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Autore: Notteinfinita    31/10/2013    5 recensioni
«Il pranzo è pronto!» disse Kasumi, con la sua solita voce dolce e serena.
Come una fiumana, da ogni parte della casa iniziarono a sciamare i componenti della famiglia e, in pochi secondi, tutti furono seduti a tavola.
Avevano appena iniziato a mangiare quando una freccia sferzò l'aria conficcandosi nella parete alle spalle di Ranma e Akane.
Con rabbia, Ranma la staccò e prese il messaggio che vi era legato, quindi lo aprì.
"Per Akane Tendo e Ranma Saotome.
Tatewaki e Kodachi Kuno sono lieti d'invitarvi alla festa di Halloween che si terrà il 31 ottobre alle 21 presso la residenza dei Kuno.
Il costume sarà gentilmente fornito dalla famiglia Kuno.
Cordiali saluti,
Tatewaki e Kodachi Kuno."
*****
Da una festa in casa Kuno ci si può aspettare di tutto...forse più di quanto immaginiate...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Halloween in casa Kuno

 

 

«Il pranzo è pronto!» disse Kasumi, con la sua solita voce dolce e serena.

Come una fiumana, da ogni parte della casa iniziarono a sciamare i componenti della famiglia e, in pochi secondi, tutti furono seduti a tavola.

Avevano appena iniziato a mangiare quando una freccia sferzò l'aria conficcandosi nella parete alle spalle di Ranma e Akane.

Con rabbia, Ranma la staccò e prese il messaggio che vi era legato, quindi lo aprì.

 

Per Akane Tendo e Ranma Saotome.

Tatewaki e Kodachi Kuno sono lieti d'invitarvi alla festa di Halloween che si terrà il 31 ottobre alle 21 presso la residenza dei Kuno.

Il costume sarà gentilmente fornito dalla famiglia Kuno.

Cordiali saluti,

Tatewaki e Kodachi Kuno.

 

Letto un paio di volte quello che c'era scritto e sicuro di aver capito male, passò il biglietto ad Akane perché lo leggesse anche lei.

«Kuno e Kodachi ci stanno invitando ad una festa in maschera!» esclamò a ragazza, sorpresa.

«Non mi fido, ci sarà sotto qualcosa.» affermò Ranma.

«Cosa vuoi che ci sia sotto?» chiese Nabiki, serafica «Sicuramente entrambi hanno intenzione, con questa festa, di mostrarvi tutto ciò che potrebbero offrirvi se steste con loro.»

«Appunto, immagina che divertimento.» mormorò Ranma.

Lo squillo del telefono interruppe la conversazione.

Kasumi andò a rispondere.

«Akane, è Sayuri per te.»

Akane andò al telefono per poi tornare al suo posto pochi minuti dopo.

«Cosa voleva?» chiese Ranma, continuando a mangiare.

«Voleva chiedermi se anche noi, come lei, Yuka, Daisuke e Hiroshi eravamo stati invitati alla festa di Kuno.» rispose la ragazza. «A quanto pare sarà una grande festa.» suppose Akane, con un sospiro.

«Ok, ci andremo.» concesse Ranma con tono funereo.

 

Il pomeriggio volò veloce e, in breve tempo, si fece ora di andare alla festa.

Dopo i ripetuti richiami di Akane perché rischiavano di arrivare in ritardo, a malincuore, Ranma si avviò verso casa Kuno, insieme alla fidanzata.

Giunti davanti all'enorme residenza, trovarono Sasuke, il fedele servitore della famiglia Kuno ad attenderli.

«Ben arrivati.» disse l'uomo, inchinandosi. «Se volete seguirmi vi mostrerò dove potete scegliere il vostro costume.»

Detto questo li precedette nell'attraversare il giardino, quindi, entrato in casa, indicò loro due stanze, contrassegnate da cartelli con su scritto “ragazze” e “ragazzi”.

«Qui troverete i costumi. Quando vi sarete cambiati non dovreste fare altro che proseguire lungo il corridoio, arriverete a delle scale, scendetele e troverete la sala dei ricevimenti.» spiegò, quindi, dopo un lieve inchino tornò verso il giardino.

Anche se titubanti, i due ragazzi fecero come gli veniva detto.

Appena entrato nella stanza indicatagli, Ranma si trovò davanti Ryoga e Mousse intenti a cambiarsi.

«Anche voi qui?» chiese, perplesso.

«Mi hanno mandato un invito.» spiegò Mousse.

«Anch'io sono stato invitato.» rispose Ryoga, mostrandolo «Perché, hai qualcosa in contrario?»

«Stai calmino! Semplicemente pensavo avessero invitato solo i compagni di scuola.» ribatté Ranma, cercando di calmare gli animi. Sarebbe stata una lunga serata e non gli andava di iniziare subito con i litigi.

Dopo aver dato un'occhiata ai costumi sugli appendini, Ranma sbuffò, non gli andava di metterli, si sentiva ridicolo. Intanto la porta di spalancò di colpo lasciando entrare un turbine di rose nere.

«Tesoro mio, ecco il costume che ho scelto per te!» esclamò Kodachi consegnando un pacco a Ranma.

«Kodachi, a dire il vero, io...» cercò di ribattere il ragazzo.

«A dopo amore mio!» trillò la ragazza saltellando via accompagnata dal solito svolazzio di petali.

Mousse e Ryoga osservarono sconvolti la scena quindi, con un'alzata di spalle, uscirono dalla stanza accompagnati dal cigolio prodotto dall'armatura che Mousse aveva scelto come costume.

Con un sospiro, Ranma si rassegnò all'idea di indossare quel costume temendo cos'altro lo attendesse nel corso della serata.

Intanto, entrata nel camerino delle ragazze, Akane trovò le sue amiche Yuka e Sayuri già pronte e sul punto di uscire.

«Ragazze, siete molto carine!» esclamò osservando le due ragazze vestite rispettivamente da fata e da strega.

«Devi sbrigarti, gli altri sono già tutti di là.» disse Yuka.

«Come mai siete arrivati solo adesso?» chiese Sayuri.

«Ranma faceva di tutto per perdere tempo. Pensate che ha fatto anche i compiti di matematica!» spiegò la ragazza.

«Certo, era geloso e non gli andava di portare la sua ragazza alla festa del suo rivale!» esclamò Yuka, ridacchiando.

Akane le lanciò uno sguardo scettico per poi iniziare ad osservare i costumi e cercarne uno che potesse starle bene.

«Vuoi che ti aspettiamo?» chiesero insieme le due ragazze.

«No, andate pure. Arrivo subito.» rispose la ragazza.

Rimasta sola, Akane gettò uno sguardo sconsolato ai costumi. Le sarebbe piaciuto apparire attraente agli occhi di Ranma ma nessun costume le sembrava adatto a lei. Ad un tratto, notò una custodia per abiti a terra, in un angolo. Dopo averla presa si rese conto che dentro c'era un abito e, spinta dalla curiosità, la aprì. Appena l'ebbe fatto un sorriso estasiato comparse sul suo volto.

Intanto, Ranma, vestito da dio greco, presumibilmente Marte, aveva raggiunto la sala delle feste di casa Kuno dove gli invitati si guardavano intorno, incantati dalle decorazioni e dai giochi di luce creati per l'occasione.

Improvvisamente, tutti le luci si spensero e un riflettore si accese sul palco posto in fondo alla sala. Da una botola sotto il palco apparve Tatewaki Kuno, travestito da nobile giapponese (NDA:ricordate il costume che aveva durante la puntata “Chi bacerà Akane?”, esattamente quello.).

«Benvenuti nella mia dimora. Spero che stasera vi divertirete.» disse il ragazzo «Un ringraziamento particolare va a mia sorella Kodachi che si è occupata dei rinfreschi.»

A queste parole, un secondo riflettore si accese sull'ingresso della sala dove, in una nuvola di petali di rosa, apparve Kodachi travestita da dea Afrodite.

Con passo elegante si portò quasi al centro della sala.

Nel vedersi osservata da tutti, si portò una mano alla bocca ridendo istericamente. In un attimo, però, si rese conto che gli sguardi puntavano alle sue spalle.

Giratasi, si rese conto che ai piedi della scala c'era Akane, travestita da angelo, con delle candide ali, un piccolo diadema in testa e una semplice tunica bianca corta sul davanti e lunga dietro.

Vedendosi fissata da tutti, la ragazza arrossì. Ranma, esterrefatto, deglutì a vuoto per poi rimanere a bocca aperta.

Un mormorio di approvazione si diffuse tra i presenti mentre Ryoga, a quella visione. Era costretto a tamponarsi il sangue che gli usciva dal naso.

«Akane, tesoro mio, sei stupenda!» urlò Kuno, direttamente dal palco per poi fiondarglisi addosso. Ranma, immediatamente, si slanciò per intercettarlo ma entrambi i ragazzi vennero scagliati lontani da una strana energia emanata dal diadema.

Una fortissima luce avvolse tutto e, quando tutti poterono tornare a vedere, il fantasma di un uomo aleggiava davanti ad Akane.

«Mia Hikari, sono tornato da te!» esclamò lo spirito in direzione della ragazza.

«Io non sono Hikari.» precisò Akane, impaurita.

«È vero, adesso che ti guardo sei diversa ma indossi il suo costume.» constatò il fantasma. «Ho deciso, sarai la mia sposa.»

Con un balzo, Ranma le si parò davanti.

«Giù le mani da Akane!» gli intimò.

«Akane, bel nome, passionale.» commentò lo spettro «Moscerino, togliti dai piedi.» aggiunse, quindi, rivolto a Ranma, poi, con uno schiocco delle dita lo fece volare dall'altra parte della sala facendolo schiantare contro la parete. Quindi si avvicinò ad Akane e la fece levitare fin di fronte a lui.

«Fortuna che porto sempre con me la mia videocamera!» esclamò Nabiki, spuntando in mezzo agli invitati vestita da gangster e iniziando a filmare.

«Sei davvero carina, vedrai che ti renderò felice.» disse il fantasma abbracciando Akane che urlava in preda al terrore.

Proprio in quel momento, Ranma tornò alla carica lanciandosi addosso all'essere incorporeo e trapassandolo, come era immaginabile.

«Non ti arrendi, vuol dire che non dovrò avere pietà di te.» minacciò lo spettro.

«Non mi fai paura. Lascia andare Akane o te ne pentirai.» ribadì il ragazzo col codino.

«Perdonami mia cara, riprenderemo dopo il discorso.» disse, rivolto ad Akane e, intrappolatala in una bolla di energia sospesa a mezz'aria, scese a terra.

Appena poggiato al suolo si accorse di Ryoga che stava tentando, con un balzo, di raggiungere Akane. Con una potente onda d'urto lo scagliò lontano.

«Nessuno s' intrometta. È una questione tra me e lui.» disse, indicando Ranma.

I due avversari iniziarono a girarsi intorno, all'improvviso Ranma si avventò sull'avversario colpendo, però, il vuoto.

La serie di colpi a vuoto si susseguirono per diversi minuti ed ogni volta il copione si ripeteva:Ranma afferrava l'aria mentre lo spettrò lanciava il ragazzo contro una delle pareti.

A mezz'ora dall'inizio del combattimento Ranma era ormai in condizione pietose mentre Akane, disperata, batteva i pugni contro la bolla che la teneva prigioniera.

Ormai sfinito, Ranma si rese conto che se non avesse fatto qualcosa al più presto sarebbe stato battuto. Dopo alcuni secondi di riflessione, finse di attaccarlo nuovamente quindi fece in modo di trovarsi sulla traiettoria della bolla nel momento in cui l'essere gli lanciò l'ennesima onda d'urto. Come aveva previsto, l'impatto fece scoppiare la bolla. Con un balzo afferrò Akane e atterrò alcuni metri più in là.

«Maledetto, restituisci la mia sposa!» ringhiò il fantasma.

«Scordatelo! Non ti permetterò di avvicinarti ad Akane, anche se dovesse costarmi la vita!» urlò Ranma in risposta, con la ragazza ancora stretta saldamente tra le braccia.

La potenza dello spirito sembrò aumentare insieme alla sua furia, tutti gridavano impauriti. L'essere era già sul punto di attaccare nuovamente quando una luce sfolgorante invase la sala.

«Kantaro, non ti arrendi mai?» chiese una voce terrificante proveniente dalla luce.

Quando la luce scemò, tutti poterono vedere un secondo spettro, quello di una donna che aleggiava davanti Ranma e Akane, come a volerli proteggere.

«Hikari, mia adorata, sei venuta da me!» esclamò l'essere avvicinandosi a braccia aperte.

«Sono venuta a chiudere i conti. Sono stata troppo indulgente.»

«Hikari, Kantaro, adesso ho capito chi siete!» disse Kodachi, avvicinandosi agli spettri. «Sei la mia trisavola!»

«Ciao nipotina, è un piacere conoscerti. Se non ti dispiace, sistemo questo verme e poi chiacchieriamo.»

Con un inchino, Kodachi si fece da parte per lasciare campo libero alla sua parente.

«Hikari, ti prego, parliamone.» supplicò lo spirito facendosi improvvisamente piccolo.

«È tardi per parlare.» sibilò Hikari, quindi, con un gesto della mano, fece sparire Kantaro in una nuvola di fumo. «Bene, adesso veniamo a noi. Dovrei avere anche un nipote, giusto?»

«È un piacere conoscere una mia così famosa antenata.» disse Tatewaki, facendole il baciamano.

«Oh, oh, come sei galante!» celiò «Ma adesso è giunto il momento di darvi qualche spiegazione.»

Tutti gli invitati, anche se un po' titubanti si avvicinarono.

«Quando io ero giovane, Kantaro mi corteggiava. Era uno stregone malvagio e io lo rifiutai sempre. Durante una festa cercò di rapirmi. Io indossavo il diadema e, essendo una conoscitrice delle arti magiche, ve lo rinchiusi. Stasera, quando il diadema è stato indossato, lui ha avvertito il cuore puro della ragazza e si è risvegliato. Stavolta però l'ho eliminato definitivamente.»

“Io ho indossato il diadema diverse volte in occasione di feste e recite, chissà perché non si è mai manifestato?” si chiese Kodachi, guardandosi bene dall'esternare questo suo pensiero.

«Ora veniamo a voi, miei cari nipoti. Ho letto nei vostri cuori e vi dico che è meglio che dimentichiate questi due giovani.» disse lo spettro, indicando Ranma e Akane che, resisi conto di essere ancora abbracciati, si staccarono, imbarazzati.

«Perché mai dovremmo?» chiese Tatewaki, sfoderando la sua spada di legno.

«Semplice, solo un Amore forte e sincero come quello che quel ragazzo prova per lei avrebbe potuto infondere nel suo desiderio di salvarla una forza tale da riuscire a richiamarmi dall'aldilà.» spiegò la donna. «Ed in quanto a lei, basta che abbiate visto la fiducia con cui si è stretta a lui per comprendere quello che prova.»

Sentendo quelle parole i due ragazzi avvamparono e abbassarono gli occhi a terra.

In pochi secondi, appena tutti ebbero compreso il significato delle parole dello spirito, scoppiò il finimondo.

Primi tra tutti, Tatewaki e Kodachi si scagliarono su Ranma e Akane per separarli seguiti dai i vari Ryoga, Shan-pu e da tutti gli altri spasimanti.

Sospirando nervosamente, lo spirito fece volare tutti gli invitati fuori dalla sala.

«Che razza d'imbecilli!» commentò «Ragazzi, buona fortuna.» disse poi rivolta alla coppia, quindi sparì.

Rimasti soli, Ranma ed Akane non avevano neanche il coraggio di guardarsi in faccia per l'imbarazzo.

“Maledetta vecchiaccia, c'era bisogno di dire quelle cose?” si chiese Ranma.

Akane dal canto suo, si sentiva quasi stordita al pensiero di ciò che le aveva rivelato lo spettro.

Guardandola di sottecchi, Ranma non poté fare a meno di pensare che era stupenda vestita da angelo.

«Sei davvero carina vestita così.» le sussurrò, balbettando leggermente.

«Cosa?» chiese Akane, che era sovrappensiero, alzando lo sguardo sul ragazzo.

Ranma arrossì vistosamente.

«Ho detto che sei molto carina vestita così.» le ripeté, facendo appello a tutto il suo coraggio e pregando che lei non lo spedisse in orbita.

Contrariamente ai suoi timori, Akane le rivolse un sorriso riconoscente.

«Grazie!» bisbigliò poi, imbarazzatissima.

Certo, non era stato Ranma a dirle che l'amava ma la disperazione nei suoi occhi mentre cercava di salvarla valeva più di mille parole.

I due ragazzi avvertirono il trambusto all'esterno della sala, causato dagli invitati che tentavano di rientrare ma a loro non importava. Nulla avrebbe potuto cancellare quel magico momento dai loro cuori.

 

 

NDA:chiedo scusa per errori, sviste e per la frettolosità della conclusione ma, essendo ambientata ad Halloween, ci tenevo a pubblicarla proprio oggi.

A presto! ^___^

 

 

  
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