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Autore: Kuroi yuki    08/11/2013    3 recensioni
Un'altra storia malata... una storia amara, cattiva forse anche un po' spietata.. una storia scritta da me per me.. e per chiunque capisca cosa ho cercato di dire con questa ff.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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E’.. uno sfogo più che una ff.. avevo bisogno di scriverla.. avevo bisogno che qualcuno la leggesse perché si dice che faccia male tenersi tutto dentro. E’ qualcosa che mi tocca da vicino.. questa volta non desidero che vi piaccia o la schifiate.. lo faccio per me.. questa storia è il mio egoismo.

Buona lettura.

 

 

Se si concentra lo sente ancora. Quel tocco, quella voce, quello sguardo. Tutto di lui è rimasto dentro, marchiato a fuoco in ogni cellula del suo corpo. Parte integrante del suo dna.

Gli basta chiudere gli occhi per rivedere quelle parole, quella lettera che rigira anche ora fra le mani sudate. L’ha  letta così tante volte che ornai conosce il posto di ogni singola virgola, riesce  a ricordare ogni solco di penna dove lui ha premuto troppo con la penna..

L’aria fredda della notte gli solletica la pelle, nonostante questo lui ha caldo. Quel caldo asfissiante dettato dalle fitte continue che ha al petto.. la sua anima sta bruciando lentamente grazie alla benzina e al fiammifero che gratuitamente gli ha donato lui.

Sono troppo poco per te Akira. Non riesci a comprendere il mio malessere.. ho bisogno di essere capito non giudicato. Avrei voluto che tu rimanessi accanto a me quando mi facevo del male, quando avevo il bisogno fisico di ferirmi, che fosse con una lama o anche solo con il silenzio io.. io dovevo farlo. Tu invece continuavi a fissarmi come si fissa un idiota fallito.

Ero questo per te? Un idiota fallito? Perché invece di pensare che sarei stato in grado di alzarmi da solo, non mi hai teso una mano? Non meritavo il tuo aiuto Akira?

Ho deciso di farlo, si Akira, è solo colpa tua. Sei tu che mi hai portato a questo..perchè.. perchè non voglio vedere più la delusione nei tuoi occhi. Ho sopportato di perdere la mia famiglia in questo modo.. non lascerò che il mio fallimento porti via anche te.

Ti amo. Questo non cambierà mai.

Ti odio. Anche questo rimarrà eterno.

Takanori.

 

Ha scritto male due kanji, se la situazione fosse stata diversa Akira glielo avrebbe fatto notare puntiglioso com’è.

Sono passati due anni da quella dannata lettera.  E fa ancora male come il primo giorno. Solo che adesso Akira lascia uscire tutta la sua amarezza di notte, quando tutti dormono, quando è troppo buio per vedere, quando le sue grida di dolore possono essere attutite mordendo il cuscino.

Una volta al mese va al cimitero con un mazzo di rose bianche tra le quali ne spicca una rossa.. è lo stesso tipo di mazzo che gli portò una volta Taka… quando quella notte il nanetto fu suo per la prima volta.

E’ morto dissanguato nella vasca del loro appartamento, i poliziotti hanno detto che è stato doloroso. Takanori gli ha dato anche quest’ultimo dolore.. perché sarebbe stato meglio sapere che lui se ne fosse andato in modo veloce e indolore. Invece no.. perché Takanori è stato questo.. dolore fino alla fine.

-Akira.. che ci fai in piedi?- sussulta Akira nel sentire quella voce, e velocemente nasconde la lettera sotto il vaso che sta sul mobiletto vicino alla finestra.

-Non riuscivo a dormire.- risponde e velocemente indossa il sorriso più dolce e falsamente sincero che possiede nel suo repertorio, prima di girarsi verso la voce.

-Almeno chiudi la finestra.. fa un freddo cane..- si lamenta la figura davanti al biondo abbracciandosi per cercare di trattenere il calore che lentamente sta lasciando il posto al freddo.

-Sei tu che sei nudo..- fa notare Akira perdendosi nell’accarezzare con gli occhi quel meraviglioso corpo che poche ore prima era stato suo.

-Dettagli..- sbuffa il diretto interessato e languidamente gli si avvicina baciandolo poi castamente sulle sue invitanti labbra.

-Torniamo a letto?- sussurra malizioso il ragazzo sorridendo a pochi millimetri dalle labbra di Akira.

-Vai avanti.. ti raggiungo subito..- bisbiglia il biondo accarezzando i capelli della persona che gli sta davanti.

-Ti amo Akira lo sai?-

-Anch’io ti amo Kouyou..- dice passionale il biondo e poi lascia andare il compagno che sparisce nel corridoio.

Akira si avvicina alla finestra e riprende in mano la lettera..

-Buon anniversario Takanori..- mima con le labbra senza far uscire la voce e fa a pezzi quel maledetto foglio.. poi prende i brandelli di carta e li affida al vento che li trasporta via da lui.

Trattiene una lacrima capricciosa e chiude la finestra.

  
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