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Autore: missA_suzy    02/11/2013    4 recensioni
Dopo il matrimonio fallito, Akane è distrutta. Quelle tre pazze di Shampoo, Ukyo e Kodachi avevano non solo distrutto il suo sogno più grande, ma anche la sua casa. Per di più, la situazione non era affatto cambiata e Ranma non si era nemmeno preoccupato di andare a chiederle se stesse bene. Così, aveva preso ad evitarlo e per un po’ di tempo funzionò. Ma quando una mattina, Kasumi comunicò a tutti che Ranma e suo padre erano andati via, ad Akane crollò il mondo addosso. Dopo un iniziale momento di sconforto, ritornò la stessa ragazza di sempre. La stessa ragazza di tre anni prima.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Non ho mai smesso di amarti

Capitolo uno: un'importante decisione.

 

Un tramonto faceva da sfondo alla casa dei Tendo, o almeno ciò che ne rimaneva. Il Dojo era stato completamente distrutto e, dove una volta c’era l’entrata della palestra non rimasero che pezzi di legno tutti ammassati che il signor Tendo cercava di raccogliere. Era molto arrabbiato e deluso dal suo futuro genero. Certo, era stato sempre comprensivo e disponibile con lui, ma adesso che per colpa sua gli era stata distrutta la casa e soprattutto il cuore di sua figlia, come avrebbe dovuto comportarsi? Alzò lo sguardo in direzione della sua camera e sospirò pesantemente per poi continuare a fare quello che poc’anzi aveva interrotto.

Akane, dal canto suo, aveva deciso di fare un bagno rilassante dopo gli ultimi avvenimenti di quella giornata. Ripensò al momento in cui era entrata nella palestra tanto emozionata, con il suo bel vestito che le sorelle avevano scelto per lei. Ricordava Ranma che, a testa bassa, era impalato lì come uno stoccafisso ma nonostante questo, l’aveva guardata e aveva sorriso. Subito dopo erano entrate quelle pazze a distruggerle la casa e il suo grande sogno, perché lei voleva davvero essere la moglie del ragazzo. Si riscosse subito da quei pensieri, ma non poté trattenere le lacrime che asciugò qualche istante dopo. Si diresse in camera sua e, messo il pigiama, sprofondò in un sonno profondo.

Ranma, ti odio con tutte le mie forze!

 

Qualcosa era cambiata quel mattino a colazione. Per esempio, il fatto che Akane rispondesse male a tutti, anche alla sorella Kasumi che, vedendola così, decise che le avrebbe parlato quella sera stessa.

-       Akane sono le 7.45, potresti gentilmente andare a svegliare Ranma?

-       Vacci tu se ci tieni tanto.

-       Ragazzina – s’intromise suo padre – da quando sei così indisponente?

-       E tu da quando dici qualcosa senza piangere come una femminuccia? – disse indignata posando le bacchette e alzandosi – io vado a scuola!

-       Perché la mia bambina mi risponde così, perché? – iniziò a piagnucolare e a strepitare il signor Tendo quando la ragazza fu uscita – Saotome, dammi una risposta!

L’uomo per tutta risposta si bagnò diventando panda e cominciò a giocare con una di quelle palle da circo.

-       Saotome, ti ho fatto una domanda!!

-       Bobo?

-       Emh – tossì Nabiki per attirare l’attenzione – ci vado io a svegliare Ranma.

-       Mi faresti un piacere.

-       Bene – disse alzandosi e dirigendosi verso la stanza del ragazzo – Ranma, sveglia – disse scuotendolo una volta entrata. Ma del ragazzo si sentiva solo il russare.

-       Ranma, avanti. Faremo tardi a scuola!

-       Mhh..Akane come mai non hai usato il secchio stamani? – disse alzandosi e strofinandosi gli occhi

-       Non sono Akane, babbeo!

Il ragazzo aprì meglio le palpebre e si ritrovò di fronte una Nabiki che esibiva un sorriso compiaciuto e cattivo – ora dammi mille yen altrimenti dirò a tutti ciò che ho sentito – esclamò tendendo la mano in avanti.

 

Nel frattempo Akane, approfittando del fatto che all’inizio delle lezioni mancava ancora un po’, era andata al parco e si era seduta su una panchina per respirare l’aria del mattino che tanto adorava. Pensò che doveva ricominciare ad allenarsi e a fare jogging la mattina, attività trascurate a causa dei preparativi del matrimonio che non era andato in porto. Alzò lo sguardo e notò un punto preciso, che lei conosceva troppo bene. Era il punto in cui Ranma, per la vigilia di Natale, le aveva regalato quei piccoli oggetti che per lei erano tanto preziosi. Non poté evitare che altre lacrime inondassero il suo viso da bambina. Stava soffrendo in silenzio, nessuno sapeva quant’è forte il dolore di chi non è riuscita a sposarsi. Nessuno capiva la sua disperazione. La sera prima aveva pianto fino a tardi, solo la sua camera sapeva come stava soffrendo. Ma lo nascondeva, non voleva che gli altri lo sapessero per poi ridere di lei. Questa era Akane Tendo e per nulla al mondo sarebbe cambiata. Si fece forza mentalmente e si avviò verso scuola, dove la stavano aspettando le sue amiche Yuka e Sayuri.

 

-       Allora non dirai niente, siamo d’accordo?

-       Mi hai pagata, quindi puoi immaginarti la risposta.

-       Nabiki parlo sul serio! – esclamò lui scendendo dalla ringhiera

-       Ma anch’io, che credi?

-       Lo sai – disse mentre tornava a camminare con le braccia dietro la testa – sapevo che eri legata al denaro, ma non fino a questo punto. Sei proprio insensibile.

La castana rallentò la sua camminata fino a fermarsi del tutto, abbassando la testa. Il codinato si voltò – beh, che ti prende?

-       Hai un bel coraggio a chiamare me insensibile. Tu come ti definisci per quello che hai fatto a mia sorella? – alzò di scatto la testa e lo guardò con odio – Non ti sei neanche degnato di andare a parlarle, di andare a chiederle come si sentisse. Sei un mostro!

-       Nabiki ma tu..stai piangendo?

-       E cosa c’è di strano? È pur sempre mia sorella, le voglio bene. E non ti perdonerò mai per quello che hai fatto. – gli urlò contro scappando. Il ragazzo non ebbe la forza di seguirla e continuò il suo tragitto con tranquillità.

 

Durante quella giornata scolastica, i due ragazzi ebbero varie complicazioni legate al matrimonio saltato. Tutta la scuola ne era a conoscenza, e forse ne stava parlando anche tutta la gente del quartiere. Per Akane quello fu un altro shock, non si era sentita mai così umiliata. Così, mentre Ranma parlava con i suoi amici durante la pausa pranzo, Akane scambiò qualche chiacchiera con le sue amiche.

-       E adesso che cosa vuoi fare? – chiese Yuka appoggiata ad uno degli alberi del Furinkan mentre gustava il suo pranzo – la scuola è quasi finita, ma comunque questi pettegolezzi non cesseranno.

-       Ha ragione.

-       Io..

-       Avanti Akane, sai che con noi puoi parlare liberamente. Ci conosciamo da una vita.

-       E non puoi tenerti tutto dentro. Siamo qui per ascoltarti, sappiamo quanto è difficile per te.

La ragazza guardò le amiche che, con un semplice sorriso, le infondevano calore e serenità. Chiuse gli occhi e respirò molto profondamente. Quando li riaprì, le sue amiche erano di fronte a lei, pronte a conoscere le sue sensazioni.

-       Mi sento male, ragazze. Non è facile quello che mi è successo. La mia vita è stata un completo susseguirsi di caos e shock. A partire dai miei sedici anni. Mi sono fidanzata contro la mia volontà e anche se a volte ero felice del fatto che Ranma fosse il mio fidanzato, oggi mi viene solo da vomitare. La mia prima impressione è stata sbagliata, volevo che fosse mio amico ma poi ho scoperto la verità. Come se non bastasse, sono apparse quelle tre pazze per cercare di uccidermi ed avere Ranma tutto per loro. Sono finita varie volte in pericolo a causa sua, eppure ho sopportato perché io in fondo lo amavo. Ma adesso non ne posso più, sento che è venuto il momento di darci un taglio netto.

-       Ma sei sicura? È davvero quello che vuoi? – domandò Sayuri preoccupata prendendo la mano dell’amica.

-       Sì, ragazze. È quello che voglio. Lo sapete, vi invidio tanto. Voi avete una vita normale, una vita adatta alla vostra età. E tu, Yuri, sei quella che invidio più di tutte.

-       Ma perché Akane? Io non merito di essere invidiata da te!

Lei rise amaramente – e invece sì. Ti invidio perché tu puoi vivere tranquillamente la tua relazione con Hiroshi, senza pazze che vogliono ucciderti. Siete due adolescenti innamorati, cosa che io e Ranma non siamo mai stati. È proprio la vita tranquilla che mi manca e vorrei tanto avere, mi capite?

Le due si guardarono e annuirono a testa bassa prima di correre ad abbracciare l’amica – Akane, se ritieni che sia la cosa più giusta allora falla. Ricorda che noi saremo sempre dalla tua parte per aiutarti e sostenerti.

In quel momento, Akane si rese conto di com’era fortunata ad avere delle amiche come loro. In fondo, qualcosa di buono nella sua vita c’era. Qualche lacrima uscì dai suoi bellissimi occhi color cioccolato, mentre abbracciava forte le amiche – grazie.

 

Erano le cinque di pomeriggio quando rientrò a casa. Andò subito in camera sua a togliersi la divisa e a mettersi qualcosa di più comodo. Dopodiché andò in cucina dove le due sorelle stavano preparando la cena – ciao ragazze.

-       Akane..ciao.

-       Mi spiace per questa mattina, ero assai nervosa. Mi perdonate?

-       Come non potremmo farlo? – esclamò Kasumi abbracciandola

-       Sentite, vi devo parlare – disse staccandosi dalla sorella – vi dispiace chiamare papà e il signor Genma? – chiese avviandosi all’uscita

-       D’accordo, ma Ranma?

Lei si voltò con uno sguardo che le fece deglutire  – di Ranma me ne occupo io.

 

Il ragazzo era in giardino a svolgere i suoi soliti esercizi, visto che la palestra era completamente distrutta. Dopo aver sferrato un calcio ed aver appoggiato le mani al suolo per sorreggersi, vide le gambe di qualcuno. Alzò lo sguardo e spalancò le iridi blu quando vide che si trattava della sua fidanzata.

-       A-Akane, che sorpresa.

-       Smettila con queste chiacchiere da demente, e vieni con me.

-       A chi hai dato del demente tu!?

Lo sguardo freddo e minaccioso che la ragazza gli rivolse lo fecero spaventare non poco, così che la seguì fino al salone principale.

A parlare fu Soun Tendo – allora, si può sapere di cosa devi parlarci?

-       Prima di tutto voglio chiedervi scusa per il mio comportamento di questa mattina, soprattutto a te papà. Ma ero sotto shock, cercate di capire.

La famiglia annuì, capendo. E la esortò a continuare – ma non è questo il motivo della riunione. Io voglio rompere il mio fidanzamento con Ranma – disse convinta guardandolo negli occhi – e avere una vita normale.

♥♥♥♥

 

ciao a tutti! Sono tornata con una nuova storia, questa volta su Ranma. Vi ho detto che questo anime mi ha appassionato tantissimo, no? c:
So che ho "Ritorno al passato" da finire, ma aggiornerò contemporaneamente. Avevo deciso di finire prima l'altra e poi iniziare questa, ma non ce l'ho fatta ad aspettare, Hehehe.
Alla prossima settimana, see you soon ;)

 

 

  
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