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Autore: Porrima Noctuam Tacet433    27/10/2013    1 recensioni
Una piccola e inutile sfida con me stessa. Prendere qualcosa di banale e infilarlo a forza nella famiglia Black. Dal testo:
« Per un bambino niente è inutile o indegno di attenzione. Basta una piccola cosa per farlo felice. » afferma Alphard, il viso illuminato da un sorriso soddisfatto.
Orion aggrotta le sopracciglia e posa la piuma sul tavolo.
« E una piccola cosa per distruggerlo. »
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alphard Black, Orion Black, Regulus Black, Sirius Black, Walburga Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
- Questa storia fa parte della serie 'Fade To Black- Sfumato nel Nero. '
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Little thing

 

 

 

« Lo adora. »
« Cosa, Sirius? »
Il bimbo allunga il dito verso Regulus. Sulle mani del fratellino, un libro aperto ad una pagina illustrata.
« Il pesce. È disegnato lì. »
Alzi lo sguardo, mentre Alphard, con occhi allegri, chiama il più piccolo.
Regulus porta il suo libro e lo mette in  mostra, raggiante.
Con i tuoi importanti documenti in mano, realizzi quanto sei estraneo alla loro serenità. Non fai parte del loro mondo,  di tutto ciò che per i tuoi figli è fonte di gioia.
Capisci cosa stai perdendo, Orion?
Ti alzi bruscamente attirandoti sguardi perplessi.
Esci da casa Black.
Ma questa volta, hai voglia di rientrare.

*

 

Gli occhi di Regulus si specchiano nella boccia di vetro.
Seguono ipnotizzati i movimenti placidi del piccolo pesce vermiglio, da diversi minuti.
Scuoti appena la testa. Anche se possiedi l’intuitività di un adulto, i pensieri di un bambino avranno sempre un velo di mistero.
Tuo figlio sorride. E, senza volerlo, lo fai anche tu, amaramente.
Sei così debole, Orion. Ami i tuoi figli nel silenzio, per insegnare loro la freddezza e il terrore. Li ami nella paura che la follia di tua moglie possa ferire anche loro, se solo tu non ti nascondessi dietro maschere insofferenti.
E tutto quello che sei riuscito a donare loro è un insulso pesce rosso.

 

*

 

 

« E questo, Orion? »
Guardi la boccia di vetro, il pesce ricambia la tua impassibile espressione con uno sguardo spento.
Scrolli le spalle.
«È un pesce. »
«Lo vedo! »
Non fai in tempo a fare un passo, che Regulus e Sirius hanno preso d’assalto Alphard.
Regulus si fionda accanto alla boccia con un sorriso che gli hai visto poche volte.
È sempre stato un bambino silenzioso. È incredibile sentire quante cose ha da esclamare su quell’inutile creatura.
Non hai mai visto niente di ciò che vede tuo figlio. Non sapevi nemmeno di averlo reso così felice.
Improvvisamente lo sguardo del pesce ti sembra più vivo del tuo.

 

*

 

 

Ti passi una mano sulla fronte. Ti sei trattenuto a lavoro fino a tarda notte, e adesso ne paghi le conseguenze.
Ma non sei l’unico sveglio. Senti dei passi leggeri sulle scale.
« Regulus, perché sei ancora in piedi? »
Il bimbo ti guarda con occhi sbarrati dalla sorpresa , dalla paura di essere punito.
Desideri con tutte le tue forze di poter ignorare la stretta al cuore che ti suscita quello sguardo.
« V-volevo… vedere se stava bene. »
Non hai bisogno di fare domande.
« Sta bene, non preoccuparti. »
Il tono comprensivo uscito dalle tue labbra suona strano persino a te.
Regulus annuisce, ma sai di non averlo convinto.
Gli tocchi una spalla e lo conduci di nuovo di sopra, verso la sua camera.
« E se ha fame? » chiede con voce sottile.
« Ha mangiato quando lo hai fatto tu. »
« E se fa un brutto sogno? »
Vedi sincera preoccupazione nei suoi occhi. Sai che lui, gli incubi, li conosce bene.
Vorresti dirgli di smetterla con le fantasie, è quello che dovresti fare. la sua innocenza lo rende debole e vulnerabile al mondo privo di amore che Walburga gli sta costruendo attorno.
Che tu, stai costruendo.
« Andrò io a vedere come sta il tuo pesce. »
Puoi vederlo sorridere a te, finalmente.

 

*

 

 

« Regulus deve prendere sul serio la sua istruzione, Alphard! »
« Ha solo cinque anni, Walburga, ha tutto il tempo che vuole per imparare a leggere! »
« Come pensi che possa imparare se tu continui a offrirgli distrazioni? ! »
Tu ed Alphard vi scambiate uno sguardo. Sapete entrambi a cosa si riferisce.
Walburga non sopporta quella boccia di vetro, che recentemente è stata spostata dalla cucina alla camera del bambino più piccolo. E non perde occasione per farlo notare.
Non riesce a immaginare che Orion abbia fatto un regalo ai figli, opponendosi alle tacite, ma non per questo aggirabili, regole delle casa.
È più facile pensare che sia colpa di Alphard.
« Walburga… » prendi per la prima volta la parola e incateni il suo sguardo al tuo come solo tu sai fare. «È  solo un pesce… »
Ti rinchiudi per l’ennesima volta nella tua bolla di apatia. Ti sembra quasi di non esistere, mentre tua moglie sale furiosa le scale e Alphard sorride, seppur con amarezza, al pensiero di aver contribuito al precario benessere di quella famiglia disastrata, addossandosi la colpa di un’azione stravagante quanto innocua e banale.
Pensi distrattamente che quel pesce rosso, seppur rinchiuso nella sua boccia di vetro, è molto più libero di te.

 

*

 

 

Il suono del suo pianto ti offusca la mente.
Regulus soffoca i respiri sulla spalla del fratello. Lo sguardo accusatore di Sirius brucia l’anima.
Il pesce è immobile, disteso appena sotto la superficie.
Non comprendi la follia che risiede nei gesti più infantili, inutili, provocatori.
Questo rappresenta quel pesce a pancia in su.
Un gesto inutile, infantile, nato per una assurdità, finito in una ripicca.
Senti il pianto di Regulus cambiare, da colmo di dispiacere a rabbioso.
Poi, di colpo, i singhiozzi si ammutoliscono.
I suoi occhi sembrano bocce in frantumi di cui tutta l’acqua è andata inutilmente persa.
Esci, nel silenzio.
In te, l’ amore non supera la codardia.  

 

 

 

« Per un bambino niente è inutile o indegno di attenzione.
Basta una piccola cosa per farlo felice. » afferma Alphard, il viso illuminato da un sorriso soddisfatto.
Orion aggrotta le sopracciglia e posa la piuma sul tavolo
.
«
E una piccola cosa per distruggerlo. »

 

 

 

Angolino dell’... mio.

Torno a rompere con Orion. O_O So bene di averlo reso molto OC rispetto a come viene descritto nelle fanfiction, chiedo perdono. Solo che mi intrigava con questo carattere e questa psicologia.
So anche che è completamente assurdo pensare che possa regalare un pesce al figlio, o credere che Walburga si sia mai presa il disturbo di educare i figli ammazzando i loro animaletti.
È assurdo pensare che abbia lasciato che il pesce mettesse anche solo una pinna dentro casa. Lo so, ma la mia sfida personale mi obbligava a cercare di renderlo credibile. Dubito fortemente di esserci riuscita. : )
Questa fic nasce come una raccolta di drabbles e diventa poi una raccolta di drabbles e double-drabbles. Non ce l’ho fatta a stare sempre nelle centodieci parole. Pazienza.
Per trovare qualcosa di umile e piccolo e comune da usare per questa fic mi è bastato guardarmi intorno. La prima cosa che ho visto è stato il mio famelico ma pigro pesce rosso, che è diventato il protagonista di un mio elaborato! Per fortuna lui è ancora vivo e vegeto.
Ringrazio chi ha avuto voglia di sopportarmi fino a questo punto.

 

 

  
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