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Autore: TsukiKozui    03/11/2013    3 recensioni
Settantesimi Hunger Games, quattro anni prima della storia di Katniss, Peeta e dei loro giochi. E' l'anno di Annie, della morte dei padri di Katniss e Gale, è l'anno di Neela.
Questa non è la storia di un vincitore, perché sappiamo già che sarà Annie a vincere, ma di un Martire, l'ennesimo martire di un gioco perverso.
Spero che la storia interessi a molti, e che altrettanti recensiscano!!
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5.

Sono passate alcune ore dalla Sfilata- ore passate ad eliminare ogni residuo di polvere di carbone dalla mia pelle- ed io e Haymitch stiamo guardando le Mietiture degli altri tributi. Liten ha preferito chiudersi in camera sua.
La ragazza del Distretto 1- Sheila, se non ricordo male- è stata estratta regolarmente. Stranamente nessuno si è offerto volontario per lei, come è stato per il compagno.
Quelli del 2 sono entrambi volontari.
< Pur di ottenere la gloria e la fama sarebbero disposti a tutto > ha commentato amaramente il mio mentore.
Flash, il ragazzo del 3, si è offerto volontario divenendo, così, tributo insieme alla gemella, Shine, estratta regolarmente. Per aiutarla a vincere, immagino.
Nessuno dei ragazzi del 4 si è offerto volontario. Haymitch ha fatto una smorfia quando la ragazza, Annie Cresta, è stata nominata. Ma non è stata tanto la sua reazione ad avermi colpita, quanto quella di Finnick Odair: si è agitato in modo nervoso sulla sedia e ha assunto un’espressione sconsolata. Cosa molto strana per uno che in pubblico mostra solo i suoi addominali.
Niente di nuovo dalle altre Mietiture.
Spengo la TV un secondo dopo l’estrazione di Liten.
Haymitch richiama l’attenzione di un Senza-voce e ordina da bere- qualcosa presente nella mia lista di “bombe alcoliche”.
< Allora… cosa ne pensi? >
< Penso che Capitol City si divertirà molto quest’anno > accenna un risata amara, interrotta dall’arrivo della “bomba alcolica”.
< Sì,  credo proprio di sì. Ma tentiamo di lavorare sulle poche informazioni che abbiamo a disposizione sugli altri tributi > annuisco.
< I tributi del 2 sono sicuramente pericolosi. Quell’armadio ambulante del Distretto 1, ovviamente, può rappresentare un problema, ma non sembra brillare d’intelligenza > non posso che trovarmi d’accordo.
< Già, ma penso che quelli del 2 siano ignorabili se messi a confronto di Sheila. Credo che il vero avversario sarà lei > Haymitch beve avaramente quel liquido non meglio identificato. Speriamo riesca a rimanere sobrio per il resto della serata…
< Perché ne sei intimorita? >
< Nessuno si è offerto volontario per lei- e non credo mancassero le candidate- ed è molto giovane. Quindi ci sono due possibilità: è stata molto sfortunata, oppure è una tipa tosta, molto tosta >
< Intuizione interessante, immagino la terrai sotto controllo durante l’addestramento >
< Ovviamente > sghignazza e finisce di bere.
< Qualche “brillante” intuizione su altri tributi? >
< Starò alla larga da quelli del 3 >
< Bene, l’hai capito da sola. La loro Mietitura era organizzata; era tutto previsto: l’estrazione del nome della ragazza e l’intervento del fratello >
< Perché? > è strano che si accaniscano tanto sulle Mietiture di un Distretto svantaggiato.
< Sono i figli di un vincitore, Wilmot Allen, e si dice siano dei piccoli geni. Probabilmente metteranno strani aggeggi meccanici o congegni elettrici alla Cornucopia; se vuoi prova ad allearti con loro, ma non fidarti mai del tutto >
< E che interesse avrebbero nell’allearsi con me? >
< Sai, mi sono sempre chiesto come abbia fatto la tua famiglia a sopravvivere dopo la morte di tuo fratello. Come sarete mai riusciti ad andare avanti senza il cacciatore di famiglia? > dice sarcastico. All’improvviso sento un’irrefrenabile voglia di contare i granelli di polvere sulle mie scarpe.
< Neela, so che hai preso il posto di Axel come cacciatrice. Mi ha raccontato tutto > distolgo lo sguardo dai miei piedi e guardo il mio mentore.
< Diceva che eri un asso nel lanciare coltelli. Secondo lui il pugnale e il tuo braccio erano una cosa sola, tanto che sospettava ci dormissi insieme > rido a quest’ultima affermazione; quanto è vera!
< Perché ti ha parlato di me? > ora è lui ad essere interessato alle sue scarpe.
< Era… era sicuro che nell’Arena avrebbe perso la voglia di vivere. Quindi tentò di legarsi all’unica cosa che gli dava la forza di continuare: il suo obbligo verso di voi.
 E’ arrivato qui sapendo di dover fare il possibile per tornare a casa. “Devo evitare il patibolo alle mie sorelle- in particolare a Neela, che ha solo dieci anni- non voglio che siano costrette a crescere troppo in fretta. Per questo, Haymitch, ti chiedo di aiutarmi; aiutami a non lasciarmi andare, a non perdere la speranza” è questo che mi disse la sera prima di entrare nell’Arena. Mi confidò anche che era terrorizzato dall’idea di averti lasciato in eredità una famiglia intera; ha voluto informarmi sulle tue capacità perché aveva paura che avresti fatto la sua stessa fine e, purtroppo, aveva ragione >
Apro la bocca per dire qualcosa- non so cosa- ma non mi esce alcun suono. Fisso il muro di fronte a me per qualche minuto prima di recuperare la facoltà di parlare.
< E così scopro che mio fratello la pensava come me. Credevo si fosse arreso perché, avendo comunque la sicurezza di un altro cacciatore in famiglia, non voleva tornare a casa con tutti quei morti sulla coscienza.
Invece è morto pensando di aver fallito e di aver condannato me ed Allie al suo stesso destino >
< E’ andata proprio così. Ma l’idea di aver passato il testimone a te lo ha tranquillizzato; anche questo- quindi- deve aver pesato sulla sua resa >
< Bene… quindi pensi che i gemelli del 3 mi accetterebbero in squadra perché so cacciare? Ma t’informo che non lancerò coltelli durante l’addestramento >
< E come pensi di giustificare le tue capacità quando entrerai nell’Arena? Tu sai che intervisteranno la tua famiglia, e cosa dovranno dire per discolparti? Che hai imparato ad usare un pugnale nelle miniere di carbone? > effettivamente non ci avevo pensato.
< Va bene, mi allenerò per un po’ nel tirare coltelli. Farò finta di averlo imparato qui poi inventerò una storia sensazionale per spiegare come mai imparo così in fretta > scoppia a ridere facendo cadere il suo bicchiere che va in frantumi.
< E quale sarebbe questa “storia sensazionale”? >
< Sorpresa! La dirò a Liten appena entrata nell’Arena- sempre che riesca a sopravvivere al bagno di sangue- e a casa nessuno potrà smentirla >
< Va bene, come vuoi. Più tardi parlerò anche con Liten… e a proposito del bagno di sangue: non fermarti a raccogliere troppe cose; i coltelli e i pugnali solitamente li posizionano abbastanza distanziati dalla Cornucopia, quindi dovresti riuscire a procurartene qualcuno senza problemi. Al massimo recupera qualche oggetto indispensabile ai margini del campo >
< Certo, ma so essere molto veloce quando voglio. Penso che a seconda della situazione che si creerà agirò in modi diversi >
< E’ una strategia pericolosa > sorrido.
< C’è qualcosa di non pericoloso negli Hunger Games? > fa un sorriso sghembo.
< Hai ragione… mi chiedevo, come farà adesso la tua famiglia? >
< Ho lasciato l’onore di sfamare i bambini a mia sorella Maggie, che ha solo otto anni. La storia si ripete… > annuisce gravemente, si alza ed esce dalla stanza.
Torno a guardarmi i piedi.

Io e Liten entriamo nella sala di addestramento quando è ormai quasi piena. E’ la prima volta che mi avvicino così tanto ad un altro tributo che non sia Liten.
Mentre ci vengono impartite alcune regole, ne approfitto per dare un’altra occhiata ai miei futuri avversari.
Come avevo già intuito, il mio Distretto con il terzo sono quelli con i tributi in media più giovani.
 Ce ne è un altro dell’età di Liten e forse quattro o cinque della mia. Ottima prospettiva.
Ho già detto a Liten che dovrò spendere un po’ di tempo a lanciare coltelli durante l’addestramento. Ha capito subito che sarebbe diventato un modo per scagionarmi, per quanto io possa essere giustificabile. Ovviamente sanno che ho perso un fratello negli Hunger Games; immagino che non prendano come “coincidenza” due fratelli con un’innata abilità nell’usare i pugnali. Tenterò di limitare i danni…
< Liten, che ne dici di studiare un po’ le piante? Diciamo che, con le mie immense conoscenze, potrei scambiare una rosa per una margherita… > sì, è la verità… quando Allie mi chiedeva di procurarle qualche erba o ortaggio selvatico me lo facevo descrivere centinaia di volte e spesso tornavo con numerose piante che, secondo me, corrispondevano alla descrizione. Con questo metodo non ho mai sbagliato, ma non penso sia consigliabile vagare per l’Arena raccogliendo ogni tipo di bacca perché non si è in grado di riconoscere i mirtilli.
< Per me va bene. Mi è sempre piaciuta botanica! A casa ho un vecchio libro sulle proprietà delle piante e non scherzo se dico che riuscirei a recitarlo a memoria >
< Ho già detto che ti voglio in squadra con me, Liten? > sorride.
< Direi di sì >
< Perché, se sei abile come dici, hai appena salvato entrambi da una terribile morte per intossicazione alimentare! > ridiamo mentre ci dirigiamo verso lo stand delle piante. Dopo appena cinque minuti capisco che il mio alleato è veramente un piccolo prodigio delle botanica.
< Neela, ieri hai detto che la ragazza dell’1 ti preoccupa, ma per ora non ha ancora fatto niente di speciale > istintivamente rivolgo lo sguardo verso l’interessata. E’ da mezz’ora che si allena a fare diversi tipi di nodi, ed è la cosa più interessante in cui si è cimentata fino ad ora.
< Un motivo in più per temerla. Forse non vuole mostrare le sue capacità, oppure tenta di imparare più cose possibile >
< Ma non è un modo di pensare da Favorito. Siamo noi che, solitamente, agiamo così >
< Forse, per la prima volta, gli Hunger Games avranno un Favorito con un po’ di cervello e meno muscoli. Non la sottovaluterò, Liten > ok, forse non sarà il primo Favorito che usa la testa- ogni riferimento a Finnick Odair è puramente casuale- ma effettivamente si sta comportando in modo un po’… strano, per quelli come lei.
< Adesso devo “imparare” a lanciare coltelli e a maneggiare un pugnale. Ti libero dalla mia presenza >
< Va bene, io cercherò di imparare a fare qualche trappola >
< Ora che ci penso, dovrò far finta di aver imparato qui anche a costruire le trappole… che scocciatura! > mi dirigo verso il tavolo con i pugnali e i coltelli da lancio, vicino ai bersagli.
Ho scelto questo momento per “allenarmi” perché i Favoriti hanno, finalmente, abbandonato la postazione.
Mi si affianca un istruttore che afferra un coltello e mi spiega con accuratezza come impugnarlo. Credo, almeno, che me lo abbia spiegato con attenzione; appena ho visto che impugnava l’arma in modo diverso dal mio l’ho ignorato.
Vuole darmi una dimostrazione su come lanciarlo correttamente, quindi si posiziona con esasperante lentezza di fronte ad un bersaglio e, facendo molta scena, scaglia con moderata potenza il coltello che si conficca al centro.
Mi fingo sorpresa e gli chiedo di aiutarmi ad impugnare l’arma in modo corretto; mi consiglia una tecnica per me impraticabile, scomodissima. Non devo impegnarmi molto per fallire il tentativo con quell’impugnatura…
Dopo un paio di tiri, l’uomo afferma che sono in grado di continuare da sola. Continuo la mia recita, mirando intenzionalmente lontano dal centro dei bersagli. Dopo aver lanciato un numero consistente di coltelli, decido che ho “imparato” abbastanza; adesso miro al centro. Inizialmente mi concedo numerosi istanti per prendere la mira e scaglio la lama con forza molto controllata. Vengo, però, tradita dall’istinto, dagli anni di allenamento e dal ritmo costante dei lanci. Sei coltelli sono già stati scagliati alla velocità della luce al centro di sei bersagli diversi, quando la ragione decide di ritornare in sede. Mi giro disperatamente verso le altre postazioni, pregando che nessuno mi abbia vista. No, nessuno.
Respiro profondamente- non mi ero accorta di stare trattenendo il fiato- e mi rigiro verso i bersagli… non prima di aver notato che, in effetti, qualcuno mi ha vista. E’ il ragazzo del dieci- Sam, credo- e guarda nella mia direzione con gli occhi sgranati. Ahi, devo aver inscenato uno spettacolo niente male…
Mi giro di scatto verso i bersagli, consapevole di essere arrossita fino ai calli dei piedi. Ma sento ancora il suo sguardo perforarmi la schiena; mi volto di nuovo e dall’occhiata che gli rivolgo deve aver afferrato il messaggio, perché distoglie lo sguardo e torna a quello che stava facendo prima.
Vado a cercare l’istruttore, è arrivato il momento di “imparare” ad usare il pugnale in scontri diretti. Spero che, in questo caso, il mio istinto non prevalga: non vorrei ritrovarmi con un uomo scuoiato vivo.

< Tu cosa mostrerai, Liten? > è il giorno dell’esame degli strateghi. E’ quasi arrivato il suo turno, la ragazza dell’11 è dentro da cinque minuti.
< Ci ho pensato a lungo e… credo che costruirò tutti i modelli di trappole disponibili. Forse riuscirò a prendere un cinque… > annuisco convinta. Si è dimostrato molto bravo a preparare trappole.
< Io, ovviamente, bucherò qualche bersaglio… > vengo interrotta. E’ il suo turno.
< Catturali con il tuo cervello, Liten! > gli arruffo scherzosamente i capelli. Ride e si avvia verso la sala. Dopo circa venti minuti chiamano me.
Ovviamente la mia entrata viene accolta con molto interesse… diciamo che una mosca avrebbe attirato di più l’attenzione.
Mi avvicino ai coltelli. Devo trovare il modo di farmi notare… non c’è problema! Calcio leggermente il tavolo con i pugnali e lascio cadere volontariamente un bel numero di coltelli.
Qualcuno ride- mi avranno preso per un’imbranata- ma almeno mi hanno vista. Raccolgo dieci coltelli e mi posiziono ad una certa distanza dai bersagli. Faccio due lanci di prova, poco potenti ma precisi. Poi mi concentro al massimo, e otto coltelli partono uno alla volta dalla mia mano, conficcandosi con decisione al centro dei bersagli.
Non contenta afferro altri coltelli e, questa volta, punto più sulla velocità dei lanci. Ora su ogni bersaglio ci sono tre coltelli a formare un triangolo mortale sul centro scarlatto.
Solo un bersaglio è rimasto intoccato. E’ giunto il momento del gran finale!
Prendo un pugnale. E’ molto lungo e pesante, perfetto per quello che ho in mente; solitamente i pugnali non vengono usati come i coltelli da lancio- soprattutto quelli così pesanti- ma è con questi che mi sono allenata.
Mi posiziono di fronte all’ultimo bersaglio; è il centrale e il più lontano. Impugno con decisione l’arma e la scaglio con forza. In meno di due secondi sporge dal centro rosso dell’obbiettivo. Ho concluso la mia prova.
Mi giro verso gli strateghi, che mi congedano freddamente. Mi hanno guardata quasi tutti; ottima prospettiva!
< Come è andata? > chiede Effie durante la cena.
< Meglio di come mi aspettavo, ma comunque malissimo. Ho preparato una decina di trappole diverse, ma penso che avranno prestato attenzione solo a quattro o cinque. Inoltre mi hanno guardato in pochi! > dannazione! Speriamo non abbia ricevuto un voto troppo basso…
< Tu Neela cosa hai fatto? >
< Ho lanciato circa trenta coltelli e un pugnale. Hanno tutti centrato il bersaglio, quindi dovrei aver fatto una buona impressione a quelli che mi hanno vista… non saprei dire altro > annuiscono tutti.
Dopo cena adiamo tutti nel salone per vedere i nostri punteggi. Delicia accede la TV e il volto di Caesar Flickerman appare in tutto il suo… colore? Quest’anno ha scelto il viola scuro.
Comincia ad annunciare i punteggi dei miei avversari. Sheila ottiene un dieci ed è il punteggio più alto per ora. I gemelli prendono un sette a testa; devono aver fatto colpo. Sam- il ragazzo che mi “beccata” durante l’addestramento- ha ottenuto un otto. Chissà cosa avrà fatto per meritarselo… chissà cosa me ne importa!
Stanno per dire il voto di Liten. Lo sento agitarsi al mio fianco. Sullo schermo appare in sovraimpressione un sei e il mio compagno sospira di sollievo.
< Pensavo peggio… sono in media con quelli della mia età! >
Appare la mia immagine. Trattengo il fiato. Sullo schermo appare il numero dieci.

< No, Haymitch, non credo di poter apparire allegra e simpatica durante l’intervista! Andrebbe contro la mia natura! >
< Non ti sto chiedendo di mostrarti così! Le uniche battute che saresti capace di improvvisare sarebbero intrise di sarcasmo, cosa non molto utile. Vorrei solo che cercassi di sorridere un po’, senza malizia se possibile, e di essere gentile. Pensi di esserne capace? > sono due ore che cerchiamo di trovare un accordo. Niente progressi.
< Non lo so, Haymitch. Dovrei relegare me stessa in un angolino di cervello e impersonare una Neela che esce fuori molto raramente >
< Non ho detto che sarà facile, ma, sinceramente, il ruolo di “giovane ragazza sexy” che Blossom voleva darti non ti si addice per niente. Sarebbe stato, forse, più facile da recitare per te- il sarcasmo si può usare- ma avresti perso credibilità una volta entrata nell’Arena. Possiamo farti interpretare una “brava ragazza gentile” perché, almeno con Liten, lo sei >
< Blossom vorrebbe farmi fare l’oca cretina? Cosa si è bevuta per colazione il giorno della mia Mietitura? > intanto Haymitch beve…
< Glielo detto… me sono anni che aspetta di poter lavorare in questi termini su un tributo femmina. Dice che non le è mai capitata una ragazza abbastanza attraente fino ad ora > deve essersi stancata di aspettare se ha scelto me per interpretare quel ruolo… mi dispiace di non poterla accontentare.
< Vada per “la brava ragazza gentile”. Cosa dovrei fare? Distribuire fiori al pubblico e predicare la pace con Caesar Flickerman? > Haymitch sbuffa spazientito. Ha ragione, so essere molto esasperante.
< Ti faccio alcune domande, tu cerca di rispondere in modo gentile. Se ti viene in mente qualche battuta con un livello di acidità inferiore allo zero- dubito seriamente che accadrà- puoi tentare la sorte > Va bene, niente di troppo complicato. Fiori, cuori, pace e amore. Facilissimo…
< Ok, sono pronta > Haymitch apre la bocca per fare la prima domanda, ma viene bruscamente interrotto dall’impetuosa entrata della mia stilista. Oggi ha deciso di deliziarci con un “grazioso” abitino di paillettes dorate.
< Fermo, Abernaty. Cambio di programma >
< Cosa vuoi, Mitchell? > la donna si avvicina al televisore e fa partire una registrazione.
< Ho studiato attentamente sia la Mietitura sia la Sfilata di Neela, e ne sono scaturirti alcuni aspetti interessanti… guardate > parte il filmato della mia Mietitura. Rivedo Effie chiamare il mio nome, io che mi separo silenziosamente dalla folla e mi dirigo a testa alta verso il palco- dopo aver bloccato l’intervento di mia sorella.
Blossom fa partire un’altra registrazione. E’ quella della Sfilata dei carri.
Undici cocchi sfilano tra le acclamazioni del pubblico prima che s’intraveda il nostro. Andando contro gli standard del Distretto 12, io e Liten attiriamo discreta attenzione. Ma non capisco cosa abbia interessato Blossom.
Il filmato finisce.
< Cosa avremmo dovuto trovare di interessante in questi filmati? > chiediamo simultaneamente io e il mio mentore. Blossom ci lancia uno sguardo torvo.
< Ma se era così evidente! Allora… contate il numero di emozioni umane che Neela ha mostrato in pubblico > risposta molto scontata.
< E’ un numero esistente? >
< Bene, è questo il punto. Non ha mai accennato un sorriso, non le è mai scesa una lacrima, non è mai sembrata arrabbiata o ostile. Quasi non provasse emozioni >
< Quindi, quale sarebbe il cambio di programma? >
< Voglio lavorare su questo aspetto e dare al pubblico l’immagine di una Neela distaccata, eterea > prospettiva migliore della brava ragazza o dell’oca cretina.
< Quindi dovrei rispondere a monosillabi e non far trasparire alcuna emozione durante l’intervista? >
< Qualcosa del genere… credi di esserne capace? >
< Penso di poter sostenere una recita dove non devo praticamente fare nulla, ma non potrò fare il fantasma anche nell’Arena >

< No, ovviamente no. Ma almeno apparirai interessante al pubblico >
< Affare fatto! Haymitch puoi farmi qualche domanda? > quindi diventerò un fantasma…

Guardo nascere un’espressione di sorpresa sul volto della ragazza che ho di fronte. L’abito che indossa sembra essere arrivato dal passato; a scuola ci hanno spiegato che migliaia di anni fa, in un continente distante, si erano sviluppate civiltà che hanno formato la nostra cultura. Ecco, quel leggerissimo abito bianco sembra un antico retaggio di quei popoli. Lungo fino al pavimento, stretto in vita da una cintura argentata e tenuto fermo da una spilla sulla spalla destra.
Gli occhi della ragazza sono incorniciati da ombretto argentato e sul volto- quasi a voler imitare la luminosità del vestito- una spruzzata di brillantini. I capelli, leggere onde nere sulla schiena, continuano l’elegante panneggio dell’abito.
Mi ci vuole qualche istante per capire che sono davanti ad uno specchio e che, quindi, la ragazza sono io. Allora Blossom ha studiato da un macellaio laureato!
< Emm… sto per sposarmi? > la stilista, al mio fianco, sbuffa.
< Speravo che, almeno questa volta, evitassi di fare una delle tue battute squallide! Sei più acida del succo di limone >
< Questa me l’hanno già detta numerose volte! Comunque scherzavo… sembro veramente un fantasma! E non è un’offesa > annuisce soddisfatta.
< Perfetto, sono riuscita ad ottenere l’approvazione di Neela! Che risultato meraviglioso… ah, le scarpe… > esce un minuto dalla stanza, poi torna con un paio di sandali argentati… no, non sono sandali, sono trampoli!
Le poggia ai miei piedi poi mi guarda seria, aspettando una mia reazione.
< Sai, Effie mi ha fatto provare delle trappole mortali molto più discrete. Come pensi che possa camminare su questi cosi? > provo comunque a indossarli. Impresa titanica.
< Tranquilla, passerai quasi tutta la serata seduta. Comunque muoviti, siamo in ritardo > faccio del mio meglio, e alla fine riesco a infilare quelle “scarpe”. Chi ha inventato i tacchi?
Usciamo dalla stanza incontrandoci con gli altri. Liten sta benissimo. Lui sì che può permettersi di fare il bravo ragazzo tutto fiori e cuori senza andare contro la sua natura. E il suo abito lo dimostra. Indossa una giacca rossa sopra dei pantaloni bianchi e ha una grossa spilla gialla a forma di faccina sorridente appuntata sul bavero.
Spalanca letteralmente gli occhi e la bocca quando esco.
< Wow Neela… sei… >
< … di circa quindici centimetri più alta? > dico mostrando i mostruosi tacchi che indosso. Tutti ridono, perfino Effie, e insieme ci avviamo verso l’anfiteatro…
Noi tributi cominciamo a sfilare per il palco, mettendo in mostra le opere dei nostri stilisti. Poi prendiamo posto sedendoci a semicerchio dietro Caesar Flickerman, che sta scaldando il pubblico con alcune delle sue barzellette.
Ci chiama uno alla volta. I tributi dell’1 e del 2 si mostrano spregiudicati e aggressivi; non c’è bisogno di dire che fanno colpo. E’ un peccato che si sono mostrati tutti allo stesso modo: speravo di poter ottenere qualche altra informazione su Sheila.
La ragazza del quattro, Annie, mi ha colpita. E’ bellissima- e non solo di aspetto. Ha deliziato il pubblico con la sua voce dolce e ha attirato l’attenzione alla domanda di Caesar: Com’è avere Finnick Odair come mentore?
< Bè, quando riesci a concentrarti su qualcos’altro che non sia il suo corpo riesci a vedere il suo talento di mentore. E’ proprio bravo! > ha risposto arrossendo e ridacchiando.
Tutti gli altri tributi sfilano senza che qualcuno m’impressioni particolarmente. Fino ad una domanda posta al ragazzo del 10.
< C’è qualche tributo in particolare che ti ha colpito, Sam? > ci pensa qualche secondo, poi con un sorrisetto sghembo risponde: < La ragazza del 12. Si chiama Neela, giusto? > ovviamente ero puntata da tutte le telecamere.
< Sì, si chiama Neela. E come è riuscita ad attirare la tua attenzione? Non solo perché era spettacolare durante la sfilata dei carri, vero? > il pubblico ride e fischia. Sam arrossisce visibilmente continuando a ridere. Io cerco di mantenere un colorito pallido e un’aria misteriosa. Non è facile.
< Bè… quello ha avuto la sua parte… > il pubblico esulta. E io so di essere arrossita… ma chi rimarrebbe impassibile a dichiarazioni del genere?
< … ma in realtà è per una cosa avvenuta durante l’addestramento, quindi non posso parlarne. Vi anticipo solo che non mi metterei contro di lei > poi sentiamo il segnale acustico che indica lo scadere dei suoi tre minuti.
Passano i tributi dell’11, tocca a me.
Mi alzo e cammino lentamente- come mi ha spiegato Effie- verso il centro del palco. Testa alta e sguardo serio, ma non ostile. E’ così che mi hanno detto di presentarmi e così faccio, credo. Devo essere misteriosa.
< Neela Evans! Allora… come ti trovi qui a Capitol City? > domanda facile, l’ho provata con Haymitch.
< Certamente sapete come accogliere un ospite > io avrei detto un ospite che si è ormai scavato la fossa… ma no.
< Sì… quindi, cosa rispondi a Sam? Anche tu sei incuriosita da lui? > è una domanda scontata, dovevo aspettarmela. Ma credo di essere arrossita lo stesso, quindi provo almeno a mantenere un atteggiamento distaccato.
< Ha ricevuto un otto nell’addestramento: tutti dovrebbero esserne incuriositi. Ma non so cosa ha mostrato agli strateghi per ottenerlo, mentre lui sa cosa ho fatto io per meritare il dieci > con questa risposta ho ottenuto diversi punti: ho ricordato al pubblico che Sam ed io abbiamo preso voti molto alti, gli ho, quindi, restituito un minimo di attenzione e ho reso la situazione molto curiosa. Come ho avuto il dieci? E come fa Sam a saperlo?
< Wow, che intesa misteriosa! E a proposito del dieci… non puoi dirci niente a riguardo, giusto? >
< Niente >
< Va bene… allora puoi dirci chi era quella ragazza che ha provato a fermarti durante la Mietitura? >
< Mia sorella, Allie >
< Le hai detto “hanno bisogno di te”, a chi ti riferivi? > rendo la mia immagine misteriosa un po’ addolorata.
< Ho una sorella e due fratelli più piccoli. Sono solo bambini > devo rispondere in modo netto, brevemente.
< Non hai i genitori? >
< Ho solo mio padre >
< Raccontaci un po’ di te, siamo molto curiosi > Caesar deve aver capito il mio gioco.
< Mia madre è morta dopo i sessantaseiesimi Hunger Games, ai quali ha preso parte mio fratello Axel > il pubblico sussulta. Caesar assume un’espressione corrucciata.
< Mi ricordo di Axel. Un gran bravo ragazzo… > annuisco e abbasso leggermente la testa. Il pubblico ha capito che sono un fantasma, quindi per loro la mia reazione equivale ad un pianto disperato. Sospirano.
< Cerca di tornare a casa, Neela. I tuoi fratelli hanno bisogno anche di te! > torno al mio posto seguita da un applauso fragoroso.
E’ il turno di Liten che, dopo la mia intervista strappalacrime, mette tutti di buonumore.
Ci alziamo tutti per l’inno.
E domani si vedrà.

 

 

Spazio autrice *che questa volta affronta gli ibridi a testa alta*.
Salveeee Tributs!!! Che faticata scrivere questo capitolo!! E' più lungo del solito e vi sono compresse millemila cose... comunque...
Spero vi sia piaciuto e che questa stramaledetta mania di citare Finnick Odair ogni tre righe passi XD. 
So... abbiamo conosciuto i nomi di alcuni condannati a morte crudele tributi, abbiamo conosciuto qualcosa di Axel, abbiamo visto i guai che combina la mia morta cara Neela durante l'addestramento, abbiamo visto i voti, e il vestito e l'intervista...
IL VESTITOOOO!!!!!!!!!!!!! Sinceramente, non sapevo che fare. Quindi ho spolverato di nuovo la cultura greco/romana ed è uscito fuori questo:

http://4.bp.blogspot.com/-ydU_BPg0vC8/Uay5PPKsCoI/AAAAAAAAFqk/8QqyuE23GE0/s1600/stile+greco+(1).jpg 

Lo so, sembra un abito da matrimonio... 
Comunque ringrazio ancora per le recensioni/commenti personali:
EmmaStarr
JD Jaden
JoseiKawaii
_nekochan_
(grazie per aver commentato positivamente il vestito XD).

Quindi vi saluto e prometto di aggiornare presto (come ogni volta XD). Recensite/commentate!!

TsukiKozui, Distretto 10 (che non interessa mai a nessuno). 

  
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