Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Aewil    07/11/2013    3 recensioni
Ophelia Anderson, Serpeverde, è al suo ultimo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Ophelia è una ragazza sadica e cattiva, seduta su un trono che vede solo lei. Con l'aiuto di Neville Paciock, Luna Lovegood e Ginny Weasley capirà che la "via" del Signore Oscuro è terribile e, come se non bastasse, è la nuova recluta dei Mangiamorte.
Tutti sanno che i Serpeverde non spiccano in coraggio e, quindi, riuscirà Ophelia a prendere la scelta più giusta per lei?
//Credo che la Rowling non abbia detto molto sull'ultimo anno affrontato ad Hogwarts, in quanto la storia si concentra maggiormentre sul Trio. Quindi, ho pensato di scriverlo io.
Spero vi piaccia!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amycus Carrow, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ophelia Anderson, in tutta la sua carriera scolastica ad Hogwarts, era stata chiamata nei peggiori modi. Vipera, era quello che le calzava meglio, anzi, ne andava estremamente fiera.
Non disdegnava nomignoli come stronza e lingua biforcuta, sapeva benissimo di esserlo e non si era mai fatta problemi a riguardo, piuttosto incoraggiava le persone a dargli soprannomi simili.
Un po’ come la legna alimenta il fuoco.
I suoi occhi verdi e grandi osservarono curiosi l’immensa Sala Grande, illuminata da migliaia e migliaia di candele sospese a mezz’aria sopra quattro lunghi tavoli, intorno ai quali erano seduti gli studenti divisi per Casa di appartenenza. In fondo, su un piano rialzato vi era il tavolo degli insegnanti e sul trono più alto e più bello, vi era seduto un uomo con capelli neri e unti che gli arrivavano alla guancia, gli occhi neri e la pelle olivastra. Gli abiti erano del medesimo colore dei suoi capelli e dei suoi occhi e, con espressione seria in volto, guardava gli studenti.
La Professoressa McGrannit prese una forchetta e fece tintinnare il vetro del suo calice, il silenzio come ogni volta, calò nella Sala.
Il nuovo Preside di Hogwarts si alzò in piedi e con espressione disgustata in volto, iniziò a parlare con la sua solita parlata strascicata e annoiata:
« Benvenuti e bentornati ad Hogwarts, » la sua voce echeggiò lungo i tavoli delle quattro Case. Gli studenti di Grifondoro iniziarono a fare battutine sui capelli unti di Severus Piton, facendo venire voglia agli studenti di Serpeverde di cruciarli uno ad uno.
Ophelia non se ne curò.
Dovette ammettere che i capelli di Piton quell’anno erano particolarmente più unti del solito e che uno shampoo non gli avrebbe fatto di certo male.
Gli avrebbe prestato volentieri il suo alla ciliegia, d’altronde ormai poteva dire di essere un’ amica stretta del nuovo Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Un po’ le dispiaceva che Albus Silente era morto, portava una certa atmosfera ad Hogwarts che in quel momento non c’era e sicuramente non ci sarebbe mai più stata.
Quasi le mancavano gli occhi azzurri che scrutavano la Sala Grande dai suoi occhiali a mezzaluna poggiati sul suo naso adunco. Era strano non vederlo lì, in fin dei conti era cresciuta con il Preside dagl’infiniti nomi.
« Le cose in questa scuola cambieranno. La materia di Babbanologia non sarà più facoltativa, tutti dovrete parteciparvi. Se non vi atterrete alle regole, gli studenti di Serpeverde e Alecto Carrow, insegnante di Babbanologia, saranno felici di punirvi. » continuò Severus Piton, puntando il suo sguardo verso gli studenti di Godric Grifondoro.
Ophelia batté le mani eccitata alla notizia da poco appresa, avrebbe dato volentieri una lezioncina ai leoni di Hogwarts.
Avrebbe volentieri ficcato le sue zanne velenose di serpe nei loro colli, iniettando nelle loro vene il veleno che sono un serpente sapeva ‘fabbricare’.
Si beccò qualche occhiataccia dal tavolo dei Grifondoro, specialmente da Neville Paciock, che da cicciottosa palla di lardo, era diventato un gran bel pezzo di figliolo.
La Regina incontrastata dei Serpeverde sorrise sadicamente al loro tavolo e mandò un bacio con la mano, facendolo poi volare via con un soffio.
Pansy Parkinson ridacchiò per il gesto appena compiuto e ritornò ad ammirare l’ ex Professore di Pozioni.
Fino a qualche anno fa  Pansy Parkinson era la Regina di Serpeverde, poi, quando Ophelia divenne più bella e più terrificante, prese il trono che le aspettava di diritto.
Pansy Parkinson divenne solo un’insignificante principessina di serie B e leccapiedi personale di Ophelia Anderson.
La Serpeverde si arrotolò i lunghi capelli color del cioccolato con la mancina e ritornò con tutta la sua attenzione verso Piton.
« Ora procederemo con lo smistamento dei Purosangue e dei Mezzosangue. » disse Severus Piton con non troppa contentezza.
Ophelia portò lo sguardo verso lo spazio largo che divideva i quattro tavoli in due coppie da due. Talmente non gliene importava nulla che nemmeno si accorse degli undicenni spaventati davanti al tavolo degli insegnanti.
Alecto Carrow si alzò in piedi e un lungo applauso dal tavolo dei Serpeverde partì in sua direzione, prese la lista poggiata sullo sgabello insieme al Cappello Parlante e la aprì.
Stranamente il Cappello Parlante non cantò nessuna canzone riguardante le Case di Hogwarts e questo, per quanto possibile, la intristì.
« Aileen Griffith! » la voce gracchiante della Mangiamorte chiamò una ragazzina dai lunghi capelli biondi e gli occhi neri.
Poggiò con fare seccato il Cappello sulla testa della bambina e aspettò impaziente del verdetto:
« Tassorosso! » urlò il Cappello Parlante dopo qualche secondo. La nuova Tassorosso andò al suo tavolo correndo via spaventata da quella donna dai capelli rossi.
Lo smistamento continuò ad andare avanti per un bel po’ di minuti e Ophelia iniziava ad annoiarsi decisamente.
« Ophelia..» iniziò Pansy, guardandola. La Regina di Serpeverde non le rivolse nemmeno uno sguardo e alzò una mano per zittirla in sua direzione.
« Non m’interessa.» disse con il suo elegante accento inglese, facendo azzittire del tutto quel carlino ambulante che era Pansy Parkinson.
Il banchetto non fu piacevole come al solito, anzi, l’aria festaiola che c’era sempre stata negli anni trascorsi, oramai, non c’era più.
Mangiarono tutti di fretta e con poco gusto, solo i Serpeverde sembravano pacifici e tranquilli. Ophelia si alzò dal suo tavolo, nessun professore le disse nulla, e andò verso il tavolo dei Grifondoro.
« Immagino che sarà un anno stupendo, non trovate anche voi? » disse con un sorriso che le illuminava il bellissimo viso serpentino.
« Immagino che tu sia contenta che Voldemort abbia preso il controllo di tutto, non è vero? » la voce di Cormac McLaggen raggiunse le orecchie della Serpeverde, che si voltò sorridente verso il bel faccino del Grifondoro.
« Oh, sì. » rispose Ophelia al biondino dagli occhi verdi « Non ti facevo così intelligente, McLaggen. Ogni giorno stupisci sempre di più. » la Serpeverde batté delicatamente le mani, come a lodarlo.
« Grazie.» Cormac le fece un sorriso suadente e Ophelia lo ignorò.
« Mi spiace, Cormac, non ho premietti a disposizione da darti. Vedrò di rifarmi alla lezione di Babbanologia con tutti voi coraggiosi di cuore. » Ophelia sorrise sadicamente e il suo sguardo si rivolse poi verso Neville Paciock.
« Come stanno mamma e papà, tesoruccio? » chiese educatamente la Serpeverde al ragazzo dai capelli scuri e gli occhi chiari.
Il valoroso Grifondoro si alzò, le puntò la bacchetta contro e le intimò di andarsene o altrimenti l’avrebbe uccisa.
« Neville.. Neville.. Devi essere più deciso se vuoi uccidere qualcuno! » Ophelia scosse la testa imbronciandosi teatralmente.
Poi di punto in bianco e molto velocemente, tirò fuori la sua bacchetta e gliela puntò al collo.
Il viso della Anderson divenne cattivo e più serpentino di quanto già non lo fosse, gli accarezzò il viso dolcemente sotto gli sguardi degli studenti esterrefatti.
« Mossa sbagliata, Paciock.» Ophelia si avvicinò al viso di Neville fin quasi a toccare le labbra con le sue e con una mossa repentina mise la bacchetta nella tasca interna della divisa scolastica.
« OPHELIA ANDERSON! » la Professoressa McGrannit urlò il suo nome nel silenzio della Sala Grande, la ragazza in questione si girò con fare annoiato e terribilmente sadico allo stesso momento.
« Verranno tolti venti punti a Serpeverde per il suo atto appena compiuto. » disse severamente Minerva McGrannit livida di rabbia.
« Ne è proprio sicura, Minerva? » Alecto Carrow fece zittire l’insegnante di Trasfigurazione e sorrise verso Ophelia.
« Minerva, dovresti sapere che a comandare non sei più tu qui dentro! Noi abbiamo preso il tuo posto e quello di quel vecchiaccio che c’era prima.» continuò Alecto in direzione della Professoressa, che strinse le labbra gonfia di rabbia.
« Meno male.. Non ce la facevamo più a sentire puzza di vecchio. » rincarò la dose Ophelia, ricevendo un applauso dal tavolo dei Serpeverde e parolacce dagli altri tavoli.
Sorrise ancora una volta e Amycus Carrow, fratello di Alecto, la guardò pieno di ammirazione nei suoi confronti.
« Siamo davvero felici di averti tra i Mangiamorte, Ophelia. » per la prima volta da quando era lì, Amycus Carrow parlò.
Gli studenti più piccoli e non si allarmarono e Ophelia pensò che facevano bene a farlo.
« È un onore farvi parte.» disse freddamente la Serpeverde ad Amycus.
« Punisci il signor Paciock per essere stato disobbediente..» Alecto Carrow si emozionò e batté le mani impaziente di vedere la nuova recluta dei Mangiamorte all’opera.
« NO! » urlò la Professoressa McGrannit e poi, rivolgendosi a Piton, disse: « Tu non dici nulla, Severus? » per tutta risposta Piton si girò verso Ophelia e aspettò anche lui la punizione di Neville Paciock.
Ophelia ignorò la sua insegnante di Trasfigurazione magica e tirò fuori la bacchetta dalla divisa scolastica.
La puntò nuovamente contro il Grifondoro che non si tirò indietro, stupefacendo la Serpeverde.
« Crucio! » lo disse con voce estremamente annoiata e distolse lo sguardo quando Paciock iniziò a contorcersi su se stesso.
Molti degli studenti urlarono inorriditi e chiusero gli occhi, Ophelia sorrise e lasciò l’allievo di Godric Grifondoro al suo dolore straziante e con eleganza se ne andò dalla Sala Grande, seguita dagli allievi di Salazar.
Nella Sala Grande ci fu solamente silenzio, ad eccezione delle urla di Neville Paciock.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Aewil