Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |       
Autore: finnicksahero    31/10/2013    2 recensioni
Mi sono sempre chiesta come si sono conosciuti Finnick e Annie, e durante l'ora di Chimica è nata questa storia. Dal testo:
-Piacere Finnick- dico porgendogli una mano, lei si volta verso di me ancora con il broncio sulle labbra e tende una mano -Annie Cresta-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'I'm in love with you ...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo due

Passai le giornate con Annie, a casa le cose non miglioravano anzi, mio padre era alcolista, ed Annabelle aveva più bisogno di più attenzioni, io non potevo crollare, ed Annie era l'unica che mi manteneva sano di mente, conoscendola meglio notai la sua intelligenza, scopri che non sapeva nuotare e che non sapeva nemmeno pescare, però era bravissima a fare le reti, anche con le trappole e I nodi era fortissima, era in grado di fare I nodi più difficile in un tempo brevissimo mentre parlava, mi aveva anche regalato un braccialetto di corda intrecciato da diversi nodi e tutti difficilissimi, lo tenevo al polso e lo toccavo ogni volta che ne avevo l'occasione. -Finnick devi imparare ad intrecciare una rete- mi dice lei mentre stiamo sulla spiaggia durante il pomeriggio.

I suoi capelli sono raccolti in una crocchia da dove uscivano alcuni riccioli e gli ricadevano sul viso accigliato mentre finiva di fare una rete, -Mi imbroglio con tutti quei fili- dico, lei si gira a guardarmi con un sopracciglio alzato, cerca di trattenere un sorriso, alzo gli occhi al cielo -Tutte scuse Odair- dice lei, mi prende una mano e sento un brivido cerco di non darlo a vedere, poi fa passare un dito sul polso, abbassa lo sguardo e sorride -Lo hai ancora- nota, io sorrido -Non lo levo mai- ammetto, lei sorride e arrossisce, -Comunque, tu non sai nuotare e nemmeno pescare- dico lei muove una mano in aria -Facciamo così, io ti insegno ad intrecciare le reti e a fare le trappole e tu m'insegni a nuotare e a pescare- dice allungando una mano, sorride e la prendo -Ci sto- dico, lei si alza e mi viene fra le braccia, mi prende le mani nelle sue -Allora inizio io, insieme a me facciamo un normalissimo nodo- dice, la circondo con le braccia con il petto che sembra esplodere dai battiti del cuore, il mio respiro accelera quando Annie mi prende le mani nelle sue e con movimenti pratici fa nascere un nodo, sorrido, le si volta verso di me -Fallo da solo- si alza e si mette di nuovo accanto a me, cerco di rifare il nodo e riesco, lei applaude -Bravo occhi verdi- dice mi acciglio -Occhi verdi?- chiedo lei sorride -Hai ragione, li hai verde mare- dice con aria di superiorità rido, poi osservo il mare e mi sento morire -Annie, fra un settimana c'è la mietitura- dico, lei si porta le ginocchia al petto e annuisce -Lo so, hai paura?- chiede con voce tremante, raddrizzo le spalle -No- mento, lei mi tocca il braccio e sospira -Non devi fare così anche con me, dimmi la verità, io ho paura- mi dice, mi giro verso di lei e gli vedo gli occhi preoccupati -Non ho paura, sono preoccupato, per Annabelle- dico, lei mi tocca un braccio -Mi occuperei io di lei nel periodo dei giochi e quando tornerai ti sarei vicino- sussurra, mi giro verso di lei e gli prendo il viso fra le mani -Non tornerei, morirei la dentro, lo so benissimo- dico, lei si morde un labbro sento le farfalle nello stomaco come animali selvaggi che cercano di scappare da una gabbia troppo piccola, una lacrima gli scende sulla sua guancia di porcellana -Io so che potresti tornare, che sei forte e che faresti di tutto per tornare da Annabelle- dice lei fissandomi negli occhi -E da te- aggiungo, lasciando cadere le mani e distogliendo lo sguardo, mi alzo in piedi e lei fa lo stesso -Ti accompagno a casa- dico, lei annuisce, prendo la mia roba e lei si carica in spalla la rete, senza pensarci gli prendo la mano, lei mi accarezza il polso e il braccialetto poi la scansa e mi sorride -Andiamo?- chiede, io annuisco e ricambio il sorriso.

I giorni passano veloci manca un giorno alla mietitura ed solo l'alba e io sono già in spiaggia, camminiamo su e in giù guardando a terra, vedo tante conchiglie tutte brutte e scialbe, fra le mani tenevo un filo che continuavo ad annodare, caccio un grido e mi butto a terra, strizzo gli occhi e li chiudo con le lacrime che scendono sulle mie guance. Senti qualcuno darmi un calcio apri gli occhi e trovai Annie china sopra di me, mi sorride -Ciao- dice, io sorrido, si mette alla mia sinistra e la vedo portarsi I capelli su una spalla, oggi indossa una semplice canottiera che gli arriva a metà coscia, sotto a il costume, guardai davanti a me e vidi una conchiglia con le sfumature verdi la presi e con il coltello che avevo nello zaino cercai di fargli un piccolo foro -Che fai?- chiede curiosa, io sorrido, faccio un buchino e ci faccio passare la cordicina -Un porta fortuna per domani- dico, lei sorride, gliela metto e la lego, lei la tocca e sorride -Grazie- mi dice, io sorrido e guardo il mare -Finnick per domani ci saranno dei volontari, ci sono sempre- dice lei, mi giro e sorrido -Certo, non sono preoccupato- dico, lei appoggia la testa alla mia spalla e chiude gli occhi -Vorrei che gli Hunger Games smettessero, un giorno vorrei una famglia dei bambini- mi dice come in trance sorrido mio malgrado -Anche io- ammetto ride -Tu sei già un mezzo padre con Annabelle- dice lei ridendo, -Già- sussurro, passiamo il pomeriggio a nuotare ed a fare nodi, Annie con il mio tridente prende il suo primo pesce e mi abbraccia saltandomi addosso, una bella giornata se consideriamo che cosa potrebbe succedere il giorno dopo. L'accompagno a casa e stavolta mi avvicino a lei, prima che entra in casa si alza sulle punte e mi bacia la guancia -Senti Cresta, domani cerca di non farti estrarre, solo come favore personale- lei ride e mi abbraccia -Sta' attento- mi sussurra, io annuisco e aspetto che entra, corro a casa per cercare di dormire, cosa che naturalmente non riuscirò a fare. Per la seconda volta nella mia vita vidi l'alba, infilai I vestiti buoni, una camicia bianca e dei pantaloni neri lunghi, misi le scarpe buone e pettinai come potevo I capelli, non mi tolsi il regalo di Annie, se dovevo andare al macello volevo qualcosa di una persona che amavo vicino. -Finnick, vado con I genitori ci vediamo dopo- dice la mia sorellina.

I capelli biondi raccolti da un nastrino rosso come il vestito che indossa, a I sandali nuovi mi bacia la guancia e va via, mi metto in fila e mi facci pungere un dito, e vado fra I miei coetanei, piano pianto si riempe la piazza, molte sono al porto, perché in piazza non c'è spazio, mi giro e cerco Annie con lo sguardo, lei pure, ci troviamo e nonostante tutto sorrido, lei ricambia tira su la collana e sorrido, io scosto la manica lei sorride, -Benvenuti benvenuti- dice una voce stridula tolgo gli occhi dalla bellezza naturale di Annie e vedo la nostra accompagnatrice Estella vestita di un verde fluo accesissimo, sembra che abbia tolto le piume da un uccello da come è concia, arriccio il naso, presenta I vincitori ma non ascolto nemmeno, tengo lo sguardo basso fino a che non sento -Prima le signore- alzo lo sguardo e trattengo il respiro, infila la mano fasciata da un guanto del medesimo colore dell'abito dentro la boccia e tira fuori un pezzettino di carta, mi accelera il respiro poi si mozza quando lo apre -Juliane Moghé- urla, una diciottenne si avvia al palco ma poi le mani si alzano, -Cara vai a posto, tu, con I capelli rossi vieni- dice la donna, Juliane geme e torna a posto dando uno spintone alla ragazza e tornando in riga, non ascolto il nome, mi giro verso Annie che si tiene il petto e respira debolmente, mi guarda e annuisce con le labbra dice -Ho mantenuto il favore- sospiro lei torna a guardare il palco faccio lo stesso, si avvicina alla boccia dei ragazzi e prego per me stesso, non voglio essere estratto, -Finnick Odair- urla, mi sento gelare il sangue, m'immobilizzo non riesco a guardare Annie, vedo solo rosso, sangue ovunque, per lo più mio. Esco dalla fila -Oh niente volontari- dice la donna, vado sul palco con fare deciso, a testa alta stringo la mano alla mia avversaria. Mietitura finita. Guardo il mare dalla finestra e gioco con il braccialetto la porta si apre mi giro di scatto e vedo la mia sorellina con le guance rigate mi accuccio e mi corre incontro -Finnick- dice fra I singhiozzi -Vinci vero? Torni vero?- dice io sorrido debolmente -Certo principessa- gli dico tenendo la voce tranquilla, lei mi bacia la guancia e sorride -Torni- dice solo, mi abbraccia e la stringo forte un pacificatore entra e me la strappa da addosso, lei urla e mi giro dall'altra parte per non vederla, la porta si chiude e si riapre subito, davanti a me c'è Annie in un abito bianco sporco, I capelli riccioli liberi e vaporosi, è bellissima mi butta le braccia al collo -No, Finnick non è vero no no- dice iniziando a piangere, la stringo più forte -Ascolta, bada a mia sorella- gli dico, lei mi scosta e incrocia le braccia al petto -Annie, tornerò per te, lo sai- lei si asciuga le lacrime e tiene lo sguardo basso -Annie- sussurro, lei si gira -Promettilo- dice lei io l'abbraccio -Cosa che tornerò per te?- chiedo lei annuisce, gli sorrido -Certo, Annie prometto di tornare da te- dico, la porta si apre e lei è presa dal panico -Hai promesso Odair, io ho mantenuto la mia tu mantieni la tua- mi urla, l'ultima cosa che vidi erano I suoi occhi verdi impregnati di lacrime e tutti rossi, le lacrime che gli rigavano il suo bel viso, trattenni le mie per mostrarmi forte, non dovevo cedere anzi non potevo cedere, la porta di mogano si chiuse e rilassai le spalle chiusi I miei occhi lasciando che le immagini più belle del volto, e della risata di Annie mi invadessero la mente e per un'attimo uno solo era realmente felice come succedeva quando ero con Annie.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: finnicksahero