Roses for you

 

James uscì dalla panetteria, stringendo saldamente il sacchetto che aveva in mano. Era una giornata autunnale non troppo fredda, e qualche raggio di sole riusciva ancora a penetrare lo strato di nubi sovrastante, arrivando a terra.
Passò davanti al negozio di fiori e, come di consueto, rallentò il passo. Le ampie vetrate gli lasciavano un’ottima visuale, benchè ci fossero ceste ricolme di fiori ovunque.
La ragazza dietro al bancone sorrideva allegramente a tutti i suoi clienti, spostandosi continuamente e creando composizioni meravigliose.
Da qualche settimana, James passava spesso davanti a quel negozio. 
Doveva andare al supermercato? Perchè andare a quello dietro casa, se ne aveva uno più fornito a qualche isolato più in là?
Ogni scusa era buona per passare davanti al negozio e fermarsi qualche secondo a guardare quella ragazza al lavoro.
Non sapeva come si chiamava, non sapeva quanti anni aveva nè se era di quelle parti, ma ne era rimasto totalmente affascinato.
Una scarica di adrenalina gli passò per la schiena: Doveva conoscerla.
Entrò, facendo suonare il campanello legato alla porta e iniziando a girare nel negozio, odorando ogni tipo di fiore che lo stuzzicava.
Sussultò, quando una mano si appoggiò alla sua spalla.
«Cerchi qualcosa in particolare?» Era lei.
«Io.. – Si guardò intorno, leggermente a disagio – Cerco delle rose. Tante, rose»
La ragazza gli sorrise, e gli fece segno di seguirla attraverso il negozio. Quando arrivò davanti ad un tavolo pieno di rose si fermò.
James si avvicinò ai fiori, e iniziò ad annusarli «Posso sapere come ti chiami?»
Lei parve sorpresa a quella domanda, ma James non ci fece caso. «Marlenne»
«Uh – Estrasse una rosa da un vaso e la osservò attentamente – Quanti anni hai?»
«Piano. Ti sembra un caserma di polizia? – Rise – Tu, come ti chiami?»
«James. Ora mi dici quanti anni hai?»
«Venti, appena compiuti»
James si allontanò dal tavolo, affiancando Marlenne e indicandole un genere di rose «Un mazzo di quelle, per piacere»
Marlenne annuì, e prese con cura dodici rose, legando i gambi e racchiudendoli nella carta stagnola.
Tornò dietro al bancone, e li avvolse nella carta trasparente «Per chi sono queste rose?»
James smise di cercare il portafoglio, guardandola «Sono per la ragazza che mi ha rubato il cuore»
Marlenne si bloccò un attimo, le mani in aria, ma riprese subito a lavorare, senza emettere alcun suono. Finì la sua creazione e la porse al ragazzo, che, dopo averla pagata, rimase immobile dov’era.
«James?» Marlenne gli sventolò una mano davanti al viso «Non vai a darle alla tua ragazza?» Indicò le rose, perplessa.
James le sorrise, sistemandosi il ciuffo e porgendole il mazzo di rose «Sono per te»
Marlenne spalancò gli occhi, sorpresa, mentre prendeva con delicatezza i fiori e li appoggiava al petto, riempiendosi i polmoni del loro odore.
«Ci conosciamo da venti minuti scarsi» Posò gli occhi su di lui, che la guardava incantato.
I capelli biondi le incorniciavano perfettamente il viso, risaltando i lineamenti candidi.
«Vuoi uscire con me?» Le parole gli uscirono di bocca prima che potesse fermarle.
«Cosa?»
«Così invece di venti minuti, potremo dire che ci conosceremo da ore, giorni, settimane» James le sorrise, e Marlenne non poté fare a meno di perdersi nei suoi occhi.

 

Marlenne si alzò presto, quella mattina, e si girò a guardare James dall’altro lato del letto.
Stavano insieme da quasi otto mesi, ormai, e il loro rapporto andava a gonfie vele.
Marlenne si sentiva ogni giorno più innamorata di quel ragazzo che l’aveva conquistata nel negozio di fiori, dove ora lavoravano entrambi e di cui erano diventati responsabili.
Il giorno di San Valentino, poi, era il loro giorno preferito. Il negozio si riempiva di fiori di ogni genere e composizioni a tema, mentre la gente entrava e usciva senza sosta.
Si sporse leggermente, lasciandogli un leggero bacio sulle labbra e si alzò, andando in cucina e iniziando a preparare la colazione. 
Cucinò le uova e il bacon, e li mise con cura in due piatti, che successivamente appoggiò al tavolo bianco della loro cucina, adornato con un vaso di primule fresche.
«Buongiorno» James camminò lento verso di lei, il sorriso sulle labbra, e la strinse a se, regalandole un lungo bacio.
James era stato come un uragano nella vita di Marlenne, ma, superati i primi ostacoli delle prime settimane, ora si sentiva pronta di dire che, se gliel’avessero chiesto, lei avrebbe affrontato quell’uragano molte e molte volte ancora.
Appoggiò la testa al suo petto, e si lasciò cullare dal suo respiro regolare, mentre lui le passava una mano sulla guancia, dolcemente.
James era riuscito ad ottenere quello che aveva sempre voluto. La ragazza dei suoi sogni era finalmente la sua ragazza, e non poteva chiedere di meglio.

 

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Salve!
E' la mia prima storia in assoluto sui The Vamps, e so che non ce ne sono molte, anzi credo che, in tutto, siano tredici.
Beh, meglio, no?
Oggi stavo ascoltando le loro canzoni e mi è balenata in testa quest'idea :)
La parte finale non l'ho riletta, e non ci tengo, perchè quando si tratta di descrivere cose sdolcinate, non sono proprio il massimo. Spero comunque che vi piaccia!
Ci terrei moltissimo a sapere cosa ne pensate, sia di me sia della storia.
Se volete, comunque, ho in corso una long sui 5 Seconds of Summer, e ho altre OS già pubblicate :)
Vi lascio qui sotto i miei contatti, in caso vogliate chiedermi qualcosa o solamente saperne di più sulle mie storie.
Ah, il banner l'ho fatto io, e ne vado molto fiera! Se ne volete uno potete tranquillamente scrivermi su facebook/twitter e cercherò di accontentarvi.
Un bacione, Ale (:

 

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