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Autore: _azzurro    07/11/2013    1 recensioni
Era uscito da quella casa da cinque minuti, e da cinque minuti camminava sotto la pioggia battente di una piovosa Londra autunnale. Era finita. Era tutto finito.
[AU!Larry]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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Cento volte sì. Mille volte sì.

 

Era uscito da quella casa da cinque minuti, e da cinque minuti camminava sotto la pioggia battente di una piovosa Londra autunnale.

Era finita. Era tutto finito. Aveva ragione Stan, non avrebbe mai dovuto fare un passo così avventato.

Che stupido, si ripeteva a mente come un mantra. Che stupido. Non poteva starsene zitto e godersi semplicemente quelle coccole che tanto adorava, invece di scandalizzare il proprio, ormai ex, ragazzo con quella stupidissima proposta? Come gli era saltato in mente?

Solo uno stupido avrebbe fatto quello che aveva fatto lui. E lui era uno stupido. Uno stupido di prima categoria!


Era uscito da quella casa da dieci minuti, e da dieci minuti camminava sotto la pioggia battente di una piovosa Londra autunnale.  

Forse non era finita. Forse non era tutto finito. Quando udì un rumore di passi dietro di lui, capì subito di chi si trattava, tuttavia non si girò. Ma quando “Lou!” lo richiamò, non poté fare a meno di girarsi a guardarlo.

E quello che vide lo lasciò a bocca aperta. Harry, a petto nudo e con ancora le ciabatte ai piedi, fradicio per la corsa sotto la pioggia, con i capelli appiccicati sulla fronte e il fiatone per la corsa, appoggiato con le mani sulle ginocchia per riprendere fiato, era una visione divina. Quel ragazzo non poteva essere reale.

Ma quello che lo lasciò ancora più senza fiato fu quello che gli disse subito dopo. “Sì, Lou, sì! Sì, sì, sì, sì e ancora sì. Cento volte sì. Mille volte sì!” disse il più piccolo, con ancora le mani poggiate sulle ginocchia.

Si rialzò subito dopo, per vedere la reazione del castano, che era, letteralmente, a bocca aperta. Aspettò una risposta, ma tutto quello che ottenne fu un “Ti ammalerai, Haz” del maggiore, che continuò poi con un “Però sei bellissimo” che lo fece ridacchiare.

“Lou, sono qui, sotto la pioggia, mezzo nudo, a dirti che voglio andare a vivere con te, e tu mi dici che mi ammalerò? E che sono bellissimo? Io , giuro, non ti capirò mai” affermò il riccio, prima di prendere Louis per il colletto del cappotto e avvicinarselo al corpo. “Però ti amo lo stesso” soffiò sulle sue labbra prima di baciarlo dolcemente, il che era molto strano da parte del piccolino.

“Anch’io ti amo, Haz” rispose il più basso dopo che si furono staccati da quel bacio fin troppo zuccheroso per loro. “Sposami” disse Harry di getto, guardando Louis negli occhi e aspettandosi un rifiuto, se non altro per ripicca, ma “Sì” rispose l’altro. “Sì, Haz, sì! Sì, sì, sì, sì e ancora sì. Cento volte sì. Mille volte sì.” ripeté sorridendo.


È uscito da quella casa, la loro casa, da cinque minuti, e da cinque minuti cammina sotto la pioggia battente di una Londra autunnale, in cerca di un negozio di alimentari ancora aperto alle nove e mezza di sera.

Quella notte, quel sette novembre di due anni prima, non era finito tutto. Era iniziato tutto. Era iniziata la loro vera storia. E ora, il sette novembre del duemilasedici, Louis è in cerca di fragole per il suo maritino al quinto mese di gravidanza. E, dio, si chiede, come fanno gli altri padri a volere tre, quattro, cinque figli, quando lui con uno, non ancora nato, sta per impazzire?

Quando finalmente arriva da Carlo’s, il suo negozio di fiducia, il proprietario sta per chiudere. “No, aspetta, ti prego!” esclama con voce quasi disperata.

“Louis, figliolo, sei tu. Quale altra richiesta impossibile ti ha fatto Harry, questa volta?” gli chiede dolcemente Carlo, col suo accento italiano. “Fragole. Sempre fragole. A novembre!” spiega Louis sconsolato. “Immaginavo, te lo ho messe da parte apposta, tieni. E prendi anche questo ombrello” disse, porgendogli un ombrello. “Non vorrei mai che tu ti ammalassi e non potessi soddisfare tutte le strane richieste di quel pazzo!”rise di gusto l’anziano signore. “Ti ringrazio infinitamente, Carlo! Sei la mia salvezza!” lo ringraziò correndo a casa dal suo Harry.

Ma quando arrivò e sentì le parole “No, Lou, non le voglio più le fragole, voglio qualcos’altro” era già pronto a tornare indietro e rincorrere Carlo, ma Harry “Voglio te” spiegò velocemente prima di tirarlo sul letto accanto a sé e baciarlo.

No, non era finita affatto.



Angolo me :)
707 parole.
Allora, prima di linciarmi viva, ci tenevo a dirvi che è la mia prima Larry, e probabilmente fa un po' cagare, ma l'ho scritta in circa un quarto d'ora, perciò perdonatemi! Poi, se mi deste dei consigli su come migliorarla, sono ben accetti! Perchè sono una principiante in questo campo, anche se ho letto talmente tante Larry da star male. Coomunque ormai è qui, quindi la lascio qui. Non l'ho riletta, perciò è piena di errori ortigrafici. No, non chiedetemi come abbia fatto Harry a rimanere incinto, non lo so nemmeno io! Beh, se mi volete insultare, mi trovate qui:


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