Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Yavanna Norrey    05/11/2013    2 recensioni
Abbiamo lasciato Rouge sconvolta dalla notizia dell’incidente di Ronald, e incinta. Da adesso in poi, la ragazza si renderà conto di quanto possa essere fragile il piccolo mondo che si era creata: impegnata a far ritrovare al suo compagno i ricordi perduti, verrà coinvolta in una lotta contro il tempo e il destino. Come se non bastasse il piccolo conte, che sembrava averla accolta nella sua vita, si comporta come se gli eventi che li hanno legati non fossero mai accaduti.
Tra varie traversie, riuscirà Rouge a tenere unita la sua famiglia, fondata su legami d’amore e non di sangue?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di una mezzosangue'
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Dedicata a chi non perde la speranza e lotta fino alla fine. Dedicata alla mia chan, che appoggia ogni mio progetto. Dedicata a chiunque passerà di qua. E dedicata anche a me.

1§ Rouge, chi!?   



Si avvicinò cauta, il cuore che le batteva  a mille.
Era steso, immobile. Forse dormiva.
Attorno alla testa, una fasciatura chiazzata di rosso.
Rouge trattenne un singhiozzo accarezzandogli il viso pallido: baciò il suo sorriso tirato, pensando a quanto fosse così bello anche in una situazione come quella.
Amnesia.
Che orrore.
Lo vide agitarsi appena.
“Ronald… stai bene?”
Lo sguardo verde del giovane incrociò quello rosso di lei. Sbatté un paio di volte le palpebre, perplesso.
“Ciao…” mormorò incerto.
Rouge tirò un sospiro di sollievo “Ciao amore, come ti senti?” “Io… non lo so…” “William ha parlato di amnesia, quindi se non ti ricordi cosa stessi facendo o altro io…”
“Chi sei?”
Rouge sentì una stilettata al cuore “Come?” fece basita.
Ronald spostò lo sguardo sul soffitto, a disagio.
“Io… non mi ricordo di te…” la shinigami sorrise forzatamente: non poteva essere questo che intendevano i medici! Era assurdo! Loro si amavano, e non poteva bastare un’amnesia per cancellare tutto quello che…
“Io sono Rouge…” prese fiato, ponderando le parole “Sono la tua ragazza”
Ronald, allibito, boccheggiò un attimo per poi ridacchiare nervosamente “Non me lo ricordo… per caso ti piace il rosso?” lei sorrise “Avevo i capelli rossi, fino a poco tempo fa… se può farti sentire meglio potrei di nuovo…”
“Forse, non so, ho un mal di testa…” lo vide toccarsi le tempie a disagio.
Sospirò.
“Ronnie, cioè Ronald, non voglio sforzarti. Ti ricorderai di me… col tempo… Io ti amo…”
Il biondo arrossì. Non sembrava nemmeno lo shinigami scanzonato e dongiovanni che aveva “redento”.
Le venne voglia di piangere. Dov’era finito il suo amore?
“Sei… sei rossa…” Rouge sobbalzò “Scusa! Io sono un mutaforma…” allo sguardo perplesso del ragazzo non seppe come reagire.
“Ronnie, che ti ricordi esattamente?”
“Che mi chiamo Ronald Knox , sono uno shinigami e il rosso è importante nella mia vita. Nient’altro...”
Rouge sorrise: il rosso era sicuramente lei. Un cosa positiva almeno…
“Ora riposati, torno più tardi. Giuro che ti farò tornare com’eri”
Si allontanò senza avere il coraggio di aggiungere altro: non poteva dirgli del bambino, non ora.
“Ehi… Rouge, giusto?”
“Sì?” fece lei sulla porta “Ecco… hai detto che sono il tuo ragazzo… non… non mi lascerai adesso, vero?”
Rouge rise piano “No, Ronnie. Nemmeno per sogno”

§§§

“Permanente!?”
“Mi dispiace, Michaelis. Ma potrebbe essere…”
“No!”
Rouge sbattè una mano sul tavolo “Mi rifiuto!”
Sentiva il sangue pomparle nelle vene impetuoso.
William la fissava impotente, il dottore costernato.
“Al momento non è opportuno informarlo, magari in seguito…”
Rouge squadrò feroce il dottore.
“Posso almeno portarlo a casa nostra?” l’uomo annuì “Il primo controllo è fra tre giorni. Dal punto fisico sta bene”
Rouge marciò verso l’uscita, seguita da William.
“Che intendi fare?”
“Fargli tornare la memoria, ovvio!” “Ma lo hai sentito…” “Zio, io lo amo!” le iridi della shinigami si fecero roventi  “E questo è tutto. Chiedi a Grell o Eric di sostituirmi”

§§§

“Cosa?!” Grell sbatté le palpebre incredulo.
Eric non sapeva cosa dire.
“Come è successo?” chiese Alan piano “Un demone, tale Faustus. Ma preferirei che Rog non lo sapesse: farebbe qualche pazzia, e ora Ronald ha solo bisogno di tranquillità e della sua fidanzata accanto. Vi chiedo di farvi carico dei suoi turni e di darle una mano”
“Altro che!” fece Eric
“Non possiamo certo permettere che la piccola Rog resti senza il suo Ronnie!” esplose Grell.
Alan sorrise “Sento che andrà tutto bene, Rouge è forte”

§§§

“Di là c’è la cucina, lì il bagno e al piano di sopra la camera da letto”
Rouge era in mezzo al salotto, indicando direzioni come un vigile, con Ronald dietro che ridacchiava.

Almeno è ancora come me lo ricordo, in questo.

“La chiarezza è fondamentale, Knox!” trillò imitando il tono pomposo di William “E a parte gli scherzi, spero che ti piaccia…” additò il divano in tessuto color paglierino “L’avevi scelto tu quello… il resto…” E fece un ampio gesto “E’ tutta opera mia!”
Nell’appartamento regnava una sinfonia cromatica di rosso e arancione.
“Allora!?”
Ronald sorrise, accarezzando le tende color mogano “Sì… mi sembra di esserci già stato. Sa di casa…”
Rouge lottò per non soffocarsi con le lacrime “Oh! Ronnie…”
“Ehi!” il biondo le prese le spalle con dolcezza “Non piangerai, spero?”
La rossa si asciugò una lacrima “Scusa, è che… erano solo due mesi… i più belli della mia vita e…”
“Rouge… mi dispiace… ” “E di cosa?” sorrise “Vieni, ti faccio vedere la stanza da letto! Il piumone è opera tua!” si obbligò ad essere spensierata come sempre.
E lo strattonò al piano di sopra.

§§§

“Questo cestinalo. E se chiedesse in formazioni non azzardarti a dargliene”
Cindy serrò le labbra color corallo.
Raramente aveva visto lo sguardo del capo indurirsi a tal punto.
“Se mi capita sotto mano lo ammazzo… ” lo sentì mormorare mentre si allontanava.
Sospirò mettendo il documento nel tritacarte.

§§§

“Se preferisci il divano, c’è…”
“No, figurati. Non mi sento a disagio”
“Sicuro? Se preferisci ci dormo io!”
“Ma hai sempre parlato così tanto?!” scoppiò a ridere e Rouge arrossì.
Si sedette sul suo lato del letto a due piazze “In effetti… sì… è che io…” sbirciò la figura del ragazzo dall’altro lato “Io voglio ridarti quello che era tuo… tutto quello che era tuo…”
Ronald osservò il corpo sottile della rossa, nascosto dalla sottoveste azzurra.
Anche se non si ricordava di averla amata… cavolo quanto era bella!
Deglutì a vuoto “Sai in questo momento mi dispiace da morire non ricordare un accidente…”
Rouge rise piano, infilandosi sotto le lenzuola “Notte, allora. E se ti serve qualcosa…”

Oh cielo! Sì, che mi serve qualcosa ora, ma non posso… insomma… cavolo!

Scosse la testa.
Si stava comportando come un adolescente alla prima cotta!
Ma quella non era una cotta: era una ragazza, e che ragazza!, che diceva di amarlo e asseriva di aver avuto due mesi di convivenza con lui.
Per quel che ne sapeva, magari stava pure pensando di sposarla, prima di beccarsi quel cornicione!
“Notte…” la sentì frusciare sotto le lenzuola.
Forse dormire nello stesso letto non era stata una delle idee più geniali del secolo.
Ma non voleva farla soffrire: lo stava già facendo abbastanza dicendole di non ricordarsi di lei.
Alla parola "Rouge" collegava solo il rosso.
Per lui la ragazza accanto era solo rosso: nient’altro.
Si morse le labbra frustrato: dolore sordo alle tempie e nient’altro, ecco cosa otteneva a sforzarsi.
Eppure sentiva di provare qualcosa per lei, qualcosa di indefinito, ma più forte ed intenso dell’affetto.
Più dell’affetto e meno dell’amore.
“Ci sei stata solo tu?”
Rouge rise forte “Oh, cielo! No! All’inizio ti consideravo un insopportabile dongiovanni, non c’è segretaria  al dipartimento che non abbia fatto un giro sotto alle tue lenzuola!”
“E poi?” cercò lo sguardo rosso di lei nella penombra “Poi… non so come sia successo… un giorno ho capito che sarei stata disposta a strozzarle tutte pur di restare con te. E tu mi hai detto che mi amavi, nel momento in cui ne avevo più bisogno. Domani te lo racconto… ti racconto la mia storia, la nostra storia…”
Quando si sporse per osservarlo, dormiva già, e mai come in quel momento lo trovò dolce e indifeso.
Gli arruffò i capelli, piano, beandosi del contatto.
Sorrise, tornando infine dal suo lato del letto.



NOTE:
*l’autrice si nasconde*
Che posso dire? ^^
Vi voglio bene ragazzi ,sappiate che nelle mie azioni c’è sempre un disegno definito XD
Quindi non linciatemi e aspettate il seguito.
La fic terrà conto degli eventi dell’anime- seconda serie- e del musical "The most beautiful dead in the world", ma ci saranno le mie solite licenze nello svolgimento della  trama (vedi stravolgimento della linea temporale degli eventi e omissione/aggiunta di certi fatti) .Per il resto, nulla di diverso dal mio solito stile.
Ci saranno i miei soliti Oc (vedi segretarie, colleghi, eccetera...).
Chi ha letto la mia precedente fic “Half Blood” ne ha già fatto la conoscenza, i nuovi lettori non pernso faranno fatica ad ambientarsi.
Ma per dubbi o quesiti, prego, chiedete!^^
Una bacio dalla Rouge.
Spero che questa fic vi appassioni come la precedente.
*ancora grazie alla mia chan senza la quale tutto questo non potrebbe esistere!*

  
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