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Autore: Shirokuro    04/11/2013    2 recensioni
{ kalosshipping | flashfic di 410 parole circa | fluff }
«Non ce la fai, punto» disse infine il moro.
«S-sì invece!» ribattè la bionda, era questione di vincere quella dannata cioccolata calda, inoltre ne andava del suo orgoglio - ormai in frantumi grazie a quella sfida. Senza contare che pagare la coppa maxi non era nelle sue possibilità in quel momento, data la frequenza delle ultime sconfitte contro il dannato.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ma io non ho ancora merendato! Ho fame fame fame fame fame, ecco spiegato il perché di questa flash troppo puccia per non essere pubblicata e poi è una Calem/Serena, andava pubblicata ANDAVA. Anzi, va idolatrata, ogni minuto che passa me ne innamoro di più e questa storiuzza è uno spacco post-avventura a Frescovilla. Per chi non lo sapesse, è un angolo di Paradiso dove se non vi gela il naso siete dei termosifoni, ma è un posto carinissimo.  E visto che sto veramente morendo, scappo a mangiare - coincidenza che ci sia la cioccolata di mezzo? Vi auguro buona lettura.



«Non ce la fai, punto» disse infine il moro. 
«S-sì invece!» ribattè la bionda, era questione di vincere quella dannata cioccolata calda, inoltre ne andava del suo orgoglio - ormai in frantumi grazie a quella sfida. Senza contare che pagare la coppa maxi non era nelle sue possibilità in quel momento, data la frequenza delle ultime sconfitte contro il dannato. 
«Ecco, Calem... Aiut-» era di nuovo a gambe all'aria. Cominciò seriamente ad odiare i tacchi, poi odiava quel sorriso che si era dipinto sul volto del compagno d'avventura. E odiava quel profumo di cacao, era veramente arrabbiata. «Puoi arrenderti se tieni anche alla faccia» la incalzò. «Io ce la f-f-farò!».
A fatica si era rimessa in piedi, pronta a ricercare un equilibrio mai trovato a dirla tutta. «Poi dovrai pagarmene due, dopo tutto questo penso di meritarmelo!» borbottò appoggiandosi al tavolino della stanza. Sospirando osservò Calem: quel maglione grigio faceva pandana con i suoi occhi meravigliosamente azzurri e i capelli ordinatissimi; le faceva invidia, lei aveva solamente una t-shirt blu con meno dieci gradi all'esterno e i capelli tragicamente disordinati e arruffati. «E visto che ci siamo, voliamo a Luminopoli a prenderla, no?» chiese ironico. A Luminopoli la cioccolata era buona, certo, ma visto che erano a Frescovilla, tanto valeva rimanerci - inoltre Calem andava matto per quella prelibatezza in quel luogo.
«E smettila di fare storie, basta ammettere che non sai indossare i tacchi alti e scacciare fuori cinquemila Pokédollari» al solo sentire la somma - che seppur bassa ora che ci pensava, le era impossibile -, Serena rabbrividì. E poi lei non è che non li sapesse indossare, solo che non l'aveva mai fatto - per lo meno, preferiva vederla così, lei. «Io ce la farò, ti ripeto!» disse puntandogli l'indice, perdendo nuovamente quell'immaginario equilibrio fisico, scatenando una fragororsa risata. «Appunto, parli tanto e non combini niente» le rinfacciò. Potè assistere allo, più unico che raro, spettacolo delle lacrime infantili dell'amica, solo per sentirsi tremendamente in colpa e chiederle scusa.
«Se vuoi te la pago io la cioccolata, ma non fare così» provò, fallendo miseramente. «E poi a che serve camminare sui tacchi come una diva dello spettacolo?» ritentò. Questo secondo fallimento lo spinse ad avvicinarsi cauto. 
«Me ne devi due» singhiozzò Serena. «Va bene!» acconsentì l'altro. La bionda s'irradiò di luce nuova e strinse l'amico lasciando sul terreno quelle stupide calzature di un orrido color rosa. A volte è vero che la cioccolata è la cura ad ogni male.
   
 
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