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Autore: potteriani    27/10/2013    3 recensioni
Allora! L'estate è lunga, e la Plec mi ha lasciato con l'amaro in bocca dopo la fine della 4° stagione, così ho deciso di scrivere questa fanfiction per dire come dovrebbe andare la prossima stagione secondo me!
*Attenzione: io adoro il Klaroline e sappiate che questo influenzerà la storia!*
Bene, siete stati avvisati! :)
Dal primo capitolo: "Matt e Rebekah … Non l’avrei mai detto eppure quei due sembrano amici. / Elena e Damon vivono insieme in un piccolo bilocale fuori dal campus, o meglio, Damon vive lì ed Elena ogni tanto -spesso- dorme da lui. / Bonnie è praticamente sparita dal giorno del diploma. / Stefan se ne è andato. / E poi c’è Tyler. Finalmente è tornato!"
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elena Gilbert, Klaus, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ok, piccolo suggerimento pre-lettura! Se volete, come per il capitolo di Natale, vi metto il link di una canzone che c’è già stata in TVD, che magari potete mettere come sottofondo alla lettura, per creare l’atmosfera!
https://www.youtube.com/watch?v=t-zs1n-4S0A Ok, detto questo, ci vediamo poi sotto, buona lettura!!!



Velocità. E’ una cosa che mi ha sempre affascinato. Il potere della velocità muove il mondo in un certo senso. Fin dai tempi antichi, quando ero umano, salire su un cavallo e lasciarlo correre era liberatorio. Sentire il vento sulla faccia, l’odore degli alberi. Era un modo per ricongiungermi alla natura.
Ma ora … ora non mi importa niente delle sensazioni che la velocità mi dava. Ora mi interessa solo arrivare a Mystic Falls il prima possibile.

Scendo dalla macchina sbattendo in fretta lo sportello, per poi correre a velocità sovrumana verso la porta. Non busso neanche, sento delle voci. Il salotto di casa Salvatore è affollato.
Elena è seduta vicino a Damon, che sta bevendo qualcosa che sembra liquore, la faccia stravolta. Stefan è sdraiato su un divano, Katherine con la testa fasciata è sopra di lui e gli sta estraendo un pezzo di legno dal petto. C’è una ragazza molto giovane, bionda, sdraiata sull’altro divano. Ha gli occhi chiusi, ma il suo petto si alza e si abbassa regolarmente. Rebekah è accanto a lei, e le sta tamponando la fronte con un panno bagnato. Jeremy e quella che suppongo essere la sua ragazza sono in un angolo chini su un kit di pronto soccorso.
Tutti, a parte Jeremy e la sua ragazza, sono ammaccati, con qualche taglio e ricoperti di foglie e rametti vari.
Ma non noto tutto questo in un primo momento. La mia attenzione è catturata da una ragazza bionda, con i capelli sporchi di sangue, il viso pallido e gli occhi chiari. Un groppo alla gola mi soffoca, lei mi corre incontro con un sorriso genuino che però sembra farle male, perché si tocca la guancia destra. Apre le braccia, gettandomele al collo.
-Caroline!- esclamo stringendola più forte di quanto vorrei, infatti fa un piccolo lamento. Allento un po’ la presa. Anche lei come gli altri è piena di tagli e di sangue sui vestiti. Rimaniamo così per un’eternità di tempo, potrebbe non finire mai. La stringo protettivo tra le braccia, facendole sentire tutto il calore del mio corpo, cercando di rassicurarla. Lei si aggrappa alle mie spalle e nasconde il viso nell’incavo del mio collo.
Caroline è qui. E’ salva, sta bene. Caroline è viva. Per tutto il viaggio da New Orleans a qui non ho fatto altro che torturami con i peggiori scenari della situazione. Quando Jeremy mi ha chiamato per dirmi che ci mettevano più del previsto a tornare dalla foresta non ho potuto non precipitarmi qui.
Ed ora sono arrivato, ed ho tra le braccia il più grande tesoro della mia vita. Finalmente, dopo ore di ansia, posso tirare un sospiro di sollievo.
 


-Ehi Jer- dico sullo stipite della porta. Jeremy, intento a guardare fuori dalla finestra, si volta verso di me, e non appena mi vede sorride.
-Ehi, pensavo fossi di sotto a preparare tutto- mi dice avvicinandosi.
-No, dimentichi che è Caroline la maniaca del controllo- dico entrando e sedendomi sul letto. Jeremy si siede accanto a me.
-Sai, mi sembra così surreale festeggiare. Insomma, quest’anno ne abbiamo passate davvero tante. Ora, senza niente di cui preoccuparci è quasi come … come un sogno- dico guardandomi intorno.
-Beh, se ora è un sogno, finora abbiamo avuto solo degli incubi- mi risponde prendendomi la mano. –Andrà tutto bene Elena-
Sorrido. Ha ragione, andrà tutto bene. Destiny è riuscita a distruggere Qetsiyah per sempre, se ne è andata. Ha perso molte energie, ma dopo qualche settimana si è ripresa. Tutto adesso è così diverso. Sto ancora con Damon, e per la prima volta sono felice non solo per me, ma anche perché nessuna delle persone che amo è in pericolo. Jeremy ed Amy stanno così bene insieme, infatti oggi festeggiamo tutti il suo compleanno. Caroline e Klaus hanno chiuso la pausa molto in fretta, tornando ad essere una coppia felice. Anche Rebekah e Matt sono tornati insieme, e cosa strana ma infondo non così impossibile, Elijah ed Hayley si stanno dando una possibilità, e per ora vanno alla grande, Henrick poi adora tutti! E … beh, ci ho messo un po’ ad accettarlo, ma ora non mi sembra più tanto terribile: Stefan e Katherine stanno insieme. E’ incredibile, ma Katherine è davvero cambiata. Penso che Stefan possa riuscire a fare qualsiasi cosa con il suo amore, perfino cambiare Katherine.
-Elena, io … ecco, vorrei darti una cosa- dice Jeremy lasciando la mia mano ed alzandosi, andando ad aprire un cassetto della scrivania.
-Cosa?- gli chiedo rimanendo seduta. Lui si volta, con una piccola scatolina rossa tra le mani, e torna a sedersi accanto a me.
-Questa … questa me l’aveva data mamma poche settimane prima di morire. Disse che era appartenuta a tutte le donne della sua famiglia, e mi disse che l’avrei dovuta dare alla donna più importante della mia vita, senza esitazioni. Penso che intendesse una ragazza che poi avrei sposato, ma non voglio usarla per quello-
-E’ il tuo regalo di compleanno per Amy, Jer?- chiedo sorridendo.
-No- dice scuotendo la testa. –All’inizio avevo pensato di dargliela ma … poi ho cambiato idea. Voglio darla a te. Elena, tu sei mia sorella. Mi sei sempre stata vicina, e nonostante tutte le volte in cui io ti ho voltato le spalle, tu non hai mai perso la speranza con me. Mi hai sempre protetto. Sei la mia famiglia Elena, ti voglio bene e non voglio perderti. Perciò … questa è per te- dice, e poi mi porge la scatola. La apro lentamente, con gli occhi lucidi, commossa dalle parole di mio fratello.
Dentro c’è una piccola catenina d’oro, con una “S” dorata come ciondolo. E’ la “S” di Sommers, il cognome di mamma, e di zia Jenna. Ricordo di averlo visto qualche volta addosso a mia madre, ed il pensiero mi commuove ancora di più, facendo scorrere una lacrima lungo la mia guancia.
-Grazie Jeremy, davvero- dico sorridendogli, poi lo stringo forte in un abbraccio, posando la testa sulla sua spalla. Anche lui mi stringe, poi si stacca, dicendomi: -Avanti, te la metto-
Mi alzo in piedi, con Jeremy alle mie spalle che mi chiude la collana intorno al collo, per poi sistemarmi i capelli. Mi volto verso di lui, che la guarda e poi mi sorride.
-Sei bellissima Elena-
 


-Perciò se ho fatto i conti giusti, dovrebbero esserci abbastanza sedie per tutti- dice Caroline guardandosi intorno e scrutando il giardino con sguardo calcolatore.
-Caroline, non preoccuparti, nel caso prendiamo qualche altra sedia da dentro- le dico sistemando il tavolo dove verrà messa la torta. Siamo nel giardino di casa Salvatore, sul retro, dove Caroline ha organizzato la festa di compleanno per Amy. Spero che tutti questi preparativi non la mettano in soggezione!
-A che ora arrivano tutti?- chiede sistemandosi un boccolo biondo dietro l’orecchio.
-Tra meno di un’ora- rispondo guardando l’orologio.
-COSA!? E LA TORTA NON E’ ANCORA QUI? DOVE DIAVOLO … - comincia Caroline urlando, ma la blocco prendendola per le spalle.
-Caroline! Calma! Damon sta arrivando con la torta, e il resto è tutto apposto, siamo in anticipo, ok? Adesso respira!- Caroline mi guarda con quello sguardo folle ancora per qualche secondo poi chiude gli occhi e respira profondamente, quando li riapre è tornata in se. Più o meno.
-Ok, ok … Aspetta! Sento il rumore di una macchina! Dev’essere Damon con la torta! Gli vai tu incontro Stef? Io intanto prendo qualche altra sedia … - dice Caroline guardandosi intorno. Annuisco sorridendo e torno dentro, verso l’ingresso. Appena metto piede in salotto vedo Damon entrare dalla porta e sorridendomi mi viene incontro.
-Allora come vanno i preparativi fratello?- mi chiede con una scatola tra le mani.
-Beh, sai com’è Caroline. A che gusto è la torta?- chiedo indicando la scatola.
Damon guarda prima me, poi la scatola, e poi alza gli occhi al cielo –Caroline ha detto di prenderla fragola e cioccolato. Neanche stessimo festeggiando un bambino di cinque anni!-
-Dai, non essere così cattivo con lei- dico sorridendo.
-La difendi anche? E’ una maniaca del controllo!- dice mentre continuiamo il nostro cammino verso l’esterno.
-E’ la mia migliore amica- rispondo semplicemente. Una volta fuori Damon fa vedere la torta a Caroline, che tutta preoccupata che si possa sciogliere corre a metterla in frigo.
-Ok, senti, io vado di sopra a farmi una doccia, pensi di poterla controllare per una mezzoretta?- dice Damon voltandosi verso di me.
-Penso di si. Comunque in cucina troverà il suo fattore distraente-
-Perfetto! Ci vediamo dopo!- e così dicendo torna dentro. Mi volto ad osservare il giardino, Caroline deve aver aggiunto minimo sei o sette sedie. O forse venti.
-Ehi- sento dire da una voce alle mie spalle. Mi volto e trovo Katherine sorridente. Indossa un vestitino blu scuro aderente che le arriva fino a metà coscia, e un giubbottino di pelle con le maniche rigirate. I capelli scuri le ricadono sulle spalle in boccoli perfetti.
-Ehi … Sei bellissima- dico andandole incontro. Lei continua a sorridermi.
-Beh, anche tu non scherzi- mi dice. Io indosso semplicemente dei jeans e una felpa grigia, non vedo cosa ci sia di bello. Come se mi avesse letto nel pensiero Katherine si avvicina e posa una mano sulla mia guancia, guardandomi negli occhi.
-Sei sempre bellissimo-
Non sono abituato a tutte queste smancerie, sono single da più di un anno. Ma con Katherine tutto è diverso. Mi allungo fino a colmare la distanza tra di noi, arrivando ad assaggiare quelle meravigliose labbra. Sono così morbide … Baciare Katherine non è assolutamente come baciare Elena. Con Katherine c’è un qualcosa che … beh, che si può provare solamente con la prima persona a cui si è dato un bacio. E Katherine è stata la prima per me. Le sue mani si spostano dalle spalle ai miei capelli, mentre le mie si posano delicatamente sui suoi fianchi, facendo scontrare i nostri bacini.
-Signor Salvatore … gli ospiti potrebbero arrivare da un momento all’altro … - dice lei portandomi indietro nel tempo, al 1864.
-Beh, allora che ne dice, signorina Pierce, di fare una passeggiata?- dico usando il suo stesso tono.
-Molto volentieri- mi risponde staccandosi da me e mettendo un braccio intorno al mio. Così ci avviamo lungo il giardino.
 


Corro in cucina, mettendo di corsa la torta in frigo. Ci manca solo che si sciolga, facendo diventare la scritta “Buon Compleanno Amy” un qualcosa di osceno! Chiudo il portellone del frigo voltandomi per tornare fuori, ma mi trovo la strada sbarrata da Klaus, che prima, troppo occupata a salvare la torta, non avevo visto.
Mi porto una mano al cuore per la sorpresa –Mi hai spaventato- dico.
-Ah si? Non volevo, scusa- risponde lui con una strana luce negli occhi.
-A che ora arrivano Elijah, Hayley ed Henrick?- chiedo cercando di arrivare verso la porta, ma Klaus non accenna a muoversi per farmi passare.
-Tra una mezzora- risponde avanzando verso di me.
-Klaus che stai … - comincio a dire, ma non riesco ad arrivare a fine della frase che mi ha già attaccata al muro, stringendomi per i fianchi e togliendomi il respiro con un bacio decisamente passionale.
-Klaus!- dico staccandomi –Arriveranno tutti tra poco, ed io devo anche prepararmi!-
-Shh … Ti prego … Abbiamo trenta … lunghissimi … minuti- dice baciandomi il collo tra una pausa e l’altra.
-E dove pensi di andare? In casa ci sono Jeremy ed Elena e … - dico cercando di restare lucida, senza pensare alle sue gambe in mezzo alle mie.
-O visto uno sgabuzzino molto carino da quella parte- sussurra contro la pelle del mio collo, facendomi venire i brividi.
-Vorresti farlo in uno sgabuzzino? Seriamente?!- dico allontanandolo un po’ per guardarlo negli occhi. Lui mi sorride malizioso.
-Non mi sembra che tu ti sia fatta troppi problemi a Londra in quell’ascensore- dice con voce roca portando a galla dei ricordi di tre mesi fa … ricordi molto … torridi!
Non riesco a trovare una risposta soddisfacente, così lui torna a baciarmi con foga. Ecco! Ho perso il controllo! Stringo le braccia intorno al suo collo, attirandolo a me sempre di più, mentre le sue mani vagano lungo la mia schiena, facendo scontrare il mio torace con il suo. I nostri respiri si fondono in un vortice senza precedenti. Stringo forte un lembo della sua camicia camminando all’indietro verso lo sgabuzzino, senza mai staccare le labbra dalle sue.
-Va bene … Solo per questa volta … - dico prima che chiuda la porta dietro le sue spalle.
 


-Che dice Hayley?- mi chiede Matt mentre rimetto il cellulare nella borsa, chiudendo la chiamata.
-Dice che sono quasi arrivati e che Henrick non ha fatto storie. Credo che quel bambino sia un santo! Insomma, riesce a sopportare uno come Nik come padre!- dico scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Matt ride mentre ci avviamo mano nella mano verso la porta della pensione dei Salvatore. Neanche il tempo di bussare che la porta viene aperta da Elena.
-Matt!- dice buttando le braccia al collo del miglior amico, che ricambia l’abbraccio con un sorriso.
-Elena! Come stai?- chiede staccandosi dopo un po’.
-Tutto bene. Cavolo, sono passati secoli dall’ultima volta che ti ho visto!- dice Elena sempre sorridente, poi sposta lo sguardo su di me. –Ciao Rebekah- mi dice avvicinandosi a darmi un abbraccio veloce.
-Ciao- dico io un po’ a disagio.
-Prego, entrate- dice Elena spostandosi di lato per farci entrare, chiudendo poi la porta dopo il nostro passaggio.
-Sono tutti in giardino- e così dicendo ci fa strada verso l’esterno.
-Chi è già arrivato?- chiede Matt.
-Praticamente tutti: Klaus e Caroline sono qui da stamattina, cioè, perlomeno Care. Katherine è arrivata dopo pranzo, ed Amy è qui da una decina di minuti-
Appena arriviamo fuori la prima cosa che mi colpisce è l’enorme quantità di sedie che ci sono.
-Stavate aspettando un centinaio di persone per caso?- chiedo guardandomi intorno.
-Molto divertente, davvero- Caroline si allontana da Stefan, con cui stava parlando, per dirigersi verso di noi. –Ciao!- dice abbracciandomi e avvolgendomi nel suo profumo alla pesca.
-Ciao Caroline- dico ricambiando l’abbraccio.
-Matt!- dice poi lei spostandosi ad abbracciare lui –Dio! Quanto tempo! Credo che tu sia rimasto l’unico di noi che segue frequentemente i corsi del college!-
-Si, beh, qualcuno doveva pur rimanere!- le risponde sorridendo.
Lascio i due vecchi amici a finire di salutarsi e mi avvicino ad Amy e Jeremy, seduti vicini, che hanno assistito alla nostra entrata insieme agli altri.
-Buon compleanno Amy- dico alla diretta interessata, che mi sorride –Jeremy- dico poi a lui a mo’ di saluto.
-Sorella, che fai, non mi saluti?- sento dire da una voce alle mie spalle. Mi volto e vedo Niklaus con le mani dietro la schiena che sorride.
-Nik!- dico abbracciandolo.
-Henrick e … - comincia a chiedere una volta staccatosi dall’abbraccio.
-Stanno arrivando, non preoccuparti-
 


Stringo la mano di Amy tra le mie senza neanche pensarci. Ormai è diventato il gesto più naturale del mondo per me. Col pollice disegno cerchi immaginari sul dorso della sua mano, mentre continuiamo ad osservare tutti gli amici intorno a noi che ridono e scherzando, sembrando quasi persone normali. Elena e Caroline stanno ridendo da qualche minuto, e sembrano tornate le ragazzine dei tempi delle medie da quanto sono felici. Stefan e Damon stanno ridendo per una battuta detta da Katherine, mentre Rebekah ed Elijah parlano tranquillamente, senza quell’aria di rigidità che solitamente si trova intorno al maggiore dei Mikealson. Klaus sta giocando con Henrick tra le sue braccia, che ride di quella risata unica dei bambini: cristallina e pura, come la risata degli angeli. Hayley è lì accanto, che li guarda e sorride, mentre ogni tanto allunga le mani per sistemare la maglietta di suo figlio e per assicurarsi che non si agiti troppo.
Noto che Amy la sta guardando da un bel po’. Penso che per lei sia come una specie di riferimento. Insomma, in fondo è l’unica licantropa donna che penso conosca. In effetti c’è qualcosa che le accomuna: entrambe hanno i capelli castani e gli occhi color cioccolato, anche se quelli di Amy sono un po’ più chiari. Ma non le scambierei mai per sorelle: Amy è decisamente più fragile, e la sua pelle è più chiara. Ma non si tratta solo dell’aspetto fisico. C’è qualcosa in Hayley, come una specie di forza e di rispetto. Immagino che dopo tutto ciò che ha passato sia il minimo: licantropo, donna e madre. Inutile dire che c’è una fierezza in lei unica. E credo che sia per questo che Amy la stia guardando così insistentemente: l’ammira.
-Perché non vai a parlarle?- le dico, facendola sobbalzare. Di sicuro non pensava che l’avessi notata.
-Come?- mi chiede sbattendo le palpebre.
-Avanti, so che vuoi. Magari lei potrebbe, non so, darti dei consigli. O anche solo per parlare con qualcuno che capisca tutta la storia della trasformazione-
-Non vorrei … disturbarla!- dice Amy mordendosi il labbro inferiore.
- Non la disturbi mica! Sai, credo che anche lei voglia parlarti. E’ davvero tanto che non vede un suo … simile. New Orleans non è la città adatta ai licantropi- le dico sorridendo.
-Ma non voglio lasciarti qui da solo … -
-Tranquilla! Credo chi mi unirò all’interessante conversazione Stefan-Damon-Katherine – rispondo indicando con un cenno della testa quel gruppetto.
-Ok … Va bene- dice Amy dopo un po’. Si alza in piedi, e così faccio io. Mi sorride, poi comincia ad avviarsi verso Hayley, ma la fermo per un braccio. Si volta con uno sguardo interrogativo.
-Te l’ho detto che ti amo?- le dico guardandola negli occhi. Lei sorride, scaldandomi il cuore.
-Ti amo anch’io Jer- e così dicendo si alza in punta di piedi stampandomi un dolce bacio sulle labbra. Ricambio il sorriso lasciandole andare il polso, mentre lei continua a camminare ed io mi avvio verso quell’insolito trio.
 


Chiudo la porta de giardino, dopo aver messo tutto a posto, mentre il sole tramonta definitivamente. Felice ma un po’ stanca per tutti gli eventi della giornata mi avvio verso la camera, pronta a buttarmi sul letto dopo un bagno caldo.
Appena arrivata in bagno apro l’acqua della vasca, andando poi a prendere un asciugamano dall’armadietto accanto al lavandino.
-Sei stanca?-
Mi volto verso la voce alle mi spalle, trovando Damon appoggiato con le braccia incociate allo stipite della porta.
Sorrido –Si, un po’- e così dicendo poggio l’asciugamano sul tavolino accanto alla vasca.
-Di’ un po’ … Non è che vorresti compagnia in questo tuo caldo e rilassante bagno serale?- dice sorridendomi nel modo in cui solo lui sa fare.
-Mi farebbe molto piacere … - dico avvicinandomi a lui e prendendogli il viso tra le mani, portando poi le mie labbra sulle sue, morbide e accoglienti. Le sue braccia mi scivolano dietro la schiena, circondandomi interamente.
-Hai un po’ troppi vestiti per i miei gusti- sussurra sulle mie labbra portando le mani sotto la maglietta, sfilandomela piano piano.
-Beh, anche tu- rispondo sorridendo, sbottonandogli la camicia scura. Non c’è fretta … siamo io e lui … ed una vasca calda che ci attende. Gli sfilo definitivamente la camicia lasciandola cadere a terra, seguita dalla mia maglietta.
-Sai … - sussurra tra un bacio e l’altro - … mi sembra incredibile poter stare con te … essere felice … senza nessun prezzo da pagare, potendo pensare solamente alla nostra felicità-
Mi stacco lentamente da lui, per fissarlo negli occhi, scrutando in quelle pozze color ghiaccio.
-Ti amo Damon- dico con una serietà che in questo momento sorprende perfino me. Damon mi guarda sbalordito per un attimo, sorridendomi poi in un modo che mi fa sentire l’unica donna al mondo. Di sciuro l’unica per lui.
-Ti amo anch’io- e poi mi da un lento, dolce, meraviglioso bacio, tornando così al nostro bagno.
 


-Care … Caroline … Amore svegliati- una voce roca e bassa mi sveglia leggermente. Sento le palpebre troppo pesanti, ma apro comunque gli occhi molto lentamente. Mi ci vuole un momento per metterlo a fuoco, ma poi lo vedo. Klaus è con lo sportello aperto, una mano sul mio ginocchio. E’ fuori dalla macchina, dal mio lato. Il cielo è scuro, dev’essere molto tardi. Guardandomi intorno vedo la nostra casa a New Orleans. Dopo la festa di Amy a Mystic Falls, e dopo aver salutato tutti, siamo montati in macchina con Klaus alla guida ed io al posto del passeggiero, diretti verso casa. Evidentemente devo essermi addormentata.
Klaus mi aiuta a scendere, ed una volta chiusa la macchina andiamo verso casa. Fa girare le chiavi tre volte nella toppa, e con un leggero scatto la apre, facendomi entrare. Dopo aver richiuso la porta nella casa regna il più assoluto silenzio. Hayley, Elijah e Henrick sono rimasti a Mystic Falls per questa notte, erano troppo stanchi per mettersi in viaggio, ripartiranno domani mattina. Così ora la casa è tutta buia e silenziosa, con solo me e Klaus al suo interno.
-Sei molto stanca? Ti porto a letto- dice Klaus mettendomi una mano sulla schiena. Io scuoto la testa, facendolo fermare per guadarmi negli occhi.
-Tutto ok?- mi chiede.
-Posso … Posso chiederti una cosa?- dico titubante.
-Certo, tutto quello che vuoi- dice lui di getto.
-Oggi … mentre ti vedevo così felice coi tuoi fratelli in giardino … Mi è venuta in mente una cosa- dico guardandomi le mani, d’un tratto lucida dopo il riposino in macchina.
-Dimmi- mi incita Klaus.
-Perché proprio me?- chiedo tutto d’un fiato.
-Come?- chiede lui senza capire a cosa mi riferisca.
-Voglio dire, perché ai scelto proprio me? Tu avresti potuto avere chiunque e … hai scelto me. La prima volta che ti ho visto ti ho odiato. Tu … tu avevi ucciso Tyler e lo volevi trasformare in uno dei tuoi ibridi. Ti odiavo davvero. Poi mi hai fatto mordere da lui e sei riuscito a farmi odiare perfino il mio ragazzo. Ma poi … poi mi hai salvato la vita, e hai cominciato a corteggiarmi e a cercare di stupirmi, e nonostante cercassi di essere indifferente devo ammettere che sentirmi apprezzata e non essere una seconda scelta mi ha fatto sentire bene. Sono passata dall’odiarti, all’essere insicura sui miei sentimenti, all’avere bisogno di te … E non posso fare a meno di domandarmi come sarebbero andate le cose se avessi scelto diversamente, se tu ora non fossi la parte principale della mia vita. Quindi … perché me?-
Finisco di parlare e mi ritrovo con la gola secca. Ripensare a tutta la nostra storia … a quando è arrivato nella mia vita tre anni fa … Mi fa sentire come se fossi un’altra persona, devo ammettere che sono cambiata molto. Klaus resta in silenzio a fissarmi, con gli occhi lucidi e lo sguardo serio. Lo vedo deglutire a vuoto. Questo silenzio sembra protrarsi all’infinito, quando alla fine si decide a parlare.
-Penso … Penso che non avessi scelta. Sono tornato a Mystic Falls tre anni fa solo per la maledizione. Volevo … Volevo diventare indistruttibile. Penso che dipenda molto da mio padre: tutta la mia rabbia, tutto il risentimento e l’insicurezza … la paura di essere abbandonato. Era un periodo molto buio della mia vita e mi sentivo impotente, volevo avere il controllo su qualcosa. Creare ibridi era un modo per non sentirmi solo. Trovare Tyler come primo lupo mannaro dopo una lunga serie di insuccessi è stata una fortuna. Ma la fortuna più grande è stata trovare te. Eri così bella … così luminosa, anche mentre mi odiavi. E la prima volta che ho visto il tuo sorriso, a quel ballo … mi hai rubato il cuore. Eri la prima donna che si rivolgeva a me in quel modo. Solitamente o avevano paura di me o volevano fare colpo. Ma tu no. Tu eri così … misteriosa e affascinante. Eri una sfida. E sebbene a volte volessi solo farti stare zitta a causa di tutti i tuoi sproloqui … beh, non ne avrei mai perso uno. Ti avrei ascoltata per ore. Hai mosso qualcosa dentro di me, Caroline, che pensavo se ne fosse andato da tempo. La mia umanità. Il sentimento di curiosità che inizialmente provavo nei tuoi confronti col tempo è diventato amore, ed Elijah una volta mi disse che se ci fosse mai stato qualcuno in grado di farmi tornare ad essere quello di un tempo, con dei sentimenti, allora dovevo tenermi questo qualcuno molto stretto. Ecco perché sei stata tu. Io non ti ho scelto. Il mio cuore ha scelto per me. Ti amo Caroline, come non ho mai amato nessuno-
I suoi occhi brillano nel buio, e credo di non star più respirando. Klaus … Klaus ha appena aperto il suo cuore … a me. La gioia e l’amore che sono dentro di me cominciano a fare le capriole, e le farfalle nel mio stomaco sembrano impazzite.
Stringo le braccia intorno al suo collo, abbracciandolo, cercando di trasmettergli tutto l’amore che provo verso di lui in questo semplice contatto. Lui allunga le braccia dietro la mia schiena, ricambiando. Affonda il viso tra i miei capelli mentre il mio è tra la sua spalla e il suo collo. Lo tengo stretto come se fosse la mia vita. E lo è.
Allontana piano il volto e poggia la fronte sulla mia. Restiamo così, ad occhi chiusi ad ascoltare i nostri respiri. Poi Klaus si sposta lentamente, facendo combaciare le sue labbra con le mie. Sono morbide, calde e affettuose, passerei tutta la vita a baciare queste labbra. E’ come tornare a casa. Questo è il mio posto. Con Klaus.
 



Note autore: Mi dovete scusare tantissimo per il ritardo, ma la scuola non mi dava più tempo per scrivere. Alla fine però ce l’ho fatta a finire questo capitolo. Beh … che dire … ho finito questa storia! E’ la prima fan fiction lunga che porto a termine, e devo davvero ringraziarvi tutti! Dal primo all’ultimo! Non so se ce l’avrei mai fatta senza tutti voi, che avete letto questa storia fino ad arrivare qui!
Ci sono due persone che devo ringraziare in modo particolare.

chanel22 ti ringrazio moltissimo!! Le tue recensioni mi hanno sempre fatto sorridere e mi hanno fatto sentire come se questa storia non la stessi scrivendo solo per me!
MissElenaGilbert sei sempre stata quella di cui aspettavo le recensioni con più attesa e ansia di tutte! Mi hai sempre dato dei consigli indispensabili e moooooolto utili, e grazie a te ho avuto la determinazione e l’immaginazione necessarie a continuare questa storia.
Grazie a tutti coloro che hanno recensito, che hanno messo la storia tra le preferite, tra le seguite o tra le ricordate! Grazie!!! E grazie anche a tutti coloro che l’hanno semplicemente letta!
Spero che vi sia piaciuta questa mia “visione” della quinta stagione. Io personalmente mi sono divertita molto a scriverla! :)
E chissà … magari una volta finita la quinta stagione di TVD mi verrà voglia di scrivere una ‘Season 6 – Secondo me’ :D
Grazie ancora a tutti! Di cuore!
  
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