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Autore: Lully Cullen    05/11/2013    5 recensioni
“ Ed, ma per caso ti stai affezionando a Moby Dick? “ mormorò il biondino ridacchiando e dando una pacca a Edward sulla spalla.
“ Ma che dici James, è lei che viene sempre a rompere le scatole, e appena parlo male di lei mamma mi mette in punizione. Mi tocca fare buon viso a cattivo gioco. “ rispose sbuffando quello che credevo fosse il mio migliore amico.
“ Brutta storia amico mio “ continuò James “ si sarà presa una cotta per te. La prossima volta potremmo usare lei come palla, tanto è tutta grassa, bleah “ disse accompagnando l’ultima parola con una smorfia di disgusto, scoppiarono a ridere e presero a giocare a palla. Io dal mio canto iniziai a frignare come una decelebrata. Contava davvero così tanto essere magra? Sì.
Ora ho diciassette anni, e a causa di questa convinzione, soffro di bulimia
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Eccomi :)

Sto aggiornando direttamente da Francoforte, ho due plaid addosso e mi sono svegliata un quarto d'ora fa...Qui fa un freddo polare, e non lo dico tanto per dire, quando cammino sento le dita dei piedi atrofizzarsi, non riuscirei a vivere in questi posti così freddi!

Domenica per fortuna ritorno a casa :3 così aggiornerò Magnolia.

Trovare una connessione wifi aperta qui è davvero un'impresa titanica! O per meglio dire, una l'avevo trovata, ma mio zio ha detto che non la dovevo usare, che non si poteva.. ora non so se qui in Germania è proibito, o è lui troppo corretto dal punto di vista etico, boh.

Senza contare che voleva portarmi con zia da uno dei parrucchieri più bravi di Francoforte...Seh, col cavolo che ci vado. Già non so il tedesco, e quindi non saprei come dirgli cosa vorrei come taglio, poi ancora peggio se mio zio dovesse tradurre per me..quando ero piccola appena scendeva da noi, mi portava dal parrucchiere a fare il caschetto. fino ai dieci anni ero una bambina con un casco di banane in testa. Per quanto gli voglia bene, la ferita è ancora fresca, non vorrei che invece di dire " Vuole la tinta rossa " gli dica " Taglia, il caschetto o rapata".

Bon.. ora sono in ufficio da zio, quindi non mi dilungo.

Ps: per evitare ingrippi, l'aggiornamento sarà MENSILE.

 

Capitolo 16.

 

 

“ Anche io ci tengo a te Edward..non sparirai, vero? “ Domandai in preda al panico. Conoscendolo ora sarebbe tornato a casa con i sensi di colpa, e non nego che forse, tanto tempo fa, mi avrebbe anche fatto piacere vedere Edward Cullen divorato dal rimorso e dai sensi di colpa. Probabilmente avrei anche fatto in modo di accentuare la sua sofferenza, ma adesso che sapevo che era cambiato, le cose erano un pò diverse.
Abbassò lo sguardo e scosse il capo " Non potrei neanche volendo, come ti ho detto Bella, sono troppo egoista "
" Allora siamo in due, anche io sono molto egoista..perchè volerti sempre al mio fianco è egoismo, vero? "
" Non sempre Isabella, non sempre " disse prima di andarsene, e lasciarmi lì con tanti interrogativi in testa. 
Adesso bisognava parlare con Ryan.

“ Anche io ci tengo a te Edward..non sparirai, vero? “ Domandai in preda al panico. Conoscendolo ora sarebbe tornato a casa con i sensi di colpa, e non nego che forse, tanto tempo fa, mi avrebbe anche fatto piacere vedere Edward Cullen divorato dal rimorso e dai sensi di colpa. Probabilmente avrei anche fatto in modo di accentuare la sua sofferenza, ma adesso che sapevo che era cambiato, le cose erano un pò diverse.
Abbassò lo sguardo e scosse il capo " Non potrei neanche volendo, come ti ho detto Bella, sono troppo egoista "
" Allora siamo in due, anche io sono molto egoista..perchè volerti sempre al mio fianco è egoismo, vero? "
" Non sempre Isabella, non sempre " disse prima di andarsene, e lasciarmi lì con tanti interrogativi in testa. 
Adesso bisognava parlare con Ryan.

 

 

 

" Ryan.." bussai alla sua porta con il cuore in gola. Avevo sempre saputo che prima o poi sarebbe successo, sapevo che Ryan ci teneva a me, sapevo che prima o poi avrei dovuto parlarci, seriamente. " Per favore, apri. "

Abbassai la maniglia della porta ed entrai, incurante del fatto che non mi aveva risposto, incurante del fatto che sentivo le gambe molli, sembravano fatte di gelatina. Trovai Ryan in piedi di fronte all'enorme vetrata della sua camera, sospirai e mi avvicinai a lui, lasciandogli una carezza sulla schiena.

" Ry.. " 

" Non...non parlarmi Isabella, non farlo. In questo momento non saprei controllare le parole che minacciano di uscire dalle mie labbra " mormorò, stringendo le nocche in un pugno, fino a farle sbiancare.

" Non mi interessa ciò che potrebbe uscire dalle tue labbra Pooh, è ora di parlare, seriamente, senza giri di parole, senza nasconderci... " dissi appoggiandomi alla vetrata, in modo di guardarlo direttamente negli occhi.

" Parlare di cosa esattamente? Di come quello stronzo ti abbia raggirata, facendoti credere di essere cambiato? Bene, parliamone, ma penso che sia inutile dato che ormai pendi dalle sue labbra " iniziò ad andare avanti e indietro nella camera, puntando poche volte il suo sguardo nel mio, e quelle rare volte in cui lo faceva, sentivo i brividi scuotermi il corpo; erano occhi freddi, colmi di delusione.

" E' cambiato, Edward è cambiato, perchè non lo capisci? " 

" Le persone non cambiano Bella, persone così non possono cambiare! " Tuonò, tirando un pugno al muro. Mi appiattii contro la vetrata e spalancai la bocca.

" Adesso calmati, mi stai facendo paura " mormorai spaventata.

" Ti sto facendo paura? Hai paura dell'unica persona che ti è stata vicina in tutto questo tempo? Tsè, non ci credo " un sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra, mi staccai dalla vetrata e mi avvicinai a lui, sfiorandogli la mano.

" Scusa...è che non ti ho mai visto così... "

" Invece Edward non avrebbe perso il controllo in questo modo...giusto, lui non fa il lavoro sporco. Lui colpisce le sue prede e loro poi si ficcano due dita in gola. Ho ragione Isabella? "

Crack.

Sentii una crepa formarsi sul mio cuore. Non avrei mai pensato che Ryan potesse rinfacciarmi quelle cose.

" Smettila Ryan. " 

" Eppure non capisco. Se Edward è cambiato, e credi nei cambiamenti positivi, perchè non perdoni anche i tuoi genitori? Anche loro sono cambiati da allora da quel che dicono. "

" E' diverso ... Ryan, lo sai. Loro.. "

" Loro non erano presenti, non ti hanno mai capita... bla bla bla " mi afferrò per le spalle e puntò il suo sguardo nel mio. Ghiaccio. " Scuse, tutte scuse. Tu non vuoi dar loro una possibilità! A Edward si, ai tuoi genitori no. Eppure mi sembra che navigassero sulla stessa lunghezza d'onda a quel tempo, anzi, il tuo aguzzino era su una lunghezza d'onda più grande, eppure non mi sembra che questo ti abbia bloccata dal redimerlo. Sbaglio? "

" Basta " tuonai, mentre i miei occhi diventavano lucidi.

Ghiaccio contro fuoco.

" No. Hai detto che dovevamo parlare, e stiamo parlando. Cosa stavo dicendo? Ah, dicevo.. che tu predichi bene mia cara bene, ma ruzzoli male, non mi sembra che i tuoi genitori abbiano fatto qualcosa di male. Dimmi, oltre a ignorare una adolescente incompresa...non mi sembra che ti facessero ficcare due dita in gola a forza di umiliazioni. "

Crack.

Ennesima crepa.

" Sono cambiati? Dove vedi questo cambiamento? Dal fatto che sganciano un assegno mensile con tre zeri? Vogliono solo pulirsi la coscienza! "

" Quindi loro mandano soldi e vogliono pulirsi la coscienza. E il tuo Edward cosa farà per farti dimenticare le pene che ti ha fatto passare? Ti porterà a letto? "

Non feci nemmeno in tempo a registrare il movimento, che la mia mano si andò a schiantare contro la guancia di Ryan. 

" Vaffanculo " chiusi gli occhi e corsi fuori da quella camera, afferrai il cappotto all'entrata e corsi fuori.

Ti porterà a letto?

 

Ti porterà a letto?

 

Non potevo crederci, Ryan mi aveva rinfacciato tutto, dal primo all'ultimo istante in cui lo avevo conosciuto. 

 

Non mi sembra ti facessero ficcare due dita in gola a forza di umiliazioni.

 

Perchè i tuoi genitori no?

 

Davvero non capiva?

Esistevano genitori che si sarebbero fatti in quattro per i figli, i miei genitori invece mi ignoravano, mi mandavano a scuola con la febbre, mi avevano persino mandata a scuola con un principio di appendicite, non credevano mai a quello che gli dicevo, per loro ero solo un trofeo da esibire davanti ad amici e colleghi.

" La nostra Isabella.. "

" Nostra figlia Isabella.. "

Era più difficile perdonare qualcuno che avrebbe dovuto proteggerti a costo della sua stessa vita, e che invece ti dava qualche centimetro in più di corda per impiccarti.

Mi asciugai le lacrime ed entrai nel ristorante, salutai Jeff, il capo cameriere e andai nello spogliatoio a cambiarmi.

" Bella, sei in anticipo oggi " mi salutò Charlize, la madre del proprietario del ristorante, le sorrisi e afferrai il block notes per prendere gli ordini. " Lo so Charlz, ma a casa non avevo nulla da fare, e i riscaldamenti erano rotti, così.. "

" Così sei venuta a godere del nostro riscaldamento " mi apostrofò. " Fai con comodo cara " Charlize sparì in cucina, e io iniziai  a lavorare, con la testa tra le nuvole.

Pensavo continuamente a ciò che mi aveva detto Ryan, e per colpa di quei flash continuavo a sbagliare ordinazioni, senza contare che avevo già rotto due piatti.

" Signorina ma cosa fa? " mormorò la donna su cui avevo versato per sbaglio il vino addosso. Per sbaglio...il vino era strabordato dal bicchiere per colpa mia che continuavo a riempirlo senza rendermi conto che era ormai colmo.

Charlize sbucò alle mie spalle e si scusò con la signora, mi prese per mano e mi accompagnò nello spogliatoio.

" Che hai Bella? Non hai mai lavorato così male in questi anni " mi disse sedendosi accanto a me. Sospirai e scossi il capo. " Va bene, ma vai a casa e riposati tesoro, domani prenditelo libero, e poi voglio che torni ad essere la solita Bella, precisa e sorridente " annuii e le sorrisi, ringraziandola.

Afferrai il telefono dalla tasca e vidi che c'erano 15 chiamate perse, 10 di Ryan e 5 di Edward. Mi cambiai e misi il telefono in tasca, mi recai in bagno per lavare le mani, e il mio sguardo cadde sul water. Mi inginocchiai, e mi presi la testa tra le mani.

Non potevo farlo, non potevo.

Io ero forte.

Non potevo mandare a puttane anni di terapia, non potevo.. ma ero così stanca, così stanca di tutto.

 

Ti porterà a letto?

 

Una stupida, ecco cos'ero.

Afferrai il telefono e avviai la chiamata, sospirai e sperai che rispondesse velocemente.

" Pronto? "

" Ti prego, vieni al locale,nello spogliatoio, sto per fare una cazzata ".

 

 

 

--

Eccomi. 

Beh, è un pò cortino, ma ho dovuto bloccarlo qui, o poi ci sarebbero stati troppi fatti in un solo capitolo.

Ci vediamo tra un mese, io vado a giocare con i pinguini!

Hallo! ( L'unica cosa che so di tedesco)

Lully.


 

 

 

 

 

 

 

 


 

   
 
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