Mi sedetti sulla
comoda poltrona
rossa dello studio. Di fronte a me c’era il mio psicologo, il
dottor Langella.
Era un tipo sulla quarantina, alto circa 1,80 metri, capelli castani
corti,
occhi azzurri sempre leggermente coperti da occhiali per la vista. Era
un tipo
molto elegante. Non penso si vestisse così solo a lavoro.
Certo l’immagine
conta quando si tratta di rassicurare delle persone, di capirle e di
aiutarle a
superare i propri problemi. Non credo che un individuo tutto sporco
possa
aiutarvi a prendere confidenza.
Ad ogni modo
erano ormai due anni che
venivo in seduta da lui. Avevo un problema alquanto serio con
l’acqua: mi
faceva terribilmente paura. Era stato un trauma a trasformarmi
così. Per molti
può risultare divertente… magari stupido, ma
voglio dirlo lo stesso: non facevo
più il bagno nella vasca da tre anni. Da quando ebbi il mio
trauma facevo solo
e soltanto la doccia. Quel giorno però ero venuto in seduta
con una bella
notizia.
<<
Ciao Sara. Come stai?
>>.
<<
Bene dottore >>.
Risposi con imbarazzo.
E’
vero che andavo da lui da anni, ma
il suo sorriso dolce e stranamente ingenuo mi faceva arrossire.
<<
Dottore volevo dirle che
finalmente ho usato la vasca da bagno invece della doccia
>>.
Il dottore
annuì: << Perfetto.
Come puoi vedere l’acqua non è tua nemica
>>.
Le mie labbra si
strinsero, abbassai
il capo: << Lo so, ma nonostante ne sia
cosciente… non posso fare a meno
di tremare ancora. E poi… non sono riuscita a mettere la
testa sott’acqua
>>.
Il dottore
sorrise: << Ti
capisco. Stai tranquilla e ricorda che anche un piccolissimo progresso
è pur
sempre un progresso. Sii felice di aver fatto questa cosa,
perché significa che
stai cercando un cambiamento a questa situazione >>.
Un progresso
è sempre un progresso.
Riusciva a trovare l’ottimismo in ogni cosa. Penso sia
normale per uno
psicologo. Che bella cosa non essere trattati come degli idioti
perché si è
terrorizzati dall’acqua. Io spesso mi trattavo da stupida, ma
lui mi ha sempre
detto che non esiste essere umano che non abbia paura di qualcosa.
Questo mi ha
tirato molto su, anche se faccio fatica ad immaginare il dottore che si
spaventa di qualcosa.
Forse
così non è molto chiaro. Forse,
per il bene della vostra comprensione, devo fare un breve passo
indietro, tre
anni indietro. Giustamente se c’è stato un trauma,
vorrete sapere cosa è
successo, dico bene? Sarò felice di raccontarvi il mio
incubo peggiore.