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Autore: aki_penn    30/10/2013    11 recensioni
“Ti ho già chiesto scusa” cominciò Robert “quarantasette volte” precisò, e poi aggiunse “Lady le ha contate”
Lady, accanto a loro, abbaiò e tirò fuori la lingua, allegra.
Ned grugnì, tenendo la propria testa decapitata sotto il braccio “Questo non cambia il fatto che io sia morto perché tu hai insistito perché ti facessi da Primo Cavaliere” brontolò, gelido. Da quando era morto era molto più scontroso, aveva decretato l’ex Re dei Sette Regni.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eddard Stark, Robert Baratheon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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È la prima volta che scrivo in questo fandom, ed ero convinta che non l’avrei mai fatto, ma poi è venuta fuori questa cosina e non ho resistito alla voglia di scriverla.
Vi prego di non prenderla sul serio, non c’è nulla di serio in tutto ciò che ho scritto.
Spero che Ned non sia troppo OOC, mi ha dato un sacco di problemi facendo l’acido, ma probabilmente ha i suoi motivi.
In ogni modo, grazie mille per aver dato una possibilità a questa storia.
 
 
Sangue e noia
 
 
“Ti ho già chiesto scusa” cominciò Robert “quarantasette volte” precisò, e poi aggiunse “Lady le ha contate”
Lady, accanto a loro, abbaiò e tirò fuori la lingua, allegra.
Ned grugnì, tenendo la propria testa decapitata sotto il braccio “Questo non cambia il fatto che io sia morto perché tu hai insistito perché ti facessi da Primo Cavaliere” brontolò, gelido. Da quando era morto era molto più scontroso, aveva decretato l’ex Re dei Sette Regni.
“Per la miseria, Ned, sono morto anche io e non mi lamento così tanto” brontolò Robert aprendo le braccia, esasperato.  Un uomo del Nord, si inciampò nelle budella del Re e caracollò a terra.
“Per la miseria, attento alle mie interiora!” sbottò ancora Robert, distogliendo l’attenzione dal proprio Primo Cavaliere per raggomitolare il proprio intestino e rimetterselo alla meglio nella pancia.
Non era doloroso, ma piuttosto scomodo, Robert stava ancora maledicendo il cinghiale che gli aveva fatto quel servizietto. “Ce lo siamo mangiato” aveva assicurato qualcuno.
Ned sbuffò di nuovo guardando l’amico in cagnesco, da sotto la propria ascella “Come sarebbe a dire che tu non ti lamenti mai?” chiese irritato “E con Rhaegar Targaryen?”
Robert si accigliò e tirò su le spalle, impettendosi con così tanto entusiasmo che le budella gli caddero di nuovo per terra. “Quello…” iniziò a dire, diventando rosso. Rhaegar Targaryen era una parola magica, qualsiasi discorso si stesse facendo, Robert si focalizzava solo sul pensiero del principe che tanti anni prima aveva ucciso sul Tridente.
“Mi batte sempre perché quando è morto era più giovane di me, rispetto a come sono io adesso. E anche più magro, a dire il vero” respirò forte e strinse le labbra, inacidito “Se avessi la mia mazza  da guerra…” disse, abbassando lo sguardo con le sopracciglia aggrottate.
“Non abbiamo i vestiti, potremmo avere una mazza ferrata?” sbottò Ned fissandolo, truce.
“E va bene, ma ieri l’ho strangolato con le mie budella, sarebbe morto, se sono non fosse già morto!” Lady abbaiò compiaciuta.
Ned scosse la testa, contrito. Probabilmente lo fece con troppo entusiasmo, perché la testa decapitata gli cadde dalle braccia e rotolò lontano dai suoi piedi.
“Per i sette inferi!” lo sentì bestemmiare Robert, mentre rotolava via. Il Re non si diede pena a rincorrerlo, sapeva che sarebbe rispuntato da un momento all’altro.
Infatti Ned tornò dopo poco, tra le braccia di Jon Arryn. “…e quindi non so, non ho ancora visto né Cat né Robb, non saprei bene perché” stava raccontando Eddard, mentre Jon ascoltava annuendo.
“Probabilmente si stanno ricomponendo, a volte è una vera fregatura. Sono stato fortunato a morire avvelenato” commentò Jon, pacato.
Ned annuì, riprendendo la propria testa tra le mani. “Grazie Jon” ringraziò e aggiunse “Hai ragione, comunque, anche io ci devo aver messo del tempo, la mia testa continuava a rotolare via”
“Una faticaccia, immagino” commentò Jon comprensivo, sedendosi accanto a loro. Robert sospirò, riavvolgendo di nuovo le budella prima di  ringhiare e scacciare via dalla propria faccia una mano fluttuante che cercava di infilargli il dito indice nell’occhio.
“Adesso basta!” tuonò “Non ne posso più di questa stramaledetta mano che mi infila le dita negli occhi, nelle orecchie e mi fa le corna!” ringhiò, esasperato.
“È la mano di Jaime” spiegò pacatamente Ned, che sembrava tornato quello che era un tempo, senza quell’aria acida che lo contraddistingueva nell’aldilà.  “Lo so di chi è…” grugnì il Re, distogliendo lo sguardo dall’arto mozzato che si allontanava mostrando il dito medio.
“Io davvero…stento a crederci, tu sapevi che quei tre marmocchi non erano miei e non me l’hai detto!” sbottò Robert, d’un tratto. “Eri in punto di morte, non ho avuto il cuore” si difese Eddard, un po’ offeso.
“L’avrai ammazzata, quella baldracca di Cersei, e anche quell’altro!” tuonò. Ned alzò le sopracciglia esasperato “E come? Morendogli addosso?”
“Li avrei strangolati entrambi coi miei intestini, come ho fatto con Rhaegar!” annunciò, alzandosi in piedi, mentre le interiora si srotolavano per terra per l’ennesima volta.
“Ammettendo che fosse stato anatomicamente possibile, credo che lord Tywin non avrebbe affatto gradito. Sarebbe finita nel sangue” gli fece notare Eddard.
“E perché? Com’è finita?” comandò Robert, indispettito. Ned si schiarì la voce, messo con le spalle al muro.
“Beh, comunque non sei stato furbissimo, non ti è mai sorto il dubbio che i figli non fossero tuoi? Sono uguali a Jaime!” continuò Ned. Ormai la discussione non si poteva più interrompere.
“Ma sentilo! Erano uguali a Cersei! E poi qui non sono di certo io il Re dei furbi! Hai scoperto che i figli non erano miei e hai deciso di farlo subito sapere a Cersei. E poi ti stupisci se la tua testa è finita a rotolare via…”
Ned arrossì “Ho preso un abbaglio”
“Bello grosso, anche” rincarò la dose, Robert. L’amico d’infanzia non aveva più nulla da ribattere.
Ci fu un momento in cui nessuno ebbe nulla da dire e Jon propose di dare una sbirciata ai vivi, Ned cercò di evitare la cosa, perché l’ultima volta avevano beccato Sansa che si faceva il bagno e aveva dovuto fare a botte con un sacco di gente perché non la sbirciassero di soppiatto.
Robert era d’accordo, tempo prima si erano messi a spiare dei viandanti che  erano andati a rifugiarsi in un forte abbandonato, ma che erano finiti nelle grinfie di una banda di malviventi.
“Io dico” iniziò a dire il Re “se senti un rumore perché proponi ‘dividiamoci’? Lo sanno tutti che in questi casi bisogna stare uniti! Io gliel’ho urlato, ma non mi hanno sentito!” sbottò, incredibilmente infervorato.
Ned alzò le spalle “Cosa vuoi farci”
“E non è la prima volta che succede! Sembrano tutti dei deficienti! E poi si fanno sbudellare!”
Jon Arryn annuì comprensivo.
“Bah! Almeno ci fosse del vino”
“Ma non ce l’abbiamo” cantilenò Ned che aveva ripetuto la stessa frase migliaia di volte, dondolandosi annoiato.
“E va bene”
Di nuovo silenzio. Robert non era tipo da lasciare spazio a situazioni imbarazzanti, al massimo le creava ubriacandosi, ma di silenzio non ve ne era mai molto, quando era in vita. La morte era un po’ più difficile. ‘Una gran noia’ a suo dire.
Non ci volle molto perché riprendesse la parola “Stavo pensando, Ned” cominciò, e l’amico alzò gli occhi su di lui, sperando che non fosse una scemenza e che non tirasse in ballo nessuno dei Targaryen.
“Visto che non siamo riusciti a far sposare mio figlio con la tua” cominciò a dire.
“Soprattutto perché quello non era tuo figlio” chiocciò Jon.
“Ah, maledetta baldracca!” grugnì il Re “Ma non divaghiamo, stavo dicendo: visto che non siamo riusciti a far sposare Joffrey e Sansa…bah…Yoren mi ha detto che …”
“Oddio, no!” sbottò Ned, e per poco non gli cadde di nuovo la testa per terra.
“Era un’idea!” si difese Robert, vagamente offeso.
“Ti prego lascia perdere Arya e i matrimoni dinastici”
“Ma insomma, guarda che Gendry è un bravo ragazzo e poi i matrimoni sono sempre divertenti!” cercò di dire il Re, ma l’aria si gelò e il suo Primo Cavaliere lo guardò in cagnesco.
Robert si schiarì la voce imbarazzato “Magari non lo facciamo organizzare a lord Frey, che dici? Potrebbe andare?”
“Assolutamente no!” esclamò Ned “E poi sei morto, cosa vuoi organizzare mai da qui!?”
Robert alzò gli occhi al cielo. “Sei peggio di un vecchio Septon!” brontolò.
Jon Arryn alzò le spalle, ma non ci volle molto perché dal Re arrivasse una nuova proposta “E se andassimo a scommettere sul prossimo che muore? Mio fratello Renly ha messo su una bisca per combattere la noia che c’è in questo mortorio” propose, alzandosi.
Jon lo seguì, mettendosi in piedi “Io ho scommesso su lord Beric Dondarrion” disse.
Ned scosse la testa come poteva “Punti sul cavallo perdente, Jon, quello non muore neanche se lo ammazzano!” 
   
 
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