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Autore: JustAWallflower    04/11/2013    5 recensioni
Ci guardiamo senza trovare il coraggio di parlare.
E’ il gioco del silenzio.
Una sola parola e tutto andrà a farsi fottere.
Rimaniamo lì impalati, uno di fronte all’altro.
Io non oso aprir bocca, perché so che inizierei ad urlare.
E’ Niall a cedere per primo.
-Dio mio Hope, che cazzo hai fatto?- mi chiede.
E’ scioccato, ha la bocca spalancata e nei suoi occhi color tempesta vedo una fievole luce di emozione, forse la prima da quasi due anni.
Ma davvero non se n’è accorto per tutto questo tempo?
Davvero non ha notato che stavo crollando pezzo per pezzo?
Davvero non è riuscito a captare i segnali che il mio stesso corpo mandava ogni singolo giorno?
No, non ci credo. Lui mi conosce troppo bene.
E questo mi fa arrabbiare ancora di più.
Abbasso la manica fin quasi alla punta delle dita, come se così facendo io possa cancellare quei tre segni sul mio braccio.
Trapasso i suoi occhi con i miei.
-Credo che la domanda giusta sia: che cazzo mi hai fatto tu.-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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14. And if I show you my weak side, what would you do? 

 
 
 
L'anima è piena di stelle cadenti. 
Victor Hugo
 
 
51.
 
Sto rincominciando.
Sto rincominciando a farmi del male.
Sto rincominciando a non mangiare.
Sto rincominciando a sentire tutti quegli insulti orribili nella mia mente.
Il numero sulla bilancia è salito.
Cinquantasei chili contro i cinquantaquattro di due settimane fa.
Da oggi quel numero salirà sempre di più e io diventerò di nuovo grassa e tornerò a quel sessantasettevirgolaquindici e io non voglio non voglio non voglio.
E’ come vedere un nastro che torna indietro ancora e ancora e non mi permetterà mai di vedere il finale.
Sta rincominciando tutto da capo.
 
 
52.
 
Oggi in mensa è successa una cosa davvero strana.
Ero seduta al solito tavolo, tenendo il posto a Cassie proprio di fronte al mio.
La vidi entrare e stavo per alzare la mano per farmi notare in quell’ammasso di tavoli. Lei ha alzato lo sguardo e mi ha vista, ma invece che venire dritta verso di me, si è fermata al tavolo di Niall e David.
Per prima cosa notai che, stranamente, non c’era nessun scagnozzo di David lì intorno, segno che non voleva che gli altri sentissero la sua conversazione con Niall.
Ma non fu quello a insospettirmi più di quanto non lo fossi prima; Cassie ha abbandonato da tempo quell’atteggiamento ferito e risentito dopo la rottura e, cosa assolutamente incredibile, in quel momento stava incenerendo David con lo sguardo.
Si sono scambiati poche battute, prima che lei girasse i tacchi e venisse verso di me. Le chiesi cosa fosse successo e lei ha alzato le spalle e ha detto: -Ora tocca a me giocare un po’ con lui.- Il ghigno che aveva stampato in faccia non prometteva niente di buono.
Non chiesi altro, non mi avrebbe detto niente in nessun caso, ma dallo sguardo intimidito e disperato di lui e quello trionfante di lei, capii una cosa importante.
I ruoli si sono ribaltati.
Ora è Cassie ad avere David tra le proprie mani.
Ora Cassie è pronta a schiacciarlo.
 
 
53.
 
Verso le quattro di pomeriggio ritorno a casa, dopo essere rimasta a scuola per terminare una relazione di biologia che dovremmo consegnare domani.
Mentre cammino lungo il marciapiede, continuo a pensare a quelle disgustose rane morte che abbiamo dovuto tagliare come il tacchino il giorno del Ringraziamento e provo un’andata di nausea che prima avevo cercato a tutti i costi di trattenere.
Inoltre non ho mangiato niente per tutta la mattina e il primo pomeriggio, quindi non so se la nausea è dovuta effettivamente alle rane morte stecchite oppure al mio stupido corpo che si ribella e si contorce dalla fame.
Sono praticamente sul primo scalino davanti casa quando mi rendo conto che qui, davanti a me, c’è David O’Brien.
Mi dà le spalle, che sembrano un pesante blocco di marmo, e sta parlando, anzi -come noto dal rossore lungo il collo-, litigando con mio fratello.
Aspetta, cosa?!
Riesco a intravedere solo un’espressione furente sul volto di Nick, quando lui si accorge di me e mi guarda come un assassino colto sul fatto.
-H-hope, che ci fai qui?- domanda, ingenuamente. Come se non fosse ovvio.
-Sai, io ci vivo.- rispondo, prima di indicare David senza guardarlo. -Lui piuttosto cosa ci fa qui.-
David alza un sopracciglio. -Potresti anche rivolgerti a me direttamente, sai.-
Io, lentamente, poso gli occhi su di lui. –Okay O’Brien, cosa cavolo ci fai qui?-
-Saranno anche cazzi miei.-
-Risposta molto matura, d'altronde da te non mi potevo aspettare altro.-
Anche se lo odio profondamente, lo devo ringraziare: se non fosse stato per lui, non sarei mai stata capace di sviluppare l’uso di un tono così sprezzante verso qualcuno.
Nick blocca David prima che mi risponda. –Non ti preoccupare, David se ne sta andando.- dice, scoccando un’occhiata più che eloquente a David.
Ma lui non capisce, oppure sceglie di ignorare il suo avvertimento. –No, io e te dobbiamo parlare. Per favore.- l’impeto iniziale si affievolisce in una supplica appena accennata, ma che mi fa sgranare gli occhi dallo stupore.
-Ah bene, adesso vuoi parlare?- domanda in tono sarcastico e vedo i suoi occhi mandare scintille.
Sento dei passi dietro di me. –Hey ragazzi, che succede?-.
 Niall, ma certo.
Né Nick né David si preoccupano di rispondere. Rimangono a guardarsi, con un’espressione avvilita.
-David se ne stava andando via.- ribatte infine mio fratello.
Sono quasi sicura che David voglia tutt’altro che andarsene, ma alla fine cede. Gli volta le spalle e mi supera bruscamente, allontanandosi velocemente dal vialetto.
Quando ormai è arrivata quasi alla fine della strada, sposto lo sguardo su Niall, che mi sta fissando. Sa cosa sto pensando, ma rimane in silenzio e non risponde alla mia domanda inespressa.
Okay Niall, ho capito.
Non ha intenzione di dirmi niente.
 
 
 54.
 
Di notte la casa è silenziosa.
Silenziosa perché tutti dormono nei loro letti o fanno finta di farlo.
Silenziosa perché non si sente più nessuno gridare.
Silenziosa perché i grilli non devono più usare i loro friniti per coprire quelle urla.
Silenziosa perché, alla fine di una battaglia, il silenzio è l’unica cosa che si sente.
 Domani mattina mio padre prenderà la sua valigia e i suoi pochi cartoni pieni di cose inutili che ora sono accatastati vicino alla porta e se ne andrà da qui.
D’ora in poi si udiranno solo echi di rabbia sfumati nel buio.
 
 
55.
 
A scuola Niall tenta di parlarmi : al cambio dell’ora lo trovo di spalle al mio armadietto, con le braccia incrociate e lo sguardo distratto. Si accorge di  me solo quando gli sono praticamente davanti.
-Ciao.- lo saluto, ma solo perché sono stata educata bene dai miei genitori.
Niall sobbalza. –Ciao.- mi fa eco e rimane lì a fissarmi.
Non mi chiede come mi sento per via del “trasloco” di mio padre.
Non mi chiede come mi sento dopo essere stata rifiutata senza una motivazione.
Non mi chiede come sto e basta.
-Ti serve qualcosa?- chiedo, con quel tono calmo che qualcuno usa per nascondere l’insofferenza.
Lui annuisce, gli occhi come due pietre dure. So che dopo giorni di silenzio sta mettendo da parte l’orgoglio e il suo disappunto per la mia reazione esagerata, per cercare di farmi ragionare una volta per tutte.
Eppure, la tensione che si è creata è sorprendente e poco rassicurante.
-Voglio parlare con te.- mi dice.
Finalmente! Penso, soddisfatta per averlo fatto cedere. Tuttavia la mia espressione non cambia. -Mi dirai tutto quello che sta succedendo?- chiedo, scettica.
Lo sguardo di Niall si oscura e lui sospira, rassegnato di fronte alla mia tenacia.
-Non posso, Hope.- Si scusa.
Provo un inaspettato impeto di rabbia. –E allora di cosa vuoi parlare?-.
-Di me e te.- Nessun noi. Solo Hope e Niall.
-Posso capire che sei arrabbiata per quello che ho detto, ma per favore, devi fidarti di me.-
La sua voce chiede pietà, comprensione, ma non mi lascio impietosire. -Come posso fidarmi se in mezzo a questo c’è David O’Brien?!- sbotto. –Sei tu a non fidarti di me, dopo tutto questo tempo!-
-Ma con te non si tratta di fiducia!-
-E allora cosa? Qual è il problema?!- insisto, testarda.
Nial si sta arrabbiando. Mi guarda, duro.
-Senti Hope, ho giurato e spergiurato che non avrei detto niente. Ma il mio silenzio non si riduce solo a questo. La cosa è più seria di quanto immagini, David sta attraversando un periodo difficile per colpa di Cassie…- nell’impeto del discorso stava per lasciarsi sfuggire qualcosa, ma poi se ne rende conto e si blocca, valutando la mia reazione.
-Ed è un problema loro, non tuo!- dico alzando la voce. Non voglio attirare l’attenzione, quindi faccio un respiro profondo, calmandomi, prima di riprendere a parlare.
-Perché vuoi a tutti i costi combattere le battaglie degli altri? Non sei Cupido, non puoi aggiustare i cuori delle persone, tantomeno se prima non fai i conti con il tuo.-  la mia voce ora è un sussurro così basso che credo non mi abbia sentito. Mi avvicino quel tanto che basterebbe alzare un braccio per toccarlo.
Ma non lo faccio.
Niall elabora le mie parole e la sua espressione spiazzata mi dice che lo hanno colpito e hanno fatto vacillare qualcosa dentro di lui, poi però riprende il controllo delle proprie emozioni e torna a guardarmi come si guarda un bambino particolarmente capriccioso.
-Mettiamola così, Hope. Se tu ti trovassi in una situazione complicata e avessi bisogno del mio aiuto, io non ci penserei un secondo e correrei ad aiutarti; se tu mi raccontassi un segreto, uno di quelli che non potrei raccontare assolutamente a nessuno, io mi cucirei le labbra con del filo spinato piuttosto che lasciarmi sfuggire anche solo una sillaba. Sono fatto così, lo sai. E adesso mi trovo in una situazione simile con David, che è mio amico, quindi scusami tanto se cerco di essere un amico leale!-
Adesso sono io che taccio, guardandolo in cagnesco. Quello che ha detto è giusto, lui non tradirebbe mai la fiducia di un amico, però la sua capacità di rigirare la frittata e dare a me dell’egoista mi fa ribollire di rabbia.
Io non sono egoista.
Io voglio solo che mi dica cosa sta succedendo, perché non voglio perderlo, non voglio più sentire le lame incandescenti lacerarmi la gola ogni volta che non mi degna di uno sguardo, non voglio più vedere il ghigno cattivo di David ogni volta che guarda nella mia direzione; non voglio più trovare consolazione in una lama affilata e nel vuoto del mio stomaco.
Non voglio più sentirmi come se fossi fatta di carta, rovinata da tutte le volte che sono stata accartocciata e buttata via, perché adesso non ce la faccio più e sento che potrei prendere fuoco con una minuscola scintilla.
No, il mio non è egoismo. E’ istinto di conservazione.
E se Niall non l’ha capito, sono pronta a mostraglielo.
Sono pronta a mostrargli che tutti i suoi tentativi sono vani e che alla fine qualcuno finisce sempre per farsi del male, proprio come ha detto mio fratello.
Intorno a noi non c’è nessuno, i ragazzi parlano tra loro, ridono, scherzano, complottano un modo per copiare durante il test della prossimo ora; non badano a noi.
E’ arrivato il momento.
Alzo la manica del braccio destro, rivelando pelle candida rovinata da cicatrici e tre tagli rossi orizzontali che corrono lungo l’avambraccio.
-Oh certo, tu sì che sai come far stare bene un amico.- sussurro, facendo correre lo sguardo verso il basso.
Lui, impegnato a rimproverarmi, all’inizio non nota niente. Poi segue il mio sguardo. E vede.
E comprende.
I secondi si susseguono uno dopo l’altro, ma lui non si muove, non parla, non grida, non respira.
Ci guardiamo senza trovare il coraggio di parlare.
E’ il gioco del silenzio, una sola parola e tutto andrà a farsi fottere.
Rimaniamo lì impalati, uno di fronte all’altro e io non oso aprir bocca perché so che inizierei ad urlare.
E’ Niall a cedere per primo.
-Dio mio Hope, che cazzo hai fatto?- mi chiede.
E’ scioccato, ha la bocca spalancata e nei suoi occhi color tempesta vedo una fievole luce di emozione, forse la prima da quasi due anni.
Ma davvero non se n’è accorto per tutto questo tempo?
Davvero non ha notato che stavo crollando pezzo per pezzo?
Davvero non è riuscito a captare i segnali che il mio stesso corpo mandava ogni singolo giorno?
No, non ci credo. Lui mi conosce troppo bene.
E questo mi fa arrabbiare ancora di più.
Abbasso la manica fin quasi alla punta delle dita, come se così facendo io possa cancellare quei segni sul mio braccio.
Trapasso i suoi occhi con i miei.
-Credo che la domanda giusta sia: che cazzo mi hai fatto tu.-
Poi tutto si muove veloce. La campanella suona, le persone sciamano intorno a noi, affrettandosi a raggiungere le proprie classi e io mi volto, lasciandomi indietro la maschera di orrore dipinta sul suo volto.  



-DOPO UN VERGOGNOSO RITARDO...FINALMENTE SONO TORNATA!
Non c'è bisogno che voi diciate niente, LO SO!
Mi dispiace tantissimo per aver aggiornato la storia dopo quasi tre mesi, voi non avete idea di quanto io sia delusa di me stessa!:(
Ho fatto un bel po' di pausa, avevo un vuoto nel cervello e me la sono presa davvero comoda e rimandvo sempre e poi ero sempre impegnata e VI PREGO DI PERDONARMI!!!>.<
Inutile dire che a un certo punto stavo quasi per cancellare tutte le ff pubblicate perchè rileggendole mi facevano schifo e pietà e non so cosa mi ha trattenuto dal non farlo...
Comunque, passiamo alla storia!
Molte di voi si saranno stufate: vi comprendo appieno! Sappiate che siamo vicini alla fine...Da un lato sono triste, perchè questa storia significa molto per me e, come tutte le scrittrici, ho messo un pezzo di me in ogni capitolo pubblicato.
Dall'altro lato mi sento sollevata, perchè finalmente potrò dedicarmi ad altre storie e altri personaggi :)
Cosa ne pensate di questo capitolo? Lo so, come mio solito ho derminato sul più bello, ma solo perchè rischiava di essere troppo lungo e allora ho deciso di dividerlo in due parti (questo vuol dire che il prosimo capitolo è già pronto e che quindi non aspetterò decenni per pubblicarlo!:'D).
Vi anticipo che nel 15 FINALMENTE scoprirete il segreto che Niall non vuole rivelare e ci sarà un "faccia a faccia" molto interessante...siete curiose?;)

Voglio ringraziare di cuore voi lettrici che continuate a seguire le mie storie e mi rallegrate la giornata con le vostre stupende recensioni! So che non ho risposto, ma le ho lette tutte con immenso piacere e non saprò mai ringraziarvi abbastanza :''')  
Vi voglio bene, Directioners <3
Un bacio =*

p.s. Prima di andare...avete visto il video di "Story of my life?" :')
OMG. E' stupendo! Credo sia il più significativo che abbiano mai fatto. Non mi vergogno a dire che ho pianto.
E, precisiamo, intendo dire proprio PIANTO. Sembravo una disperata.
Ditemi che anche voi avete avuto la mia stessa reazione, altrimenti inizierò a sentirmi davvero una cretina, LOL.
  
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