Perché
l’hai fatto? 2
Me lo avevi promesso. Avevi promesso che non l’avessi più fatto,
ed ora guardati: sdraiata sul letto con le lacrime agli occhi e il braccio
sanguinante. Hai ancora quella maledetta lametta in mano. L’hai rifatto, forse
dovevo aspettarmelo, mi sono solo illuso inutilmente. Avevo fiducia in te,
perché tu mi avevi dato la tua parola, ti ho consolato, ti sei buttata
disperata tra le mie braccia e questo mi bastava, mi bastava per perdonarti.
“Perché l’hai rifatto??” Ti chiedo mentre con un fazzoletto ti
pulisco il braccio sporco di sangue.
“Per reprimere il dolore” Mi rispondi in fretta tu, fredda e
distaccata come non sei mai stata. Non è un buon motivo Pan, non riesco a
parlare e mi tengo tutto dentro. Ti ributti, disperata, tra le mie braccia.
Questa volta non piangi, mi stringi forte e mi dai forti pugni sul petto: sono
fragili, lo sento, tu sei fragile, ora come non mai.
Mi dici di lasciarti sola, ma prima mi dici:
“Ridimmelo Trunks, ti
prego, dimmelo di nuovo, come l’altra volta”, ti sorrido leggermente, mi
avvicino, ti alzo il capo, sposto i capelli dal tuo viso, ti guardo negli occhi
e come vuoi tu te lo ripeto:
“No piccola, tu non sei emo perché essere emo non vuol dire solo
tagliarsi ed essere depressi”. Ecco, lo sapevo, non ce la fai più a reprimere
tutto e ancora una volta scoppi a piangere, ma non vuoi farti vedere da me e mi
dici di andare via.
Mi alzo silenziosamente e, nello stesso modo, esco dalla stanza.
Torno a casa, è tardi e non riesco a dormire perché penso a te e
a quello che mi hai detto
“Per reprimere il dolore!” le tue parole risuonano nella mia
testa…perché Pan? Perché l’hai fatto?. Domani sera verrai a casa mia insieme
agli altri, mia madre ha organizzato un’altra rimpatriata, ti penso ancora e,
per la prima volta, ho paura per te.
È sera, la festa sta per cominciare, mia madre è gasatissima, se
non fosse per quello che provo forse lo sarei anche io.
Suona il campanello, mia madre corre ad aprire, sei tu, tuo
padre e tua madre. Mia madre ti saluta, tu la sorridi leggermente, un sorriso
forzato…si vede.
Siamo al 20 di Agosto eppure porti una maglietta a lunghe
maniche tiri quella sinistra, per nascondere le cicatrici vero? Pan, l’hai
fatto ancora una volta.
Entrate nel soggiorno, mi vedi e fai finta di niente, perché già
sai che mi sono accorto di tutto.
Mi avvicino io, ti prendo per un braccio e ti porto di sopra,
chiudendo la porta alle mie spalle.
Cammino continuamente per la camera, con le mani nella mia
chioma lilla, non ho neanche cominciato a parlare e tu già piangi, continuando
a tirarti la manica della maglietta per nascondere i tuoi tagli.
Mi fermo di colpo, ti prendo le braccia, ti guardo negli occhi e
per poco non rispondo più delle mie azioni, ti guardo carico d’ira:
“Pan ancora?? Ancora l’hai fatto??. Urlo a squarciagola, per
poco mi sentono tutti, tu continui a singhiozzare e allora continuo..
“Per quante altre volte? Tre, quattro? Quante??” Non parli,
continui a piangere e mi sento un perfetto idiota, ma cosa sto facendo? Tu ora
non hai bisogni di rimproveri, hai bisogno di qualcuno che ti consoli, che ti
dica che andrà tutto bene, che ti dica che tu non sei uno di loro, non sei emo,
ma allora cosa sei? Mi chiedo io.
Non ho più parole, tu non hai quasi più le lacrime, ne hai
versate molte, troppe.
Ti abbraccio ancora una volta, mi hai deluso, ma non lo do a
vedere…
Piango, anch’io verso lacrime mentre scrivo queste righe e solo
una cosa riesco a pensare:
Perché? Perché l’hai rifatto??
Eccomi qui. Questo è il continuo di
“Perché l’hai fatto”, scusate se vi ho messo troppa tristezza addosso, ma in
questo momento questo è ciò che sento.
Dedico anche questa ff a Chiara e
aspetto vostre rece, anche negative (forse me ne merito tante!!)
Una domanda: secondo voi dovrei
alzare il rating?
Un bacione azzccus azzccus
Gokussola4ever