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Autore: HandfulOfDust    29/10/2013    4 recensioni
Aveva visto quel posto mille volte e fino al giorno prima avrebbe giurato che non ci sarebbe mai più tornato, invece aveva ricevuto una telefonata del tutto inattesa quella mattina stessa.
Ryan Ross gli aveva chiesto di incontrarlo con estrema urgenza. Questo sarebbe bastato a sconvolgergli la giornata, figurarsi poi quando l'altro aveva deciso di fissarlo nel bar del loro primo vero e proprio appuntamento.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie, Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Lonely Moonlight
Genere: Slash
Pairing: Ryden
Prompt: Questa allegra canzoncina!
https://soundcloud.com/officialryanross/lonely-moonlight
Disclaimer: E' tutto frutto della mia mente, tranquilli.
Note: credo siano passati 3 anni dall'ultima volta che ho scritto una Ryden, ormai la ferita del 2009 si è rimarginata..però è uscita questa canzone nuova di Ross e sebbene lo detesti mi ha ricordato un sacco i bei tempi andati in cui scrivevo cose su di lui e Brendon e in cui avevo composto una dettagliata spiegazione sul perché era vera la teoria Luna/Sole alias Brendon/Ryan. Perciò enjoy it e buon ritorno al passato :'D


 

Lonely Moonlight

Era stato decine di volte in quel bar e, nonostante non ci entrasse da anni, aveva impresso nella memoria ogni suo piccolo particolare: i due scalini dopo la porta di ingresso, i faretti che emettevano luce soffusa e le poltroncine in pelle bruna. Un tempo c'erano delle belle piante a decorare la sala, forse i proprietari avevano deciso di rinnovare qualcosa ed eliminarle.
Peccato, mi piacevano molto. - pensò Brendon osservando le cannucce nere e i tovagliolini del medesimo colore al centro del bancone. Se le lasciò alle spalle e giunse ad una saletta più intima, dove le poltroncine lasciavano spazio a dei divani color crema su cui erano adagiati dei cuscini ricamati.
Aveva visto quel posto mille volte e fino al giorno prima avrebbe giurato che non ci sarebbe mai più tornato, invece aveva ricevuto una telefonata del tutto inattesa quella mattina stessa.
Ryan Ross gli aveva chiesto di incontrarlo con estrema urgenza. Questo sarebbe bastato a sconvolgergli la giornata, figurarsi poi quando l'altro aveva deciso di fissarlo nel bar del loro primo vero e proprio appuntamento.

- Ciao.
- Hey! Non ti avevo riconosciuto con quel cappello e quegli occhiali!
- Era proprio quello l'intento.
- Ah. - mormorò Ryan, come se avesse appena capito qualcosa di ovvio – Non vuoi farti vedere con me?
- Senti, vieni al dunque così poi me ne posso andare. Cos'è successo?
- Okay, niente convenevoli quindi..
- Ryan. - sibilò perentoriamente il minore.
- Okay, okay. Allora, ho registrato delle canzoni per conto mio e vorrei che tu ne ascoltassi una prima della pubblicazione.
- Oh, se è solo questo perché non me le hai mandate per e-mail? Giusto, volevi gongolare dal vivo. Saranno passati quattro anni ma sei sempre uguale.
- No, non è per quello, ascolta prima e poi dimmi! - esclamò il ragazzo, porgendo una cuffia all'altro.
Brendon, impassibile, iniziò l'ascolto del pezzo, per poi fare cenno di bloccare.
- Aspetta, aspetta..non mi hai detto nemmeno il titolo.
Ryan sorrise. - Si intitola “Lonely Moonlight”.
- Stai scherzando?
- No, sono serissimo.
- E' una cosa casuale o voluta?
- Diciamo che è ispirata ad un periodo che ho amato ed odiato.
Il ragazzo schiacciò play, sperando che l'altro apprezzasse il testo, dato che era dedicato a lui. Gli occhi di Brendon si riempirono di lacrime in quei tre minuti di canzone, ma cercò di trattenersi più a lungo che poté, senza proferir parola.
- Ho amato quel periodo a cui mi sono ispirato per il testo perché ero con te..e l'ho odiato perché ci ha portato alla rottura. Non sono bravo a parlare quanto a scrivere, quindi ho lasciato che fosse il testo a parlare per me. Cosa ne pensi?
Il più giovane continuò a tacere, ma allo stesso tempo smise di lottare contro se stesso e lasciò che le lacrime gli rigassero il volto.
- Brendon, ti prego, dì qualcosa..non fare così! Dimmi cosa ne pensi! - si avvicinò l'altro prendendogli la mano.
- Non mi toccare! - gridò Urie finalmente – Vuoi sapere cosa ne penso? Non lo so cosa ne penso, ecco tutto! Cosa vuoi dalla mia vita, precisamente?!
- Te.
Sebbene stesse piangendo, Brendon scoppiò in una fragorosa risata.
- Ma ti senti? Tu sei completamente pazzo! Non so se ti è arrivata la notizia, ma mi sono sposato. - disse, indicando la fede al dito.
- Tu non la ami davvero.
- Oh, sentiamo, e chi amerei?
- Me.
La risata del cantante fu ancora più lunga e acuta della prima, tanto che Ross divenne più scuro in volto e meno certo di sé.
- Tu sei rimasto a QUATTRO anni fa, caro Ryan! Ma la vita va avanti, quando si viene lasciati prima o poi ce se ne fa una ragione e ci si mette una pietra sopra. Io l'ho fatto.
- Hai mai sentito parlare di seconde possibilità? Ho fatto un errore tremendo, lo so, ma sto cercando di farmi perdonare.
- Sono passati QUATTRO ANNI! QUATTRO! Ti avrei perdonato dopo quattro mesi forse, non dopo quattro maledetti anni!
- Lo so Brendon, lo so! Cosa devo fare, fustigarmi? Un altro forse avrebbe lasciato perdere dopo tutto questo tempo, ma a me interessa davvero tornare con te! Altrimenti perché dovrei mettermi così in ridicolo? Non posso stare senza te e me ne sono reso conto troppo tardi, ma non puoi essere più clemente?
- Mi pare che questi quattro anni te la sei spassata alla grande e ce l'hai fatta benissimo senza di me, quindi non dire stronzate. Puoi stare benissimo senza di me.
- No, perché io ti amo ancora! - gridò Ryan.
- Io no. Io amo Sarah e voglio passare il resto della mia vita con lei, non con te.
Il chitarrista non rispose, non credendo a ciò che aveva sentito, per cui Brendon proseguì. - Anche io ti amavo quando mi hai lasciato, ti ho implorato di non farlo ma non ti sei voltato indietro. Fra un po' ci farai l'abitudine e poi non mi amerai più, che debbano passare settimane, mesi o anni!
- Come fai ad esserne così sicuro?
- Lo so perché l'ho vissuto. Oh beh, per te sarà più difficile però, perché puoi incolpare solo te stesso per tutto quello che è successo. - affermò il ragazzo, rimettendo cappello e occhiali. - Pubblica la canzone, fai quello che ti pare ma fallo lontano da me..non voglio avere più nulla a che fare con te. Buona vita, Ross.

Quando Brendon percorse di nuovo l'intero bar, non notò più tutti quei particolari che un tempo aveva tanto amato e che aveva sempre ricordato negli anni. L'unica cosa che vedeva era la porta, e quando la varcò si sentì più libero: era consapevole che non sarebbe mai più rientrato lì con Ryan e non si voltò neppure a guardare un'ultima volta.
Quel bar e i ricordi che si portava dietro ormai appartenevano al passato, ma stavolta non se ne dispiaceva affatto.

  
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