John Smith era seduto al tavolo, nel salotto della sua casa di Londra, quella che condivideva con la sua Rose. La sua vita era normale, come non lo era mai stata prima; aveva un appartamento tutto suo, un lavoro, una meravigliosa compagna che amava come non aveva mai fatto prima con nessuna. Non era triste, nonostante nella sua testa e nei suoi sogni continuassero a fare capolino immagini di mondi, galassie, epoche storiche differenti, tutte quelle che aveva visto nella sua vita precedente. Quella vita che, un giorno di ormai cinque anni prima, lo aveva intrappolato in un mondo parallelo, con un solo cuore, che adesso apparteneva solo a Rose, la sua Rose. 
Ogni tanto si chiedeva cosa stesse facendo il vero Signore del Tempo, quello da cui lui era stato generato, era sicuro che, con il Tardis e qualche nuova compagna al suo fianco, stesse ancora vagando per l’universo, in cerca di nuove avventure. Quella vita, per quanto eccitante, non gli mancava; la sua nuova avventura adesso era sulla Terra, insieme a Rose.
La ragazza arrivò dalla cucina, portando con sé due piatti, una candela rossa e scintillante era posta al centro del tavolo, al suo fianco una bottiglia di vino rosso. Li aspettava una cenetta romantica. John guardò Rose e le sorrise, la ragazza ricambiò, i suoi occhi brillavano più del solito alla luce della fiamma della candela.
Il ragazzo prese la bottiglia di vino e fece per versarne un po’ nel bicchiere di Rose, la ragazza, però, gentilmente, rifiutò. John aggrottò la fronte, non era normale, sapeva benissimo che la fidanzata non disdegnava un bicchiere di vino durante i pasti. Si preoccupò.
«Qualcosa non va?» chiese, con un tono di voce quasi tremolante.
Rose sorrise ancora di più e scosse la testa. «Va tutto benissimo.»
John non ne era convinto, ma assecondò la fidanzata, rimettendosi a mangiare. Solo alla fine della cena capì cosa stava realmente succedendo; Rose, sorridendo come non mai, appoggiò una mano sul tavolo, John la strinse tra la sua. 
«Ti devo dire una cosa importante...» cominciò.
«Allora vedi che c’è qualcosa che non va?»
Rose scosse la testa. «Va tutto bene. Benissimo. È che...» si fermò un istante per assaporare quel momento, per puntare i suoi occhi su quelli di John, l’uomo che l’aveva cambiata, l’uomo che aveva imparato ad amare, giorno dopo giorno. 
«Sono incinta...»
Rose vide spuntare sul viso dell’uomo che aveva di fronte un’espressione di stupore, che poi si trasformò in un sorriso meraviglioso. 
«È stupendo!» disse, dopo un po’. Si alzò, Rose fece lo stesso, i due si incontrarono in un abbraccio, che poi mutò in un tenero bacio. 
John guardò la sua compagna negli occhi e, sorridendo, disse: «Stavo pensando a questa cosa da un po’ di tempo, sai?»
«Anche io.» rispose Rose.
L’uomo la prese per mano e la accompagnò sul divano. I due si sedettero, John le strinse forte a sé. «Avevo pensato già hai nomi...» disse, titubante.
Rose si limitò ad annuire. 
«Se fosse un maschio Jack e se fosse una femmina Sarah Jane. Che ne dici?»
La ragazza sorrise. «Mi piace...» Si accoccolò meglio vicino al suo John, lasciandosi cullare dolcemente. 
L’uomo sorrise, felice. Quella che stava per cominciare era forse la più bella delle avventure a cui avesse mai preso parte. 







Ariecchime! Sentivate la mia mancanza, vero? No, credo proprio di no. 
Ora, questa - come posso definira? - cosa, mi è uscita mentre girovagavo su Instagram e ho visto un'immagine di Rose e Ten, ovviamente montata. Mi si è accesa la lampadina e mi è uscita questa one-shot. Niente di particolare credo, anzi, probabilmente abbastanza banale e stupida. 
Io ve la metto, fatemi sapere cosa ne pensate, qualsiasi cosa, anche una critica per dirmi che fa schifo, mi farebbe piacere. 
A presto, perché non credo che smetterò di scrivere presto su Doctor Who.
Mon