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Autore: Shiva_Mizuhara    02/11/2004    4 recensioni
Questa ff è nata dalla mia voglia di voler mettere in primo piano, almeno per una volta, gli All Starz, squadra che penso debba essere rivalutata. E' ambientata dopo la loro perdita ai mondiali della G-Revolution. Spero non sia troppo penosa.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Max Mizuhara, Dottoressa Judy, Emily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si concluse così il campionato del mondo per gli All Starz. Max e Rick si erano battuti sino all'ultimo per eliminare Takao e Daichi, i loro avversari, ma per pura sfortuna avevano perso. Già, la sorte spesso e volentieri fa brutti scherzi. La loro era solo cattiva sorte. Max durante l'incontro con Takao si era impegnato molto più del suo avversario, ci aveva messo più grinta, più fatica, più spirito di squadra e più volontà, lo stesso valeva per Rick che finalmente avava capito che il beyblade non era uno sport individuale ma un gioco da condividere con gli altri compagni di squadra. La PPB era riunita nello spogliatoio mentre si sentiva ancora provenire dallo stadio i deboli echi dei tifosi dei Bladebreakers G-revolution che festeggiavano la vittoria dei loro due begniamini. Judy sorrise dolcemente al figlio:"Max sei stato molto in gamba, non ha importanza se hai perso." Eddie e Michael risero."Beh spero che ora abbiate capito l'importanza dell'amicizia e della collaborazione." Disse allegramente Emily. Max arrossì lievemente per l'imbrarazzo: "Beh penso di sì......." Il biondo guardò negli occhi Rick. Il ragazzo sentendosi osservato distolse lo sguardo dagli alri All Starz e con le braccia conserte cominciò a parlare con il suo solito fare da duro:"Se la pulce si fossa svegliata prima avrei cominciato a capire subito i suoi lati positivi..." Max si mise a ridere: "E tu resterai sempre il solito scimmione! Non cambierai mai! Sempre tronfio e sicuro di sè!" Tutti gli All Starz compreso Rick scoppiarono nuovamente a ridere. Improvvisamente Eddie si fece serio: "Dottoressa Judy..." "Cosa c'è Eddie?" Domandò la donna. Il ragazzo alto chinò il capo e continuò il discorso:"Ecco... Ora che siamo fuori dai mondiali cosa facciamo? Voglio dire... E' da tanto che non rivedo la mia famiglia e la mia città..." A quel punto si intromise Michael:"Ha ragione... A me mancano molte cose: la gente, ascoltare la nostra musica di strada che affascina tanto l'Europa, ammirare gli abiti esposti nelle vetrine, sempre troppo costosi per essere comprati, passeggiare per le città apparentemente deprimenti e inquinate che celano sorprese dietero ogni angolo, i ghetti pieni di corruzione, i campi di basket e soprattutto di baseball, il sapore degli hot-dog,degli hamburger, dei milkshake e delle patatine fritte che se solo li mangio mi tocca mettermi a dieta per almeno due settimane, i piccoli quartieri tranquilli, il vociare dei ragazzini appena usciti da scuola, l'odore di caffè proveniente dai bar la mattina, il chiasso dei clacson delle auto nelle ore di punta... A me... Manca la mia misera e squallida America." Judy fu molto colpita dal discorso del ragazzo:"E va bene Michael... Se è quello che volete cercherò oggi stesso di comperare i biglietti per New York ma una volta arrivati lì per andare a far visita alle proprie città voglio che vi dividiate in gruppi come minimo di due, mi scoccia farvi andare per gli Stati Uniti da soli! Specie Emily e Max che non sono maggiorenni! Dunque, ecco come potrebbero essere formati i gruppi: Michael e Eddie potrebbero andare dalle loro famiglie assieme, anche se essendo maggiorenni entrambi possono anche spostarsi da soli, Max lo affido a Rick e Emily viene con me a Boston, dove c'è una delle sedi della PPB, perchè stiamo mettendo a punto delle altre strategie seguendo i dati raccolti durante il mondiale. Va bene?" Eddie si affrettò a mettere un braccio attorno alle spalle dell'amico: "Io e Michael siamo d'accordissimo, vero?" "Ma certo! Per noi va bene andare su e giù per gli USA assieme!" Rispose scherzosamente il ragazzo dagli occhi verdi. L'allenatrice sorrise: "Va bene... Max, mi dispiace che tu non possa stare con me ma ho molto lavoro da sbrigare... Se vuoi puoi andare in Giappone da tuo padre..." "No mamma." Rispose Max "Papy mi ha sempre portato a visitare innumerevoli città importanti del Giappone, ma gli Sati Uniti... Benchè sia nato lì non ho mai avuto l'occasione di visitarla molto... Mi piacerebbe farlo..." Il biondo guardò speranzoso Rick. Il ragazzone muscoloso, senza fare una smorfia, disse: "Ma guarda che mi tocca... Non voglio fare la guida turistica a un moccioso viziato!" Max non disse nulla e continuò a fissarlo. Sapeva che Rick non pensava realmente questo di lui. Sapeva che sono state le circostanze della sua adolescenza dura a renderlo così agressivo. Non che avesse mai accenato molto della sua vita a gli altri All Starz ma per quel poco che sapevano era certo che Rick in fondo era una persona molto buona, nonostante il suo aspetto da duro. Il biondino restò a fissarlo ancora per un po' con i suoi grandi occhi azzurri che esprimevano infinita tenerezza. A Rick l'idea di portarsi apresso Max mentre andava a far visita allo squallido quartiere in cui era cresciuto non piaceva affatto. Non voleva che il ragazzino vedesse la miseria in cui una volta era costretto a vivere, non voleva che Max conoscesse così da vicino la degradazione delle periferie americane, per lui che era sempre cresciuto sotto la protezione dei genitori, secondo Rick, sarebbe stato troppo violento l'impatto con la dura realtà della società americana. Ma a Rick quegli occhi color oceano così profondi risvegliavano il suo lato più dolce e comprensivo, quel lato della sua personalità che teneva sempre nascosto per paura di apparire troppo debole agli occhi degli altri. Come potergli dire di no? Alla fine preso dal rimorso accennò un mezzo sorriso:"Va bene pulce... Puoi venire con me, d'altronde, ingenuo come sei da solo non riusciresti a cavartela in alcun modo!" Max sorrise. Non gli importava che Rick pensasse che lui fosse solo un bambinetto viziato, sapeva che non lo diceva sul serio, per lui l'importante era trascorrere più tempo possibile con lui, approfondire il rapporto tra compagni di squadra. In breve gli All Starz fecero ritorno all'albergo in cui alloggiavano. La dottoressa Judy era stata attenta alle spese: oltre a scegliere un Hotel economico aveva pure nolleggiato solamente tre stanze, due per ogni componente della squadra. ************ Max stava riordinando i suoi oggetti con cura, riponendoli nella valigia. Quante esperienze aveva provato ai mondiali e quante ne avrebbe provate ancora nella vita! Sentiva di essere maturato molto in quei giorni. Mentre stava riordinando per la partenza entrò il suo compagno di stanza dell'albergo: Rick. Il ragazzo guardò con aria apparentemente inifferente Max poi si mise sdraiato sul letto già fatto ad ascoltare la musica proveniente dalla sua amata radio. "E' meglio per te che preparassi la valigia! Probabilmente partiremo molto presto. Magari oggi." Gli fece notare il biondino. "Va bene mocciosetto, ma stai attento, odio le persone che vogliono comandare." Rick si alzò sbuffando, aprì l'armadio della camera, prese alcuni abiti e li pose sul letto tutti ammucchiati, poi tentò inutilmente di dividerli, separarli e piegarli. Max gurdò divertito il tentativo di Rick di piegare i vestiti e si divertì ancora di più notando che la pelle abbronzata del compagno si colorava sempre più di tinte bordò. Alla fine il biondino decise di soccorrerlo, aiutandolo piegando delicatamente una delle maglie dell'amico. La faccia di Rick divenne ancora più imbarazzata:"Pulce non ce n'è bisogno! So cavarmela da solo!" Max gli rispose allegramente: "Fai tanto il duro e poi.... E poi non sai fare i mestieri più semplici!" Rick lo guardò seccato: "Beh non credo sia di essenziale importanza saper fare i mestieri da signora come fai tu, femminuccia!" Max scoppiò a ridere:"Non so il perchè ma mi fai proprio divertire... Scimmione!" Rick lo guardò con aria interrogativa finchè non scoppiò a ridere pure lui: "Oltre ad essere un pidocchio sei pure un gran saputello! Allora insegnami, no?" Chiese Rick. "Sicuro che ti insegno!" Rispose allegramente il biondino. "Sai una cosa pulce? Penso che andremo abbastanza d'accordo noi due...". Max lo scrutò con sguardo felice attraverso i suoi splendidi occhi espressivi: "Sai una cosa? Lo penso anch'io." Concluse sorridendo. ************ Michael e Eddie si stavando dando alla pazza gioia, ascoltando musica rap e discutendo del più e del meno sdraiati comodamente sui letti disfatti e in disordine. "Allora...." Iniziò Eddie "Che hai intenzione di fare una volta in America?" Michael ridacchiò:"Beh naturalmente tenterò di rimorchiare qualche ragazza qua e là...." L'amico lo guardò con disappunto:"La fai facile tu... Tutte le fans della PPB stravedono solo per te!" Il castano lo rassicurò:"Non è vero...Ci sono un mucchio di ragazze che vanno dietro a te... Hai il fascino del ragazzo virile! Alto... Scuro... Capelli ossigenati come i ribelli... Me le ci vedo le ragazze lì intente a ritagliare la tua foto da una rivista per appiccicarla sul diario..... E poi dire alle amiche:"Quant'è figo! Me lo farei mattino e sera!" Non ci hai mai riflettuto? E' questo quello che pensano di te!" Eddie sorrise: "Come no... Ormai tutti i riflettori sono puntati su Max e Rick...." Notò Eddie. Michael si fece improvvisamente serio:"Beh... Forse hai ragione ma... Ma siamo pur sempre importanti..." "Lo spero..." Rispose amaramente l'altro. Il discorso, per fortuna o purtroppo, venne interrotto da Judy che bussò energicamente alla porta della stanza dei due ragazzi. Michael, il più vicino all'entrata, aprì. La dottoressa restò sulla soglia a guardare irritata la camera dei ragazzi che era in condizioni pietose: poster di cantanti hip-hop o giocatori di baseball e di basket attaccati alle pareti, vestiti ovunque, cappelli, calzini, scarpe da ginnastca e cinture sparse sul pavimento, lettori portatili, cd, riviste e prodotti vari accatastati sul letto per non parlare del tavolo pieno di prodotti vari come gel e dopobarba. La donna socchiuse per un momento gli occhi e sbuffò: "Ragazzi... Sono riuscita a procurarmi i biglietti. Partiamo sta sera alle dieci... Abbiate almeno il buon senso di fare la valigia e di riordinare la stanza!" Raccomandò l'allenatrice. Eddie rispose senza problemi ai rimproveri di Judy:"Non si preoccupi dottoressa! Metteremo tutto a posto!" la bionda li guardò scettica:"Lo spero..." Detto ciò chiuse la porta e se ne andò. Non appena furono certi che se ne fosse andata i due si seddero sul letto sbuffando. "Meno male non ci ha sgridato... Ce la siamo vista brutta... Cominciamo le pulizie, sù!" Incitò Michael. Il ragazzo ossigenato lo guardò diffidente e prese una sua felpa posta sulla spalliera del letto:"Michael... Sai piegare?" Il castano guardò rapidamente la stanza prima di rispondere:"Qui ci vuole un aiuto esterno..." "In che senso?" Chiese Eddie. Michael sorrise:"Qui ci vuole una donna!" Continuò brillantemente. Anche il volto dell'altro si illuminò: "Ma certo! Emily!" "Bravo!" Si complimentò Michael "Chiediamo aiuto a lei!". I due americani entrarono senza neanche bussare nella stanza dove alloggiava Emily, il che non fu una buona idea dato che la ragazza era a petto nudo, intenta a cambiarsi. I due, superato il primo momento d'imbarazzo, chiusero la porta ed aspettarono che si cambiasse. Dopo pochi minuti Emily aprì la porta e li fece entrare. "Però Emily..." Commentò Eddie "Sei messa bene... Bel davanzale!" La ragazza si irritò lievemente:"E tu sei un gran porco! Beh? Cosa volete?" "Ecco..." Iniziò Michael "Ci aiuti a preparare la valigia?" La rossa rise soddisfatta:"Bene bene... Naturalmente voglio qualcosa in cambio..." "Uh? Cosa?" Chiese Eddie. Lei li guardò attraverso le spesse lenti con aria di trattativa:"Beh... Venti dollari?" "Cosa? Ma sei matta? Venti dollari?" "Sì venti dollari... Altrimenti... Chi vi aiuta? La dottoressa Judy si vergognerebbe sapendo che non siete in grado neanche di preparare una valigia e Max penso sia troppo occupato a preparare quella di Rick..." Ridacchiò la ragazza. Michael si stava scaldando ma l'amico lo prese per un braccio per calmandolo:"Dai... Non è grave... Dieci dollari ognuno ed è fatta.." Il castano sbuffò nervosamente e dopo alcuni istanti di silenzio acconsentì:"Su Emily... Vieni a darci una mano..." La ragazza esultò soddisfatta e si avviò con i due nella loro stanza. ************ La giornata trascorse in fretta e la PPB si ritrovò all'aereoporto di Sidney ad aspettare il volo per New York. Max guardò i suoi compagni: Erano cambiati molto negli ultimi anni, in meglio si intende: Michael era più maturo, Emily meno superficiale, Eddie più responsabile. Poi il biondino guardò Rick: già il ragazzo era cambiato notevolmente, ora era più sociale e gli pareva anche molto più simpatico. La differenza tra i due era notevole:Max era gracile, piccolo, disponibile e forse pure un poco ingenuo, invece Rick era addirittura l'opposto: muscoloso, possente, un po' schivo e pareva saper molte più cose della vita di quante ne sapesse Max. Era strano vedere come due persone così totalmente diverse, sia esteriormente che come carattere, dopo alcune divergenze ora andassero così d'accordo. Judy avvertì i ragazzi che il volo sarebbe partito tra pochi minuti. I giovani blader dopo i soliti problemi con i bagagli entrarono nell'aereo ognuno contento delle proprie esperienze di quei giorni. Emily era contenta dell'apprezzamento accattivante di Eddie, non aveva mai ricevuto complimenti sul suo aspetto fisico da parte dei compagni e dire che la ragazza si sentiva perfino un po' bruttina. Michael era felice del successo che, nonostante avessero perso, avevano riscontrato ai mondiali. Eddie si sentiva soddisfatto che per una volta aveva preparato un bagaglio decentemente. Max... Beh Max era al settimo cielo. Finalmente era riuscito a conoscere più a fondo Rick e sperava che potesse avere l'occasione, durante il viaggio per gli USA assieme a lui, di conoscerlo ancora meglio.
  
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