INTRODUZIONE
Questa
è una fanfiction scritta a 4 mani. Nel vero
senso della parola.
L’idea
è nata perché qualche mese fa abbiamo scritto due
fanfiction, pubblicate ognuna
con i nostri rispettivi account, in cui c’era stata una forte
influenza
dell’altra nella stesura e nelle idee stesse. Ci siamo
divertite molto e quindi
volevamo in qualche modo ripetere l’esperimento ma in maniera
diversa.
Ci
abbiamo pensato un po’ e abbiamo deciso di partire da un what
if: e se Rick
fosse andato negli Hamptons senza Gina alla fine della seconda
stagione?
Abbiamo scritto un capitolo a testa, così che ognuna doveva
riprendere la
storia dove l’aveva lasciata l’altra.
L’ispirazione ci ha preso la mano e le
idee venivano giù impreviste, soprattutto perché
ogni volta era necessario
sbarazzarsi di tutto ciò che si era immaginato per seguire
le pieghe
inaspettate che ormai la vicenda aveva preso durante la stesura
dell’altra.
Speriamo
che il nostro esperimento vi piaccia e che vi divertiate a leggere
almeno un
decimo di quanto noi ci siamo divertite a scrivere (e a commentare).
Debora
e Monica
CAPITOLO
1 A
Friendly Gateaway.
Negli
ultimi giorni ha provato più volte a invitarti ad andare con
lui
nella sua splendida casa negli Hamptons per il fine settimana del
Memorial Day.
Del resto, siamo a fine maggio, è tempo di inaugurare la
stagione. E’ la
tradizione e deve essere rispettata.
Ha
cercato di convincerti dicendoti che la villa si affaccia
direttamente sull’oceano e che ha una piscina appartata, dove
potresti lavorare
un po’ sulla tua abbronzatura. Con o senza costume da bagno!
Ti
ha ribadito che non sarebbe niente di impegnativo, just
a friendly gateaway.
Ti
ha persino mostrato una foto che ha sul cellulare nella quale
è
ritratta la sua splendida magione, giusto per farti capire cosa
potresti avere a
tua disposizione almeno per il week-end.
Testarda
come al solito, gli hai propinato vari motivi per cui non puoi
accettare il suo invito: devi lavorare, devi cercarti un appartamento,
visto
che il tuo è saltato in aria poco tempo fa – come
se lui non lo sapesse.
Come
se lui non ricordasse la paura fottuta che ha provato quando ha
sentito l’esplosione e ha visto le fiamme divampare.
Come
se lui non avesse preso a spallate la porta di casa tua per
buttarla giù e venirti a salvare. Un gesto eroico del quale
si vanterà a
oltranza.
Come
se lui non ti avesse avvolto nella sua giacca dopo averti trovato,
nuda, nella vasca da bagno. Senza nemmeno dare una sbirciatina.
Come
se lui non ti avesse accolto nel suo loft.
Come
se lui non si fosse sentito dannatamente in colpa per tutto quello
che ti era successo.
Certo,
c’è anche la questione Demming da sistemare. Tu e
lui siete
usciti qualche volta e adesso anche lui ti ha invitato a trascorrere il
fine
settimana insieme in un posticino carino che conosce.
E
dopo che Castle ha inavvertitamente ascoltato la vostra conversazione,
guarda un po’, ti ha comunicato che negli Hamptons non si
fermerà solo per il
week-end, bensì per l’intera estate.
Tempismo
perfetto.
Deve
finire di scrivere il romanzo che parla, ancora una volta, del tuo
alter ego. Fra parentesi, la copertina riporterà, ancora una
volta, l’immagine
stilizzata della protagonista nuda. Ovvero la tua. Comunque, la sua
editrice,
nonché seconda ex-moglie,
gli sta dando il
tormento perché è in ritardo con la stesura dei
capitoli, quindi deve darsi da
fare e concentrarsi sul suo libro, senza ulteriori distrazioni.
Quando
Esposito ha saputo che quello sarebbe stato l’ultimo caso di
Rick, ha fatto un commento che ti ha aperto gli occhi. The guy’s done enough research to
write 50
books. Whatever the reason is, I’m pretty sure it
doesn’t include watching you
be with another guy.
Non
che ci volesse un premio Nobel per capirlo, intendiamoci. Ma
evidentemente
non ci eri arrivata.
O
meglio, non ci eri voluta arrivare.
Intanto
hai preso una decisione: la storia con Demming non ti porta da
nessuna parte. Lui è una brava persona, ma non è
quello che cerchi. E glielo
devi dire, per rispetto nei suoi confronti.
Il
problema è che non lo sai ancora cos’è
che stai cercando.
O
meglio, forse lo sai, ma ti spaventa da morire.
Di
una cosa però sei sicura: da quando lavori con Castle ti
diverti
molto di più. E questo vorrà pur dire qualcosa,
no? Però hai bisogno dei tuoi
tempi. Un passo per volta.
Alla
fine della piccola festicciola che Kevin e Javier hanno preparato
per salutare Castle prima dell’estate, ti fermi a parlare con
lui mentre i
ragazzi sono rimasti nella sala relax con Lanie e il capitano
Montgomery. Gli
dici che sai di non essere la persona più facile da
frequentare e che a volte
sei chiusa come un riccio, ma che lavorare con lui è stato
un piacere. Lui ti
guarda con quegli occhi che trasmettono una dolcezza disarmante e che
hanno il
potere incredibile di leggerti dentro. Come un libro aperto. Capisce
perfettamente che non sarebbe proprio il caso di insistere, ma tenta il
tutto
per tutto. Testardo pure lui. Prende un foglio di carta dalla tua
scrivania,
scarabocchia l’indirizzo della sua casa negli Hamptons e te
lo porge.
“Sai,
detective, se cambi idea, anche all’ultimo momento, per tutta
l’estate mi trovi qui. Sarò quello ruggedly
handsome che indossa gli occhiali da sole e che scrive sul
patio. Non ti puoi sbagliare. Ah,
e… I’d be happy to rub
lotion on you.”
Poi
ti sorride, ti porge la sua mano e, stringendo
la tua, ti saluta. “A presto, detective”. Una
stretta di mano che è tutta un
programma. Ti guarda intensamente e non lascia la presa. Come se dietro
quel
gesto ci fosse un altro significato. Ti trattiene la mano e con il
pollice ti
sfiora lievemente la pelle. Il tuo sguardo scende sulle vostre mani
unite e poi
di nuovo s’incolla ai suoi occhi. Ti sta ancora fissando
profondamente. Hai la
sensazione come se… Come se ti stesse baciando? No, ma che
ti viene in mente?
Scacci immediatamente quel pensiero. Poi lui ti volta le spalle e se ne
va
verso l’ascensore.
Rimani
con quel foglietto in mano a guardarlo allontanarsi. Il cuore ti
batte nel petto come un tamburo, a un ritmo vertiginoso. Saresti quasi
tentata
di richiamarlo, ma quella dannata paura ti blocca. Ti volti verso la
sala in
cui sono rimasti i tuoi colleghi, tutti in religioso silenzio a godersi
lo
spettacolo. Come se fossero al cinema! Non sai bene come comportarti
con loro.
Per tua fortuna, lo squillo del telefono ti libera da quella situazione
imbarazzante.
Rispondi automaticamente: è Karpowski che ti informa che
è stato trovato un
cadavere all’angolo fra Broadway e la W55th. Non è
il momento di lasciarsi
andare alle speculazioni mentali, il lavoro chiama. Prima di
precipitarti sulla
scena del crimine, però, per ogni evenienza, riponi con cura
quel pezzettino di
carta nella tasca interna della tua giacca. Non si sa mai.
Una
settimana più tardi riesci a chiudere anche quel caso e
Montgomery
premia te e i ragazzi per l’ottimo lavoro svolto concedendovi
un week-end
lungo. Quel fogliettino con l’indirizzo della casa al mare di
Rick ti tenta da
morire. Fra l’altro, il tempo si preannuncia splendido per i
prossimi giorni. E
sarebbe anche il momento di tirare fuori la tua moto e di farle fare un
bel
giro. Dunque, gli Hamptons distano un paio d’ore da
Manhattan. Che cosa
potrebbero offrire? Vediamo…
L’Oceano.
Le
dune di sabbia.
Le
scogliere.
I
gabbiani.
Uno
scrittore affascinante. Anzi, il tuo scrittore preferito. E
affascinante, senz’ombra di dubbio.
Troppi
buoni motivi per non approfittare di quei pochi giorni di pausa
che il capo ti ha concesso.
Non
hai più sentito Castle da quando vi siete salutati al
termine della
festa al distretto. In cuor tuo, una vocina ti dice che faresti meglio
ad
avvertirlo della tua visita, visto che potresti trovarlo in compagnia
di
qualche biondona tutta tette e niente cervello. Ma un’altra
vocina ti dice
anche che quella sua fase pare essere superata. Che è stato
lui a darti il suo
indirizzo e a dirti di raggiungerlo quando volevi. Nothing
serious, just a friendly gateaway. Te lo ripeti come se
fosse una formula magica, per convincerti che il tuo viaggio negli
Hamptons è
in qualità di amica e che non ci sono secondi fini. Come no.
Guarda, ci credono
tutti. Forse è per quello che non ne hai parlato con
nessuno, nemmeno con Lanie?
Comunque, prepari una borsa con il minimo indispensabile per un fine
settimana
al mare, compreso quel bikini rosso ciliegia che hai comprato qualche
tempo fa
e che, ne hai la quasi assoluta certezza, lo scrittore
troverà di suo
gradimento. Un momento, ma non ci andavi in qualità di
amica? Va be’,
soprassediamo.
Indossi
la tuta di pelle e inforchi la tua Harley dopo aver digitato
l’indirizzo sul navigatore satellitare. Tempo di percorrenza
previsto: un’ora e
52 minuti. Ottimo, prima di pranzo sarai in spiaggia. Esci dal caos di
Manhattan e cominci a goderti davvero il viaggio. La brezza sul volto,
nonostante il casco integrale, il paesaggio che scorre veloce, la
città che
lascia, finalmente, spazio alla natura. Ti gusti ogni singolo minuto di
quel tragitto,
assaporando quella sensazione di libertà che la moto ti ha
sempre dato. Segui
le indicazioni del GPS e, improvvisamente, ti trovi davanti a una villa
splendida. Rimani senza fiato. D’accordo, avevi dato
un’occhiata alla foto che Castle
ti aveva mostrato, orgoglioso, sul suo cellulare,
ma la realtà supera di gran lunga quell’immagine.
E’ una costruzione imponente,
a cui si arriva dopo aver percorso un breve vialetto privato. Parcheggi
la moto
e scendi. Mentre ti togli il casco, ti assale il panico. E ora cosa gli
dici
quando te lo trovi davanti?