Videogiochi > Monster Hunter
Segui la storia  |       
Autore: Yakamoz_94    02/11/2013    1 recensioni
Un vero cacciatore guarda senza timore la paura negli occhi, non arretra e non cede mai il passo alla bestia, poi avanza impavido armato solo del proprio coraggio, continua a combattere spinto dalla forza del suo animo per proteggere coloro che ha giurato di difendere.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THE HUNTER
THERE WAS A TIME FOR HEROES [ prologo]


"L'ostinazione è l'unica via da perseguire, e così la speranza si trasformò in coraggio."

C'era un tempo per gli eroi, una volta, quando ancora la terra non era popolata da più di una manciata di uomini, quando la natura selvaggia ed incontaminata con la sua forza e con le sue regole dominava il mondo, incontrastata. Era l'epoca delle belve, dei mostri, che famelici e numerosi assalivano i villaggi, stroncavano vite, seminavano il panico portandosi dietro l'ardore della tempesta e la furia dei ruggiti roboanti. Giorni di terrore, di paura, di strenua resistenza, giorni in cui anche solo sperare di poter vivere anche una sola ora senza il tormento dato dall'ansia sembrava un'utopia impossibile da raggiungere. E le creature si facevano sempre più grandi, sempre più astute e continuavano a farsi largo nel territorio, respingendo gli uomini e sterminando le poche anime rimaste, ancora aggrappate alla loro esistenza, alle proprie terre. Una lotta disperata e continua contro l'immensità di forze che parevano inarrestabili e irrefrenabili, così come pareva assurdo bloccare l'eruzione di un vulcano, o la furia delle trombe d'aria, o ancora la violenza delle onde pronte a sferzare costanti le coste, così non era possibile contrastare la ferocia demoniaca delle bestie infernali. Come una disgrazia discesero alfine le creature con le ali, al seguito delle varie specie che da esse si erano evolute, come iracondi e immondi incubi che avevano preso materializzazione dalla paura stessa della gente. Nessun posto era più sicuro e anche fuggire ai confini del mondo, nascosti tra alte montagne innevate, pareva inutile.
Ma era quello il tempo degli eroi, gli unici che avevano trovato l'audacia necessaria per imporsi alle sfide della vita, quelli che tra tanti avevano preso tra le mani il proprio destino, migliori tra i comuni mortali, i soli che avevano raccolto la speranza e l'avevano trasformata in coraggio. Inizialmente non potevano che contarsi sulle dita di una sola mano questi guerrieri che avevano deciso di scacciare i mostri, e nessuno aveva il sentore che questa follia potesse portare qualcosa di buono. Ma l'animo e la tenacia erano forti in queste gloriose persone, saldi come i legami del diamante nella loro ferma convinzione di poter realmente cambiare le cose, e quando i bastoni non bastavano più ad allontanare le grandi bestie selvagge, allora s'armavano con il ferro, e quando anche quello non era più sufficiente allora si passò ad estrarre minerali più in profondità nelle fenditure della montagna, e vennero utilizzate le squame delle fiere abbattute per creare armature e armi sempre più robuste. Con il passare delle lune questi uomini di grande valore iniziarono a prendere coscienza delle proprie capacità, i successi riscontrati nelle battaglie avevano rinforzato quelle loro convinzioni e un timido numero di compagni si era a loro aggregato, e, mano a mano che la paura si dissolveva, prendeva largo uno strano sentimento di rivalsa. E infine, riusciti a sbaragliare un grande numero di mostri, i guerrieri divennero cacciatori e tramandarono l'arte della caccia alle generazioni del domani.
Nel giro di pochi mesi s'instaurò nei dintorni dei terreni ghiacciati il villaggio che prese il nome di Pokke, unico nel suo genere, un villaggio predisposto per addestrare nuovi cacciatori, con fabbri, mercanti, e gente di buona volontà pronta a schierarsi in prima linea per mantenere le belve distanti, oltre le mura delle fortezze e dei cancelli innalzati per impedire l'assalto continuo di nuove creature. E Pokke nel tempo crebbe, venne istituita una gilda per cacciatori, una scuola d'addestramento e vennero catalogati i vari mostri, descritti in raccolte di volumi e altri tomi, in modo che potessero essere più chiare le abitiduni di questi esseri studiati dai cacciatori più esperti. Poco alla volta anche le persone comuni decisero di vivere a Pokke, ampliando le varie costruzioni in legno, e i mostri più deboli e mansueti vennero piegati al volere dell'uomo e impiegati come bestie da soma, come trasporto, altri come facile fonte di cibo. La bella stagione aveva disciolto i ghiacci millenari generando un fiume che poteva raggiungere il mare, e i commerci presero ad avviarsi poco alla volta.
Tuttavia il clima pacifico permaneva costatemente in bilico, le grandi creature alate, i draghi portatori di sventura, giacevano furbi e lesti in agguato, in attesa del momento propizio per attaccare, e le specie che un tempo esistevano andavano a farsi sempre più resistenti e variegate, per contrastare la forza degli esseri umani. Per molti anni l'equilibrio rimase stabile.
Ma il tempo degli eroi ancora non era finito e capitò infine che le feroci viverne sputa-fuoco, messaggeri del fato maligno, piombarono sul villaggio e lo gettarono in rovina e molti tra i valenti maestri cacciatori perirono nel tentativo di difendere la vita delle persone che avevano giurato di proteggere. Il fuoco divampava con lapilli, scintille, fumo e scoppi lontani, ruggiti alti e latrati sommessi, ali nere tra le fiamme roventi, esseri tanto orribili da sembrare irreali, demoni giunti dall'inferno, rinominati Fatalis. Narrano le storie che solo un uomo riuscì nell'intento di scacciare questi abomini, l'eroe indiscusso di quell'epoca e di quelle che poi seguirono le sue gesta. Con sguardo imperscrutabile, senza cedere il passo di fronte all'incedere possente dei draghi, avanzava senza timore alcuno, armato solo del suo valore e della sua spada e con essa scalfì le corazze e rigettò il sangue di drago rendendo rosso il suolo, riportando la pace come impavido eroe della luce. Passò alla leggenda con il nome di Hiroshi, unico uomo in grado di impugnare la sola katana che aveva ridotto alla fuga i feroci draghi infernali. Che cosa ne fu di lui, in seguito, nessuno lo seppe mai. O almeno, questo è quello che la storia riporta fino ad ora.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Monster Hunter / Vai alla pagina dell'autore: Yakamoz_94