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Autore: ValeChii    08/11/2013    2 recensioni
*LEGGETE PRIMA QUESTA http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2264395&i=1 *
Questa one-shot è un finale alternativo al mio finale alternativo (?) lo so ... È una cosa un po' complicata ... Ma dato che quando ho scritto Sweet and warm night ero veramente depressa, non mi rendevo conto di quello che stavo facendo e ripensandoci mi sono sentita male per aver scritto una FF così deprimente çwç
Spero questa vi piaccia
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottor Aurelius, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Sae la zozza
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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IMPORTANTE! QUESTA ONE-SHOT È IL CONTINUO (ALTERNATIVO) DI "Sweet and warm night" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2264395&i=1), PER COMPRENDERE MEGLIO LA STORIA DOVRESTE LEGGERE ANCHE QUELLA.

Quando finalmente riesco a riprendere il controllo del mio corpo, allento la presa che ho sul suo collo.
Non posso averlo fatto davvero. Non posso aver ucciso la ragazza che amo da quando a 5 anno la sentii cantare.
Preso dal panico resto immobile, sorreggendole il capo e guardando quella sua ultima lacrima scivolarle lungo il collo e infine atterrare sulle lenzuola.
Appoggio una mano sul suo cuore, che debolmente ancora batte.
Mi alzo dal letto, caricandomela in braccio, e mi precipito giù dalle scale.
La adagio sul divano, mentre freneticamente compongo un numero di telefono.
Suona a lungo, ma non ricevo risposta.
In preda al panico corro in strada. Haymitch dovrebbe essere sobrio a quest'ora.
Busso, ma ovviamente non mi risponde nessuno. Fortunatamente la porta è sempre aperta.
Faccio irruzione in salotto, dove Haymitch, con una bottiglia di Vodka in mano, russa sonoramente.
Lo scuoto per svegliarlo.
Lui, preso alla sprovvista, mi colpisce in testa con la bottiglia, che si rompe in mille pezzi.
Un rigolo di sangue scorre sulla mia guancia destra, ma non sento dolore.
Balbettando spiego ad Haymitch cosa è successo. 
Quando ho ormai ripetuto più volte, guardandolo con occhi spenti, - Non volevo farlo -, mi afferra la testa e dice - Dov'è? 
Gli indico il divano e lui corre fuori dalla porta.
Resto immobile, in piedi, fissandomi le mani, forse addirittura per delle ore.


Uno scricchiolio del pavimento mi riporta alla realtà.
È ormai mattino inoltrato. Esco sul vialetto e meccanicamente rivolgo lo sguardo verso quello di Katniss, dove qualche settimana fa ho piantato le primule.
Impongo alle mie gambe di avanzare. Poco a poco, passo dopo passo, mi ritrovo davanti a casa sua.
Imbocco il vialetto e quando sto per afferrare la maniglia la porta si apre.
Haymitch mi fissa con sguardo severo e stanco. Con un cenno del capo mi invita ad entrare.
Lo supero e lentamente entro in salotto, dove l'avevo lasciata.
È ancora sdraiata sul divano, ma sta fissando Sae che la imbocca con una delle sue zuppe.
Ha ancora dei segni rossi sul collo.
Come mi vede cerca di salutarmi, ma non riesce a parlare, o almeno fa una gran fatica.
Sae la ammonisce, dicendole di lasciar riposare le corde vocali.
- Nel pomeriggio dovrebbe arrivare un medico dal 13 - dice Haymitch - e con lui Aurelius.
So già cosa significa. Dovrò tornarmene per un po' a Capitol City, dove cercheranno per l'ennesima volta di capire come curare il mio depistaggio.
Io so che non guarirò mai del tutto. So che non potrò mai recuperare tutti i miei ricordi.
Ma vedere Katniss tutti i giorni, è quella la miglior terapia per me.
Kat mi fissa con occhi pieni di perdono e compassione. Sa che non è colpa mia e sa che sto male per quello che ho fatto.
Mi avvicino e le prendo una mano, che sfioro con le labbra, per poi fissarla dritta negli occhi.
Amo le nostre conversazioni silenziose. Appena gliela lascio, con la mano mi tocca la testa, dove Haymithc mi ha colpito con la bottiglia. Trattengo un gemito, ma le faccio segno di non preoccuparsi.
Mi alzo e senza dire niente esco, diretto nel bosco. 
Passo dal vecchio Giacimento, che pian piano si sta ripopolando di case più decorose, grazie al distretto 13.
Entro nella boscaglia, camminando a fatica sui sassi ricoperti muschio.
Non so perché sono venuto qui ... Forse perché è un luogo che collego a Katniss, imprevedibile e bellissimo come lei.
Vago per un po' tra i cinguettii delle Ghiandaie, cercando di far chiarezza tra i miei pensieri.
Ad un certo punto abbasso lo sguardo e riconosco un'arbusto che Kat aveva usato nella prima arena, cercando di pulirmi la ferita che avevo alla gamba.
Ma ho anche un altro ricordo. 
Quando Capitol City mi aveva rapito, un giorno, mentre un'infermiere cercava di iniettarmi il veleno degli Aghi Inseguitori, opposi resistenza e lui si punse con la siringa. Subito dopo gli venne portata una tisana che aveva lo stesso profumo di queste foglie. 
Senza pensarci un momento di più, raccolgo tante foglie quante riesco a tenerne ed inizio a correre zoppicante verso il Villaggio dei Vincitori.


Katniss sta dormendo. Mi scaravento subito in cucina, dove Sae sta già preparando la cena. Le porgo le foglie. Lei le osserva e poi mi fissa come per chiedermi - Dove le hai trovate?
Le rammento l'uso che Kat ne aveva fatto nell'arena e le racconto dell' infuso di Capitol City.
Mi guarda con fare perplesso, ma poi le mette in infusione in un pentolino, dopo averle lavate dalla terra.
Dopo qualche minuto l'acqua bolle e l'aroma emanato dalle foglie si diffonde in tutta la stanza.
Sae mi porge una tazza di porcellana bianca, riempita con una brodaglia verde, molto simile a quella della capitale.
Ne bevo un sorso. Ha un sapore orribile, ma ne prendo un'altro e un'altro ancora.
Di colpo la testa, che prima pulsava all'altezza del taglio, si fa leggera.
I ricordi, come tante fotografie, mi scorrono davanti agli occhi: l'arena, il Tour della Vittoria, io che regalo una perla a Katniss, Gale che bacia Kat ... Ma la maggior parte dei ricordi riguardano solo Katniss: lei che canta, lei che muore di fame, lei che raccoglie un dente di leone, lei che mi trova nell'arena, lei che si impermalosisce quando gli altri vincitori la stuzzicano ...
 Nessuno di questi ricordi luccica. Tutti questi ricordi sono veri.
Abbraccio Sae con foga, rovesciando quel poco di infuso che ancora rimaneva nella tazza, poi corro in salotto. Abbraccio e bacio Katniss, che si sveglia e mi guarda confusa.
- Sono di nuovo io, Kat! - urlo piangendo - Sono di nuovo io! 
La bacio nuovamente e lei ricambia il mio bacio.
Aurelius sta entrando proprio adesso nella stanza. Io incurante continuo a baciare Katniss con sempre più passione. Sae gli corre incontro, bofonchiando qualcosa.
Mi interrompo solo per riprendere fiato. 
- Penso che il mio aiuto qui non serva più - dice Aurelius quasi sorridendo - continua a prendere quell'infuso, vedrai che recupererai tutti i tuoi ricordi autentici nel giro di qualche mese. Mi spiace di non averci pensato prima... - e, senza aggiungere altro, da una pacca sulla spalla ad Haymitch, che ci ha osservato silenzioso per tutto il tempo. 
La fortuna è stata a nostro favore, per una volta.
Torno a fissare il mio sguardo negli occhi di Katniss, che cerca di non mostrarsi debole, senza riuscire però a trattenere le lacrime.
La abbraccio forte, con l'intenzione di non lasciarla mai più. 


Spazio Autrice: spero che questa one-shot vi sia piaciuta ;3 sinceramente, mi piace come è venuta fuori alla fine ;3 l'idea delle foglie usate nell'arena da Rue come rimedio anche per Peeta mi era venuta un po' di tempo, forse è una cosa un po' strana, ma penso sia uno spunto che Suzanne avrebbe potuto approfondire ;3 grazie mille per la lettura è recensite :3

Vale

 
  
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