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Autore: alix katlice    27/10/2013    11 recensioni
[AU!Modern] [Cato♥Clove][Cato♥Glimmer][Clove♥Marvel][Glimmer♥Marvel]
(Lo so, un bell'intruglio!)
Cosa succede quando Glimmer, Cato, Marvel e Clove, partiti per una semplice vacanza in campeggio, si ritrovano persi e senza benzina su una spiaggia deserta?
Cosa accadrà in questi giorni in cui i nostri quattro ragazzi si ritroveranno soli, senza nessun adulto a controllarli?
Quattro adolescenti alle prese con i loro film mentali, le loro preoccupazioni relazionali, e le loro emozioni.
- Cosa ne pensi? – chiese Glimmer, le gambe stese sulla roccia e le braccia tese, le mani poggiate dietro la schiena.
Guardò Marvel mentre si accendeva una sigaretta, la fiamma dell’accendino che tremolava per il vento, che le scompigliava i capelli.
Lo fissò, la camicia e i pantaloni arrotolati, i capelli e gli occhi dello stesso colore, scuro.
Marvel le piaceva.
- Cosa ne pensi? – ripeté, non avendo ricevuto prima una risposta.
Il ragazzo si tolse la sigaretta dalla bocca e voltò la testa verso di lei.
- Penso che siamo nella merda.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Cato, Clove, Lux , Marvel
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, purtroppo, sono di Susane Collins. La fan fiction non è scritta a scopo di lucro.
 



Seven days on the sea.
Secondo Capitolo – Secondo Giorno.
 
 
 
 
 

 




Clove si stropicciò gli occhi, e si stiracchiò nell’angusto spazio di quella minuscola macchina rossa.
Minuscola macchina… rossa?
- EHI! – urlò, tirandosi seduta di scatto e urtando con il braccio un assonnato Cato accanto a
lei –che grazie alla più che stupida mossa cadde dai sedili posteriori dell’aiuto sul pavimento di essa.
- Cosa cazzo fai, deficiente! – esclamò Cato, massaggiandosi la testa per la botta presa.
Clove aprì lo sportello della macchina e si precipitò fuori, decisa a mettere quanti più metri possibili di distanza fra lei e l’individuo sdraiato dentro.
Era… inconcepibile! Aveva dormito con quell’idiota, era stata a stretto contatto con il suo corpo per ore!
In realtà, al pensiero del contatto con il suo corpo lo stomaco di Clove fece le capriole, ma cercò velocemente di mascherare quella sensazione, e la interpretò come voglia di vomitare.
Perché, poi, l’idea di aver dormito con il suo vicino rompipalle e straviziato e montato avrebbe dovuto farle sentire qualcosa al di fuori della nausea?
Non era di certo uno strafigo assurdo con capelli stupendi e sorriso da mozz-…
Clove scosse la testa, perché quel pensiero era assurdo.
E no, non doveva farsi strane idee sulle posizioni in cui avevano dormito quella notte, perché quei sedili erano a mala pena sufficienti per una persona sola.
- Tu sei mezzo matto! Come ti è venuto in mente di farmi dormire con te? Tu sei completamente andato!
- Mezzo matto e poi completamente andato, la tua indecisione mi destabilizza.
- Fanculo, lo sai cosa intendevo! Cosa ti è passato per la testa?
- Sei tu che mi hai chiesto  di dormire con te, esaurita.
- Non è vero, io mi sono addormentata sulla spiaggia!
- E quello non era un chiaro invito a portarti a letto?
- Che deplorevole scelta di parole*(1)
- Ma voi non sapete fare altro che litigare?
I due ragazzi si voltarono.
Marvel era in piedi davanti a loro, con gli occhi semichiusi a causa del sonno.
- Io e Glimmer stiamo cercando di dormire.
Lo osservarono mentre se ne tornava nella sua macchina, e entrava al posto guida, con Glimmer sdraiata sui sedili posteriori.
- Ecco. Potevi fare come ha fatto lui, no?
- Poi dormivo scomodo.
- RAGAZZI STOP.
 
 
***
 
 
Quel secondo giorno, per Glimmer, era iniziato piuttosto male.
Si era svegliata alle otto di mattina per colpa di Cato e Clove, che non si era capito perché avevano dovuto fare quella scenata isterica solamente per aver dormito insieme.
Poi, aveva finto di dormire per circa due ore solamente per restare in macchina con Marvel, il quale dormiva davvero.
Infine, aveva dovuto subirsi di nuovo una sfuriata fra Clove e Cato, tanto che avrebbe voluto uscire dalla macchina a gridarli di prendersi una camera.
Perché fra quei due c’era troppa tensione sessuale, di questo Glimmer se n’era accorta: non era stupida, come la maggior parte delle persone pensavano.
Aveva capito che fra quei due c’era qualcosa… e sarebbe riuscita a far venire allo scoperto quel qualcosa, ne era certa.
E, magari, sarebbe riuscita anche a conquistare Marvel.
Chissà.
 
 
***
 
 
Marvel e Cato, quella mattina, avevano deciso di andare ad esplorare camminando dall’altro lato rispetto verso dove si erano diretti la mattina prima.
La scelta era sembrata ad entrambi la più saggia, considerato che non avevano affatto voglia di restare ad assistere alla sfuriata di Clove, che era iniziata alle otto e, alle undici, non era ancora finita.
- Secondo te perché se l’è presa così tanto?
- Perché ti odia?
Marvel aveva risposto con tutta sincerità a quella domanda, e non fu sorpreso nel constatare che lo sguardo di Cato si incupì.
- Le donne mi amano, non è possibile che una di loro mi odi.
- Forse è lesbica.
- Forse mi ama segretamente.
- Certo.
Marvel prese a calci un sasso, l’unico presente in mezzo a tanta sabbia.
In realtà, quel discorso avrebbe dovuto dargli fastidio: a lui piaceva Clove. Ma in pratica non era così.
Sì, era sicuro che quella ragazzina gli piacesse, ma il fatto che ci fosse la possibilità che fosse innamorata di Cato… non lo turbava. Forse era per il fatto che, quella notte, era stato così a suo agio a osservare Glimmer dormire sui sedili posteriori della sua auto… forse era così.
Perciò, visto che era molto indeciso sui suoi sentimenti, decise che la cosa migliore era sfruttare Cato per capire a chi teneva davvero, se a Clove o a Glimmer.
- Non ti si filerebbe mai – disse, sicuro che il suo migliore amico abboccasse all’amo.
Infatti così fu: Cato non era tipo da tirarsi indietro davanti ad una così aperta sfida.
- Scommettiamo che alla fine di questa settimana Clove sbaverà ai miei piedi?
- Scommettiamo.
 
 
***
 
 
Mentre i due ragazzi erano andati ad esplorare il resto della spiaggia, Glimmer e Clove si preoccuparono del pranzo, come il giorno prima.
La loro momentanea alleanza era ancora duratura, anche se Clove non capiva ancora bene a cosa servisse… e per questo fu sul punto di mandarla all’area quando Glimmer chiese:
- Clove, la prossima volta potresti cercare di non iniziare a sclerare come una gallina alle otto di mattina? Stavo dormendo.
La più piccola annuì, anche se avrebbe voluto darle una padellata in testa.
Non lo fece, ma solo perché quella situazione la attraeva, e considerando che avrebbero dovuto passare una settimana nel nulla qualche divertimento non era da escludere.
- Allora, ma con precisione, in cosa consiste la nostra alleanza? – domandò.
- Qual è il nostro scopo? – chiese Glimmer per chiarimenti.
Clove annuì, e Glimmer sorrise in modo decisamente inquietante, un sorriso che era stranamente intonato al suo viso contornato da boccoli biondi.
- Ci serve a conquistare.
Per un momento Clove iniziò a ridere, sicura di aver capito male: guardando il viso della compagna però si azzittì.
- COSA???
- Conquistare, Clove, conquistare! Siamo rimase sole con due gran pezzi di manzi e tu non vuoi approfittarne? Ma che razza di adolescente sei?
- Cato lo odio e Marvel non lo conosco!
- Primo: Marvel è mio anche se lo conoscessi. Secondo: tu non odi Cato. E te lo dimostrerò.
 
 
***
 
 
Il pranzo proseguì in silenzio.
Cato e Marvel ogni tanto si lanciavano occhiate complici, così come Glimmer e Clove: nessuno osò parlare finché non finirono.
Poi, come ormai di tradizione, ci fu il solito pisolino pomeridiano che si prolungò per gran parte del pomeriggio.
Infine, arrivò la sera.
 
 
***
 
 
- Dovremmo fare una specie di programma… tipo quello nei villaggi vacanza, sapete?
Marvel, Cato e Clove si voltarono verso Glimmer: pensarono che, quello che aveva detto, era giusto.
- Mi sembra una buona idea – disse Marvel, guadagnandosi un timido sguardo di felicità da parte di Glimmer.
- Sì, anche a me – si aggiunse Cato.
- Il problema è: che cosa organizziamo? – domandò Clove.
Ci fu qualche secondo di silenzio dove tutti pensarono a cosa avrebbero potuto organizzare, poi Clove parlò.
- Bagno al mare la sera?
- Buona idea! – disse entusiasta Cato, guadagnandosi un’occhiataccia dalla ragazza – e poi? – continuò.
- E poi… partite di calcio? Ce l’abbiamo una palla? – disse Glimmer, anche lei molto felice che la sua richiesta fosse stata accolta con così tanta velocità.
- Sì, ce l’abbiamo, uno da calcio e uno da pallavolo – la confortò ancora una volta Marvel.
- Grandi, quindi: bagno al mare, partite di calcio e pallavolo, e poi?
- E poi potremmo organizzare gare di corsa…
- Mi sembra una grande idea!
- Siamo dei geni!
E, in quel momento, si sentirono legati come non lo erano mai stati.
 
 
***
 
 
Durante la cena non successe niente di eclatante, se non l’insolita gentilezza di Cato nei confronti di Clove e l’ancor più strano interessamento di Marvel nei confronti di Glimmer.
Si addormentarono sulla spiaggia.
 
 
 


 
_______________________________________________
 Alice’s Space:
Yuuuu.

Scusate tantissimo il ritardo! Non era mia intenzione, ma la scuola mi tiene un sacco occupata...
IERI HO INCONTRATO CASSANDRA CLARE.
E sono un po' sovraeccitata, percui fatemi notare se ci sono errori nel capitolo, sono sicura che ce ne siano tanti ma non riesco a concentrarmi bene xD
Questo capitolo è un po' di passaggio... le cose iniziano a concretizzarsi nel prossimo capitolo :3
Beh, spero vi sia piaciuto e ciao a tutti, alla prossima!
  
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