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Autore: Kotomy    27/10/2013    5 recensioni
Gli STARISH?
Morti.
Perché?
Si sono sciolti.
Quando?
Quando Haruka Nanami morì.
Come?
Facile... per il semplice fatto che gli automobilisti dovrebbero stare più attenti.
Mi chiamo Yuuki Minamoto e ho 18 anni.
Mi sono appena trasferita perché non vedo l'ora di entrare nella Saotome Academy e poi chi è che non aspirerebbe ad entrarci?!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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[Shine in Darkness]

[Splendi nell'oscurità]


Scusate il tremendo ritardo ma causa scuola non ho potuto fare molto ><
Spero mi perdonerete ♥

Sono corsa subito via e mi sono rifugiata nell'unico posto in cui nessuno avrebbe potuto disturbarmi se non le mie compagne di stanza. Le lacrime scorrono sul mio volto mentre la mano destra cerca invano di fermarle. Maledizione.

Il braccio sinistro avvolge le mie ginocchia ripiegate su se stesse e la mia schiena fa da barriera per non permettere a nessuno di aprire la porta.

Aijima è uno stupido, come tutti gli altri. Non posso sopportare la loro visione, vederli mi farebbe solo piangere o arrabbiare ed è l'ultima cosa che voglio.

Per colpa di Shonomiya adesso io non ho nessuno affianco che mi sostenga, non ho più mio padre vicino. I capelli, adesso troppo corti, non posso più spazzolarli ogni sera come faceva papà e la cosa mi manda in bestia.

Piego la testa all'indietro e faccio un respiro profondo; asciugo per le lacrime sperando si fermino e mi alzo.

È inutile versare lacrime sul latte versato, l'unica cosa che posso fare adesso è concentrarmi su quello che mio padre sapeva fare meglio: la musica.

Le estremità delle labbra fanno fatica a risalire e farmi assumere un'aria più normale, ma non voglio che il pianto del mio cuore e del mio volto si veda quindi mi sforzo di sorridere e il mio corpo a malincuore mi obbedisce portando tutto quello che fa parte di me a fare un falso sorriso. Chiudo a chiave la porta per pensare a quello che dovrò fare, a come dovrò comportarmi da adesso in poi.

Purtroppo i miei pensieri vengono interrotti poco tempo dopo...


"Yuuki!" batte qualcuno contro la porta. La voce di Nina così soave, adesso è scossa da un respiro affannato e so che è tutta colpa mia. "Apri!". Ed ecco che anche la voce stanca di Coco si aggiunge.

"Ragazze..." dico aprendo e buttandomi tra le braccia di Nina. Per tutta risposta lei sobbalza e poi mi avvolge in un abbraccio, mentre Coco mi accarezza i capelli dolcemente. Io scoppio di nuovo in un pianto disperato... E' la prima volta dopo che mio padre se n'è andato che mi sfogo così tanto con qualcuno che non sia il mio cuscino.

Le mie amiche mi fanno sedere sul letto e mentre Coco mi sorride, Nina prende una forbice e un pettine. "È ora di dare un'aggiustatina a questi capelli, sono un obbrobrio adesso. Shinomiya non ha per niente gusto in fatto di moda" dice ridendo Nina.

Mi fa scappare un sorriso e mentre lei taglia e Coco pesca fuori dall'armadio dei vestiti, io chiudo gli occhi e mi concentro sulla melodia che si sta creando in mente.

Le note così leggere, così magiche rendono il tutto più facile da digerire. La mia mente vola e sogna.

"Ho finito, ci ho messo un po' ma alla fine è venuto un capolavoro" dice Nina pettinandomi i capelli. Subito dopo mi alzo e mi guardo allo specchio. Non sembro neanche io... La chioma, adesso liscia, delinea benissimo i lineamenti del mio collo mentre le ciocche davanti rendono il viso più adulto. Dalle mie labbra esce un verso di stupore e meraviglia. "G-Grazie..." dico portandomi una piccola ciocca dietro l'orecchio. "Di niente" mi dice facendomi l'occhiolino.

Le ragazze si siedono sul mio letto e mi guardano. "Adesso fai quello che devi fare, sappiamo che hai bisogno di comporre" aggiunge Coco sorridendomi dolcemente.

Ricambio il sorriso e mi siedo alla scrivania. Prendo la penna stilografica e inizio a delineare la composizione ma all'improvviso la mia mentre viene ipnotizzata da una melodia più unica che rara, così brillante e soave che nessuno senza il cuore pieno di passione riuscirebbe a comporre e suonare. Mi alzo di scatto e corro fuori dalla stanza. Mentre ascolto, le mie gambe vengono condotte all'origine della musica.

Il mio respiro si affanna ma le gambe non accennano a fermarsi, la mia curiosità è troppa per contenerla e stopparla. Appena arriva davanti l'aula musica mi fermo e appoggio una mano sul pomello della porta e lentamente la apro. La persona che mi ritrovo davanti è l'ultima che mi sarei aspettata.

“Ichinose...” dico flebilmente. Appena il ragazzo sente il suo nome si volta e spalanca i suoi occhi. “H-Haruka...”. Lo osservo stranamente e mi guardo intorno, l'unica in questa stanza sono io. “Minamoto che ci fai qui?” mi chiede tentennando. “Io...Beh...Cioè... Era sua quella melodia?”. Scuote la testa e abbassa lo sguardo, sembra voglia evitare il contatto visivo con me. “Di chi allora?”. Sussulta e sempre con il volto basso proferisce: “Non credo siano fatti suoi”. “Oh... Beh era davvero splendida, mi scuso per averla disturbata” dico uscendo dalla stanza. “Minamoto!” sento da dentro. Sarebbe inutile rientrare e così cammino di nuovo verso la mia stanza.

“Yuuki!” urla una voce dietro di me. Mi volto, non identificandola come quella di Ichinose ma riprendo la mia strada ignorando il ragazzo che mi ha appena chiamata. “Yuuki!” ripete. Ignoro nuovamente ma questa volta vengo fermata dalla sua mano sulla mia spalla. “Perché?!” mi chiede. “Perché cosa? Tu sei l'ultimo che deve parlare” dico dandogli una spinta sul torace. “Perché mai?! Voglio sapere perché questo taglio? L'hai fatto per vendicarti?” proferisce Aijima. “Ma vendicarmi di cosa?!” urlo spingendolo definitivamente via. “TU SEI UNA STUPIDA!” urla. Mi volto di scatto e gli mollo una cinquina sulla guancia. “Stupida chiamerai qualcun altro, insensibile!” annunciò correndo via. “ASPETTA!”.

Sono tutti degli stupidi insensibili e senza cuore! Sono solo da mandare a quel paese!

Rientro in camera e mi butto sul letto sotto lo sguardo spaesato delle mie compagne di stanza.

Chiudo gli occhi e mi addormento sognando le mani di mio padre suonare come faceva ogni sera. 

   
 
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