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Autore: Hannibal Graham    31/10/2013    3 recensioni
Sana è appena tornata da Londra nel suo amato Giappone.
Sono passati cinque anni dalla sua partenza, e al ritorno non è più una bambina.
Ora ha diciassette anni, ed è una ragazza che sa ciò ce vuole.
Al suo arrivo sono tutti emozionati nel rivederla e trovarla così cambiata.
Ma una cosa è rimasta: il suo amore per Hayama...
Genere: Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 2:
*Sana POV*
Quell’abbraccio rassicurante, sincero e protettivo.
Sì, ero a casa.
 Lui mi passava una mano dietro la schiena con dei movimenti ripetitivi, rimanendo più volte fermo sul laccio del mio reggiseno.
Poco dopo spezzammo quel lungo abbraccio e tornammo in salone.
Erano passati solo due minuti, ma a me sembrava un’eternità.
La mamma mi si avvicinò e mi disse piano all’orecchio:
-Naozumi dovrebbe arrivare a momenti, Sanachan.-
Quel che aveva appena detto ero a malapena comprensibile, per colpa di quel ventaglio che teneva davanti il suo volto.
Naozumi…non vedo l’ora di rivedere anche te!”
Naochan era uno dei miei più cari amici, su di lui potevo sempre contare…
Scossi la testa e tornai alla ‘’festa’’ con il pensiero.
-Hei Tsuyoshi! Aya!- attirai la loro attenzione, e loro vennero di corsa da me.
-Dicci Sana!- mi rispose tutta pimpante Aya.
-Mmmh, volevo solo sapere se state ancora insieme! Tutto qui!-
-Certamente!- risposero all’unisono.
-Ne sono davvero felice!- gli dissi con un sorriso a trentadue denti.
All’improvviso suonò il campanello. Andai al videocitofono per vedere chi fosse. Era Naozumi!
-Vado io ad aprire!- e così dicendo, aprii il portone a Nao.
-Naochan! Finalmente!- gli urlai in faccia, felice di vederlo dopo svariati anni.
-Sana! Aaah, quanto tempo! Ehi, sei cresciuta e sei diventata bellissima! Il tuo carattere sarà rimasto così?!-
-Grazie! Anche tu sei cresciuto molto, a quanto vedo. E sei diventato anche un bel ragazzo…! Eh sì, il mio carattere è rimasto quello di sempre!- disse ridendo.
-Dai, così mi fai arrossire…- non fece in tempo a pronunciare queste parole che divenne più rosso di un peperone.
-Be’posso dire che tu sia cresciuto solo esteticamente, Nao! Su, vieni in sala!-
-Spero tu abbia mi abbia riportato qualcosa da Londra?!-
-Ho portato qualcosa per tutti, non ti preoccupare. Dopo vi racconto tutto.-
Tornammo in salotto, e ci sedemmo al tavolo per parlare.
Avevano mille domande da farmi, e io ero impaziente di rispondere ad ognuna!
-Sana.- mi chiamò Hayama.
-Sì?!-
-Ecco…volevo sapere…perché te ne sei andata senza salutare, o dirci nulla? Perché sei stata lì per tutto questo tempo?-
-Be’, vedi Akito…Rei cinque anni fa mi propose un trasferimento a Londra insieme alla sua ragazza. Io accettai pensando si trattasse di una cosa di breve durata. Non mi sarei mai immaginata che partissi il giorno successivo. Avrei voluto chiamarvi, credimi, ma a casa non ne ho avuto la possibilità. E non ho potuto portare il mio telefono…arrivata lì, poi, ho continuato il mio lavoro.-
-Capisco…l’importante è che ora tu sia tornata e stia bene!-
Aveva sorriso. Per la prima volta dopo molti anni, Hayama aveva sorriso!
Il sua volto, stranamente felice, mi faceva stare bene.
Lì capii. I MIEI SENTIMENTI PER HAYAMA NON SONO CAMBIATI DURANTE TUTTI QUESTI ANNI.
---------------------------------------------------------------------------------------------------Sana, sbrigati! Oggi ricominci la scuola! Ti ho segnata prima che tornassi per non farti perdere neanche un giorno di lezioni! Oh…sarai in classe con tutti i tuoi compagni.-
La voce di mammina mi svegliò subito.
“C-CHE COSA? A-A SCUOLA? MA SONO APPENA TORNATA!”

-Bene, mi preparo subito. Ma dimmi…quali compagni?-
-Be’, sarai con quelli più cari a te. Fuka, Aya, Tsuyoshi ed Hayama. Quest’anno se ne aggiungerà uno nuovo però…indovina chi è!-
mi disse con il suo solito ventaglio sulle labbra.
-Ehm…non saprei mamma. Potresti dirmelo tu? Sono un tantino in ritardo!-
-Naozumi. Si è segnato qualche tempo fa!...ricordati di mettere qualcosa di pesante.  Fa freddo fuori.- e così dicendo scappò via con la sua macchinetta, seguita dall’editore.
Scesi di sotto e mi misi le scarpe per andare a scuola.
Uscii di casa e vidi la macchina di Rei pronta per accompagnarmi a scuola.
Arrivammo dopo circa cinque minuti. Per la prima volta ero arrivata in anticipo!
Entrai subito per cercare la mia classe.
Io ero nella seconda sezione del nono anno, quindi trovarla non era un problema. Infatti cinque minuti dopo la trovai.
Ero la prima. SI’, DOPO MOLTI ANNI SONO ARRIVATA IN ANTICIPO!
Mi sedetti all’ultimo banco della prima fila, vicino alla porta.
Passato un minuto scarso, entrò il secondo: Hayama.
Appena lo vidi mi si gelò il sangue, e d’istinto abbassai lo sguardo.
Fortunatamente la sua entrata venne seguita da quella di Naozumi.
Iniziammo a chiacchierare allegramente, parlando del più e del meno.
A lezioni terminate, la scuola si svuotò all’istante.
Io invece me ne andai nel giardino, a rilassarmi e ripercorrendo i bei momenti del mio vissuto.
A quanto pare non ero sola. Hayama era lì con me, e con poca disinvoltura si sedette a terra accennando un “ciao”.
Il lato destro del mio corpo iniziò a tremare. “Fantastico! Spero non mi dia la mano…”, pensai.
Mi sarebbe bastata un sua carezza per peggiorare le mie condizioni.
Per mia “fortuna” mi diede la mano.
Anche lui tremava, e aveva il palmo caldo, mentre le dita erano ghiacciate.
Sentii un lieve pizzicore sulle labbra, che si spostò sulla base del mio collo.
Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi. Non ci riuscivo, e non potevo.
Riuscii per miracolo ad avvicinarmi a lui, e lui a me.
Le nostre dita erano ancora intrecciate tra loro.
Non riuscivamo a staccare le nostre dita, i nostri cuori.
Si girò velocemente verso di me, e mi baciò delicatamente.
“Il quarto”, pensai.
§
Sangue gelido, battito irregolare; mi sembra di morire.
E se questa è la mia morte, vorrei risentirne l’odore fin quando ne avrò bisogno.

Sapeva di limone, come la prima volta. Le sue labbra, morbide come un batuffolo di cotone.
Sentivo le mie gambe rigide come l’albero che ci stava vicino.
Pian piano ci staccammo e ci alzammo. Ancora non gli concessi il privilegio di guardarmi negli occhi, ma vedevo come i suoi cercavano i miei.
“Sana…”
“Cosa, Hayama?”. Sembrava un ramoscello capace di spezzarsi in qualsiasi momento.
“Io…credo che i miei sentimenti non siano cambiati dopo tutto questo tempo. Sì, ti amo ancora Sana.” Delle lacrime gli rigarono il viso.
Mi avvicinai ancor più a lui. Stavolta lo guardai dritto negli occhi, e dopo quelle parole non potevo far altro che arrossire e curvare le labbra e stringerlo forte a me.
Lui era mio, mi apparteneva e nessuno poteva rubarmelo.
Rimasi per un po’ a fissarlo con il sorriso stampato sulle labbra, poi ricambia il bacio.
Poi mi prese per il polso destro, e iniziò a correre con me che lo seguivo.
Arrivammo a casa sua, entrammo e chiuse la porta.
Lì iniziò a baciarmi con passione, con amore. Continuando a baciarmi, mi condusse di sopra in camera sua.
Un brivido mi percosse la schiena e in quell’istante pensai ad una persona a me molto cara. Forse stavo facendo l’egoista…
Ciao gente! :D
Eccomi qui con un nuovo capitolo! Mi spiace averlo pubblicato così in ritardo, ma non  ho avuto molto tempo :/
Be', spero vi piaccia! Recensite eh! ;)
Ciauuuu
-Mrs. Graham
  
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