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Autore: Yoake    28/10/2013    2 recensioni
Non sono molto capace nelle introduzioni, ma ci provo:
C’è un nuovo arrivato nella classe Special A! Un nuovo arrivato nevrotico e problematico! :D
Si, l’ennesima storia con un nuovo personaggio che nasconde un segreto... beh, il solito cliché.
Spero vivamente che la legga qualcuno -.-”
Tratto dal primo capitolo: “Lei odiava le scuole, lei odiava il Giappone, e, soprattutto, odiava i giapponesi. Come avrebbe fatto a stare bene in un luogo del genere?
Certo, nemmeno le scuole italiane e gli italiani in sé le andavano molto a genio, ma per lo meno l’Italia era un paese di artisti, e lei, essendo lei un artista, avrebbe potuto sopportare.
Non sarebbe mai stata un’alunna di quella scuola, men che meno della Special A!”
Uhm... buona lettura!^^
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Hanazono, Kei Takishima, Nuovo personaggio, Ryu Tsuji, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Epilogo:
Tramonto.
 
 
 
 
Che bella stagione, l’autunno!
A Ryu piaceva quel periodo dell’anno.
Preferiva di gran lunga la primavera, quando i fiori germogliavano e gli animali uscivano dal letargo, ma anche l’autunno aveva il suo fascino.
Da un po’ di tempo a quella parte, quando il suo lavoro da veterinario gli lasciava tempo libero, aveva preso l’abitudine di recarsi al parco più vicino e osservare il lento cadere delle foglie.
Era rilassante.
Da ragazzo, probabilmente, avrebbe trovato noioso un passatempo del genere, e avrebbe preferito divertirsi con gli amici di sempre.
Ma i trent’anni si facevano sentire... era un adulto, ormai.
Aveva un lavoro.
E, nonostante non avesse perso i contatti con i suoi amici, non poteva vederli quando avrebbe voluto.
Kei, dopo aver proposto ad Hikari di sposarlo, e dopo il rifiuto di quest’ultima -per una qualche arcana ragione- l’aveva rapita e portata in Inghilterra, costringendola alla convivenza.
Il matrimonio, si sarebbe celebrato i primi di giugno dell’anno prossimo.
Akira e Tadashi, erano rimasti in Giappone: la donna aveva preso le redini di una famosa catena di ristoranti, ma il più importante stava a Sapporo -il quale doveva la sua celebrità all’avere Akira come capo cuoco- mentre il marito era diventato un avventuriero... contro il volere della Todo, s’intende. Arrivava a stare fuori casa addirittura per mesi, rischiando persino la vita, ma trovava sempre un modo per tornare dalla sua donna.
Aveva saputo che si era preso un anno di riposo per stare vicino alla moglie, in dolce attesa... avrebbe dovuto partorire a giorni, ormai.
Megumi e Jun, incredibilmente, erano diventati musicisti.
Il ragazzo... pardon, l’uomo, dopo aver provato con ogni strumento presente sulla faccia della terra, trovò la sua vocazione come compositore e direttore d’orchestra. La convivenza con Sakura era difficile ma... l’amava.
La sorella, già madre di una peste di ben 2 anni, cercava di convincere Yahiro a sposarla, ma, a quanto pareva, lui voleva farle la proposta quando meno se l’aspettava... insomma, avrebbe dovuto aspettare ancora un po’, dato che Megumi non aveva altro per la testa. In quanto alla carriera, spesso si ritrovava a lavorare con il fratello, ma molte volte era costretta a recarsi all’estero. È una vita dura, quella della soprana.
E lui... beh, lui era un girovago.
Vagava per il mondo alla ricerca di animali in difficoltà.
Era veterinario a tutti gli effetti, ma come poteva lavorare in una sola città, sapendo di piccole creature sofferenti nel resto del mondo?
Al momento si trovava in Spagna.
Non riusciva a sopportare la crudeltà versata su quei poveri levrieri. Era orribile vedere come venivano trattati.
Ma, più che parlare e curare, non poteva fare molto.
Cambiare il modo di ragionare di una persona è veramente difficile, se non impossibile.
Ma, per lo meno, ci provava.
Parlava con i bambini, il futuro della razza umana.
Non si preoccupava degli adulti... c’era già una persona che si impegnava a far capire alle persone i loro sbagli.
Le uniche notizie riguardo a lei, le aveva solo grazie ad articoli sui giornali e alla pubblicità alla radio.
Da quando, in Inghilterra, si erano separati, non si erano più sentiti.
Solcatrice di Luce era diventata un’artista famosa, e in molti pendevano dalle sue labbra.
Lei dipingeva, scolpiva il suo pensiero, lo rendeva indelebile.
E quelli in grado di capire il messaggio trasmesso, iniziavano a riflettere, cercando poi di tornare sulla strada giusta.
Per questo lui parlava ai bambini: loro, così piccoli e innocenti, non conoscevano la condizione del mondo. Non capivano le opere di Luce. E si comportavano come quelli che gli stavano attorno.
Avevano bisogno di una guida, e lui si era preso sulle spalle questo gravoso compito.
In un certo senso, lui e Luce, facevano un lavoro di squadra.
In questo modo, lui la sentiva più vicina a sé.
Perché il suo cuore, ce l’aveva ancora lei.
Non gliel’aveva restituito.
E lui sperava, un giorno, di potersi ricongiungere al suo cuore, e con lui, alla ragazza.
Stava scendendo il tramonto, ormai.
Il cielo si colorò d’arancione, e il laghetto di fronte a lui si confuse con esso.
-“Ehi tu! Non è un po’ tardi per starsene da soli al parco?”-
Quello era senz’altro giapponese.
Si voltò, e, appoggiata alla panchina, stava una ragazza.
La prima cosa che notò, fu l’altezza.
Era alta quasi quanto lui.
Subito dopo, il corpo.
Decisamente piacevole da guardare.
Quella si spostò, sedendosi sulla panchina, proprio di fianco a lui.
Come aveva fatto a non notare prima i suoi capelli? Erano lunghi poco oltre le spalle, rosa, con qualche ciocca azzurrina.
La frangetta pari, in quella posizione, gli impedì di guardarla negli occhi.
Però, aveva un aroma particolare e familiare...
Era forse profumo di vaniglia, quello che sentiva? Con un retrogusto di... arancia?
Eppure non ricordava.
-“Nemmeno mi parli? Non credevo fossi tanto offeso!”-
Anche la voce gli ricordava qualcuno, solo che era più... matura.
La giovane donna sorrise con fare arrogante, decisamente divertita, puntando lo sguardo su di lui.
Il ragazzo trattenne il respiro.
Quegli occhi...
Non poteva essere!
Un colpo, all’interno dello sterno.
Poi fu di nuovo silenzio.
E poi un altro colpo, più basso.
Il suo cuore... lo sentiva.
No, non c’era alcun dubbio.
Sorrise.
-“Luce.”-
Il sole calò.
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Angolo dell’Autrice:
 
Ecco, la fine. Si, insomma, non si ha il classico finale “..e vissero tutti felici e contenti!”, no... ho preferito lasciarlo aperto all’immaginazione, mi piaceva l’idea...
Cooomunque, ci terrei a ringraziare tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, seguite o ricordate, chi ha letto e chi mi ha lasciato una recensione!
Davvero, grazie di cuore!
Sono contenta vi sia piaciuta questa fiction, e spero di non aver deluso nessuno di voi con questo finale xD
A questo punto... alla prossima!
 
  
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