A beautiful morning
L’orologio sta per battere le otto e Ittetsu dovrebbe già
essere a scuola, e non riesce nemmeno ad allacciarsi la cravatta decentemente
–è il quinto tentativo, e il nodo non vuole uscire diritto. S’infila a casaccio
le scarpe, corre a prendere la giacca, e…
-Hai dimenticato qualcosa- la voce di Keishin è vicina, pericolosamente morbida e attraente. Takeda si volta di scatto, ritrovandolo accanto a se, gli occhi seri che lo scrutano con minuziosa attenzione, quella stessa concentrazione che gli fa increspare le dita dei piedi e deglutire a vuoto almeno un paio di volte prima di parlare. È così vicino, il suo volto, che riesce a sentire il calore del suo respiro lento e regolare, e a distinguere ogni striatura delle iridi, e sente i palmi tiepidi avvicinarsi al suo volto; d’istinto, senza nemmeno pensarci, socchiude placido gli occhi, il corpo che si tende dolcemente verso quello dell’altro, aspettando un morbido contatto…
Che non arriva. Invece, qualcosa si infila sul naso e sulle orecchie, e quando Takeda riapre perplesso gli occhi il mondo appare molto più a fuoco di qualche istante prima.
-Buona giornata- sussurra Ukai, l’impronta di una risata sciolta nell’affetto della sua voce. Sorride, poi gli dona un piccolo bacio sulla punta del naso –Ci vediamo alla pausa pranzo- mormora, scivolando verso il suo orecchio, e Takeda arrossisce subito, per tutte le promesse ardenti e sensuali colate al suo udito. Annuisce, secco, e si precipita fuori di casa.
-Hai dimenticato qualcosa- la voce di Keishin è vicina, pericolosamente morbida e attraente. Takeda si volta di scatto, ritrovandolo accanto a se, gli occhi seri che lo scrutano con minuziosa attenzione, quella stessa concentrazione che gli fa increspare le dita dei piedi e deglutire a vuoto almeno un paio di volte prima di parlare. È così vicino, il suo volto, che riesce a sentire il calore del suo respiro lento e regolare, e a distinguere ogni striatura delle iridi, e sente i palmi tiepidi avvicinarsi al suo volto; d’istinto, senza nemmeno pensarci, socchiude placido gli occhi, il corpo che si tende dolcemente verso quello dell’altro, aspettando un morbido contatto…
Che non arriva. Invece, qualcosa si infila sul naso e sulle orecchie, e quando Takeda riapre perplesso gli occhi il mondo appare molto più a fuoco di qualche istante prima.
-Buona giornata- sussurra Ukai, l’impronta di una risata sciolta nell’affetto della sua voce. Sorride, poi gli dona un piccolo bacio sulla punta del naso –Ci vediamo alla pausa pranzo- mormora, scivolando verso il suo orecchio, e Takeda arrossisce subito, per tutte le promesse ardenti e sensuali colate al suo udito. Annuisce, secco, e si precipita fuori di casa.