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Autore: Novalis    08/11/2013    2 recensioni
Dal testo:
"1328
In un 'epoca in cui ogni cosa che andava al di là di ciò che la chiesa affermava, veniva considerata eretica, sacrilega, e blasfema, un paesino come Sticklerrick Lake non poteva che essere considerato maledetto e dannato così come i suoi abitanti che vivevano nella paura e nell'ansia più totale."
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’abbazia di Santa Monica

 

La luna scarlatta

1328

In un 'epoca in cui ogni cosa che andava al di là di ciò che la chiesa affermava, veniva considerata eretica, sacrilega, e blasfema, un paesino come Sticklerrick Lake non poteva che essere considerato maledetto e dannato così come i suoi abitanti che vivevano nella paura e nell’ansia più totale.

***

21 dicembre, Sticklerrick Lake*.

Una terribile maledizione colpiva questa cittadina abitata da poche anime, perlopiù dannate, da ormai troppi anni.

Una scarlatta luna piena si ergeva nel telo nerastro della notte, da cui nessuna stella faceva capolino, e nella famiglia Jenkins si respirava un’aria di tristezza, più che di gioia, come doveva essere.

Una fila di donne anziane iniziarono a versare lacrime non appena nelle pareti del castello di Stenilorth si udì un vagito di un bambino, o meglio di una bambina, Luna, e la tristezza iniziò ad aleggiare nell’aria.

Tante le preghiere fatte affinché il primogenito dei Jenkins nascesse morto, tante le offerte lasciate alla piccola chiesetta vicina al fiume di cristallo, e tante le parole rivolte a Dio affinché si portasse nel Suo regno il neonato. Questo perché se non fosse stato Lui a prendersi la sua vita, sarebbero stati loro.

O meglio Loro  non toglievano la vita dei primogeniti di tutte le famiglie del paese, no…facevano qualcosa di più spregevole, qualcosa di più…crudelmente cattivo.,

Perché? Beh…perché Loro, la setta di Astaroth, volevano che tutti assumessero la loro spregevole capacità di far del male.

E questo, fidatevi, era molto peggio…della morte.

Ma niente…tutto era risultato vano! Forse questa nascita doveva esserci, forse era il destino che aveva deciso, o forse chi lo sa.

“Signora non allarmatevi, su, vedrete che tutto si risolverà” disse la dolce balia Margot.

Una donna bassa e grassoccia che poteva vantare di essere stata la governante della figlia del duca Lodovico Di Sherlinghton, padre  di Lucy, madre di Luna e moglie di William Jenkins.

“Ma cosa dici Margot, loro sanno già che la bambina è nata, non hai visto la luna scarlatta nel cielo? Questa notte verranno a prendersela, verranno…non capisci!”-gridò tra le lacrime lady Lucy, tenendo tra le braccia la piccola figlia, che con i pugnetti serrati accanto alle rosee guance, riposava.”

“Oh Signore…non dovrei dirlo, ma una soluzione ci sarebbe…mi duole troppo vedervi così!”

“Quale soluzione?…Avanti parla…sarei disposta a tutto pur di non vedere mia figlia diventare come quei maledetti”

“Signora…se io ve lo dicessi…rischieremmo di morire tutti quanti…io, voi, la vostra famiglia…ed io…”

“ Taci Margot…non mi interessa della mia vita…ma di quella della mia Luna. Parla, o mi vedrò costretta a mandarti nella sala delle torture”.

A quelle parole all’anziana donna venne la pelle d’oca e la sua carnagione divenne più cerea di quanto non fosse.

“E va bene…dunque-disse fermandosi per ingoiare della saliva-“ esiste a tre notti da qui un abbazia, un monastero di frati in cui vengono accolti numerosi bambini che sono nella stessa situazione di vostra figlia, lì vi sono dei monaci che si occupano di tutto e che possono vigilare su tutti i bambini fino al loro diciannovesimo anno di vita” concluse la donna, sistemandosi la candida cuffia sui capelli ramati, disordinatamente raccolti in una bassa crocchia.

“Mhm…comprendo! E se dovessi decidere di lasciare mia figlia nelle mani di questi uomini, la vita di Luna sarebbe sicuramente salvata?”

“Beh…nulla va dato per certo, mia signora, ma se tutto verrà fatto con prudenza e attenzione, c’è molta probabilità di sì”

Lady Lucy respirò rumorosamente e con le lacrime ancora ancorate alle sue lunghe ciglia, iniziò a parlare.

“D’accordo…così sia! Corri a chiamare mio marito e preparati Margot, da questo momento ti affido mia figlia”

“Ma…signora, io…non so…non ne sono all’altezza…e poi…non volete sapere cosa vi potrebbe accadere se la setta non trovasse vostra figlia?”

“Fa come ti ho detto…sei l’unica che conosce questo posto e di cui mi fidi…dunque taci! Per le conseguenze non importa…la nostra morte è nulla in confronto alla vita di mia figlia”

A quel punto Margot, corse verso le scale per chiamare Ser William.

Una lunga notte attendeva la piccola Luna Jenkins.

***

Ciaoooo!

Piacere di conoscervi, sono Novalis!^_^

E’ la prima volta che scrivo una storia di questo genere, dunque non so cosa ne sia venuto fuori. … Ai posteri(che siete voi XD) l’ardua sentenza!!^^

I personaggi così come i luoghi sono frutto della mia immaginazione, infatti la cittadina di Sticklerrick Lake è una cittadina non esistente nella realtà ma solo nella mia fantasia.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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