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Autore: BlackPaperMoon    06/11/2013    2 recensioni
E se gli studenti della Hopek non fossero morti veramente? E se fosse stata tutta un'illusione ideata dalla modifica del programma di alter ego realizzato da Chihiro Fujisaki? Naegi, Kirigiri, Maizono, Leon, Mondo, Fukawa, Sakura e tutti gli altri si ritrovano all'inizio del quadrimestre per rinunziare l'anno scolastico come la classe dei sedici ragazzi che erano prima che gli spiacevoli eventi avvenissero. Scopriranno con grande stupore che anche Juno è ancora viva. La bionda affermerà do essere cambiata e di non aver più niente a che fare con la disperazione. Ingenuamente la crederanno, non sapendo che in realtà la ragazza ha in mente un piano per eliminare tutti loro a partire da Naegi, con la quale quest'ultima ce l'ha a morte.
Direttamente dalla storia:
-F-fratello che fai?!-
Mondo era a 5 centimetri di distanza dalla faccia di Ishimaru. Un solo passo falso e le loro labbra si sarebbero sfiorate. Il generale inghiottì nervosamente. La situazione iniziava a farsi veramente imbarazzante. Le sua gote color peperone e le goccioline di sudore per il nervoso sulla fronte erano la prova.
-Ishimaru..-
-D-dimmi, Mondo...-
-E se noi...E se noi fossimo più che amici?-
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 2. 

 
Una normale giornata scolastica in un normale istituto con una normalissima classe di 16 studenti. Le prime tre ore erano trascorse nel migliore dei modi e gli studenti della Hopek si stavano pregustando il meritato quarto d'ora di ricreazione. 

-Naegi-kun.-

Naegi si girò immediatamente sentendosi chiamare.

-Oh, Kirigiri-san!-

-Possiamo trascorrere almeno questo quarto d'ora insieme visto e considerato la brutale interruzione di prima?-

Affermò la ragazza non fissandolo e lasciando trasparire un certo imbarazzo e un po' di gelosia verso Maizono nella sua voce, nonostante l'espressione neutra del suo viso non lasciasse intendere nessun'emozione in particolare. 

-Certo che si! E perdonami per prima...-

Si scusò il moretto grattandosi la nuca con fare mortificato. 

Kirigiri scosse la testa, per poi guardare verso Maizono, che stava conversando con Celest seduta su un muretto alle spalle del ragazzo.

-Non è stata colpa tua.-

Si limitò a dire. 

-Beh che ti va di fare allora?-

-Semplice.-

La ragazza dai capelli lilla indicò
Mukuro Ikusaba, la sorella di Junko che se ne stava vicino al cancello consumando il suo sandwich completamente sola.

-Junko non c'è. Sarebbe opportuno approfittarne.-

-Hai ragione Kirigiri-san, come sempre. Il titolo di Eccezionale Detective del Liceo ti calza a pennello!-

Kirigiri arrossì leggermente distogliendo lo sguardo. 

-Basta convenevoli. Andiamo.-

Affermò iniziando a camminare e superando il ragazzo, quasi volesse nascondere il fatto che le parole di Naegi le avevano fatto piacere. Qualche minuto dopo si trovavano entrambi davanti alla ragazza. Quest'ultima alzò lo sguardo puntandolo sugli occhi lilla di Kirigiri.

-Salve.-

La salutò la ragazza.

-Tu sei Mukuro Ikusaba giusto?-

Continuò mentre Naegi faceva capolino dalla sua spalla sorridendo. La soldatessa si alzò in piedi, pulendosi delicatamente il lato della bocca con un fazzolettino e sfoggiando la sua perfetta postura. 

-Si sono io.. tu devi essere Kirigiri, e quello dietro di te deve essere Naegi. L'eccezionale Dectetive e l'Eccezionale studente dell'Accademia. Junko mi ha parlato perecchio di voi.-

Rispose con un'espressione neutra tatuata in volto non riuscendo però a nascondere un briciolo di timidezza. Per certi versi assomigliava leggermente a Kirigiri e lei se ne era accorta. Ciò suscitò sul suo viso un piccolo sorrisetto, che si spense quasi immediatamente. Voleva dare l'impressione di chi non si fa incantare semplicemente dalle parole, e ci riusciva bene.

-Io invece non ho mai sentito nulla sul tuo conto. So solamente il tuo nome, so che sei la sorella di Junko e conosco il tuo titolo. L'Eccezionale Soldato dell'Accademia, immagino. E dimmi, cosa ti avrebbe detto Junko su me e Naegi-kun?-

Affermò Kirigiri incrociando come suo solito le braccia sotto il seno. Naegi intanto la fissava orgogliosamente stando alla sua sinistra col sorriso stampato sulle labbra. Acuta e sveglia, come sempre. Non era cambiata affatto.

-Solo che le avete dato parecchio filo da torcere e che voi due insieme siete micidiali. Siete la coppia vincente.-

-C-coppia vincente? Ha usato testuali parole?!-

Sbottò la ragazza dai capelli lilla spalancando gli occhi incredulamente e diventando tutta rossa. Naegi, con il medesimo rossore sul viso, se ne stava con la bocca spalancata per la sorpresa. Ma Mukuro scosse leggermente le mani che aveva posizionato all'altezza del petto, come per rassicurarli entrambi e accennando un sorrisetto imbarazzato.

-Hai frainteso. Junko certamente col termine 'coppia' intendeva dire 'squadra'. Tu e Naegi formate un'ottima squadra.-

Sia Naegi che Kirigiri fecero un sospiro di sollievo, ricomponendosi dopo aver provato tanto imbarazzo.

-C-capisco. In ogni caso, se avessi bisogno di qualcosa non esitare a chiamarci. Siamo a tua completa disposizione.-

Sentenziò infine la ragazza dai capelli lilla tendendo la mano verso di lei mentre il moretto al suo fianco annuiva in segno di approvazione. Mukuro sorrise per le parole di Kirigiri e tese la mano verso la ragazza stringendola calorosamente. 

-Contaci.-

 
*
 
-....Togami?-

-Che vuoi?-

-Ecco...I-io pensavo... Emh...-

Fukawa si grattò la nuca con imbarazzo, mentre con l'altra mano giocherellava con i capelli alla fine della lunga treccia. Aveva lo sguardo rivolto verso il basso, le parole non riuscivano ad arrivare dalla sua mente alla sua bocca. Ma doveva farcela, doveva battere la sua timidezza e riuscirci.

-Oh insomma parla.-

Affermò il biondino in tono seccato.

-I-io ho sempre avuto difficoltà a studiare storia.. e n-non ho capito nulla di ciò che ha spiegato oggi il professore... M-mi chiedevo se nonostante i tuoi innumerevoli impegni non potessi dedicarmi un po' di tempo per aiutarmi a studiare..-

Riuscì finalmente a dire tenendo sempre lo sguardo basso. Togami la osservò per un attimo, sollevando il sopracciglio. 

-Perché non chiedi a Celest di aiutarti? A quanto so io, lei è molto preparata in storia.-

Disse con feanchezza il biondo continuando ad osservarla. Infondo Fukawa era sempre stata un peso per lui, ma pur essendo freddo e non nutrendo nessun riguardo o interesse nei confronti della ragazza, Togami nutriva un po' di affetto verso di lei. Non puoi star chiuso in una scuola col costante timore di perdere la vita e venire sempre affiancato da una ragazza che to adora e non ti lascia in pace un secondo senza che quella sensazione di fastidio non sia affiancata in parte dal desiderio di proteggerla dalla fredda persona che sei. E in un certo senso era questo che Togami tentava di fare con Fukawa. Voleva proteggerla da se stesso al fine di non farle alcun male, perché lei per il sentimento profondo che nutriva per lui non se lo meritava. 

-M-ma io, ecco..Gomen.-

Sospirò infine rassegnata lasciando andare la lunga treccia, che seguì il movimento del suo braccio, ricadendo nuovamente lungo il fianco.

-Scusa se ti ho disturbato...-

Togami sospirò socchiudendo gli occhi e incrociando le braccia al petto.

-Domani alle sei in biblioteca. Sii puntuale per favore. Non ho certo tempo da perdere.-

Acconsentì infine girandosi di spalle e iniziando a camminare verso la sua stanza. Fukawa rimase con gli occhi spalancati a fissare il vuoto, con il viso tutto rosso. Non riusciva a credere a ciò che aveva sentito. Togami aveva veramente detto di si? Il giorno dopo i due avrebbero studiato insieme? 
Spiccò un saltello verso l'alto conginugendo i piedi a mezz'aria e sollevando di poco la lunga gonna scura al fine di non inciampare.

-IUUPPIIII!-

Urlò in tono esultante, facendo rimbombare l'eco della sua contentezza per tutti i corridoi della Hopek.


 
*


"Indice e iscrizione alle varie attività extra scolastiche"

Gli occhi dei ragazzi erano tutti puntati sul foglio posto sulla bacheca che riportava le seguenti parole. C'era chi il pomeriggio si annoiava parecchio e chi preferiva di gran lunga passare il tempo a fare altro piuttosto che prendere in mano un libro e studiare. Tra questi non potevano certamente mancare Leon, Maizono, Asahina, Sakura, Mondo, Yamada e Yasuhiro, ma il fatto che insieme a loro davanti alla bacheca ci fossero anche Celest e Fujisaki era davvero fuori dal comune. 
Maizono fu la prima ad afferrare la penna e a incidere il suo nome sul foglio, ovviamente vicino alla voce 
"Club di musica".
Leon la seguì a ruota, iscrivendosi al Club di Baseball. 

-A quanto pare la tua recente esperienza con le palle da Baseball non ti è servita a molto!-

Sghignazzò mondo rivolto al rosso tirando una gomitata d'intesa a Yasuhiro che stava al suo fianco e se la rideva insieme a lui.

-Perché, vorresti dirmi che tu hai smesso di andare in moto?-

Affermò per tutta risposta Leon facendo cessare le sue risa.

-Touche.-

Rispose afflitto Mondo guardando il rosso andarsene con un ghigno soddisfatto stampato in volto. Non aveva tutti i torti. 

-Oh insomma ragazzi, quel che è stato è stato. Concentriamoci sul presente, piuttosto!-

Yasuhiro firò il foglio vicino alla voce 'Magic Club' e se ne andò sorridendo dopo aver condiviso con gli altri la sua perla di saggezza.

-Sempre ottimista questo Yasuhiro! Mi chiedo come faccia.-

Si domandò Yamada mentre si iscriveva al Club di arte.

-Yamada-kun, sappi che ti farò da modella.-

Intervenne Celest tutto a un tratto.

-Voglio un ritratto come quelli che si facevano un tempo da appendere nel mio futuro castello!-

Continuò poi con gli occhi socchiusi e un'aria sognante tatuata in volto mentre intrecciava tra di loro le dita di entrambe le mani proprio sotto il mento. 

-A-assolutamente si, Celest-chan! Non vedo l'ora di iniziare a dipingerti!-

Affermò Yamada entusista, pregustando già il momento. 

-Che aspettiamo allora? Andiamo.-

Celest si girò di spalle con gli occhi socchiusi e un sorrisino soddisfatto sulle labbra e iniziò a camminare in direzione dell'aula di Arte, con Yamada dietro che la seguiva come un cagnolino.

-Bah che tipi...-

Sbuffò Asahina guardando i due allontanarsi. 

-Sakura-chan, tu che intendi fare nel tempo libero?-

-Non ne ho idea, Asahina. Pensavo di andare in palestra, ma tu stessa ne convieni che non ne ho poi così tanto bisogno...-

Le rispose la sua amica guardandosi l'enorme bicipite in modo alquanto perplesso. 

-Mmh..E se venissi con me in piscina?-

-Non sono una grande nuotatrice, sai?-

-Allora vediamo di rimediare!-

Asahina afferrò la penna e incise il suo nome e quello dell'amica vicino alla voce "Club di Nuoto". Dopodiché prese Sakura sotto braccio e si diresse verso la sua stanza pronunciando le parole:

-Andiamo a metterci il costume!-

A quel punto, davanti alla bacheca scolastica erano rimasti solamente in due: Mondo Oowada e Chihiro Fujisaki.
Il motociclista lanciò una veloce occhiata al ragazzo sospirando sonoramente. Si sentiva tremendamente in colpa verso di lui. Anche se poi non era realmente successo nulla, Mondo aveva comunque tentato di togliere la vita a Fujisaki accecato dalla gelosia in un impeto di rabbia. Avrebbe tanto voluto scusarsi, ma il suo orgoglio gli impediva di parlare. Strinse per cui i pugni, maledicendosi in tutte le lingue del mondo. Finché non gli venne un'idea. Il suo orgoglio poteva impedirgli di chiedere scusa, ma non di rivolgere la parola al ragazzo. 

-Fujisaki, posso chiederti che ci fai qui?-

Riuscì a dire con una certa incertezza, dovuta al suo timore verso la reazione di Fujisaki.

-Insomma... Non mi sembra che ci siano attività extrascolastiche che possano interessarti...-

Continuò poi grattandosi la nuca e inghiottendo nervosamente la saliva. 
[Quanto posso essere stupido. C'è il Club dell'elettronica che potrebbe frequentare!] 

Si ricordò improvvisamente schiafeggiandosi la fronte. Fujisaki intanto aveva alzato gli occhi color miele verso il ragazzo e aveva preso a fissarlo piuttosto sorpreso del fatto che quest'ultimo gli avesse rivolto la parola. Prese per cui la palla al balzo, sfoggiando il suo solito timido sorriso.

-Mondo... Ti ricordi quel favore che ti avevo chiesto tempo fa?-

-C-certo che mi ricordo... Me l'hai chiesto prima che io...!-

-Lascia stare il passato. Quel desiderio arde ancora nel mio cuore. Non è che tu... Ecco potresti...-

-Certo Fujisaki, anche subito... E stavolta per davvero. Te lo prometto.-

Mondo si era avvicinato al ragazzo, l'aveva afferrato per le spalle e aveva preso a fissarlo intensamente negli occhi. Aveva compreso ciò che voleva dirgli anche prima che il ragazzo si esprimesse a parole. Inoltre avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare da lui. Fijisaki fissava gli occhi del motociclista un po' imbarazzato, ma poi aveva annuito sfoggiando ancora il suo timido sorrisetto.

-Andiamo.-

Mondo incise i loro nomi vicino alla sezione "Palestra" e aveva preso a dirigersi verso di essa, affiancato da Fujisaki che si sentiva la persona più felice dell'universo. Finalmente avrebbe raggiunto il suo obiettivo. 
Junko intanto, nascosta dietro l'angolo del corridoio aveva osservato la scena soddisfatta con un ghigno malefico stampato in faccia.

-Perfetto...Perfetto! Upupupup~-


 
*
 

Mukuro spalancò la porta della sua stanza con un ampio sorriso stampato in faccia. La giornata scolastica era appena volta al termine. Era stanca, ma felice. Rivolse lo sguardo verso sua sorella con la quale ovviamente condivideva la stanza. Quest'ultima se ne stava seduta davanti alla scrivania e teneva la testa china reggendosela con le mani.

-Lo sai Junko, il mio primo giorno alla Hopek è andato piuttosto bene. Kirigiri e Naegi sembrano davvero simapat-!-

-Upupupupup..Upupupupupupupup...~-

La risata malvagia di Junko la interruppe immediatamente, facendola sobbalzare. Fece un passo indietro di riflesso, mentre la ragazza alzava lo sguardo verso di lei fissandola con i suoi occhi iniettati di sangue. 

-Oh no...-

Sussurrò inghiottendo nervosamente e appoggiando la schiena al muro, mentre qualche gocciolina di sudore iniziò a brillarle sulla fronte. Si sentiva un topo in trappola, una preda facile. E vedeva Junko come un leone affamato, pronto a saltarle addosso e sbranarla ferocemente. 

-Diamo inizio al piano.-

Sibilò arrivando vicinissima a lei e accarezzandole i capelli corvini, non smettendo di fissarla con quegli occhi maligni. In quello stesso istante, mentre fissava negli occhi crudeli e senza scrupoli di sua sorella, Mukuro capì.

-Che vuoi che faccia...?-

Affermò con un filo di voce, guardando verso il basso.

-Dirigiti in palestra. Il resto del piano lo sai.-

Fu la sua risposta.

  
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