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Autore: Zampa di lupo    30/10/2013    2 recensioni
Black è un drago,mal visto dai draghi del luogo dove ha sempre vissuto,per queto decide di lasciarsi la sua casa alle spalle. Questo lo porterà a vivere incredibili avventure. Spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il drago della notte
La fuga
Mi chiamo Black,sono un drago della notte,vivo in una terra piena di vulcani,con molti altri draghi. Ma loro mi trattano male,mi guardano e mi disprezzano,sono draghi del fuoco,con le loro scaglie rosso acceso,io al confronto sono brutto. Mi pensano come quello che è qui per una ragione stupida,per quello che se ne dovrebbe andare,per quello sbagliato. Le mie scaglie nere non sembrano luccicare anche di notte,mi nascondono alla vista durante le buie notti,e mi rendono invisibile anche di giorno,ma tanto quando c'è il sole ho iniziato a non uscire. Quando mi vedono i draghi del fuoco mi scherniscono,mi trattano come se avessi la peste,che oltretutto i draghi non possono prendere. Odio vivere qui. Questa purtroppo però è l'unica casa che conosco. Odio il mio essere nero,odio i miei occhi neri e le mie ali membranose e gigantesche,viola scuro. Mi fanno sentire sbagliato. Odio essere un drago della notte. Questa purtroppo era,è e sarà per sempre la mia natura,non la posso cambiare,quindi cosa posso fare? Posso andarmene. Il cratere del mio vulcano,della mia casa mi lascia intravedere la luna bianca come il latte. Spalanco le ali,vele pronte a portarmi via da questo incubo. Atterro sul bordo del cratere,la coda penzolante al suo interno. Guardò di nuovo il cielo. Sono sicuro? Sì. Spalanco le mie ali,le sbatto due o tre volte e mi sollevo. Faccio un volo sopra questa terra,così indifferente alla mia imminente partenza. Ma sono un drago,non ho paura della notte e dei nemici. Sono un drago ancora solo nonostante abbia più di mille anni. È ora di lasciare il nido in cui abitavo senza compagnia. È ora di partire e trovare quelli come me. Guardo un'ultima volta la mia terra,e ogni dubbio va via. Non c'è un motivo,devo andare via,lasciare questo posto di draghi rossi e andare dai miei simili. Hanno avuti mille anni per capirmi. Non lo hanno fatto,ora io lascio la mia terra. Sbatto le ali e mi dirigo verso la luna. Lei mi condurrà dove devo andare. La mia guida. La mia consolazione. La guardo e penso: "Perchè non posso essere diverso e ammirato? Luna,tu lo sei,sei diversa dalle stelle,ma chi ti guarda pensa che sei bella,o per lo meno non pensa che sei brutta,perché a me invece capita questo?". Spero che al di là di questa landa vulcanica si trovi ciò che cerco. Spero di trovare chi mi accetterà per come sono. Riposerò solo quando ci sarà il sole,e di notte seguirò la luna sempre alta nel cielo. Seguirò la mia natura notturna. 

Spero sul serio che vi piaccia. Non ha molta coerenza e ci sono ben poche descrizioni. Non mi andava di lasciare un finale del tipo parto. Non è molto lungo,anzi è parecchio breve,ma ogni tanto date un occhio alla luna,Black lo saprà che gli siete vicini. Se invece trovate questa storia la stupidata di una bambina,eviterò di scrivere in questa maniera. P.s. Questo si deve al fatto che sono infantile. Per il mio/la mia recensore/recensitrice (non sono sicura dell'esistenza del termine) spero così vada un po' meglio. 
  
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