Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Moon    01/11/2013    4 recensioni
Katy e Rayan sono due giovani ragazzi, ciascuno con carattere proprio, marcato, ed entrambi ignari di quello che hanno passato. Katy riesce ad immaginarlo, ma non ha una conclusione piacevole, anzi, la fa soffrire.
Katy ci pensa spesso, e con quel 'spesso' combatte, nella speranza che le cose possano migliorare. Perché non conosce altre strade, vie, che la conducono alla felicità, senza gli occhi di Rayan.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                          Non siamo niente.


E poi si svegliò. Era buoio, non c'era alcuna luce pronta ad accecare la sua visuale. Katy si alzò di scatto, non aveva affatto paura dei rumori esterni, delle campane della chiesa che si facevano ben udire fin dentro quella stanza, non aveva fatto brutti sogni e non le era parso mente nulla di strambo o di pauroso. Stava pensando a Rayan.
Pensò e pensò, senza paura e senza esitare, come se fosse la sua unica ragione di vita. La mente d'un tratto le parve vuota, come un vaso senza fiori e come una bottiglia senz'acqua, di certo non era normale, ma fino ad allora le erano capitate cose di tutti i tipi. Avrebbe voluto parlare, ma non sapeva cosa dire, i pensieri le stavano incominciando di nuovo ad affollare la testa, ma continuavano ad essere vuoti. Ma stavolta aveva capito, non erano vuoti per la stanchezza o per l'eccessivo sforzo, ma per la paura, per il disagio, quando pensava o parlava di lui voleva completamente sparire. Sparire perchè le venivano in mente i suoi occhi che la fissavano, che seppur inconsciamente dimostravano tanto coraggio. Sparire perchè solo il pensiero di rivederlo le poteva causare agitazione. Ma sparire, soprattutto, perchè si sentiva inconfrontabile agli ideali di lui, qualcosa che non può essere paragonato con ciò che potrebbe piacergli, e questo la faceva diventare inutile per lui e se stessa. Esonerato di tutto questo, lui non sentiva il bisogno di lei, mentre lei ogni giorno cercacando di nascondergli tutto e celando anche la sua tristezza, moriva dal bisogno di stare con lui. Sentirlo, stringerlo forte a se per dimenticarsi di tutte le cose che le facevano male che riguardassero lui, perchè erano quelle che la turbavano maggiormente, quelle cose che tanto odiava e detestava, sensazioni che sarebbero dovute essere demolite in un lampo, per sentire tutto l'amore che nemmeno poteva immaginare in due piccole braccia, quel calore che l'avrebbe sciolta in meno di un secondo e che non sarebbe stata in grado di dimenticare, troppo sincero, troppo meraviglioso, troppo in ogni minima e grande cosa. Un abbraccio senza pensare a nulla, solo al loro bene, l'avrebbe resa felice. Bastava un semplice gesto, proprio così, se pensiamo al semplice fatto che quando la guardava le venivano 'crisi' e subito dopo la voglia di esserci solo per quello sguardo. Si, lo amava, lo amava tanto. Nonostante tutte le delusioni, le inimicizie e altre diabolerie, lei l'amava più di ogni altra cosa al mondo, senza rendersene conto più di se stessa. Era un problema? Si, e concia di questo. Ma si perdeva sempre per lui, sempre.Si rassegnava, oramai.

*Incontro*

Katy:Rayan! Rayan!
Rayan:Che è successo?
Katy:Nulla, volevo solo salutarti.
Rayan:Ok, ciao!
Katy:Ciao
Rayan:Ora che ci siamo salutati, sei contenta?
Katy:Si
Rayan:Ora scappo, ci sentiamo, ciao Katy!
Katy:Va bene, ciao..

Katy ritornò a casa, in quella dannata casa, dove si sentiva protetta, ma nello stesso tempo pugnalata. Lo era di già, dopo l'incontro con Rayan, senza successo. Dietro un 'ciao', un 'si', un 'ma', avrebbe voluto dirgli tante cose, raccontargli di quanto le facesse schifo la sua noncuranza, di quanto le facesse schifo la sua ignarezza, di quanto le
facesse schifo il solo pensiero che doveva paragonarlo allo schifo.La irritava, e non poco, ma proprio da schifo.
Quanto avrebbe voluto sfogarsi almeno una volta con lui e raccontargli la verità assoluta, anche urlando se fosse stato necessario, sarebbe stata la cosa più veritiva e soddisfacente del mondo, perchè non capiva, lui non capiva niente! Di quanto lei lo desiderasse, di quanto avrebbe voluto che lui gli fosse stata vicino nei momenti tristi, e quando i momenti tristi erano causati direttamente da lui, e non c'era, lui non c'era mai stato. Non voleva capire, lei lo sapeva.
Pensava a ciò che erano stati fino ad adesso, sembravano nemici, altre volte migliori amici, poi conoscenti, poi sconosciuti, poi rivali, poi di nuovo sconosciuti e poi di nuovo amici, come se fosse naturale fare pace e litigare a distanza di un minuto soltanto.Come se fosse naturale pensare 'tanto poi ci ritroveremo', 'tanto io sto bene', 'tanto se litigo con questo/a non è una novità', 'che rottura di palle discutere ogni volta!'.Erano stati tutto, senza rendersene conto, le avevano provate tutte, in tutti i modi, ma Katy per quanto si fosse sforzata di capire cosa erano stati realmente ed unicamente non ci riusciva. Anche per lei incosciamente, erano stati tutto, ma NON SONO niente.
Perchè non valgono, non hanno un prezzo, non hanno una spiegazione, una certezza.

Si sedette sul suo letto, contenta almeno un po' di averlo visto, finalmente, e continuò a pensare che quel dolore assordante e manesco nel suo cuore non le avrebbe donato sicuramente pace, bofonchiò, doveva scagliarsi dai ricordi, e dai pensieri, da lui. Ci provò, ci provò e ci riprovò, ma senza successo. Era una cosa rimbombante, ma ci era abituata. Era abituata anche alle saette che la trafiggevano d'un colpo, aprendo mente a vecchie situazioni brumose. Ma, tuttavia non era abituata ad un' altra cosa: quella di vederlo, sapere, immaginarlo o pensarlo con qualcun'altro, con una persona che avrebbe in un certo senso sostituito lei. No, a quello non si abituava affatto. E non ci fu mai nessun chiodo schiaccia chiodo.

Poi si guardò, le lacrime le scendevano giù, con la mano se le asciugò e guardò fuori la finestra... spuntò un raggio di sole.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Moon