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Autore: Edelwise    05/11/2013    9 recensioni
"Ognuna di queste aveva un significato particolare, un ricordo.
Ne trovai parecchie con le mie sorelle.
Ma non erano loro che volevo nel video. "
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia nonna
“La stella che lassù da guida mi farà”
 
 
 
 
Gocce di Memoria
 
 
 
 
 
Era tutto così complicato ultimamente,  troppo.
Il mio morale era finito sotto le suole delle scarpe e non aveva intenzione di tornare a galla.
Il mio sorriso era falso, troppo falso.
Ero sempre in preda all’ansia e agli attacchi di panico, come se qualcosa del passato stesse tornando a galla.
Qualcosa che avevo chiuso in un cassetto con una chiave , che poi era stata magicamente distrutta.
Adesso quel cassetto faceva un casino infernale, perché ciò che c'era dentro premeva per uscire.
Forse l’unico ad accorgersene era stato Harry che aveva cercato in tutti i modi di farmi vuotare il sacco ,ma non ottenne nessun risultato.
Ero diventato silenzioso, taciturno, con poca voglia di scherzare e ridere.
Presente fisicamente, ma assente mentalmente.
Forse perché, questa volta, avevo azzardato troppo,
 
 
Ci trovavamo nello studio di Ben Winston.
 Ci aveva convocato per parlare del nuovo video.
La verità? Eravamo tutti molto nervosi perché con questo video volevamo dare il massimo, dimostrare un cambiamento.
Dimostrare quanto siamo maturati.
Ben aveva esposto un’idea bizzarra ma allo stesso tempo ci aveva convinto subito “Foto!”esclamò “nel video sarete in uno stabile enorme e ci saranno tantissime foto. Appese nei muri, in dei fili come fossero bandierine.”
“Wow!”esclamò Niall e dal suo tono di voce si poteva ben intendere che era il più preso da questa storia.
“Ovviamente, rappresenteranno la vostra crescita, da quando siete piccoli fino a questi giorni.”
Osservai gli altri erano veramente concentrati su quello che Ben stava esponendo, sembravano d’accordo su tutto.
“Poi vorrei dedicarvi un momento.”spiegò ancora “ vorrei che prendeste la vostra foto preferita e vorrei darle vita. La foto dev’essere con la persona o le persone più importanti della vostra vita. Voglio togliere quel bambino e mettere voi ora, per poi dare vita anche al vostro caro.”
Non capì perché il mio cuore iniziò a battere un po’ più forte.
I battiti iniziarono ad accelerare e ad avere un ritmo non regolare.
L’ansia mi invase l’animo.
Che foto avrei scelto io? Chi erano le persone più importanti della mia vita? Lottie? Felicite? Jay? Le gemelle?
No, nessuno di loro lo era.
“Vi do una settimana di tempo per cercare le foto e la foto principale, buona fortuna ragazzi!”
 
 
Ci aveva congedato e ci eravamo diretti nelle nostre rispettive case in cerca delle foto da portargli.
Tutti erano elettrizzati e tremendamente gioiosi.
Io me ne stavo tranquillamente sulle mie.
“Io, porterò sicuramente la foto con mia sorella” esclamò Zayn “ sono molto legata a lei.”
“Bhè”osò Niall “Greg è stato sempre il mio braccio destro, il mio migliore amico a lui devo molto, quindi sicuramente anche io porterò una foto con Greg.”
Harry ridacchio “Io sarò il più mammone dunque, voglio andare sul classico: la mamma è sempre la mamma.”
“Alla mia famiglia penso farà piacere comparire in questo video, spero capiscano che questo è un segno di gratitudine nei loro confronti.”
“Louis?”chiese Harry curioso.
“Non lo so”risposi piatto “devo ancora decidere.”
Ma quel tono non convinse Harry, anzi lo insospettì.
Sapeva tutto della mia vita, gli avevo raccontato praticamente tutto.
Non si sarebbe bevuto nessuna scusa, nemmeno la più banale e mi avrebbe assillato fino alla registrazione del video.
Quando arrivai a casa presi lo scatolone delle foto e iniziai a cacciarle fuori tutte, guardandole con molta attenzione.
Ognuna di queste aveva un significato particolare, un ricordo.
Ne trovai parecchie con le mie sorelle.
Ma non erano loro che volevo nel video.
Cercai ancora e ancora, senza sosta,scartandone parecchie, perché non erano quelle che volevo.
Ormai ero esausto, avevo cercato tra tutte quelle foto a scarsi risultati, quando stavo per arrendermi nelle mie mani ne passò una particolare.
 
 
Periodo di Natale.
Quella sera vennero a trovarmi i miei nonni.
 Ero elettrizzato perché vederli mi riempiva sempre il cuore di gioia.
I nonni mi portavano sempre fuori in giardino per dare quattro calci al pallone .
Avevo chiesto un pallone nuovo per Natale, quello con cui giocavo era tutto consumato, tappezzato di graffi e il cuoio stava decisamente abbandonando la sfera.
Mi divertivo un mondo con loro.
La mamma ci chiamò per entrare, la nonna aveva fatto il te.
Ci posizionammo in soggiorno, mi tolsi le scarpe e camminai scalzo sul tappeto sedendomi vicino ad un tavolino.
Sopra di esso c’era un piatto di carote che la nonna aveva appoggiato poco prima e un bicchiere con non so cosa dentro.
Loro si sedettero sul divano.
Mia madre entrò trionfante con una macchina fotografica in mano.
“Che ne dite se facciamo una foto?”
Senza aspettare risposta, Jay scattò la foto.
 
Adoravo i miei nonni, erano il mio sole e la mia luna.
Mi avevano cresciuto loro per via dei troppi impegni lavorativi di mia madre.
Mi accompagnavano a scuola, agli allenamenti di calcio e ogni domenica passavano a trovarmi portandomi qualche dolcetto o qualcosa per cui andavo pazzo.
Non potevo vivere senza di loro.
Erano il mio ossigeno, il mio tutto.
Le nonne mi facevano da confidenti.
 A loro potevo dire qualsiasi cosa, da un amore segreto ad uno sfogo di rabbia.
Quando avevo qualcosa da raccontare mi recavo da loro nel pomeriggio e di fronte ad una tazza di te fumante davo sfogo ai miei pensieri.
Erano dei diari segreti per me, raccontavo e loro tenevano tutto dentro senza mai riferire nulla a mia madre.
Ma sapevano dare anche ottimi consigli.
E poi c’erano i nonni, i miei due eroi.
Non si perdevano mai un mio allenamento o una mia partita di calcio.
Credevano molto in me.
Soprattutto nel mio piccolo talento da cantante che avevo.
 Mi dicevano sempre di continuare a sperare che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento.
Sorrisi, presi quella foto e la portai con me la settimana successiva da Ben.
 
“Quindi ricapitolando: Zayn tu interpreterai questa foto con tua sorella, Harry tu con tua madre, Niall con tuo fratello, Liam con la tua famiglia, Louis?”
“Bhè”intervenni “io voglio farla con i miei nonni”risposi passando la foto.
“Perfetto!” esclamò Ben “ottimo e le foto che mi avete portato sono tantissime.”
“C’è solo un problema” dissi subito “due sono morti.”
Cadde un silenzio improvviso nella stanza e Ben divenne serio improvvisamente “Uscirà un bel lavoro, ragazzi”
 
Già uscirà un bel lavoro se, l’ansia mi lasciasse in pace.
La sera stessa chiamai i nonni e gli accennai del fatto che sarebbero stati presenti sul set del nuovo video.
La nonna scoppiò a ridere di gioia al telefono.
Mentre l’ansia dentro di me continuava a crescere.
Quando la mattina arrivammo sul set io, ero in preda al panico più totale.
Non capivo più nulla ma cercavo comunque di mantenere una calma apparente per non dare nell’occhio.
Quel cassetto stava per scoppiare, me lo sentivo.
Gli altri erano totalmente eccitati da questo video.
Il giorno prima avevamo girato la parte principale in un vecchio stabile freddo, umido che puzzava di muffa.
Oggi avremmo dovuto fare le parti singole.
Fui l’ultimo a registrare.
Come entrai nella stanza mi venne un colpo al cuore, era tutto uguale a quella foto.
C’era tutto nei minimi dettagli, era come se stessi vivendo un deja-vù.
Mi guardai, portavo gli stessi vestiti del giorno.
I miei nonni erano li seduti nelle stesse posizioni, ma c’erano solo due di loro.
Mi mancò un battito e, sentì un grosso macigno sullo stomaco.
Mi voltai verso i ragazzi che assistevano alla registrazione mi sorrisero, Harry mi mostrò il suo pollice all’insù in segno d’incoraggiamento.
Mi sedetti ai piedi del tavolino.
Dopo pochi minuti iniziò la registrazione.
Nei primi minuti, l’ansia prese il sopravvento iniziò a divorarmi l’anima.
Quando mi spostai per sedermi nel divano, le lacrime premevano per uscire.
Abbassai la testa ne asciugai una che era riuscita a sfuggire al mio controllo.
Il cassetto scoppiò.
I ricordi, l’ansia e la tristezza che  avevo chiuso all’interno erano saltati fuori come molle.
La calma era andata a farsi fottere, misi le mani sul viso e cercai di raccogliere tutta la calma possibile ed immaginaria per andare avanti.
Ben fermò la registrazione, mi fece prendere un bel respiro e rincominciammo.
Una, due,tre, quattro volte.
La scena si ripetè per ben quattro volte.
Appena mi sedevo su quel divano iniziavo a lacrimare pensando che, due dei miei quattro nonni non c’erano più.
Pensando ai loro visi, ai loro sorrisi, alle loro voci.
Pensando a loro che mi mancavano da morire.
Perché in fondo non avevo scelto di dimenticarli, ma avevo chiuso il dolore che provavo della loro perdita in un cassetto sperando che rimanesse chiuso per sempre ed invece mi sbagliavo di grosso.
 “Loro sono orgogliosi di te!”esclamò infine Harry.
Lo guardai, sorrideva timidamente.
Aveva capito, aveva afferrato al volo il problema.
In quel sorriso c’era tutto: sicurezza, tranquillità, pace, incoraggiamento.
Così presi un ultimo respiro e mi posizionai sul set.
Quella fu la volta buona, riuscimmo a girare la scena senza interruzioni.
Ringrazia con tutto il mio cuore Harry per quello che aveva fatto, perché infondo era la verità.
I miei nonni sarebbero stati orgogliosi di me, ero sicuro che da lassù vegliavano su di me costantemente e, forse tutta questa fortuna la dovevo proprio a loro.
Fu per questo che il giorno dopo la registrazione bruciai l’invito di Harry per andare a fare colazione insieme e mi diressi in cimitero.
Era il posto più triste del mondo, non ci andavo spesso.
Il cielo era grigio scuro, le nuvole minacciavano pioggia.
In mano avevo un mazzo di rose rosse freschissime, comprate appositamente quella mattina solo per loro.
Il vialetto su cui camminavo era fatto di ciottoli ne scalciai qualcuno.
Era tutto verde intorno a me, come se quel colore potesse ravvivare la tristezza che vi era accumulata in quel posto.
Iniziò a gocciolare, mi maledì mentalmente per non aver portato l’ombrello, dopo pochi passi arrivai al mio obbiettivo.
Due lapidi bianche, ceree si presentarono al mio cospetto.
Su di esse le foto sorridenti di entrambi i miei nonni.
Osservai quei due pezzi di marmo per qualche minuto, in silenzio.
Successivamente posai i fiori e m’inginocchiai su di essa.
“Grazie”dissi con voce tremolante “grazie per esserci ancora nonostante tutto.”
La pioggia iniziò a cadere leggera, come se avesse capito.
 Le mie lacrime iniziarono a scendere rigandomi il viso.
Posai la testa sulle lapidi, incurante della pioggia che mi stava rendendo fradicio.
Continuai a piangere.
Stavo sfogando tutta l’ansia che avevo accumulato dentro per troppo tempo.
Liberandomi di un peso troppo grosso che portavo sulle spalle.
“Mi mancate” soffiai “mi mancate tantissimo”
Le lacrime continuavano a scendere copiose e non riuscivo a vedere più nulla.
“Vi penso sempre, ogni mattina appena mi sveglio e ogni notte prima di addormentarmi, sono sicuro che voi da lassù mi state proteggendo. Avrei voluto avervi con me in quel divano.”
Continuai a piangere per svariati minuti, poi la pioggia cessò improvvisamente.
Ma sentivo ancora lo scrosciare dell’acqua intorno a me.
Con immenso stupore alzai lo sguardo e ritrovai dietro di me Harry Styles con un ombrello in mano per ripararmi dalla pioggia.
“Harry! Come…come…”
Sorrise “Non vorrai mica ammalarti?”
Mi alzai e mi posizionai affianco a lui.
“Mi mancano.” Dissi semplicemente “ avrei tanto voluto che fossero con me in quel video.”
“Ma ci sono” soffiò Harry “erano li con te,Louis, le loro anime erano li solo per te”
Tirai su con il naso “Grazie per quello che hai fatto ieri.”
“Non devi ringraziare me, ma te stesso.” Spiegò “hai trovato la forza per andare avanti pensando a loro a quanto siano orgogliosi di te perché sei riuscito a realizzare il tuo sogno.”
Osservai di nuovo le lapidi, sentivo freddo.
Così posai un bacio su entrambe le lapidi.
“Grazie”sospirai alle foto.
Sotto l’ombrello di Harry mi diressi fuori dal cimitero, sapendo che i miei nonni mi guardavano dall’alto proteggendomi.
Sempre.
 
 
 
 
Angolo Autrice:
Singh…singh…
Eccomi qui,
si è vero cioè ho perso l’ultimo neurone che mi è rimasto scrivendo questa FF.
Qualche tempo fa, guardando Story of my life dei One Direction mi sono soffermata sulla parte di Louis.
Ammetto che alla prima visione sono scoppiata a piangere, mi ha emozionato tantissimo.
Forse perché so cosa vuol dire, ho provato un dolore uguale qualche tempo fa.
Ho deciso di scrivere questa OS, non ho voluto articolarla con molti flashback per non renderla noiosa, giusto i necessari per farvi capire un po’.
Mi piace da morire scrive dal POV di Louis lo trovo fantastico, probabile perché è un ragazzo dalle mille sfaccettature e dai mille colori.
Ho messo in mezzo anche Harry, perché a mio avviso ci stava bene.
Anche per mescolare qualcosa in più.
Non è un accenno Larry, sia ben chiaro.
Volevo inoltre ringraziare le ragazze del gruppo “My real first crush was Louis Tomlinson” un gruppo di FB per avermi dato le informazioni necessarie per il componimento di questa storia.
Ringrazio chi spenderà due minuti del suo tempo nel leggere questa storia, chi la cestinerà, chi dirà che fa schifo, chi ci butterà due lacrime sopra, chi sorriderà, chi capirà.
Insomma chi ha avuto il coraggio di aprire Gocce di Memoria.
Grazie ancora
Alla prossima
C.
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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