L’abbazia
di Santa Monica
La
luna scarlatta
1328
In
un 'epoca in cui ogni cosa che andava al di là di
ciò che la chiesa affermava,
veniva considerata eretica, sacrilega, e blasfema, un paesino come
Sticklerrick
Lake non poteva che essere considerato maledetto e dannato
così come i suoi
abitanti che vivevano nella paura e nell’ansia più
totale.
***
21 dicembre,
Sticklerrick
Lake*.
Una terribile
maledizione colpiva questa cittadina abitata da poche anime,
perlopiù dannate,
da ormai troppi anni.
Una scarlatta
luna piena si ergeva nel telo nerastro della notte, da cui nessuna
stella
faceva capolino, e nella famiglia Jenkins si respirava
un’aria di tristezza,
più che di gioia, come doveva essere.
Una fila di
donne anziane iniziarono a versare lacrime non appena nelle pareti del
castello
di Stenilorth si udì un vagito di un bambino, o meglio di
una bambina, Luna, e
la tristezza iniziò ad aleggiare nell’aria.
Tante le
preghiere fatte affinché il primogenito dei Jenkins nascesse
morto, tante le
offerte lasciate alla piccola chiesetta vicina al fiume di cristallo, e
tante
le parole rivolte a Dio affinché si portasse nel Suo regno
il neonato. Questo perché
se non fosse stato Lui a prendersi la sua vita, sarebbero stati loro.
O meglio Loro
non toglievano la
vita dei primogeniti
di tutte le famiglie del paese, no…facevano qualcosa di
più spregevole,
qualcosa di più…crudelmente cattivo.,
Perché?
Beh…perché
Loro, la setta di Astaroth,
volevano che tutti assumessero la loro spregevole capacità
di far del male.
E questo,
fidatevi, era molto peggio…della morte.
Ma
niente…tutto
era risultato vano! Forse questa nascita doveva esserci, forse era il
destino
che aveva deciso, o forse chi lo sa.
“Signora
non
allarmatevi, su, vedrete che tutto si risolverà”
disse la dolce balia Margot.
Una donna bassa
e grassoccia che poteva vantare di essere stata la governante della
figlia del
duca Lodovico Di Sherlinghton, padre di
Lucy, madre di Luna e moglie di William Jenkins.
“Ma
cosa dici
Margot, loro sanno già che la bambina è nata, non
hai visto la luna scarlatta
nel cielo? Questa notte verranno a prendersela, verranno…non
capisci!”-gridò
tra le lacrime lady Lucy, tenendo tra le braccia la piccola figlia, che
con i
pugnetti serrati accanto alle rosee guance, riposava.”
“Oh
Signore…non
dovrei dirlo, ma una soluzione ci sarebbe…mi duole troppo
vedervi così!”
“Quale
soluzione?…Avanti
parla…sarei disposta a tutto pur di non vedere mia figlia
diventare come quei
maledetti”
“Signora…se
io
ve lo dicessi…rischieremmo di morire tutti
quanti…io, voi, la vostra famiglia…ed
io…”
“ Taci
Margot…non
mi interessa della mia vita…ma di quella della mia Luna.
Parla, o mi vedrò
costretta a mandarti nella sala delle torture”.
A quelle parole
all’anziana donna venne la pelle d’oca e la sua
carnagione divenne più cerea di
quanto non fosse.
“E va
bene…dunque-disse
fermandosi per ingoiare della saliva-“ esiste a tre notti da
qui un abbazia, un
monastero di frati in cui vengono accolti numerosi bambini che sono
nella
stessa situazione di vostra figlia, lì vi sono dei monaci
che si occupano di
tutto e che possono vigilare su tutti i bambini fino al loro
diciannovesimo
anno di vita” concluse la donna, sistemandosi la candida
cuffia sui capelli
ramati, disordinatamente raccolti in una bassa crocchia.
“Mhm…comprendo!
E se dovessi decidere di lasciare mia figlia nelle mani di questi
uomini, la
vita di Luna sarebbe sicuramente salvata?”
“Beh…nulla
va
dato per certo, mia signora, ma se tutto verrà fatto con
prudenza e attenzione,
c’è molta probabilità di
sì”
Lady Lucy
respirò rumorosamente e con le lacrime ancora ancorate alle
sue lunghe ciglia, iniziò
a parlare.
“D’accordo…così
sia! Corri a chiamare mio marito e preparati Margot, da questo
momento ti
affido mia figlia”
“Ma…signora,
io…non
so…non ne sono all’altezza…e
poi…non volete sapere cosa vi potrebbe accadere se
la setta non trovasse vostra figlia?”
“Fa
come ti ho
detto…sei l’unica che conosce questo posto e di
cui mi fidi…dunque taci! Per le
conseguenze non importa…la nostra morte è nulla
in confronto alla vita di mia
figlia”
A quel punto
Margot, corse verso le scale per chiamare Ser William.
Una lunga notte
attendeva la piccola Luna Jenkins.
***
Ciaoooo!
Piacere di
conoscervi, sono Novalis!^_^
E’ la
prima
volta che scrivo una storia di questo genere, dunque non so cosa ne sia
venuto
fuori. …
Ai posteri(che siete voi XD)
l’ardua sentenza!!^^
I personaggi
così come i luoghi sono frutto della mia immaginazione,
infatti la cittadina di
Sticklerrick Lake è una cittadina non esistente nella
realtà ma solo nella mia
fantasia.
Spero che questo
capitolo vi sia piaciuto!;)