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Autore: Kimmy_chan    01/11/2013    1 recensioni
Il trapianto di organi.
La medicina conta molto sul trapianto per salvare vite umane ma ormai c'è un grave calo nelle donazioni.
Alice, giovane studentessa di medicina, aspetta un fegato compatibile con la madre.
Marco, un padre di famiglia rimasto vedevo, deve decide se donare gli organi della moglie.
Con questa storia vorrei spiegare almeno un po' i sentimenti di una famiglia ricevente e di una di donatori.
Alla fine dopo tutte le avversità si va avanti a testa alta lottando contro ogni avversità...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                               Capitolo 1

Scritto dal punto di vista della Signorina Martini Alice

Quando entrai nella stanza d'ospedale sentii il telegiornale che trasmetteva le ultime notizie.

"E' stato comunicato dalle autorità che il tratto dell'autostrada Salerno - Napoli è bloccato temporaneamente.
Questa notte verso l'una un tir e due macchine, un SUV e una Fiesta, si sono scontrati; si presume che la causa dell'incidente sia stata la poca visibilità dovuta alla forte pioggia che continua imperterrita da ormai 3 giorni.
La polizia ha ricostruito la scena dell'incidente grazie alla testimonianza del conducente del tir che ha riportato solo qualche graffio.
Il tir procedeva ad una velocità di circa 100 km orari, fino a quando le ruote non hanno più aderito bene all'asfalto facendo così slittare il mezzo. L'autista, cercando di riprendere il controllo del camion, riesce a fermarsi ma si pone di traverso, occupando così tutta la strada. Dopo pochi istanti dall'arresto della corsa si sentono due schianti; il conducente ,pur essendo frastornato a causa del colpo, apre la portiera e cerca di guardare cosa abbia provocato quei rumori, anche se la visibilità è minima riesce a intravedere qualcosa...due macchine si sono scontrate contro il container.
Il camionista chiama immediatamente il 118.
Le persone rimaste coinvolte sono 5, di cui un bambino di 12 anni morto sul colpo. Tutti gli altri sono stati portati d'urgenza al Cardarelli ed ora sono in prognosi riservata." 

-Povero piccolo. Così giovane e la sua vita ha già trovato fine..- mia madre, che stava parlando, si sporse verso il comodino alla sua destra per prendere il telecomando che era a pochi centimetri dalla sua mano.
-Mamma non ti affaticare ; ci sono io per ogni cosa, lo sai bene. Io sono qui per te- esclamai. 
Presi il telecomando e domandai -Vuoi che cambi canale?Sono quasi le 16, sta per iniziare il tuo programma preferito, te lo metto?!-
-Sì, sì! Me ne ero quasi dimenticata-
Erano ormai passati 8 mesi dalla diagnosi della malattia di mamma. Era sempre più debole e in quei giorni  iniziava anche a sputare sangue. Avevo paura. Non eravamo molto in alto nella lista dei riceventi e non so come sarei sopravissuta se lei mi avesse abbandonata: è sempre stata la mia ancora di salvezza, è sempre stata accanto a me in ogni momento a sostenermi e non ero ancora pronta a stare senza di lei. Sì, avrò pure avuto 25 anni, ma non ero ancora pronta. No. Non volevo! 
Ti prego mamma resisti! Non mi abbandonare!
Stavo per scoppiare, così corsi fuori dicendo -Mamma, mi sono dimenticata una cosa in macchina, vado e torno-
Fuori dall'ospedale esplosi in un fiume di lacrime. Non riuscivo a trattenermi, a volte mi allontanavo per piangere per non farmi vedere da lei perchè sapevo che si sarebbe sentita in colpa, ma la colpa non era affatto la sua: ero io che ero troppo debole e dovevo trovare la forza per sopportare di vederla in quello stato. Avrei voluto che tornasse ad essere la donna felice e piena di energie di sempre. Invece da quando aveva scoperto della sua malattia sul suo volto c'era sempre un sorriso triste.

Quando tornai nella camera la mamma tremava.
-Mamma, senti freddo?!Vuoi una coperta in più?!- dissi avvicinandomi a lei.
-Sì, effettivamente sento un po' freddo. Mi prendi, per favore, quella coperta che sta sulla poltrona?Quella blu-
-Certo-presi la coperta di pail e gliela poggiai sulle lenzuola bianche dell'ospedale. 
-Sei gentile a stare con me per quasi tutto il giorno, ma dovresti uscire con gli amici, vivere, figlia mia. Solo perchè io sono legata a questo letto d'ospedale non significa che lo sia anche tu- esclamò con quel poco di forze che le rimanevano.
-Mamma, se tu sei qui, il mio posto è accanto a te. Mi fa piacere starti vicina; se vuoi che me ne vada però....- 
-Oh, piccola mia!- mia madre mi strinse tra le sue braccia calde.
Assaporai il dolce tepore, che mi diede quel suo caldo abbraccio, per qualche minuto.
Quando mi staccai da quel contatto, mi scostai di qualche centimetro da lei per poterla veder meglio in volto. 
La sua pelle era giallastra, aveva delle pesanti borse sotto gli occhi, i suoi morbidi capelli corvini erano sciolti e le arrivavano alle spalle, portava lo stesso pigiama da giorni... era ora di cambiarlo.
-Su piccola è ora che cambiamo il pigiama- 
-Devo proprio mamma?! Ma non mi va!- rispose sorridendo e facendo la bambina piccola. 
Era fantastica!Riusciva a mantenere  il suo sorriso anche in situazioni come questa. Nemmeno l'epatite B la riusciva a buttare giù, anche se avevo sentito una volta che diceva alla sua ex compagna di stanza che credeva di non farcela, credeva di non riuscire a superare tutto questo, e non voleva che io sopportassi tanto dolore nella mia vita. Aveva più volte cercato di mandarmi via, ma io ero rimasta. Volevo che combattesse e sapevo che se io fossi tornata alla mia "solita vita", lei si sarebbe arresa.
-Su, su! Non fare la bambina, ormai sei adulta sai?!Mettiamo il pigiamino pulito- risposi sorridendo.

Dopo aver cambiato il pigiama e averla sistemata nuovamente nel letto caldo, le iniziai a parlare della mia giornata all'università come facevo tutte le sere.
-La lezione di scienze umane: storia della medicina è stata interessante come sempre; ma la lezione è stata interrotta a causa di un impegno improvviso del professore. Poi sono stata per un'oretta buona in biblioteca a vagare per gli scaffali, sai quanto amo le biblioteche grandi. Lì, ho incontrato un ragazzo alto, moro, con gli occhi verdi; per un istante le nostre dita si sono sfiorate perchè entrambi siamo andati per prendere "Oltre la siepe" ma lui ha lasciato a me il libro ed è andato via senza dire niente. Era molto affascinante, chissà quale corso segue... L'ora successiva avevo diagnostica, mi sono ricordata tutti gli esempi che avevamo studiato insieme. Ricordi?!-
-Quali cara?- rispose con voce fioca mamma.
-Quei foglietti che ti avevo dato per dirmi i sintomi di un paziente e io dovevo indovinare cosa avesse. Va bene, se non te lo ricordi non importa- dissi cercando di sembrare che non m'interessasse che non ricordava che mi aveva dato una mano nei miei studi come faceva sempre.
-Aho...- la mamma sbadigliò.
-Sei stanca?!Dormiamo va!Domani mi aspettano delle lezioni un po’ pesanti; è meglio se dormo anche io, vado a prendere la borsa in macchina e torno- finii di pronunciare l'ultima parola e senza aspettare una risposta uscii dalla stanza.
Mentre passavo per il corridoio vidi il dottore che seguiva la mamma, il Dottor Alander, e lo fermai -Dottore!-
-Oh, Signorina Martini. Come sta? Le serve qualcosa?!- rispose fermandosi.
-Salve. Volevo sapere se c'era qualche novità- chiesi ansiosa.
-Mi spiace ma per ora niente. Stia tranquilla e abbia speranza- 
-Speranza... ormai è l'unica cosa che mi dà la forza per tirare avanti...- risposi angosciata.
-Lo so che non è facile; ma non posso farci niente, non ci sono fegati compatibili con quello di sua madre per ora. E c'è anche un grande calo di donatori da un po’ di anni; come ben le ho detto già tempo fa. Perciò non so che dirle più di aver fede e pregare. Mi scusi ma ora devo andare a visitare dei pazienti- rispose prima di andarsene.

Corsi in macchina, presi la borsa e tornai in camera.
Per quella notte avevo  preparato, come quasi ogni notte, una brandina vicino al letto di mia madre; era un po’ scomoda ma l'importante è che fossi lì, accanto a lei..



Angolino di Kimmy_chan 
So che di utilizza il POV quando si parla dal punto di vista di una persona ma io ho preferito scrivere ogni volta "Scritto dal punto di vista ecc..." 
Spero che la storia vi piaccia. Per favore ditemi cosa ne pensate (sia in negativo che in positivo).


Ho scritto questa storia per un progetto spero di non aver fatto la figura della stupida mandando questa storia :/ perciò per favore è fondamentale che mi diciate i vostri pareri.
OGNI RECENSIONE PER ME E' IMPORTANTISSIMA PER FAVORE DITEMI COSA NE PENSATE <3
 
  
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