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Autore: BaByIcYBlUeS    21/04/2008    1 recensioni
"Sai… dicono anche che le vittime siano state trovate tutte col sorriso sulle labbra…." Lui aveva sempre vissuto nella più profonda solitudine per paura degli altri; Lei era totalmente contaminata dall'essenza stessa della solitudine...
Genere: Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spiriti e Sangue

Trallalààà finalmente qualcuno che mi recensisce (almeno non mi sento inutile ç_ç)

AcidDragon: hai ragione, scrivo in modo un pò confuso. Allora, la storia inizia in medias res col primo capitolo. Il secondo va indietro nel tempo a poco prima che la vampira che ha morso Daniel diventasse una vampira XD Nel terzo c'è la descrizione del suo primo pasto *ç* in sostanza, Julian dopo averla vampirizzata l'ha, diciamo, abbandonata. Mossa dalla sete, che era diventata così forte da ridurla a una specie di zombie, si incammina in cerca di cibo seguendo l'odore del sangue e così trova Mel agonizzante. Solo che io volevo scrivere di vampiri un pò particolari, che sono una via di mezzo tra un vampiro, un demone e uno spirito, non so neanche definirli bene appunto perchè volevo che apparissero come creature evanescenti, oniriche, come uscite da uno sfocato incubo della mente... Così, quando Ambrosia incontra Mel, oltre a sentire l'odore del suo sangue avverte la tristezza della sua anima morente e non sopportando il destino a cui la ragazza sta andando incontro decide di far qualcosa per aiutarla, probabilmente non sà neanche come, ma bevendo il suo sangue si fonde con lei, ma la sua personalità si perde in quella di Mel così da credere di essere Mel, arrivando a prendere le sue sembianze. Alla fine, però, arriva Julian a ricordarle chi è davvero e che Mel è morta, ma dato che Ambrosia ne ha bevuto il sangue ora una parte di questa continuerà a giacere dentro di lei per sempre....

Quanto ho scritto ._. Anyway... questo chappy è nato ieri notte, verso l'una in un forte stato di sollolenza... penso che neanche con usando dell'assenzio avrei scritto un cap più confuso! Per giunta doveva uscire molto più breve, perchè avrei dovuto raccontare delle cose su Julian ma vabbè... ora so anche come concluderò la storia, fra uno o due capitoli^^ Lo so, sto andando lentissima ma ho tanti altri impegni >_<

Ho sete

di nuovo

di nuovo quella tremenda arsura alla gola

mi sembra di andare in fiamme...

-Se ne hai bisogno... perchè non vai a bere?

La sua voce mi irritava

e il fatto che riuscisse a leggere i miei pensieri me lo rendeva ancor più odioso.

Non risposi,

continuando a contemplare il pallido splendore di quella luna piena

che appariva come un diamente incastonato nell'immenso blu del cielo notturno.

-Stai piangendo sangue di nuovo... non avresti questa sete adesso se non avessi pianto tanto sangue per quei due...-

la voce di Julian era piena di rimprovero.

Perchè... diamine!.. usare quel tono

se in realtà non gliene importava nulla di me.

-Dove sono ora?- chiesi freddamente,

senza voltare neanche lo sguardo per incontrare i suoi occhi.

-Ovunque, in ogni cosa: i morti diventano spirito e si confondono col tutto e il nulla, sono le particelle che compongono la materia come la tristezza celata in una lacrima...

-Che vuol dire? Non capisco... - lo fermai bruscamente -.. sono insieme ora?- la mia voce assunse un tono supplichevole nel formulare quest'ultima domanda.

Risentii dentro me l'angoscia di Mel, rividi i suoi tristi occhi azzurri, i suoi capelli biondi mossi dal vento, quella espressione così dura stampata sul viso, l'espressione di chi è determinato a combattere nella vita per andar avanti anche se sà che dentro di sè è l'essere più debole al mondo. E poi rivide il sorriso di Matt, la felicità; sentì il calore della mano di lui che stringeva quella di Mel, la forza; un suo bacio, la vita che si accende nella sua magnificenza.

-Non riesco a smettere...- sentivo i loro sentimentimenti come se fossero miei.

-Sono dentro di te...- era cambiato qualcosa nella sua voce, non saprei dire cosa ma non sembrava più tanto irritante -...bevendo il loro sangue noi assorbiamo parte del loro essere, come se ci impossessassimo di loro, di fatto per noi è come se fossero loro a impossessarsi del nostro essere.-

-Ma.. sono insieme ora? Sono insieme felici?-

Scosse il capo -Non credo, ma non posso averne la certezza: ora sono entità diverse da noi che siamo qualcosa tra un umano e un'essenza evanescente, posso solo intravedere il regno degli spiriti ma non riesco a coglierlo completamente per via del mio essere per metà umano. Riesco a sentirlo come una rete di miliardi di miliardi di sensazioni, emozioni che si combinano tra loro e a volte, nelle loro combinazioni, danno vita a qualcosa, da una canzone a un vero e proprio essere umano, da un romanzo a un bacio... è difficile da spiegare, i morti si perdono e si ritrovano, gli spiriti ballano tra loro e danno la vita così come la tolgono, i ricordi di una vita passata diventano sensazioni che si perdono nell'immensita e a volte sono colte da altre persone che si sentono intrappolate da un qualcosa che non sanno spigarsi, a volte sentono di amare ma non riescono a darsene una ragione e allora scrivono storie e nascono nuovi spiriti... è un continuo circolo tra vita e morte, reale e irreale, mondo degli spiriti e mondo del sangue. Mel e Matt probabilmente non sono felici insieme, ma sono certamente una cosa sola in questo tutto e nulla che ci è davanti agli occhi.-

Mi sentii mancare l'aria -è terribile... è orrendo...-

-è la morte...- rispose lui

-allora non lascerò andarli via..- mi strinsi in me stessa, premendo le ginocchia contro il mio petto mentre cingevo le gambe con le braccia e lasciavo che il mio capo cadesse piano ad appoggiarsi su di esse -...farò in modo che almeno dentro di me rimangano insieme-

-Certo, noi possiamo, ma chi ci dice che sia la cosa giusta? Lo stare assieme era la loro vita, ora c'è altro per loro...-

E li rividi ancora, abbracciati, felici -No.. loro volevano stare insieme... -

-Decidi ciò che vuoi... ma va a bere o presto ti consumerai fino a scomparire...-

-Bere vuol dire... -

-Sì, vuol dire conoscere la sofferenza di un altro essere umano... e sarà così per l'eternità: cos'è meglio, questo o perdersi nel tutto e nulla della morte?-

In quel momento credetti davvero di ignorare la risposta: la prospettiva di un tal tipo d'eternita appariva dolorosamente insostenibile.

-Ami per non morire....- continuò lui, shockandomi -...e magnifico il tuo modo di amare ogni cosa di questo mondo, nero, bianco e ogni piccola sfumatura che intercorre tra loro; e la cosa ancor più magnifica è il tuo totale esserne all'oscuro di questo grande amore...- fece per uscire da quell'angolo nascoto tra alcune colonne in cui giacevo, che lo interruppi.

-Ti sbagli... io sto cercando i suoi occhi, da quando sono nata che li sto cercando, da quando ho ricordo questa sensazione mi opprime: è come aver la sensazione d'aver perso qualcosa ma non riuscir a ricordare, per quanti sforzi si possa fare, cosa si ha perso... io sto cercando i suoi occhi e non so nemmeno che colore hanno, o qual è il loro taglio... ma io li sento e so che un giorno, quando li incontrerò, li riconoscerò... come anche sò che una sola vita non mi sarebbe mai bastata per ritrovarlo; già, io sapevo....-

-Lo sò...- continuò Julian per me -noi siamo figli di quegli spiriti che hanno vissuto, amato, sofferto in una vita o in tante vite e ora urlano perchè hanno bisogno di ritrovare ciò che hanno lasciato indietro in quelle vite... e siamo figli di esseri umani ancora vivi che tendono la mano verso gli spiriti, verso il passato, vite passate, e verso vite future che chiamano impazienti...-

-Penso che se ritroverò quegli occhi... il mondo finirà...-

-Se ciò accadrà verremmo tutti liberati... sai..- la sua voce, da priva di intonazione, sembrò tingersi di tristezza: -... io ho trovato quegli occhi che tanto cercavo, ma non riesco a raggiungerli....- e così dicendo lasciò il mio angolo incastonato tra colonne e cielo per scomparire nell'oscurità della notte romana.

-Mel, Matt, non vi lascerò scomparire... non lascerò che vi perdiate, come io ho perso quegli occhi...- mi strinsi di nuovo nelle spalle -...dove saranno ora? Io sento che ci sono e mi cercano, come io cerco loro...-

e, intanto, la sete cresceva...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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