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Autore: TeenSpiritWho_    05/11/2013    3 recensioni
Quattro elementi, uno per ogni coppia del reality più pazzo del mondo. Ogni elemento sarà strettamente collegato a un episodio in cui i personaggi scopriranno sentimenti nuovi o, perché no?, sentimenti che sono sempre stati dentro di loro.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Acqua.

 

-Ehi.- gli aveva detto, aveva sorriso e se ne era andata.

Un sorriso, non era servito altro.

Quella ragazza gli aveva rivolto un solo sorriso, timido e nascosto, e Geoff si era letteralmente sciolto come ghiaccio sotto al sole.

Lavorava come bagnino su quella spiaggia da anni, ma mai, in tutta la sua vita, aveva visto una ragazza come quella.

-Chiudi la bocca, ci entreranno le mosche.- ridacchiò il suo amico DJ, alzando gli occhi al cielo.

Ma il biondo non voleva saperne di scollare gli occhi da quella meraviglia. Infatti, liquidò il suo consiglio con un veloce gesto della mano, per poi rimettersi a godersi la vista della deliziosa surfista che si preparava a entrare in mare con la sua tavola sottobraccio.

Si chiamava Bridgette, o almeno così gli avevano detto.

Sì, perché, conoscendo tutti i frequentatori della spiaggia, era andato in giro a fare domande, nel tentativo di scoprire qualcosa di più sulla ragazza e, possibilmente, rimediare un appuntamento con lei.

Dopotutto, nessuna sapeva resistergli.

Era lì in vacanza con un'amica, stando a quanto aveva saputo. Sarebbe rimasta lì qualche settimana prima di tornare a casa sua nel Canada.

Geoff la stava fissando come incantato più o meno da tutta la mattina.

Bridgette scosse i lunghi capelli chiari e poi li raccolse tra le dita per legarli in una lunga coda di cavallo. Sorrise a un'amica che le stava parlando, rivelando una fila di denti bianchi e dritti.

Questo bastò a riportare il ragazzo alla realtà, e non riuscì più a resistere: si alzò con un balzo dalla sedia da bagnino, posizionata sotto a un ombrellone poco lontano dalla riva.

-Che fai?- chiese DJ, stupito da questo scatto improvviso.

-Non ce la faccio più a stare qui con le mani in mano. Vado a parlarle.-

L'amico posò la bibita che stava sorseggiando -Oh, frena. Non pensi che dovresti aspettare ancora un po'?-

Geoff sbuffò -Perché? Ho già aspettato abbastanza!-

DJ inclinò la testa di lato, scuotendola -Primo, stai lavorando. Secondo... amico, la conosci da una mattina. E non le hai mai nemmeno parlato.-

-Mai sentito parlare di “colpo di fulmine”?-

-Io lo definirei più un colpo di sole.-

Il biondo assunse un'espressione tra l'offeso e lo stupito. -Ehi, avanti, dammi un po' di appoggio!-

-Senti, ho solo paura che tu corra un po' troppo. Come al solito.-

Geoff alzò gli occhi al cielo -Io non “corro troppo”.-

DJ sollevò un sopracciglio, divertito -Ah no? E quando hai cercato di abbordare quella ragazza dicendo “Ehi, tesoro, ti va di vedere la mia tavola da surf”?-

Il biondo si grattò il collo, imbarazzato, e poi fece una risatina nervosa -Beh, quella era un caso diverso.- si chinò su DJ, fissandolo dritto negli occhi -Non capisci, io... ho una sensazione. È come se sapessi che questa Bridgette è speciale.-

L'amico lo guardò poco convinto ancora per qualche secondo, poi commentò -Io continuo a pensare che sia un colpo di sole.-

Geoff produsse un verso esasperato e alzò e braccia al cielo -Cristo, DJ!-

DJ alzò le mani in segno di resa -Va bene, va bene, farò finta di aver capito. In ogni caso ormai è troppo tardi, sta già entrando in acqua.- e indicò la riva.

Il biondo si voltò a guardare. Era vero: Bridgette, con la tavola sottobraccio, stava seguendo i suoi amici dentro l'acqua cristallina dell'oceano, pronta a un pomeriggio di surf, sole e divertimento.

Ancora più esasperato di prima, Geoff si voltò verso l'amico, lanciandogli un'occhiata infuocata. Si portò due dita agli occhi, puntandoli poi di nuovo verso DJ.

-Questa me la paghi, bello.-

DJ scoppiò a ridere e si appoggiò gli occhiali da sole sul naso, mettendosi più comodo sulla sedia da bagnino.

Geoff guardò di nuovo il mare, riuscendo a distinguere la snella figura della ragazza che scivolava da un'onda all'altra con grazia innata. Scosse la testa, cercando di riprendere il controllo del suo cervello offuscato.

-Io vado a prendere un gelato, non ce la faccio più a stare qui a guardarla divertirsi con persone tra cui non sono io. Se solo qualcuno non mi avesse impedito di andarle a parlare...-

-Nessun problema, vai pure.- rispose DJ, ignorando volutamente la palese accusa di Geoff.

Il ragazzo gli tirò addosso una manciata di sabbia con un calcio, poi si avviò verso il bar della spiaggia, un piccolo chiosco di legno poco lontano dagli ombrelloni.

-Un cono, per favore.- chiese al barista, appoggiandosi al bancone.

Un cono al gusto di rimpianto, per favore...

Non avrebbe dovuto stare ad ascoltare DJ, avrebbe dovuto seguire il suo istinto e fiondarsi dalla ragazza. Il suo istinto non sbagliava mai. E il suo istinto gli diceva che Bridgette poteva essere quella giusta.

Mentre il barista preparava il suo cono gelato, Geoff, incapace di trattenersi, si voltò di nuovo verso il mare.

Era un pomeriggio perfetto per i surfisti come lui: le onde erano alte e grosse, perfette per essere cavalcate. Ma qualcosa non andava. Quelle onde erano troppo grosse...

Fece appena in tempo a pensarlo quando sentì qualcuno urlare. Una ragazza in piedi sulla sabbia si era portata le mani alla bocca. Un altro uomo si alzò dal suo lettino e sollevò gli occhiali da sole sulla fronte, gli occhi strabuzzati e la bocca spalancata. Sentì altre persone esclamare e gridare, e tutte avevano lo sguardo rivolto verso il mare.

Geoff cercò la causa di tutto quel tumulto con gli occhi, con un'opprimente sensazione nel petto.

Fa che non sia lei, fa che non sia lei...

Ma non riusciva a vederla. La bellissima ragazza con i capelli biondi e la tavola da surf erano scomparsi nel nulla.

Geoff si mise a correre il più velocemente possibile, mentre il barista dietro di lui urlava “Ehi, il tuo gelato!”

Passò accanto a due ragazzi sulla riva, entrambi con un'espressione sconvolta sul volto -Non lo so, le onde erano altissime... l'ho persa di vista... è rimasta solo lei in mare...- stava dicendo uno.

-Oh no, povera Bridgette!- commentò l'altro, portandosi le mani al capo.

Il cuore di Geoff sembrò fermarsi per qualche secondo.

Bridgette.

Il pensiero della ragazza fece ripartire il suo battito al doppio della velocità, mentre anche la sua corsa accelerava.

Vide DJ che si sbracciava per chiamarlo, ma le sue orecchie non sentivano più niente, mentre i suoi occhi vedevano solo l'acqua, che continuava ad agitarsi, tempestosa. Il cielo, fino a quel momento cristallino, cominciava ad ingrigirsi, come se riflettesse l'umore preoccupato di Geoff.

Il ragazzo si lanciò in acqua. Non aveva preso niente con sé, nessun mezzo di salvataggio; confidava solo nella sua abilità di nuotatore.

Anche l'acqua del mare ora sembrava più scura, come il cielo grigio di pioggia sopra la sua testa. Gli occhi di Geoff vagavano a destra e a sinistra, in cerca della ragazza, ma tutto quello che riusciva a vedere era l'acqua che tentava di spingerlo indietro verso la riva. Poi, ad un certo punto, tra i flutti qualcosa di chiaro: una mano, che si tendeva verso il cielo nel vano tentativo di tornare in superficie.

-Bridgette!- gridò, e poi riprese a nuotare con delle bracciate più ampie.

La ragazza riuscì a tornare in superficie per un momento e respirò affannosamente, ma dopo solo qualche secondo un'onda la spinse nuovamente verso il fondo.

Geoff raggiunse il punto dove la ragazza si trovava poco prima, ma non c'era nient'altro che la sua tavola da surf, spezzata in due, che galleggiava a pelo d'acqua come un cadavere.

-Bridgette...- ripeté il giovane bagnino, questa volta con meno convinzione.

La cercò ancora con gli occhi nell'acqua, ma il mare, ora nero come la pece, non gli permetteva nemmeno di vedere a qualche centimetro di profondità.

Il panico lo attanagliò. Non sapeva più cosa fare, l'unica cosa che sapeva era che doveva trovarla. E quindi c'era solo una cosa che poteva fare.

Prese una bella boccata d'aria e si immerse. Ora che si trovava dentro riusciva a vedere un po' meglio, anche se la luce che riusciva a filtrare dalle nuvole grigie rapidamente formatesi in cielo era davvero troppa poca. Avanzò un po' verso il fondo, ma di Bridgette ancora nessuna traccia. Un piccolo banco di pesci gli passò accanto. Il ragazzo guardò nella direzione da cui erano venuti e il suo cuore fece un balzo: lei, la ragazza che lo aveva fatto innamorare con un sorriso, era lì, priva di sensi, che piano piano si inabissava verso il fondale.

Geoff la raggiunse nuotando come un forsennato, sicuro che fosse una questione di secondi prima che la ragazza non riuscisse più a svegliarsi. La afferrò da sotto le braccia, cercando di tirarla verso di sé, ma non riusciva a muoverla più di qualche centimetro.

Cosa c'è adesso?!, pensò, esausto.

Ma non gli ci volle molto per individuare il problema. Notò qualcosa di verde, un'alga, impigliata alla caviglia della ragazza tenendola ancorata al fondale. La staccò con un gesto secco, poi trascinò con sé la ragazza, ancora svenuta, verso la superficie, agitando furiosamente le gambe per risalire in fretta.

Quando finalmente furono fuori dall'acqua Geoff inspirò forte e fece una smorfia. Gli facevano male tutti i muscoli ma non poteva mollare ora. Diede un buffetto a Bridgette sulla guancia, ripetendo il suo nome con crescente preoccupazione, ma la ragazza non si svegliava. Le afferrò il polso: il battito era quasi assente.

In panico, strinse più forte la ragazza a sé e riprese a nuotare, ignorando le suppliche dei suoi muscoli doloranti. Intanto, dal cielo sopra di lui, aveva cominciato a piovere, ma quasi non sentiva le fredde gocce che gli solcavano il viso, quasi come se fossero lacrime.

Riusciva a vedere una piccola folla di persone a riva che lo guardavano, ansiose. Li raggiunse in meno tempo di quello che si sarebbe aspettato, forse per l'adrenalina che la paura gli aveva messo in circolo. Prese in braccio Bridgette e si avviò verso una zona asciutta.

-Geoff, lascia che ti aiuti...- mormorò DJ, avvicinandoglisi.

-Levati dai piedi.- lo zittì il ragazzo, con decisione, lasciando l'amico di stucco.

Appoggiò delicatamente la bionda surfista a terra, a pancia in su, e poi le scostò con dolcezza i capelli dal viso.

-Bridgette? Bridgette, mi senti?-

Come immaginava, nessuna risposta.

Avvicinò l'orecchio alla bocca della ragazza e sentì un leggero respiro che si andava via via affievolendo. Il piccolo gruppo di persone si era radunato nuovamente intorno a lui.

-Spostatevi, lasciategli spazio!- lo difese DJ, allontanandoli con le braccia spalancate.

Geoff gli lanciò un'occhiata carica di gratitudine, poi appoggiò le mani una sopra l'altra sul petto della ragazza e, con movimenti rapidi e decisi, premette trenta volte sullo sterno. Quando ebbe finito, mise una mano sulla fronte di Bridgette per inclinarle la testa all'indietro, mentre con due dita sul mento le apriva la bocca. Le tappò il naso con una mano e appoggiò le sue labbra su quelle livide e fredde della ragazza dei suoi sogni. Poi soffiò, lentamente, l'aria nei suoi polmoni. Vide il petto di Bridgette sollevarsi un po', segno che la respirazione stava funzionando.

Ma non aveva ancora ripreso conoscenza.

-Dannazione...- sibilò tra i denti, e si asciugò il sudore dalla fronte con un braccio.

DJ gli posò una mano sulla spalla -Ehi, rilassati. Puoi farcela.-

Geoff lo guardò negli occhi per un istante, poi annuì e mise nuovamente le mani sul petto della ragazza.

Premette.

Premette.

Premette.

Finalmente, gli occhi verdi di Bridgette si spalancarono, mentre lei tossiva affannosamente. Si alzò a sedere, con Geoff che la sosteneva da dietro la schiena, sputando acqua. Poi prese un lungo respiro e si guardò intorno, come se si fosse appena svegliata da un brutto sogno, tremando come una foglia.

Il suo sguardo, infine, si posò su Geoff.

-Cosa... tu... tu mi hai...-

Lui sorrise, esausto ma felice -Insomma, non era così che mi sarei immaginato il nostro primo bacio.-

Bridgette per un momento lo guardò senza capire, poi scoppiò a ridere e gli si lanciò contro, abbracciandolo forte.

-Non so come ringraziarti, mi hai salvato la vita.- lo strinse ancora più forte, con una mano tra i lunghi, biondi e fradici capelli del ragazzo.

-Che ne dici di una cena a lume di candela? Niente pesce, non preoccuparti.-

La ragazza si staccò da lui e lo guardò negli occhi, per capire se stesse facendo sul serio. Alla vista dello sguardo speranzoso e allegro del ragazzo, come un bambino il giorno di Natale, scoppiò nuovamente a ridere e gli spettinò i capelli.

-Perché no, non è una cattiva idea.-

Si guardarono di nuovo, questa volta più seri. Il mondo intorno a loro era scomparso.

Era come se qualcosa fosse scattato tra di loro. Forse fu così.

Ma sicuramente, qualcosa di bellissimo era appena cominciato.

Buoooonsalve ragazzi!
Si si, sono stata molto assente negli ultimi tempi.
E, per farmi perdonare, mentre scrivo il prossimo capitolo di About a Girl, vi offro questa piccola raccolta di One Shot che spero vi possano piacere.
Giusto per dimostrarvi che, anche se la DxG è la coppia che preferisco, posso scrivere anche fanfiction su altre coppie!
Un ringraziamento a tutti coloro che recensiranno (i vostri consigli sono sempre molto graditi!) e ai lettori silenziosi. Fatemi sapere cosa ne pensate di questa mia piccola/banale/insignificante idea.
Un bacione a tutti! <3
  
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