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Autore: YlariaJongIn    29/10/2013    6 recensioni
"L’unica cosa che potei fare in quel momento, era quello di andarsene a gambe elevate, sperando di arrivare in tempo, anche se ci voleva qualche minuto. Eppure, proprio quando decisi di farlo, sentì un forte dolore alla nuca, che mi fece cadere ancora una volta.
Mckenna si accucciò disponendosi di fronte a me.
Il solo ricordo che ho di quell’attimo di secondo, era il sasso che teneva stretto nel pugno e il suo atteggiamento da omicida psicopatica.
Subito dopo non vidi più nulla..."
~Tratto dal 3 capitolo~
Una ragazza di nome Hyllary, decide di fare un'escursione in un bosco con la sua migliore amica Mckenna, alla quale fa grande affidamento. Improvvisamente, qualcosa di terribile accade alla giovane, ritrovandosi da sola in una grotta particolarmente misteriosa e inquietante, che metterà alla prova le sue più grandi fobie.
~Personaggi~
LAY-KAI-MINHO(Shinee)-TAO-KIM JAEJOONG-MAX CHANGMIN-ZELO-SUNGJAE (Btob)-KIM MYUNGSOO- VIXX (N)
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Lay, Lay, Nuovo personaggio, Tao, Tao
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The Black Fear


 






Chapter 1
Paradise Day

 
“Dai Hyllary muoviti! Lo so che non è facile…Credimi, non lo è nemmeno per me! Ma datti una mossa altrimenti rimaniamo indietro. Hai bisogno di una mano?” 
Chiese gentilmente la mia migliore amica Mckenna, con la mano già protesa per aiutarmi.
“No tranquilla, posso farcela” 
Mentì spudoratamente. In realtà avevo bisogno di un’enorme aiuto, dato che si trattava  della mia prima esperienza tra la natura, ma l’imbarazzo superava di gran lunga la verità. 
Così che, aspettai che si voltasse, per adagiare le mani come ventose in ogni albero del bosco, cercando di allontanarmi il più possibile da tutta l’erba incolta che punzecchiava i miei piedi tremolanti, pensando fosse qualche insetto velenoso pronto a pungermi. 
A causa della troppa attenzione prestata ad evitare la paura, continuavo a sudare disperatamente sperando di trovare un luogo più sicuro e rilassante. 
La ricompensa a tutto ciò si fece presto sentire, quando la guida Siwon pronunciò a gran voce: “Bene ragazzi! Ora facciamo una piccola pausa. In cima a questa salita troverete un bel posticino per mangiare e riposarci dalla lunga giornata che abbiamo affrontato. Ancora un piccolo sforzo e siamo arrivati!”.
La sua voce era alquanto stanca e mi fece rendere conto di quanto sentiero avevamo trascorso in quelle pochissime ore di viaggio, ma soprattutto mi fece tornare in mente tutte le scorciatoie per evitare quei rivoltanti insetti che svolazzavano felici vicino al mio corpo. 
Per un istante spuntò una piccola risata.
Ero talmente felice di aver dimostrato il mio coraggio, nonostante sia una persona timorosa, che il mio cuore sprizzava di felicità da tutti i pori.

Attraversata l’ultima salita, guardai ansiosamente il luogo preparato dall’addetto della prevenzione e protezione dagli infortuni della nostra squadra, Lay, che affrontava quest’avventura quasi ogni settimana per lavoro.
 Ricordo ancora quel preciso istante: 
C’erano sei tende da campeggio abbastanza grandi perfettamente allineate, munite di attrezzature da viaggio, come luce, acqua, cibo, coperte o sacchi a pelo per i più freddolosi. Queste circondavano alcuni legnetti che ardevano sul fuoco, preparato per la cucina e per il riscaldamento. 
Ma qualcos’altro in particolare mi fece incantare davanti a quell’immagine: 
L’aria fresca e leggermente umida sulla pelle, accompagnata dal vento che trasportava l’insieme dei profumi del bosco ed il fruscio delle foglie in cima a quegli enormi alberi dal fusto possente che cadevano lentamente nel ruscello che continuava a scorrere trasportandole con sé. 
Riuscivo addirittura a sentire la semplice melodia della cascata ancora lontana, che appena mi accarezzava il viso, andando a riscuotersi all’interno del corpo.
“Non è meraviglioso?”
Disse una voce delicata e coinvolgente che si confondeva tra il rumore delle onde spumeggianti dell’immensa e sovrastante cascata e del vento che scompigliava poco a poco i miei lunghi capelli biondi.
“Il paradiso” 
Pronunciai stringendo le labbra formando una linea sottile, evitando di far esternare le forti emozioni che stavano fiorendo dentro di me.
Poco dopo fece sentire una piccola smorfia e mi dette un colpetto sulla spalla come segno di comprensione. 
Successivamente se ne andò.

§§§

“Che fai lì impalata? Stai contemplando per caso? A me piace la tenda blu notte, ma soprattutto sono sicura che piaccia molto anche a te Signorina Jenkins.”
Disse Mckenna esplorando il mio viso con interesse.
A quelle parole mi soffermai su codesta tenda tanto ammirata, comprendendo subito il suo pensiero. Oltre ad avere quel bellissimo colore scuro che rendeva il tutto più in privacy, alcune guide descrivevano che essa lasciava traspirare in modo eccellente l’aria pulita e sana della natura al suo interno pur essendo impermeabile, avendo, difatti, qualche posto in più, utile anche per gli zaini e bagagli. 
Inoltre per mia grande fortuna era fornita di doppio telo e zanzariera per essere ben protetti dalla pioggia e dalle infiltrazioni solari accompagnati da materassini per isolarsi dall’umidità e per non ritrovarsi le chiappe quadrate, come molto spesso succedeva.
“So che mi conosci” 
Risposi con un sorriso compiaciuto e soddisfatto.
“Andiamo dai, altrimenti qualcuno ce la soffierà”
Annuì velocemente e con passo felpato ci dirigemmo verso di essa.

§§§

Finalmente era tutta nostra. 
Decidemmo di non avvertire la guida per usufruire delle loro attrezzature, dato che erano tutti molto impegnati a descrivere le altre tende.
 Arrivammo proprio di fronte ad essa.
Immediatamente diressi lo sguardo dritto verso la mia compagna, così che Mckenna capì al volo ciò che intendevo fare. 
Si voltò e l’ aprì la zip a forma circolare ed entrammo, silenziosamente, per evitare spiacevoli incontri. 
Appoggiammo tutte le nostre borse e ci sedemmo nei morbidissimi materassini preparati adeguatamente per la splendida nottata all’aperto.
“Dici che qualcuno ci scoprirà?” 
Commentò Mckenna, con un filo di preoccupazione.
“Non credo, sono troppo impegnati per accorgersene. Se lo faranno sarà ormai troppo tardi, credimi” 
Risposi emettendo un ghigno soddisfatto, mentre finivo di sistemare gli zaini.
“Si hai ragione. Basta pensarci, altrimenti non dormiamo più”
“Infatti” dissi concludendo il discorso. “Andiamo a dormire. Notte”
“Notte”
….

..
.
“Non riesco a dormire” disse interrompendo il silenzio.
“Ah!”
“Ma tu hai sonno?” continuò mettendosi seduta
“No, ma cerco di dormire, dato che domani avremo una giornata stancante.”
“Si, è vero. Comunque come ti è sembrato Lay?”
“Oh, ancora con questo Lay?!”
Avevo ancora in mente il flashback del preciso momento in cui la mia migliore amica, mi chiese di affrontare un’avventura del genere con me, solamente per farmi conoscere il ragazzo di cui era innamorata da circa quattro anni, grazie ad un campeggio a cui aveva partecipato molto tempo a dietro.
Lay era un ragazzo abbastanza riservato, quindi più di tanto non sono riuscita a comprenderlo, ma si vedeva che era particolarmente soddisfatto del suo lavoro. Era una persona altruista e questo tipo di impiego non faceva altro che fargli evidenziare quella sua stupenda qualità. Sembrava una persona con la testa sulle spalle, difatti nonostante i ripetuti e insistenti complimenti di Mckenna continuò ad essere gentile ed educato, con inchini vari come segno di ringraziamento.
“Dai! Dai! Cosa ne pensi? È carino vero?” Domandò disturbando il mio pensiero.
“Si, è carino e gentile. Ti dispiacerebbe lasciarmi dormire, ora?” Risposi appoggiandomi nel fianco della parte opposta al letto.
“D’accordo. So che non ti interessa. Notte” Concluse con il broncio.
“Notte”
  
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