh, ma nel mio caso le rughe sono giustificate, io sono più vecchia di te! - Le due ragazze rimasero in silenzio per qualche secondo, poi scoppiarono a ridere.

Emy e Misty erano grandi amiche. Migliori amiche. Si erano conosciute dieci anni prima e d’allora non si erano mai più separate. Per ben quattro anni viaggiarono insieme nelle regioni di Kanto e di Johto. Le due consideravano quel periodo il più bello della loro vita.

- Come sta Harrison? - Domandò Misty, che dopo aver smesso di ridere, cambiò argomento.
- Sta bene! Anche se non abbiamo modo di sentirci spesso… - Emy si intristì.
- Come al solito si sta allenando a più non posso, eh? Chissà chi mi ricorda… -
- Per piacere, smettila di paragonare Harrison ad Ash! Potrei offendermi, sai? -
- Non potrei mai paragonare Ash! - Esclamò Misty, piuttosto irritata.
- Oh, è vero, dimenticavo che per te Ash è imparagonabile! -

Seguirono altri secondi di silenzio. Questa volta fu Misty a intristirsi.

- Ho toccato un tasto dolente, scusa. - Affermò Emy.
- Ma no, figurati. Tanto, ormai… -
- Novità da quel fronte? -
- Nessuna, Emy. -
- Nemmeno una telefonata? -
- No. -
- Una videochiamata? - 
- No. -
- Una lettera? -
- No. -
- Un sms? -
- Nulla. -
- Un segnale di fumo? -
- Oh, insomma, Emy! - Sbottò Misty. - Dovresti sapere come è fatto Ash, no? -
- Già e proprio perché so com’è fatto e soprattutto perché TU sai com’è fatto… dovresti, insomma… lasciar perdere, no? -
- Mai! - Misty s’irrigidì.
- Ogni volta che vengo a trovarti, il discorso va sempre a parare lì! E ogni volta devo vederti in queste condizioni! Ma insomma, Misty! Sei bellissima, sei dolcissima, sei una ragazza intelligente, un’allenatrice fantastica e… ancora pensi a quello? Ma dai! -
- Tu non puoi capire! Non conosci Ash come lo conosco io! -
- Sì, è vero, ci hai viaggiato di più… non voglio mettere in dubbio il suo valore, è un grande allenatore e una grande persona per certi aspetti… ma per altri no! Abbiamo condiviso tutto con lui e guarda un po’? Ci ha dimenticato… anche a me dispiace, sai? Lo consideravo uno dei miei migliori amici. Però è da anni che non si fa vivo. Cosa devo pensare? Dovremmo accontentarci di qualche suo sporadico pensiero? Ammesso che ci sia… -
- Ash non ci ha dimenticato, Emy! Perché ti ostini a insistere su questo punto? -
- Perché è evidente, Misty. Le amicizie, o meglio, in generale i rapporti, si coltivano. Non si lasciano morire così. -
- Questo è quello che pensi tu! -
Emy sospirò: - E’ impossibile ragionare con te. Sei convinta che Ash pensi ancora ai suoi viaggio di Kanto e di Johto? Liberissima di farlo! Io ho un’opinione diversa da te, sono sincera. -

Misty non proferì parola. Sia lei che Emy rivolsero lo sguardo verso la finestra: la loro attenzione fu attirata dal vento, che in quella domenica triste e uggiosa, era più forte che mai.
  
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