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Autore: _Jessica    02/11/2013    5 recensioni
Due coniugi si avvelenano per sbaglio in un condominio del centro di Tokyo, e tutto per Fuka ha inizio da quella sera: Cosa fare se ci sono un potenziale “principe azzurro” arrogante, una fidanzata ingombrante, una portinaia impicciona, una coppia troppo sdolcinata e degli studenti universitari casinisti?
Dalla storia:
Ogni mattina incontra per le scale la vecchietta del secondo piano, la signora Kumagai, che sarebbe pure simpatica se non urlasse per parlare, convinta che tutti sono sordi, tranne lei. Poi ci sono gli studenti universitari del terzo piano, quelli che gridano dalla mattina alla sera e trasformano la loro abitazione in una discoteca i venerdì sera o la sera prima di un esame importante, per “sfogare i nervi a pezzi”, così dicono. I neo sposini del quinto, poi, sono ancora nella fase del “ci amiamo tanto, tanto” e danno il voltastomaco per i loro nomignoli sdolcinati, anche se i signori Sugita-Ohki le fanno provare una grande invidia. E poi ci sono i conviventi del quarto piano, quelli che le abitano di fronte, per lei i più particolari: Sana Kurata e Akito Hayama sono i due opposti, l’una pazza, l’altro logico.
STORIA RIVISTA E CORRETTA.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Di solito le NdA le scrivo alla fine, ma questa volta è necessario spiegarvi un po' prima a cosa andate incontro xD
La narrazione non sarà in prima persona, ma sarà un narratore esterno onnisciente a parlare e a raccontare i fatti, anche se si concentrerà per lo più su Fuka e su come appaiono le vicende ai suoi occhi, per questo uno dei generi da me scelto è l’introspettivo. Ovviamente, essendo Akito e Sana la mia coppia preferita, ci saranno ampi spazi anche per loro.
La storia è un AU: i protagonisti del manga/anime nella storia originale si incontrano e si conoscono tramite la scuola, io invece li ho fatti incontrare e conoscere tramite i normali rapporti che si possono avere tra vicini di casa. Un altro avviso importante è di conseguenza il "What if...?" , la domanda più corretta sarebbe “E se i personaggi del manga/anime si conoscessero tramite i rapporti tra vicini di casa quando sono adulti, cosa accadrebbe e come si comporterebbero tra loro?” o una domanda simile. Io l’ho pensata così come la leggerete, come è giusto che sia, ci sono vicini che non si sopportano, altri che ci sono simpatici “a pelle” o altri ancora che ci infastidiscono, eccetera; inoltre ci sono i normali screzi che si hanno nel condividere un palazzo. La scelta è ricaduta su questo tipo d’ambientazione per la mia esperienza personale con i vicini di casa, troverete degli elementi in comune con la mia vita, ma sono talmente pochi e probabilmente comuni con la vostra esperienza che non influiranno la narrazione, se non nel fatto che confido possano renderla più veritiera.
Non ci sono spoiler, a meno che non si considerino spoiler i nomi giapponesi utilizzati nel manga e non nell’anime; li ho preferiti perché la storia si svolge a Tokyo, in Giappone.
Ecco, adesso ho finito!  ^.^
Buona lettura!

P.S. Se durante la lettura, vi dovesse capitare di pensare "Questa storia l'ho già letta" sappiate che è così!! L'avevo pubblicata più di un anno fa, per poi cancellarla. Ora la ripubblico modificata e corretta. :D
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Come sempre.




Fuka se ne sta seduta su una sedia di plastica colorata, ammirando le luci di Tokyo dal suo balcone con in mano una tazza fumante di tè verde. Purtroppo la sua non è una serata piacevole all’insegna del relax, non vuole dimenticare per qualche ora il suo lavoro stressante, né tanto meno evitare d’incontrare i suoi vicini di casa pettegoli e impiccioni. Quella sera le avrebbe fatto persino piacere incappare in quella sciroccata di Sana Kurata, che le è così odiosa! Il suo condominio, oramai Fuka ne è certa, è un ritrovo di pazzi. All’inizio, quando aveva comprato casa, era stata contenta: un appartamento in centro ad un buon prezzo è quello che aveva sempre desiderato, inoltre distante dal suo attuale lavoro solo di un paio d’isolati, percorribili a piedi in pochi minuti.
Ma tutti questi aspetti positivi sono da considerarsi nulli davanti a quello che è costretta a sopportare in quel condominio. Ogni mattina incontra per le scale la vecchietta del secondo piano, la signora Kumagai, che sarebbe pure simpatica se non urlasse per parlare, convinta che tutti sono sordi, tranne lei. Poi ci sono gli studenti universitari del terzo piano, quelli che gridano dalla mattina alla sera e trasformano la loro abitazione in una discoteca i venerdì sera o la sera prima di un esame importante, per “sfogare i nervi a pezzi”, così dicono. I neo sposini del quinto, poi, sono ancora nella fase del “ci amiamo tanto, tanto” e danno il voltastomaco per i loro nomignoli sdolcinati, anche se i signori Sugita-Ohki le fanno provare una grande invidia. E poi ci sono i conviventi del quarto piano, quelli che le abitano di fronte, per lei i più particolari: Sana Kurata e Akito Hayama sono i due opposti, l’una pazza, l’altro logico. Fuka si è presa una gigantesca cotta per il suo vicino biondo e ancora non capisce come lui possa amare così intensamente la rossa, una cosa inconcepibile per lei che la strozzerebbe ogni volta che la vede e la sente parlare. Ma i vicini che si meritano il premio dell’anno come quelli più imbecilli che lei potesse mai incontrare nella sua vita, sono quelli del primo piano: marito e moglie da più di un decennio, quella sera si stavano ammazzando da soli. Fuka non ha ancora capito bene come fosse andata la vicenda, sa solo che i signori Kurumi avevano scambiato l’ammoniaca con l’acqua e, essendo un po’ tonti e quasi ciechi per via dell’età, non si erano accorti di nulla, per fortuna, a causa del saporaccio ne avevano bevuto poco e sempre per fortuna sfacciata la portinaia, la signora Shimura, era andata anche quella sera ad annaffiare i fiori sul loro balcone e di conseguenza aveva salvato loro la vita. Solo che ora Fuka deve annullare la serata con Takaishi e tutti gli altri loro amici, perché la polizia non ha permesso a nessuno dei condomini di lasciare il proprio alloggio, il motivo comunque non riesce a comprenderlo. I signori Kurumi sono degli innocui vecchietti, un po’ eccentrici forse, ma innocui. Certo, per colpa della loro fissa sul “riciclaggio estremo” avevano messo l’ammoniaca in una comunissima bottiglia di plastica per l’acqua, senza distinguerla dagli altri contenitori analoghi in casa, ma tutto sommato il loro non era stato un tentativo di suicidio d’avvelenamento volontario.

Dopo circa due ore e una telefonata ai suoi amici per avvertirli che non sarebbe uscita, Fuka si ritrova stesa sul suo divano d’eco pelle bianca, stanca e sconsolata, odia sentirsi prigioniera in casa propria e non poter fare nulla di quello che vuole. Naturalmente, le dispiace molto per i suoi vicini del primo piano, tutto sommato li trova simpatici e poi ogni tanto la signora Kurumi le regala un po’ di Chikuzen-ni fatto in casa. Sbuffando contro il soffitto, Fuka si ripromette di andarli a trovare il giorno dopo in ospedale, magari avrebbe potuto organizzare una colletta nel condominio per portargli un regalo o delle mele caramellate, che piacciono tanto ad entrambi. Prima che potesse pensare a come organizzare il tutto, mettendo d’accordo i condomini, degli agenti di polizia le suonano alla porta, per avvertirla che oramai può uscire dal suo appartamento.

Il giorno dopo la tragedia, Fuka attua il suo piano. Partendo dall’appartamento della portineria, spiega ad ogni inquilino il suo piano, chiedendo la loro collaborazione per trovare delle idee regalo possibili. Fuka ha successo: tutti si dimostrano collaborativi, affermando che l’idea l’avevano avuta anche loro la sera prima; addirittura la signora Shimura si è subito diretta assieme a lei per aiutarla a parlare con tutti, dato che Fuka, essendosi trasferita in quel palazzo da poco più di un mese, conosce ancora poche persone. Quando lei e la portinaia arrivano al quarto piano, Fuka fa dei respiri profondi per prepararsi psicologicamente all’incontro con quella pazza scatenata di Sana, dato che sa che Akito rientra più tardi dal lavoro. La signora Shimura, vedendola indecisa, suona il campanello dell’appartamento per lei, ad aprire è ovviamente la rossa che le accoglie con eccessivo entusiasmo, le due donne comunque rimangono sull’uscio della porta, nonostante l’invito ad entrare. Sana accetta subito di contribuire al regalo e si mette d’impegno a elencarne di possibili che ad “una coppia di sposini un po’ anziani”, sue testuali parole, avrebbe fatto piacere ricevere. Dopo più di un quarto d’ora, Fuka non riesce più a sopportare la voce esultante di Sana mischiata alla voce un po’ roca, per via dell’età, della portinaia, per di più l’eco prodotto dal corridoio e dalle scale del palazzo rende tutto più amplificato, facendole desiderare di non aver mai avuto quell’idea e di ritornare a casa a dormire dopo la sua intensa giornata lavorativa. Dopo altre chiacchiere, a cui partecipa a forza dato che non ha idee che piacciono a nessuna delle altre due donne, le porte dell’ascensore si aprono, rivelando un Akito stanco e affamato dalla lunga giornata lavorativa, la prima ad accorgersi della sua presenza è Sana che gli stampa un casto bacio sulle labbra per via delle ospiti ancora sull’uscio della porta, bacio che Akito approfondisce fregandosene del pubblico. Dopo una rapida spiegazione al ragazzo da parte di Sana, le tre donne ricominciano a discutere sui possibili regali da fare, ma Akito si dimostra subito annoiato e disinteressato a quelle chiacchiere, non partecipando affatto all’entusiasmo che le tre mostrano all’idea, tanto da risultare scostante alla vicenda e a volte brusco, come se due dei suoi vicini di casa non si fossero mai quasi ammazzati. Sana, abituata ai suoi comportamenti apparentemente freddi e duri, non ci bada, ben sapendo che lui è più sensibile di quello che dimostra alle persone estranee, ma Fuka e la signora Shimura ci rimangono male, soprattutto la prima che l’aveva dipinto sin da subito come “il suo principe azzurro”, nonostante sia impegnato. Entrambe le donne lo sgridano più volte, definendo il suo comportamento “insensibile e crudele” senza tanti complimenti, scatenando a tal punto la rabbia di Sana a quelle accuse infondate e ingiuste, da farle chiudere la porta in faccia ad entrambe, non donando neppure uno Yen alla causa.

Il giorno dopo, Fuka, accompagnata dai coniugi Sugita-Ohki e da alcuni studenti universitari, va a trovare i Kurumi all’ospedale di Tokyo, portando loro solo dei pupazzi di pezza e un biglietto di pronta guarigione firmato da tutti i condomini, tranne dai conviventi del quarto piano. Non porta alcun cibo per via della lavanda gastrica subita dalla coppia il giorno prima. Nel palazzo la scortesia dei due conviventi diviene subito un pettegolezzo ghiotto, alimentato anche dall’amarezza di Fuka e dalle chiacchiere della signora Shimura sulla maleducazione dei due, e su come lei avesse assistito in prima persona indignata da un tale avvenimento. Ora nel palazzo, dove prima si ammirava la rossa per la sua esuberanza dettata dalle gentilezza e che riusciva a coprire la paura che faceva l’indifferenza di lui, tutti dipingono i due come “dei compagni di vita perfetti”, assumendo per tutti l’aspetto di mostri insensibili.

Fuka è quella che c’è rimasta più male. Aveva sempre pensato che il comportamento calmo e distaccato di lui fosse una diretta conseguenza dell’eccesso di vivacità in lei, non avrebbe mai creduto che fosse così insensibile alle sciagure altrui. Forse aveva ragione Takaishi, deve dare un altra possibilità al loro rapporto, a lui, soprattutto.

Nel frattempo, sia Sana che Akito stanno cenando con delle polpette di riso, ordinate al take-away sotto al palazzo. Sana è più silenziosa del normale, pensierosa per i pettegolezzi cattivi ed ingiusti sul conto del fidanzato. Akito dal canto suo, fa finta di non accorgersene, potrebbe essere imbarazzante parlarne, lui è un tipo d’azione non di chiacchiere. Naturalmente, sa dei pettegolezzi nel palazzo e sa anche chi li ha fatte circolare, non gli interessano le voci riguardanti lui, nella sua vita solo una sola persona non l’ha giudicato dall’apparenza, quindi è abituato a fare cattiva impressione, ciò che lo turba sono le perfidie rivolte a Sana, lei che ha sempre fatto colpo su tutti viene dipinta come una strega, una di quelle ragazze che si fingono ciò che non sono … Le accarezza i lunghi capelli, in un raro gesto di tenerezza che mostra sempre e solo a lei e che in pubblico non affiora mai. Le gratta leggermente la nuca, sorridendo leggermente alle sue fusa da micio. Sana è la persona più straordinaria che conosce. La prima volta che si sono incontrati, lui era di cattivo umore, quindi più scorbutico del solito, invece lei in ritardo come sempre, lo scontro aveva contribuito a innervosirlo maggiormente ed era pronto a staccare la testa a chiunque avesse avuto quei ridicoli capelli da gallina, invece si era ritrovato a baciarla, quella testa rossa. Frequentarsi come semplici amici era stato un secchiata gelata per lui, ma aveva fatto finta di fregarsene, fingendo che la situazione gli andasse bene anche così … fino alla litigata con Sana sotto la pioggia battente: le aveva urlato contro di essere una ragazzina e di essere tonta perché non capiva nulla, ma il pianto di lei non era assolutamente previsto; stanno insieme da quel giorno di cinque anni prima, come avesse fatto a conquistarla nonostante tutto, ancora se lo deve far spiegare. Forse ha ragione suo padre, dovrebbe sposarla per legarla a sé. In fondo, Sana è sempre stata una persona eccezionale, capace di guardare al di là dell’apparenza. Intenerito da questi pensieri, la bacia all’improvviso come sempre, incapace di stare lontano da lei, l’unica a non avergli mai rivolto delle cattiverie, anche nei litigi, l’unica ad essersi fidata completamente di lui, senza pregiudizi per i suoi comportamenti.

Il venerdì successivo, Fuka, dopo un intensa giornata lavorativa, entra nel palazzo distrutta. Quel giorno le fatture e le grane da esse derivate si sono come per magia centuplicate. Si massaggia il collo dolente dopo ore china alla scrivania dello studio contabile in cui lavora. Considera un miracolo il fatto di essere ancora viva, ancora una sola ora tra le isterie del suo capo e le lamentele dei clienti e avrebbe ucciso qualcuno.

Quel giorno Akito era riuscito a finire prima il lavoro, la sua palestra d’arti marziali è divenuta famosa e ben frequentata, per cui qualche ora in meno d’attività non avrebbe inciso molto sul bilancio annuale. Sana non lo aspetta mai così presto, se presto si possono considerare le cinque e mezza di pomeriggio, ma vederla così triste gli ha fatto capire più che mai come il suo sorriso è indispensabile per lui, ovviamente non l’avrebbe mai ammesso a voce alta, neppure a Sana che non giudica mai.

Fuka preme il tasto di chiamata dell’ascensore, mentre continua a massaggiarsi il collo dolente, in uno dei suoi movimenti circolari con la testa si accorge della presenza silenziosa di Akito, non avrebbe mai immaginato d’incontrarlo a quell’ora del pomeriggio, soprattutto sapendo alla perfezione i suoi orari. Ha anche fantasticato d’iscriversi alla sua palestra per fargli vedere come fosse brava lei negli sport e magari attirare la sua attenzione, ma è sempre troppo distrutta dal lavoro e comunque lui non insegna altro che arti marziali e non ci sono corsi per adulti, solo corsi base per i più piccoli e corsi avanzati per gli atleti professionisti. Diventa improvvisamente nervosa, cosa avrebbe dovuto fare? Ignorarlo come lui fa ora con lei? Non può rispondersi perché le porte dell’ascensore si aprono in quel momento.

I due salgono e Fuka preme il tasto per il quarto piano. La situazione è tesa, inutile negarlo. Akito è silenzioso e lei, che da sempre sogna un incontro del genere con lui, non sa come comportarsi. Finché non le viene in mente di avvicinarsi un pochino di più a lui, come mai è successo, ma l’occhiataccia che Akito le ha lanciato appena accennato il movimento è bastato per raggelarla. Sì, doveva decisamente dare una seconda possibilità a Takaishi.

Quando le porte metalliche si aprono, Akito neppure la degna di uno sguardo, si limita semplicemente a voltarsi per raggiungere la porta del suo appartamento. Fuka, invece, è ancora spaventata da quell’occhiataccia che è parsa come una minaccia di morte se solo si fosse azzardata ad avvicinarsi a lui, ed è sembrato anche un avvertimento di fare lo stesso con la fidanzata. Oramai è indubbio che lui sa chi ha divulgato quei pettegolezzi maligni nei confronti di Sana. Rimane ancora nell’ascensore, pensando scioccamente che sarebbe stata più al sicuro lì dentro che uscendo per raggiungere il suo appartamento. Tiene comunque la mano sul sensore per non far chiudere le porte, nella speranza vana che lui torni indietro per chiederle scusa. Quando sente le chiavi girare nella serratura e lo sbattere della porta del suo vicino, esce dall’ascensore, vergognandosi un po’ di se stessa.

Sana ha con sé mille buste della spesa, vuole farsi perdonare il suo musone delle sere precedenti, oramai ha deciso di continuare a essere se stessa, anche se non è facile in un condominio dove vieni giudicata falsa. Preme la chiamata dell’ascensore e poi, appena le porte metalliche si aprono, il tasto numero quattro. Sono solo le cinque e trentacinque del pomeriggio, ha tutto il tempo di preparare qualcosa di speciale ad Akito. Da quando si è decisa a seguire un corso culinario, si è cimentata in diversi piatti, certo, non tutti buoni, ma alcuni sono stati accettabili e quella sera è decisa più che mai a dare il massimo per il suo uomo. Canticchiando un po’, si dirige al suo appartamento. Accende le luci del soggiorno e per poco non fa un salto di tre metri nel vedersi comparire Akito così all’improvviso davanti a lei. Lui la bacia fulmineo e lei fa cadere tutte le buste a terra … pazienza, per quella sera non avrebbero cenato.

Fuka rientra a casa traballando un po’ sui tacchi. Quello sguardo l’ha destabilizzata, le è sembrato lo sguardo di un assassino e forse, se Akito non fosse stato certo della disapprovazione di Sana per quel gesto, lui l’avrebbe uccisa davvero. Dopo aver messo dei vestiti più comodi e le ciabatte, si fa un tè per calmarsi.

Forse non sarebbe mai stato il momento giusto e comunque non avrebbe mai detto le parole più adatte, ma oramai lui è deciso. Sana lo guarda con lo stesso sguardo innamorato di sempre e con la felicità che la contraddistingue dalla massa. Si avvicina così all’orecchio di lei, sussurrandole un imperativo dolce, a cui lei non può far altro che rispondere con un urlo … di gioia.

Fuka in un impeto di coraggio, digita il numero di Takaishi, sorprendendosi un po’ nel ricordarlo ancora a memoria. È passato del tempo dalla loro ultima chiamata, in cui avevano litigato pesantemente e che nell’incontro successivo aveva portato all’irreparabile: si erano lasciati … ancora! Questa volta però sembrava definitivo, in quell’incontro avevano deciso di essere ‘amici e basta’ e si erano frequentati con altre persone, cosa che prima non era mai successo. Fare il primo passo per lei è una cosa insolita, è fermamente convinta che sempre e solo l’uomo deve umiliarsi e scusarsi e mai il contrario. Ma quando sente quel “Pronto?” sussurrato, capisce che la sua cotta per Akito è morta in quell’istante assieme al suo orgoglio femminista. Che Sana si tenesse il suo psicopatico ragazzo, lei avrebbe voluto Takaishi, come sempre.



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Che dire su questa follia, se non che è una follia?
L'ho riletta non so quante volte e a essere sincera ho gli occhi che si incrociano tra di loro, per essere ancor più sincera io non pubblico mai se prima non mi sono fatta mille pare mentali sulla storia e sui vari e possibili errori che ci saranno al suo interno, a maggior ragione quando non pubblico da anni in un fandom, come in questo caso. Quindi o la pubblico ora che non ho la forza di rileggerla (la so a memoria) o non la pubblicherò mai (e forse sarebbe meglio) :)

Mi scuso per la scempiaggine che avete letto, ma ora che siete arrivati fino a qui spero che spenderete ancora un minutino per commentarla. *occhietti dolci*  

Sono davvero molto contenta di essere tornata in questo fandom dopo anni di assenza. Questi due scemi mi sono davvero mancati (Sana e Akito), per fortuna avevo il manga xD
Come avrete senz'altro notato, mancano i dialoghi. :) L'ho fatto perché mi sono accorta che li uso parecchio nelle mie storie, descrivendo poco la scena che si svolge intorno, quindi questa è stata una sfida con me stessa. Spero d'averla un po' superata. 

Come dicevo nelle NdA sopra, ho usato i nomi giapponesi dei personaggi, per chi fosse abituato a trattare con i nomi italiani, ecco: Fuka è Funny; i cognugi Sugita-Ohki sono Alyssa e Terence; Takaischi è il fidanzato di Funny quando lei abitava ancora ad Osaka; Akito e Sana sono Heric e Rossana; gli studenti universitari sono tutti i compagni di scuola elementare/medie come George, Marine, Margareth e Nakao; i signori Kurumi sono Rei e Alisia; mentre la signora Shimura è Patricia, la governante della casa di Sana.

Piccola nota marginale, l'imperativo dolce che Aki dice all'orecchio di Sana durante la mia storia è "Sposami!". Anche se sono sicura che tutte voi l'abbiate capito, è giusto fare questa precisazione. XD

Credits:
1)  Lo Yen è la valuta corrente giapponese.
2)  Il Chikuzen-ni è un piatto tipico della tradizione casalinga giapponese, per la ricetta vi rimando a questo indirizzo
3)  “In Giappone  l'uomo prende il cognome della moglie, inoltre entrambi i coniugi possono cambiare cognome. Alcune coppie scelgono di mantenere ambedue i cognomi, spesso uniti con un trattino.” Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ovviamente, personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Miho Obana che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Spero che sia stata una piacevole lettura.
A presto,
Jessica.

Questa storia l'avevo cancellata circa un anno fa, quando avevo deciso di prendermi una pausa da EFP. Ora l'ho riletta e riveduta e spero anche migliorata. :D
STORIA RIVEDUTA: 02 novembre 2013
  
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