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Autore: Cruel Heart    07/11/2013    3 recensioni
Non riesco a fare altro, se non piangere e sfogarmi.
So che dovrei fare qualcosa per migliorare la situazione, ma…
La verità è che non riesco a fare altro.
Voglio solo continuare a piangere e disperarmi dal dolore.
Perché è nei momenti più bui, che ci accorgiamo delle verità che ignoriamo nei momenti normali.
Sono vicina al punto di non ritorno, lo sento.
Sto per rompermi in mille pezzi.
Spero che tutto questo dolore porti a qualcosa nella mia vita.
Ma, per adesso, rimetto insieme i pezzi del mio cuore e continuo a camminare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, mi dispiace, ma dovrete sorbirvi un’altra mia orribile one-shot.

Non so cosa mi stia succedendo, ma ultimamente scrivo sempre cose più depresse, mah…

Comunque, come avrete capito dal titolo, questa è tutt’altro che una storia allegra e spensierata.

Se sentite un dolore dentro, se avete ormai abituato il cuscino ad accogliere le vostre lacrime, beh… siete nel posto giusto, allora.

Questa è la prima one-shot per cui ho sentito davvero il bisogno di scrivere.

Ho messo nelle cuffiette la base di I’m With You al piano, e ho incominciato a scrivere.

Ho cercato di basare la storia sulle frasi musicali della canzone, quindi leggete lentamente e ascoltate obbligatoriamente la musica.

Ci vediamo!

Cruel Heart.

 

 

Avril Lavigne – I’m With You (Piano Cover – Rob Hughes)

 

 

Ascolto i fruscii delle foglie, che mi fanno silenziosamente compagnia.

Li assaporo, piano, cercando di ricordarmi il loro suono.

Guardo le stelle, con la speranza che mi possano guidare.

Ma, anche se non rispondono, so che continueranno a vegliare sul mio cammino.

Almeno loro sono qui, facendomi notare la loro presenza quasi come se disturbassero.

Amplio il mio sguardo, osservando il cielo buio.

Buio, come la mia anima.

Quella stessa anima distrutta, che mi ha portata qui, adesso.

Quella stessa anima in cui non sto più riconoscendo me stessa.

Non so cosa fare, ma spero di potermi rialzare, un giorno.

 

Passo dopo passo, lacrima dopo lacrima, il mio dolore aumenta.

Sento il mio cuore lacerato, ma non posso farci niente.

 

Sono sospesa su questo ponte, in un disperato stato di oblio che mi circonda.

E che odio con tutta me stessa.

Perché mi impedisce di andare avanti.

Perché mi impedisce di vedere il mondo con occhi nuovi.

Perché mi impedisce di continuare a vivere.

 

Aiuto, ecco che cosa voglio.

Voglio solo che qualcuno mi consoli, e che mi dica che, ogni volta di cui avrò bisogno, lui sarà sempre lì, con me.

 

Non riesco a fare altro, se non piangere e sfogarmi.

So che dovrei fare qualcosa per migliorare la situazione, ma…

La verità è che non riesco a fare altro.

Voglio solo continuare a piangere e disperarmi dal dolore.

Perché è nei momenti più bui, che ci accorgiamo delle verità che ignoriamo nei momenti normali.

Sono vicina al punto di non ritorno, lo sento.

Sto per rompermi in mille pezzi.

Spero che tutto questo dolore porti a qualcosa nella mia vita.

Ma, per adesso, rimetto insieme i pezzi del mio cuore e continuo a camminare.

 

Grido, grido e grido ancora.

Mi dispero, urlo, piango… ma so che non servirà a niente.

Possibile che nessuno mi senta?

Perché il mio urlo disperato non arriva alle orecchie di una qualsiasi anima?

 

So che sto cadendo a pezzi, lo so.

So che dovrei smetterla, ma voglio solo continuare a rompere ogni cosa.

 

Perché tutto scorre in modo così normale?

Sono io, che sto diventando pazza?

O è il mondo là fuori che, semplicemente, non riesce a vedermi?

A trovarmi?

A capire che anche io esisto, maledizione?!

 

Sospiro, cercando di ricordare i tempi in cui tutto era più semplice, più facile, più immediato.

Ma scopro che questo fa ancora più male, e dà l’inizio ad una nuova ondata di lacrime.

Voglio ritornare ad essere quell’Avril.

Non voglio più vestire i panni di questo mostro in cui non mi riconosco.

Perché non riesco a farlo?

Perché è così difficile?

Perché sento che, pian piano, mi sto spegnendo?

 

Mi sento così… sola.

Come se qualcuno avesse imbottigliato tutta la tristezza e l’avesse iniettata dentro di me.

Come se tutto intorno a me corresse, mentre io rimango indietro, ad aspettare.

Ad aspettare che qualcuno mi noti.

Ad aspettare che qualcuno mi prenda per mano e mi porti via con sé.

Ad aspettare di essere di nuovo felice.

   
 
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