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Autore: SynysterIsTheWay    10/11/2013    15 recensioni
Cosa farebbe una ragazza aristocratica in un covo di criminali?
"Spaventata, provo ad indietreggiare ma lui stesso, tenendo la sua mano calda sulla mia gamba, mi incita a guardarlo.
Per un attimo, ho pensato di esser in una sottospecie di Paradiso terrestre.
Le sue labbra piccole e sottili, quasi a forma di cuore, cominciano a torturare le mie facendomi sentire una stupida.
Perchè mi sento così impotente? Perchè non riesco ad allontanarlo?
Sentendo la sua lingua, giocare improvvisamente con la mia, provo a capire quali sono le sue intenzioni.
Lui si ferma, cacciandomi la lingua per mostrarmi una sottospecie di pillola bianca che sta per sciogliersi. Riprende a baciarmi e quella pillola
comincia ad entrare nella mia bocca.
Senza rendermene conto, finisco per ingoiarla.
Quando Gates smette di baciarmi, si allontana dalle mie labbra mostrandomi la lingua completamente vuota.
Ho appena ingoiato una pillola di cui non sò neanche l'esistenza!
-Buonanotte piccola.-
Guardo il volto soddisfatto del ragazzo con stranezza, inarcando un sopracciglio non capendo cosa stia accadendo.
Sto per ribattere ma non ci riesco vedendo improvvisamente il volto del ragazzo duplicarsi, per poi triplicarsi.
Chiudo gli occhi, annusando uno strano profumo di birra e sigarette..."
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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1° Prologo - Siamo quì solo per morire.



 
"Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano."
(Paulo Coelho)



 
Apro gli occhi con decisione. 
Dov'è finito il mio letto a baldacchino? E le mie lenzuola contornate da rose colorate? 
E ora che ci penso...dove sono finita? 
Impaurita, provo a scendere dal letto ma mi mancano le forze. Caccio un gemito di debolezza dalle labbra per poi
guardarmi ancora intorno.
Ad occhio e croce giurerei di esser finita in un accampamento di delinquenti. Lo capisco dalle pareti bianche poco classiche e 
quel topolino che sta per salire sul mio letto.
Un momento, un topo? 
Dò un urlo pieno di ribrezzo per poi ricordarmi di esser stata contaminata anche dal letto su cui ho dormito. E' sporco di polvere ed in
questa stanza c'è solo una finestrina che a malapena riesce a buttar via l'aria viziata.
Con i gomiti poggiati sul materasso, provo ad indietreggiare nel mio letto stesso per poi ricominciare ad urlare.
Come ci sono finita quì? Ricordo solo che ero al parco e stavo leggendo alcuni drammi scritti da Shakespeare. Ero immersa nel mondo nella
lettura e poi...non ricordo altro.
-Oh, ti sei svegliata.- Borbotta un ragazzo alto, con i capelli davvero cortissimi, si potrebbe dire quasi rasati e gli occhiali da sole.
E' assurdo, come può un ragazzo portare degli occhiali da sole firmati "Ray ban" quando poi vive in una topaia?
-Chi è lei? Dove mi trovo?- Dico con prepotenza. Figurati se un uomo tutto tatuato possa darmi del filo da torcere! 
Il ragazzo mi ride in faccia con maleducazione ed io mi sento completamente presa in giro.
-Non ti hanno mai spiegato che è maleducazione ridere in faccia ad una signorina?- Continuo incrociando le braccia contro il mio stesso petto.
-Abbassa la cresta ragazzina. Chi ti credi di essere?- Continua il ragazzo, mostrandomi una voce fuori dal normale.
-Abbassare la cresta!? Io potrei seriamente pensare di denunciarla, sa?- 
-Fammi indovinare, sei una di quelle ragazzine viziate e piene di contanti, vero?-
-E' imperdonabile ciò che lei ha detto!-
-Lei!? Ma lei chi?- Il ragazzo dinanzi ai miei occhi, continua a guardarsi intorno ed io giuro di potrei quasi seppellirmi da sola.
-Lei è senza speranze uomo delle caverne.-
-Ma non siamo in una caverna!-
-Dovrebbe pensare a togliermi questo topolino dinanzi agli occhi! Mi sta fissando in un modo a dir poco terrorizzante che non mi piacciono.-
Ed è vero...mi sta fissando da circa dieci minuti e credo che tra un pò vorrà riprovare a salire su questo letto sudicio.
-Ma dai, è solo un topo!-
-Non le hanno mai detto che i topi portano gravi malattie!?-
Caccio un altro urlo, più squillante dei precedenti vedendo il topolino avanzare verso di me.
Per fortuna, il ragazzo prende velocemente il topo tra le mani e lo lascia uscire dalla finestrina. 
-Ma lei è completamente impazzito! Come ha osato prendere quel lurido topolino di campagna con...le mani?-
-E allora?-
-Avrebbe dovuto usare almeno dei guanti per poi disinfettare anche quelli! Un momento...dov'è la mia borsetta? Solitamente all'interno ci metto sempre
un gel disinfettante in alternativa al sapone!-
-Tu sei matta.- Mi dice ancora il ragazzo, puntandomi un dito contro.
-Questa è un'offesa!-
-Che intuito ragazzina. Adesso basta con gli scherzi...il capo non li apprezzerà.- 
-Capo? Oh per tutti i reali dell'intero pianeta!-
-Avrei sperato in una frase piena di parolacce.-
-Parolacce? Sta scherzando spero! E comunque, si può sapere chi è questo capo?-
-Lo scoprirai presto.-
-Non fate il misterioso adesso! E poi, cosa può volere da me?-
-Riesci a chiudere quella cazzo di bocca principessina?-
-L'avrei sgridata per avermi detto quella parola a dir poco nauseante ma la ringrazio per la "principessina". Non lo sono, ma è comunque
un qualcosa di nobile ed aggraziato.-
Per qualche motivo, il ragazzo con gli occhiali da sole, si porta una mano sulla fronte in segno di disperazione. 
Non credo di aver detto niente di male...
-Avanti...il capo ci sta aspettando.- Mi porge la mano il ragazzo con tanto di educazione.
-Non ci pensi neanche! Con quelle mani lei ha preso la coda di un topo di campagna!- Ribatto con aria di sfida.
-Mi dispiace signorina rompi coglioni ma adesso dobbiamo proprio andare.- Mi insulta il ragazzo per poi prendermi con poca delicatezza il braccio
e tenendolo stretto, con l'altra mano apre la porta della stanza. Finalmente uscirò da questa topaia a dir poco assurda.
Il ragazzo finalmente mi lascia ma per portarmi sulla schiena una pistola che credo sia carica. Mi dico di restare in silenzio e mentre avanzo, 
sento il cuore morirmi in gola. 
Che voglia uccidermi? 
-Shads, allora quei cazzoni di Deven e Jackson hanno fatto un buon lavoro?- Borbotta un ragazzo a dir poco spaventoso. 
E' altissimo, quasi un gigante in confronto a me, ovvero una ragazzina da poter esser paragonata alla banda bassotti. Ha gli occhi azzurri
come il mare in tempesta ed il cielo in primavera, capelli neri con un taglio strano che non avevo mai visto prima d'ora e tatuato
almeno quanto all'amico. Il problema, è che sembra esser uscito da un carcere...non a caso, ha delle manette tatuate sul collo.
-Sembrerebbe di si Rev...- Continua il ragazzo con gli occhiali da sole indicando me.
Non ho ben capito...cosa pensano di farmi?
-Hey, è proprio un bel bocconcino!- Sorride quel Teck, Reck o come si chiama lui. 
-Bocconcino a me? Lei non ha il minimo di riguardo per una ragazza aristocratica come me!- Mi infurio, vedendo anche lui girarsi intorno.
Possibile che queste gente sia così poco acculturata?
-A dir la verità, io non vedo nessun altro se non te. E poi, vedi di chiudere un pò quella bocca...al capo non piacerà per niente la tua parlantina
ed il tuo fare da saputella del quinto anno.- Mi rinfaccia il carcerato, avvicinando il suo volto al mio per scrutarmi meglio.
-Possibile che tu non abbia neanche un pò di paura?- 
-Perchè dovrei? Fate tanto i duri ma siete galli senza neanche un minimo di cervello!-
-Matt, sto cominciando seriamente ad odiarla.-
Bene, svelato il primo nome.
-Non dirlo a me, le avrei buttato volentieri una padella in testa. Ma credimi tesorino, presto la smetterai di essere così indisponente...dopotutto,
ti ricordo che ho una pistola puntata sulla tua schiena.-
-Lei ha ragione, ma se avesse voluto spararmi...lo avrebbe già fatto.-
I due si guardano con stupore, per poi spintonarmi ancora in avanti quasi offesi quanto me.
Nessuno e ripeto, nessuno dà del filo da torcere a Frances Williams.
Avanzando verso questa sottospecie di labirinto lurido, mi guardo intorno, rendendomi conto della situazione che non è molto diversa da quella
iniziale.
Con tutta questa polvere e questo buio, credo che morirò prima del tempo. Morire a diciotto anni, ma ci pensate?
Arrivati dinanzi ad una porticina in legno, i due mi costringono ad entrarvi dopo aver bussato ovviamente. Almeno questa forma di galanteria se la
ricordano.
I due mi spingono ancora in avanti ed entrando mi rendo conto di poter diventare un vero e proprio scricciolo. Al centro della stanza, vi è un uomo
barbuto dai capelli grigi e la muscolatura esemplare mentre al suo fianco, ci sono due ragazzi.
Il primo a destra è un ragazzo dagli occhi cristallini ed i capelli neri abbastanza robustello, mentre, il secondo a destra può perfettamente unirsi
a me e alla banda bassotti. 
E pensare che anche questi due sono tatuati!
Poi, avanzando, mi rendo conto che ci sono altri due ragazzi dal volto più che familiare.
Adesso ricordo! Il biondino mi aveva chiesto un'informazione su non sò cosa, così da disturbare il mio viaggio nella fantasia!
-Signor Edwards, ecco a voi la ragazza che avete richiesto.- Annuncia Matt, invitandomi a sedere su di una sedia accanto alla scrivania.
L'uomo dai capelli grigi e sulla cinquantina seduto dietro alla scrivania, mi osserva con attenzione mettendomi così a disagio.
Cos'ha da guardare? Forse...vogliono derubarmi!
-Non è lei!- Urla l'uomo all'improvviso, facendomi sobbalzare per lo spavento.
Certo che non sono io...io non ho proprio nulla a che fare con queste persone!
-Ma signore, è lei, ne siamo sicuri! Capelli rossi ed occhi azzurri...bassina e proveniente da una famiglia aristocratica.- Sbotta il biondo
tutto ad un fiato e quasi balbettante.
-Deven, io cercavo la figlia dei Parker! Ho un conto insospeso con quella famiglia di ricconi.- Sbotta anche l'uomo, con un odio negli occhi che 
non gli invidio.
Il biondo, diventa improvvisamente come una statua di pietra.
Insomma, hanno solo sbagliato ragazza, niente di più anche se...non immagino neanche cosa vorrebbero farle...
Be', se non altro, sono salva.
-Rev, vai subito a chiamare Gates.- Continua l'uomo, ovvero il signor Edwards, scutando ancora il mio viso.
-Vado.- Risponde il ragazzo dagli occhi azzurri per poi uscire velocemente dalla camera. Gates...Rev...Shads...certo che questi hanno proprio
dei nomi strani!
-No, la prego signore, non abbiamo fatto nulla di male!- Implora l'altro ragazzo, chiedendo quasi pietà ad signor Edwards. 
Eppure, non riesco ancora a capire cosa stia accadendo quì...che problemi hanno queste persone?
Il signor Edwards non risponde, sorridendo in modo beffardo insieme a Matt e gli altri due situati accanto al capo.
I due che invece mi hanno sicuramente rapita, sono diventati improvvisamente bianchi dalla paura e tremanti. La cosa mi spaventa ma cercherò
di non farlo notare a nessuno. Non si può mai sapere cos'hanno nel cervello queste persone.
-Siete un branco di incoscenti! Lo sapevo che non avrei dovuto affidare a voi un lavoretto del genere!- Urla ancora l'uomo, pieno di rabbia diventando
quasi rosso come un pomodoro. 
-Ma signore noi...- 
-Silenzio Jackson, non ho bisogno delle tue parole.-
E adesso? Cosa ne sarà di me? Spero per loro che mi riporteranno a casa...quando lo saprà mio padre sarà furibondo!
All'improvviso però, la porta della stanza di apre ed un ragazzo accompagnato da quel Rev, vi entra con un sorrisino pieno di malizia dipinto
sul volto.
Non credo di aver mai visto un sorriso più bello e affascinante di quello...oddio, che razza di pensieri nutre la mia mente?
Bene Frances, ti conviene respirare a fondo e restare calma se non vuoi che una pallottola ti frantumi la testa.
I capelli corvini, dimenati contro l'aria, gli occhi di un marroncino chiaro abbastanza particolare, alto, muscoloso e anche lui tatuato.
Una leggera riga di matita nera, risalta i suoi occhi adiacenti a quella mascella contratta che non mi piace per niente.
Gates, o almeno credo che così si chiami, si volta verso di me scrutando ogni singolo dettaglio appartenente al mio viso.
Lo avrei volentieri snobbato come mi è solito fare, ma è meglio se adesso mi dò una calmata.
-Signor Edwards.- Saluta Gates mantenendo ancora quel sorrisino poco affidabile sul volto.
-Sai già cosa fare.- Ribatte il capo, indicando i due ragazzi chiamati Deven e Jackson.
Gates annuisce, per poi voltare lo sguardo verso i due che tentano di scappare ma vengono appena presi da Matt e Rev.
A questo punto, il capo scende dalla sedia per poi andarsene.
-Signor Edwards, cosa facciamo con la ragazza?- Domanda il ragazzo bassino indicando questa volta anche me.
Dopo avermi lanciato un ultimo sguardo, il capo si decide a rispondere.
-Riportatela a casa...non ci serve...per ora.- 
Cosa significa "per ora"?
Be', se non altro, sono salva.
Il capo se ne va e Matt lasciando Jackson, chiude la porta alle sue spalle.
Gates si avvicina con prepotenza ai due che stanno tremando come dei veri e propri idioti. E' solo una persona, cosa potrebbe mai fargli?
Il ragazzo dal sorrisino beffardo, prende una pistola dalla sua tasca dei jeans strappati per poi puntarsela contro la sua stessa testa.
-Brian, avanti, possiamo parlarne...- Prova a dire Deven provando a far ragionare ...Gates? Brian? Non ci sto capendo più niente!
-Si dà il caso che io non voglio parlarne.- Risponde Gates a sua volta, mostrando una voce così roca e sexy da farmi quasi sciogliere.
Contegno. Ho bisogno di contegno. 
Li avrebbe davvero uccisi? 
A questo punto, Gates punta la pistola contro la testa di Deven che prova ancora ad implorarlo.
Caccio un urlo di terrore, voltandomi verso la scrivania per non vedere quello che è appena accaduto. Il mio vestitino tessuto a mano
da una delle sarte più famose della città è appena stato rovinato da alcuni schizzi di sangue.
Inizio anche io a tremare, guardando questi schizzi di sangue dissolversi ancor di più sul mio corpo.
Un altro sparo, mi fa perdere il controllo, lasciando fuoriuscire una lacrima dai miei occhi. Non avevo mai assistito ad una scena del genere
in vita mia. 
-Siete degli idioti! Pensate davvero di poter risolvere le faccende in questo modo?- Urlo sentendomi il cuore battere a mille. Matt e gli altri
si voltano verso di me, mentre Gates continua a fissare i corpi dei due cadaveri distesi sul pavimento allagato dal sangue.
-Ti ho già detto che faresti meglio a restare in silenzio!- Mi urla contro ancora Matt, vedendomi poi quasi scoppiare a piangere.
Sono una ragazza...un giorno probabilmente sarò mamma e ho assistito ad una scena a dir poco terribile. 
Gates tuttavia, non mi degna neanche di uno sguardo ed il ragazzo dagli occhi cristallini, gli porge un sottospecie di contenitore.
Egli lo prende tra le mani, anch'esse tatuate con una scritta abbastanza visibile.
"Marlboro". Chi può essere tanto idiota da tatuarsi una marca di sigarette sulle dita?
Osservando bene ogni singolo movimento del ragazzo, sussulto nel vederlo avvicinarsi a me. E se mi avrebbe uccisa ora?
Non posso credere di esser finita in un covo di pazzi psicopatici.
Inginocchiandosi a me e cacciando via una lacrima amara dal mio viso con le sue dita, mi sorride ancora.
Posso notare, un leggero schizzo di lentiggini sul suo volto che prendono vita nel momento in cui prova a sorridermi ancora con malizia.
Spaventata, provo ad indietreggiare ma lui stesso, tenendo la sua mano calda sulla mia gamba, mi incita a guardarlo.
Per un attimo, ho pensato di esser in una sottospecie di Paradiso terrestre.
Le sue labbra piccole e sottili, quasi a forma di cuore, cominciano a torturare le mie facendomi sentire una stupida.
Perchè mi sento così impotente? Perchè non riesco ad allontanarlo?
Sentendo la sua lingua, giocare improvvisamente con la mia, provo a capire quali sono le sue intenzioni.
Lui si ferma, cacciandomi la lingua per mostrarmi una sottospecie di pillola bianca che sta per sciogliersi. Riprende a baciarmi e quella pillola
comincia ad entrare nella mia bocca. 
Senza rendermene conto, finisco per inghiottirla.
Quando Gates smette di baciarmi, si allontana dalle mie labbra mostrandomi la lingua completamente vuota. 
Ho appena ingoiato una pillola di cui non sò neanche l'esistenza!
-Buonanotte piccola.- 
Guardo il volto soddisfatto del ragazzo con stranezza, inarcando un sopracciglio non capendo cosa stia accadendo.
Come ho potuto lasciarmi baciare in questo modo da un assassino? Come ho anche solo pensato di assecondarlo? La verità e che non lo sò. Forse per paura che potesse reagire in un modo inaspettato o forse perchè provo una semplice attrazione. Ma no, altro che attrazione! Dov'è finita la Frances che caccia sempre gli attributi quando serve? Mi vergogno. Mi vergogno da morire per ciò che ho appena fatto. Sto per ribattere ma non ci riesco vedendo improvvisamente il volto del ragazzo duplicarsi, per poi triplicarsi.
Chiudo gli occhi, annusando uno strano profumo di birra e sigarette...


































 IF YOU WANT, TO BE CONTINUED...




















NOTE DELL'AUTRICE.


Salve a tutti miei dolcissimi lettori!
Bene, vi avevo promesso che avrei continuato "Criminal Love" ma dato
che mi ci vorrà un bel pò, ho pensato di scrivere questa ff che mi ha ispirata tantissimo.
Vi prometto inoltre, che i Sevenfold saranno molto più partecipi in questa fanfiction! 
Anyway, come prologo spero che vi sia piaciuto e che vi stia intrigando dato che è una storia abbastanza particolare.
Scoprirete con il tempo quanto abbia lavorato con la fantasia per creare un qualcosa di più particolare...
Se non altro, se non vi piace e non vi ispira, non la continuerò.
Quindi, se volete davvero seguirla, vi chiedo di recensire questo piccolo prologo e scrivermi le vostre
considerazioni. Mi farebbe davvero piacere!


Vi lascio alla storia allora. Un bacio. xoxo







-SynysterIsTheWay
 
   
 
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