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Autore: giorgtaker    27/10/2013    1 recensioni
Qualcuno si è mai chiesto come Mercuzio sia arrivato a Verona?
Come abbia conosciuto Benvolio e Romeo?
Cosa abbiano combinato tutti e tre assieme prima che Romeo incontrasse Giulietta?
E se incontrasse una ragazza di nome Beatrice e se ne innamorasse?
Questa è la storia di Mercuzio, anzi l'altra sua storia ^^
Spero vi piaccia :D enjoy
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un altro giorno a Verona. Era l’alba di una giornata di metà marzo.
Molti dormivano ancora beati nei loro letti, altri avviavano le attività: chi cominciava a cuocere il pane da vendere, chi andava nei campi, chi sistemava i fiori.
Era un giorno come tanti altri e prometteva bel tempo data l’assenza delle nuvole.
Una carrozza arrivò davanti al castello di Villa Franca. Si aprì la portiera e uscì un uomo con i capelli corti biondi tirati all’indietro, un vestito nero e due occhi color pece che trasmettevano severità, seguito da un bambino anch’esso biondo e vestito di nero che guardava tutti con uno sguardo spaventato con i suoi occhi castani.
Entrarono nel castello e ad accoglierli c’era il principe, vestito di verde, con i lunghi capelli castani tirati dietro con una coda di cavallo. Andò verso l’uomo appena entrato salutandolo.
“Zio, cugino, i miei saluti. Avete fatto un buon viaggio?” l’uomo fece un cenno di saluto con la testa “Discretamente bene, io e mio figlio siamo riusciti a dormire e a mangiare, ma mi aspetto che tu abbia già preparato la colazione, nipote” .
Il principe guardò lo zio come se fosse stato una mosca che gli ronzava sul piatto. “Certamente, avevo intuito che sareste stati affamati. Prego, da questa parte” li portò in sala da pranzo dove aveva fatto imbastire un piccolo banchetto come colazione. Il suo unico desiderio era che suo zio e il piccolo cuginetto se ne andassero il prima possibile.
Finita la colazione, lo zio, il quale non faceva che lamentarsi delle cibarie presentate e del viaggio avuto, disse al principe “Nipote mio, da oggi voglio che mio figlio rimanga a vivere con te” In quel momento suo nipote avrebbe preferito essere trafitto con una spada che sentire quella parole.
“Che cosa intendete dire?”  chiese provando ad avere una voce normale. Guardò lo zio interrogativo e leggermente preoccupato.
“Mi hai sentito bene, voglio che tu gli dia una formazione che viene dalla corte principesca. Deve imparare a comportarsi questo bambino, anche perché tra qualche anno dovrà fare il debutto in società e dovrà trovar moglie. Non permetterò che si rovini stando in campagna con me e sua madre. Rimarrà da te”
“Zio, mi potevate avvisare prima. Ora non so come organizzarmi, come educarlo… Dovevate parlarne prima con me di questa vostra decisione!” il tono del principe divenne autoritario, cosa che fece alterare lo zio.
“Escalus, io ti proibisco di usare questo tono con me! Ho deciso così e così sarà. Mio figlio ha già portato tutta la sua roba. Mi aspetto che tu lo tratti da dovere” il tono usato dallo zio era ancora più imperioso di quello del principe, per cui quest’ultimo dovette cedere.
Lo zio rimase compiaciuto nel vedere che riusciva ancora a farsi rispettare, così ,dopo che i bagagli dal figlio furono spastati in una delle camere libere nella reggia e che tutto fosse in ordine, se ne andò salutando a malapena sia il figlioletto che il nipote.
Escalus alzò gli occhi al cielo. Le prese di posizione di suo zio non le aveva mai tollerate, men che meno il fatto che si dovesse sorbire suo cugino da quel giorno in avanti
“Dato che da oggi in poi vivrai qui, stabiliremo alcune regole. La prima e più importante è che si fa ciò che dico io. Non devi urlare, piangere o fare qualsiasi rumore molesto mentre mi sto occupando dei problemi della città o mentre è presente qualcuno di importante. Ti è vietato correre per i corridoi, se vuoi ci sono i giardini fuori in cui puoi divertirti o potrai trovarti degli amici fuori di qui. Dovrai imparare l’etichetta come un principe. Almeno in mia presenza e in presenza di ospiti dovrai essere impeccabile, dovrai comportarti come si confà ad un nobile. Non ti picchierò come faceva tuo padre, ma se disubbidirai avrai severissime punizioni. Imparerai tutte le materie che ti saranno necessarie la mattina e il pomeriggio potrai giocare. Il pranzo qui è a mezzogiorno e la cena alle otto. Non amo che mi si faccia aspettare, per cui o sei puntuale o mangi da solo. Se farai capricci sui piatti proposti te li ritroverai anche il giorno dopo. Non ammetto giustificazioni sui ritardi. Ora fila in camera tua. Le cameriere ti hanno preparato un bagno caldo. Se vuoi riposare fai pure, cinque minuti prima del pranzo ti farò chiamare. Ci rivediamo dopo, ho alcune faccende da sbrigare”
L’uomo fece per andarsene, ma si sentì tirare il vestito. Abbassò lo sguardo e vide il piccolo in lacrime che lo fissava “Ma mio padre non mi vuole più bene? Perché mi ha lasciato qui? Sono un bambino cattivo?”
Il principe preso alla sprovvista si chinò dopo un attimo di incertezza e abbracciò il cugino “Stai tranquillo. Ti ha lasciato a me perché tu diventi  un uomo d’onore. Sono sicuro che tu sarai così bravo da farlo divenire fiero di te”
Il bambino, che ormai era scoppiato in lacrime, continuava a sussurrare tra i singhiozzi di volere suo padre accanto.
Escalus preso da un momento di dolcezza gli chiese “Quanti anni hai adesso?”
“Sei, signore” rispose il bambino.
Il principe sospirò “Ricordami il tuo nome”
“Mi chiamo Mercuzio, signore”
L’uomo cedette a quegli occhi dolci da bambino che lo fissavano come se avessero avuto paura che anche lui li abbandonasse, e lo portò nelle cucine. Subito una cameriera si avvicinò a loro inchinandosi “Vi serve qualcosa sire?”
Il principe sorrise “Si, date qualche biscotto e un po’ di cioccolato a mio cugino. Ha bisogno di un po’ di dolcezza oggi. Lascialo qui, altri si occuperanno di lui, mentre tu vai ad avvisare le cameriere che hanno preparato il bagno per lui che usino i panni più soffici e delicati e che lo facciano ridere. Mio zio non è stato clemente con lui, ma io voglio rendere il suo soggiorno più piacevole. Forza, ora vai!”
La cameriera si inchinò ed andò subito ad eseguire gli ordini.
Mercuzio fu preso da una cuoca e lasciato a godere degli odori e dei sapori di quelle cucine.
Escalus, assicuratosi che il piccolo fosse tranquillo e in buone mani, si avviò verso la parte della casa che fungeva da studio.
Il bambino, dopo aver mangiato quel cioccolato amaro che tanto amava, fu portato in camera sua per farsi il bagno. Dovette camminare per lunghi corridoi con quadri degli avi della sua famiglia sulle pareti, vide stanze enormi, più grandi del salone delle feste in casa sua e fissò dalle maestose finestre i  giardini di Villa Franca.
Arrivati nella stanza, Mercuzio si spogliò e si immerse subito nella vasca. Attorno a lui c’erano tre cameriere che mentre lo insaponavano e lo sciacquavano lo facevano ridere e giocavano con lui.
Per la prima volta si sentì veramente felice in casa. Vedeva queste ragazze che le provavano tutte per strappargli un sorriso e loro erano più contente di lui quando urlava “Ancora! Ancora!”.
In questo quadro gioioso, il principe fece silenziosamente capolino da dietro la porta, facendo cenno alle cameriere di continuare come se lui non fosse mai entrato. Non voleva disturbare quel momento idilliaco per il bambino.
Escalus si rese conto che quel ragazzino riccioluto non aveva mai avuto il modo di esprimere così apertamente i suoi sentimenti. Lo vedeva da come lui incitava le cameriere a continuare a fare i giochi, da come rideva e da come sembrava che non si fosse mai divertito così tanto.
“Eppure” pensò l’uomo “Loro non stanno facendo nulla in particolare. Queste ragazze fanno giochi sciocchi, che hanno imparato in campagna. È mai possibile che mio zio non si fosse mai reso conto che suo figlio era triste?”
Come era venuto se ne andò, lasciando Mercuzio e le cameriere ai loro giochi. Tornato nella sala dei ricevimenti, trovò un suo paggio
“Mio principe” si inchinò ossequioso “Ho notizie da darvi” disse terrorizzato
Escalus si accigliò prevenendo già le notizie “Orsù, dimmi. Notizie favorevoli?”
Il paggio, che sembrava sempre più a disagio, negò con la testa “C’è stata un’altra zuffa oggi”
“Che cosa?! Dove è avvenuta?” il principe era furioso. A Verona non c’era un attimo di tranquillità.
Due famiglie rivali, Montecchi e Capuleti, si fronteggiavano ogni giorno, senza sosta, per un’antica faida tra famiglie. Il principe da quando era tale aveva sempre cerato di farli ragionare, ma sembravano non capire.
La situazione andava di male in peggio, e sembrava non dovesse finire mai.
Il paggio alla domanda rispose con un timido e sussurrato “Al mercato”
A quelle parole il principe divenne furente e cominciò ad urlare ordini alle guardie e al paggio.
Tutti nel castello lo sentirono, anche Mercuzio, che era appena uscito dalla sua stanza per chiedergli se poteva giocare fuori in giardino con il cavallo che aveva portato per sé.
Il bambino rimase sconvolto, e quando Escalus esce ancora rosso di rabbia dalla sala e incontra il piccolo, quest’ultimo scappa verso la cameriera che lo seguiva da lontano.
“Portalo in camera. Che rimanga lì finché le acque non si saranno calmate. Non mi piace che anche lui rischi la vita in questa città di debosciati” detto questo, il principe si girò e tornò in sala, dove continuò a dare ordini sul da farsi, senza curarsi di Mercuzio che ricominciò a piangere, ma questa volta di paura.
 
 
Sono tornataaaa!!! Questa “cosa” mi è venuta così, da un giorno all’altro ^^ era un po’ che ci stavo pensando, e finalmente l’ho scritta :D Mercuzio è il mio personaggio preferito con Benvolio, sono due personaggi bellissimi, ricchi di sfaccettature e pieni di voglia di vivere. Questa long parlerà di lui e sono felicissima di averla scritta in così poco tempo (mi è venuta in mente e mi sono buttata sul pc).
Questa qui a differenza delle altre la scrivo direttamente al computer, per cui è anche probabile che la aggiorni più in fretta… non mi sono dimenticata delle altre ff, solo che la mancanza di creatività si fa sentire in questi capitoli D: spero di aggiornare il più in fretta possibile ^^
Recensite, fatemi sapere cosa ne pensate, mi farete solo che felice :3
Bye bye biiii!!!! 
   
 
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