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Autore: A q u i l e g i a    30/10/2013    3 recensioni
Nulla resta invariato, questo Kasumi lo sapeva bene. Il tempo cambia le cose, indipendentemente dalla loro volontà; eppure non voleva crederci. Sperava che la distanza tra lei e colui che governava il suo cuore fosse rimasta immutata, dall'ultimo istante in cui vide il suo volto. Ma quella diversità, quella grande e tetra lontananza, non faceva che aumentare, secondo dopo secondo, ad ogni ticchettio di un orologio.
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Breve One-Shot sulla Pokéshipping. Entrate a vostro rischio (?)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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るりはもろし

ruri wa morishi

 

 

*

 

Tic Tac”


Era questo il rumore che continuava a sentire, secondo dopo secondo, dall'orologio appeso al muro bianco della sala da pranzo, proprio accanto alla finestra. Un suono fastidioso che, però, dopo ogni ticchettio, accresceva la speranza che qualcosa potesse realmente accadere.
Quel giorno, Kasumi non era diversa dal solito. Aveva sempre gli stessi capelli, arancioni e vivaci; il suo viso era rimasto invariato, dopo tutti quegli anni. Non si vedeva difforme: ogni volta in cui si specchiava, riusciva a riconoscersi. Ciononostante, non indossava più gli stessi vestiti, non aveva più l'aspetto di una ragazzina; le sue unghie, prima continuamente spezzate, ora erano curate, lisce, colorate con uno smalto rosa appena visibile.

È possibile che fosse davvero cambiata?

Continuava a rispondere a questa domanda con palese sicurezza: credeva di non essere mutata d'una virgola. L'orologio segnava quasi le tre, mentre la luce del caldo pomeriggio autunnale intiepidiva la stanza. Fuori, le foglie – incredibilmente variopinte – risplendevano e si mostravano in tutta la loro lussuria ormai passata. Cadevano a terra dopo lunghe danze, librandosi in volo e piroettando come se fosse l'ultimo ballo della loro vita.
Sulla tavola, coperta da una tovaglia ricamata, dalle colorazioni bordeaux e i bordi nivei, giaceva un lettera. Era aperta, sgualcita, come se fosse stata letta più volte, passata sempre tra le stesse mani. A stento si riuscivano a leggere alcune parole, dei piccoli frammenti privi di significato. Eppure, quel foglio di carta ingiallito, doveva essere molto importante per chi lo aveva tenuto fra le dita.
Nulla resta invariato, questo Kasumi lo sapeva bene. Il tempo cambia le cose, indipendentemente dalla loro volontà; eppure non voleva crederci. Sperava che la distanza tra lei e colui che governava il suo cuore fosse rimasta immutata, dall'ultimo istante in cui vide il suo volto. Ma quella diversità, quella grande e tetra lontananza, non faceva che aumentare, secondo dopo secondo, ad ogni ticchettio di un orologio.
Voleva pensare che quei sentimenti, scritti su carta, con l'inchiostro di una penna qualunque, fossero eterni. Quel “Ti verrò a trovare”, l'unica frase che Kasumi riuscì ad imprimere nella memoria doveva per forza essere sincera. Non poteva essere divenuta una bugia, semplicemente a causa del tempo trascorso. La sincerità non si perde con lo scorrere dei secondi; voleva continuare a crederci. Ma, forse, doveva capire che persino la fiducia ha una sua data di scadenza.
L'orologio proseguì il suo percorso. Le tre del pomeriggio si tramutarono nelle sei di sera, senza che Kasumi se ne accorgesse. Un altro pomeriggio ad aspettare che qualcosa si muovesse, oltre al tempo. Aspettando quel pomeriggio d'autunno in cui quell'altra parte del suo cuore, quella in cui credeva, l'avrebbe presa con sé. Sentimenti inutili, che accrescono il peso di un'anima già sofferente. Kasumi continuò ad aspettare, fissando l'orologio. Non le restava quella, una fantasticheria inutile, alla quale non sapeva se credere o meno. Eppure, avrebbe continuato ad aspettarlo, poiché era l'unica cosa che le rimaneva da fare nella vita.

 


*


Angolo autrice


Salve a tutti! Salvi a chi, dal buon cuore, ha deciso di leggere questa storia.
Non crediate che ora mi sia data alla scrittura di qualcos'altro, sia ben chiaro! Scrissi questo testo un po' di tempo fa, ma decisi di non pubblicarlo, poiché né prima e né ora mi soddisfa. Non credo sia qualcosa di particolarmente spettacolare, dubito possa attirare l'attenzione di qualcuno, eppure l'ho deciso di pubblicare. 
Una storia che parla di Kasumi, il nome originale di Misty, che attende il suo amato. Cliché: s'è già vista una trama del genere e io stessa ho scritto e pubblicato qualcosa di simile. Però, credo ci siano delle riflessioni che – almeno io – non avevo mai fatto; e forse è per questo che ho deciso di mostrarvelo.
Il titolo, il cui significato è “Il lapislazzuli è fragile” è una nota metafora giapponese, secondo cui ciò che è bello è anche fragile. In questo caso, il ciò che è bello è inteso come il rapporto di amore che condivideva con Satoshi – Ash, ormai sapete che scrivo Poké –, che si rivela fragile di fronte alle avversità della vita, fino a che non rischia di rompersi. Anzi, probabilmente s'è già rotto.
Mi farebbe piacere una vostra opinione riguardo la storia, che sia sincera, ma nemmeno presa alla leggera. Trovare un semplice “Straordinaria” o un “Fa schifo”, mi farebbe male, perché mi fareste capire di non avervi trasmesso nulla al di là di un valore oggettivo; e non è ciò a cui punto. Non scrivo per le recensioni o per la gloria, ma per dire qualcosa al lettore, per comunicargli ciò che sento il bisogno di dirgli. Eppure c'è chi non l'ha ancora capito.
{Ora la smetto}
In conclusione, spero che la storia sia stata di vostro gradimento!

 

Con grandissimo e immenso affetto,

Saku-chan ♥

  
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