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Autore: Cruel Heart    03/11/2013    6 recensioni
“Avril! Avril!”
Eccolo, lo sento.
“Sei qui…” mormoro appena.
“Sì, amore, sono qui, sono qui…”
“Ti amo…” ho solo la forza di dirgli.
Poi, finalmente, il buio cala su di me.
*********
Una ragazza con una corazza forte e menefreghista, ma con un'anima fragile e bisognosa d'amore, si trasferirà in una città che odia, con la madre di cui non ha notizie da dieci anni, e il nuovo patrigno.
Le sue giornate saranno una battaglia continua, sia a casa, ma soprattutto a scuola.
Cosa succederà, se incontrerà un antipatico testardo e strafottente?
Cosa succederà, se quel ragazzo capace di tenerle testa, sarà un biondino con uno skate?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona domenica a tutti.

Io non dico niente, ci vediamo giù.

 

Avril Lavigne – Black Star

 

 

 

 

Dieci anni dopo...

 

 

Pov Evan

 

 

"Prima di cominciare, vorrei pregarti di non prendermi in giro nei giorni a seguire.

Vorrei che ricordassi questo momento per l’emozione che ti ho provocato, e non per la mia voce tremolante o le mie mani sudate.

D’accordo? Abbi pietà di me.

Va bene, la finisco con queste preghiere e cominciamo.

 

La mia vita è cambiata quando ti ho conosciuta.

È una frase che si dice spesso, lo so, ma è vera.

Quando pensai di andarmi a fare un giro sullo skateboard quel giorno, di certo non mi aspettavo di conoscere la persona della mia vita! E che bel tipetto di persona!

Ricordo ancora come mi trattasti quel pomeriggio in cui ci incontrammo per le strade di Los Angeles.

Te ne stavi lì, ad osservare il mio skate, come se nulla fosse.

Perché, diciamocelo, era un gran fico come il proprietario!

Mi avvicinai lentamente, ed appena i nostri occhi si incrociarono, si creò subito un legame profondo. Talmente profondo... che il secondo dopo la mia lingua era già in avanscoperta. E non provo nessun tipo di vergogna nel dirlo, non so proprio dove sarei arrivato i piccoli dentini di qualcuno non mi avessero fermato.

 

E così, il grande Evan Taubenfeld, colui che faceva cadere decine e decine di ragazze ai suoi piedi, era stato rifiutato, perché una ragazza appena conosciuta aveva tirato fuori gli artigli.

Mi trattasti malissimo, lo sai vero?

Ma, per tua sfortuna, mi piacesti all’istante.

E da quel giorno?

Quante me ne hai fatte passare?

Lo schiaffo che mi hai dato dopo il bacio è senza dubbio il ricordo che preferisco.

Non solo ti avevo reso partecipe del bacio più bello e focoso che avessi mai dato, ma mi avevi anche rifilato una bella cinquina alla fine!

Dimmi tu se si può.

E quella volta che c'era tua madre e stavamo per farlo nella tua c…

No, forse questo è meglio se lo teniamo per noi.

 

Comunque, il succo è che, io, Evan David Taubenfeld, mi innamorai.

Mi ci volle molto prima di capirlo, prima di accettarlo. Perché, donare completamente il mio cuore a qualcuno, rappresentava un rischio che all'inizio non volevo correre.

Troppo complicato, troppo doloroso. Come puoi provare un sentimento così

forte per qualcuno, se sei certo che quel qualcuno in realtà ti odi?

Ma si sa, al cuor non si comanda.

Accettai quell’amore e mi convinsi che era giusto. Perché lo era, e lo è ancora adesso.

Quando quella sera di dieci anni fa tu entrasti in coma, per me la vita era finita, ed era incominciata la sopravvivenza.

 

Sopravissi nella paura, Avril. Nella paura più totale di perderti per sempre, e di non poter ascoltare più il tuo cuore che batteva.

 

Sopravissi nel dolore.

Vederti così, apparentemente senza vita tra le mie braccia giorno dopo giorno, era quanto di più doloroso avessi mai provato.

Rischiai di cadere più volte, ma mi rialzai.

Mi rialzai, perché sapevo che ormai ero diventato il tuo unico appoggio. E non potevo permettere che tu cadessi inerme sul pavimento come le tante lacrime che ho versato.

 

Sopravissi nella rabbia.

Lo ammetto, ero arrabbiato con te.

Ero arrabbiato con il mondo.

Ed ero arrabbiato con Dio che ti stava portando via da me.

La rabbia, ecco cosa non ho mai saputo affrontare.

Mi rese egoista, ed era proprio lei che mi impediva di vedere la realtà.

Di vedere la tua realtà.

Avrei dovuto capire quante energie stavi consumando per ritornare da me, quanto stanca fossi di combattere.

E forse, nel profondo, sapevo che sarebbe stato meglio se ti avessi lasciata andare.

 

Ma sai una cosa? Sono felice, anzi, sono strafelice di non averlo fatto.

Perché sei qui con me, ora, davanti ad all'uomo più fortunato della Terra, che ti sta parlando in ginocchio, mentre tu stai consumando tutti i fazzoletti che abbiamo in casa per le troppe lacrime che stai versando.

 

La nostra storia non è una storia come le altre.

Stava per concludersi nella paura, nel dolore e nella morte.

E forse è assurdo, ma sono convinto che questi tre elementi abbiano reso l’amore che proviamo verso l’altro il più vero di tutti.

Ci hanno resi forti e ci hanno legati indissolubilmente.

Non c’è più niente al mondo che noi due non possiamo affrontare insieme, piccola stella nera.

 

E sono queste le parole magiche.

Abbiamo vissuto nella paura, nel dolore e nella morte, ma abbiamo superato tutto perché quella piccola stella ci ha tenuti uniti, e lo saremo per sempre.

È questa la mia promessa.

“Finché morte non ci separi” dice la formula che, se accetterai questa mia proposta, ti renderà mia moglie, ma io non sono d’accordo.

Il nostro amore… durerà anche oltre.

 

È per questo, che, adesso, con le ginocchia che mi fanno male e con la gola secca per il lungo discorso che ho fatto, ma soprattutto, facendoti dono di questo anello, ti chiedo finalmente: Avril Ramona Lavigne. Vuoi sposarmi?"

 

"Certo che s-sì, brutto... coglione... che... mi... ha... fatto... piangere... dall'inizio alla fine!"

 

 

-FINE-

 

 

Ok… respiro… espiro… respiro… espiro…

Non potete neanche immaginare il mio stato emotivo in questo momento!

Ho scelto il verde perché è stato il colore della mia prima introduzione quando ho postato, quindi… mi sembrava carino rifarlo.

*Respiro profondo*

Bene. Come sapete e come avrete senz’altro intuito, questo è l’ultimo capitolo di Little Black Star.

Cavolo… ma come è possibile?

Me lo sto chiedendo da quando ho iniziato questo capitolo.

Non so davvero cosa dire, se non un immenso GRAZIE.

Grazie alle 812 persone che fino ad adesso hanno letto il primo capitolo e a tutte quelle che hanno seguito con piacere questa ff, a Glaphyra per sopportarmi qui su efp e anche in tutti i giorni della vita reale (W la cicciona cadavere), grazie ad Anna che mi ha riempito sempre di complimenti che non meritavo (W le cime di rapa), grazie a Solluxy (e Giovanni) che mi ha recensito sempre con le sue recensioni kilometriche sin dal capitolo 16 e non ha mai più smesso, grazie comunque ad Hakkj, che è stata la mia prima recensione positiva, grazie a avrilismylittleangel, nunueroby, Ramona LBS, AliceKeepHoldingOn, Curly_Boy14 e Look_at_the_sky per aver recensito più o meno quasi tutti i capitoli.

E l’ultimo grazie va a quella nana malefica e al suo ex-chitarrista skater, per tutte le canzoni fantastiche che hanno suonato insieme.

Che dire… ci vedremo presto!

(Tradotto, vi romperò ancora le bollas MUAHAHAH)

Per l’ultima volta in questa ff, evaporo.

Cruel Heart.

   
 
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