Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: aturiel    07/11/2013    1 recensioni
Un misterioso ragazzo dagli occhi color sangue si aggira di notte e nessuno deve sapere cosa gli è successo in passato, nessuno. O sara' in pericolo.
se recensite non vi mangio *^*
[Revisione in corso - Revisionato fino al cap. 2]
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao! scusate se non ho più aggiornato la mia storia ma sono stata piuttosto occupata... Comunque spero vi piaccia questo nuovo capitolo e, per favore, RECENSITE UN PO' DI PIU'! Non vi costa davvero nulla... Comunque grazie per stare seguendo la storia di Raze!
Capitolo sette
Phil spalancò la porta di casa, entrò quasi correndo e appoggiò sul suo letto color panna Raze, ancora scosso da tremiti violentissimi. Iniziò a sussurrargli qualcosa, non sapeva nemmeno lui cosa. Poi gli afferrò la mano e gliela tenne stretta. Sentì che il suo Altro iniziava a prendere il sopravvento, come gli succedeva sempre quando era agitato e, questa volta, lo lasciò libero. Phil perse piano piano sensibilità del suo corpo e lasciò che la sua mente si rifugiasse in un angolo solitario e marginale per lasciar passare Victor, che ormai era una presenza ­­­imponente e che lo circondava completamente. Ora Phil era quasi totalmente posseduto da Victor, e si sentì per l’ennesima volta come Valerie, quella ragazza che in V per Vendetta aveva scritto al suo vicino di cella quella frase stupenda. Come sempre la riportò alla mente, per calmare i nervi e farsi coraggio.
Morirò qui, tutto di me finirà, tutto... tranne quell'ultimo centimetro. Un centimetro, è piccolo, ed è fragile, ma è l'unica cosa al mondo che valga la pena di avere.
Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino.
E di nuovo sopravviveva in quell’ultimo centimetro di mente da lui occupata. Certo, forse il senso non era lo stesso che Valerie attribuiva a quella frase, ma la sanità mentale gliel’aveva sempre salvata e, si diceva, non valeva la pena salvare il senso originario di una frase se con quell’accezione non serve. Iniziò a sussurrare, dire, cantare, urlare quella frase, finché non iniziò a riuscire a vedere ciò che Victor gli stava facendo fare. Si vide mentre allungava le braccia e tastava il petto palpitante di Raze. Victor era sì un patito di serpenti, ma era anche un buon medico e, questa volta, sperava che proprio quella seconda caratteristica aiutasse il ragazzo.
Raze svenne per l’ennesima volta e Victor, scocciato, si ritirò di nuovo in una parte lontana della mente di Phil che, piano piano, riacquisì il pieno controllo del proprio corpo. Il ragazzo si soffermò un attimo più del necessario ad ammirare i tratti di Raze. Forse aveva la bocca troppo carnosa, il viso troppo affilato e il naso stretto e appuntito; forse il suo taglio quasi orientale degli occhi, ammorbidito dalle lunga ciglia nere e i suoi capelli neri lisci e troppo lunghi per un ragazzo non lo rendevano bello convenzionalmente, ma per Phil quella sinistra bellezza era peggio di un brillante per una gazza ladra. Se non fosse stato terribilmente presuntuoso, irascibile e impetuoso forse avrebbe potuto farci un pensierino. Ma il carattere delle persone non si può cambiare con la semplice volontà e, di certo, la vera natura di Raze e, probabilmente, anche quella del suo Altro, era brillante e intensa come un fuoco nella notte: caldo, pericoloso e bellissimo. Raze aprì gli occhi e fissò per un attimo il ragazzo senza dare segni di averlo riconosciuto, poi si tirò su, piano, e allontanò Phil con una debole spinta. Poi tentò addirittura di tirarsi su, Phil tentò di fermarlo ma il ragazzo urlò: -Non mi toccare! -. E il suo sguardo era talmente lampeggiante che nemmeno protestò. Riprovò ad alzarsi e questa volta riuscì a stare in piedi per qualche secondo prima di ricadere pesantemente sul letto. Guardò Phil e iniziò a tempestargli il petto di deboli pugni, urlando: -Perché??!! Perché tutto questo? Non guardarmi così… come se fossi un malato in punto di morte! Non farlo! NON FARLO TI HO DETTO! – Phil subì i suoi pugni per un bel po’ fino a quando non si fu sfogato del tutto e cadesse di nuovo sul letto crema, vomitando. Il proprietario del letto, scocciato ma accondiscente, prese le lenzuola sporche e le raggomitolò, togliendole dalla vista del ragazzo. Poi gli disse: -Lo so come ti senti, lo so credimi. Ma non mi pare il caso di imbrattare le mie lenzuola così… non hai un’influenza intestinale, devi solo riprenderti e… - Non fece in tempo a finire che Raze gli urlò: -Ho ucciso delle persone Phil! Altro che influenza intestinale! Taci, fammi il piacere. – Phil allora rispose: -Ah. -.
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: aturiel