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Autore: applestark    10/11/2013    0 recensioni
Chi ha letto la saga di L.J Smith conosce il personaggio di Meredith Sulez: risoluta,scaltra,un carattere molto forte...
Immaginiamo che anche lei fa parte della serie tv.
Meredith torna a Mystic Falls dopo un lungo periodo di assenza. Trova tutto cambiato: Bonnie è una strega, Caroline è un vampiro...un nemico di nome Klaus.
E se Klaus oltre a Stefan in cambio della cura per Damon avesse preso anche Meredith? . E se il nostro ibrido trovasse dentro se quel briciolo di umanità che credeva perduto? Potrebbe mai Meredith innamorarsi del nemico?...Leggete e fatemi sapere cosa ne pensate! Fanfic in corso!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XVII
 
Sandy

 
 
Eravamo arrivati a casa sani e salvi. Quello era stato un miracolo, sul serio.
Sull’uscio della porta di casa sua, Jack mi passò le chiavi , balbettando qualcosa di incomprensibile.
Ancora non gli avevo rivolto la parola, infatti , una volta entrati in casa , mi si attaccò a un braccio, facendo un’espressione dolcissima.
-Cosa c’è, Jackie?-
-Sandy, ti hanno mai detto che negli occhi hai l’Irlanda?- esclamò, provocandomi una leggera risata.
-Ma cosa dici?- chiesi, muovendo qualche passo verso il salotto, dove giorni prima io e  lui avevamo messo in discussione per la prima volta sul serio i nostri sentimenti.
-Negli occhi hai l’Irlanda!- ripeté, questa volta quasi urlando.
Doveva essere ubriaco proprio fradicio, se continuava a ripetermi quella cosa alquanto divertente.
-NEGLI OCCHI HAI L’IRLANDA! Sono verdi! Come le praterie, i quadrifogli e i lepracauni…-
Mi fermai un attimo e lo guardai sorridendo. –Sei uno sciocchino! Ed io dovrei essere arrabbiata con te ma non ci riesco…-
Rise come un ebete. –Allora non esserlo-
-Di questo ne discutiamo domani, ora andiamo di sopra e tu fili a letto!- dissi in tono autoritario, come se fossi sua madre.
-Sandy, ti prego, dormi con me!-
Annuii.
-Sandy, dammi un bacino- mi pregò piegando le labbra in un’espressione triste.
Di nuovo nei suoi occhi scuri c’era la dolcezza di un cucciolo di panda, alla quale ovviamente non avrei resistito mai e poi mai.
-E va bene-
Lasciai che mi prendesse il viso tra le mani e lo baciai sulle labbra, sorridendo appena.
-Sandy, mi piaci così tanto…-
Gli sorrisi. –Anche tu Jack, e mi piace anche il modo in qui dici il mio nome-
Portò una mano sulla mia schiena e mi avvicinò di nuovo a lui, per baciarmi ancora. Io mi lasciai andare, anche se era ubriaco e l’indomani si sarebbe dimenticato di tutto.
Posai le mani sulle sue spalle e continuai a baciarlo per un bel po’, anche se ormai stavamo tralasciando tutte le fattezze dolci e caste per abbandonarci a qualcosa di un tantino diverso.
Socchiusi gli occhi, infondo era tutto così bello e nuovo per me che era una fatica fermarlo.
Ma quando la sua mano iniziò a giocherellare con la zip del mio vestito dovetti mettere un freno al tutto.
-Sei ubriaco, rimandiamo a un’altra volta, okay?- dissi a un passo dalle sue labbra, mentre il mio cuore batteva talmente forte da fare concorrenza a un treno ad alta velocità.
Mi portai una mano sul petto e Jackie mi accarezzò la guancia.
-Sei emozionata?-
Scossi la testa, poi passai un braccio intorno alla sua vita e lo aiutai a salire le scale;  quello non era proprio il momento adatto per inscenare un argomento talmente delicato, che con me andava discusso con calma e pazienza.
A piccoli passi arrivammo nella sua camera da letto, alla quale ovviamente mi guidò lui, perché io non l’avevo mai vista.
Sulla porta vi era scritto a caratteri cubitali “Jack’s room”, mentre all’interno le pareti erano blu cobalto, e sul letto a due piazze al centro della stanza c’erano numerosi peluches, tra i quali scorsi quello di Jake il cane giallo  di Adventure time.
-Ti piace?-  balbettò, gettandosi sul letto.
-Certo, sembra quella di un bambino. Ascolta Jack, devi vomitare?- gli domandai premurosa, poi mi tolsi le scarpe dai piedi e le sistemai vicino al comodino.
-No, no… voglio solo dormire perché sono stanco…-
Mi faceva così tenerezza, anche in quel pessimo stato.
-Va bene, allora ti tolgo le scarpe e poi ti metti sotto le coperte-
Mi avvicinai a lui e piano piano gli sfilai le Vans, lo coprii con il piumone e  gli misi una mano sugli occhi.
-Jack chiudi gli occhi, devo togliermi questo vestito-
Tolsi la mia mano e lui prontamente si portò le sue a coprirsi gli occhioni da Bambi. Ci misi un po’ ad abbassare la zip del vestito, ma poi riuscii a levarlo via.
Aprii a caso uno dei cassetti dell’armadio di Jackie e estrassi una t-shirt grigia che mi stava come un vestitino. La  indossai e poi andai a mettermi accanto a lui.
-Mi stringi?-  sussurrai, lievemente imbarazzata.
Non rispose, ma prontamente mi cinse i fianchi con le sue braccia ed io appoggiai la testa al suo petto. Sentivo il battito regolare del suo cuore scandire una specie di ritmo, e lui respirava tranquillo nonostante la sbornia.
-Sandy…- sussurrò appena, e quando alzai lo sguardo verso di lui lo trovai con gli occhi socchiusi e la bocca semi aperta. Si stava decisamente addormentando, perché faceva quei versetti tipici dei neonati che stanno per addentrarsi nel mondo dei sogni.
Ridacchiai, sapeva essere stupido e dolce come pochi…ma era il mio eroe, e non l’avrei cambiato con nessuno.
Allungai una mano ad accarezzargli i capelli scuri e pensai che, nonostante tutto, ero incapace di portargli rancore. Si era lasciato andare, e a volte tra amici capita, l’importante era non farlo succedere spesso.
Avrei voluto dirgli che mi ero innamorata di lui, quella sera. Gliel’avrei detto senza porre all’inizio della mia frase quel dannato “se”, che molto probabilmente aveva reso Jack insicuro quanto me nei riguardi di quel sentimento che ci univa.
Si mise a pancia in giù e blaterò qualcosa che non capii, così mi sdraiai al suo fianco e gli sfiorai la guancia con le dita.
Mi schiarii la voce e, consapevole del fatto che non mi avrebbe sentita, iniziai a parlare sottovoce.
-Jack,  sono proprio innamorata di te. Nessun “se”, nessun “ma”…solo ti amo. Ti amo, Jack. E molto probabilmente non ricorderai niente di tutto ciò, l’indomani. Quindi buonanotte.-
Parlai con dolcezza, in modo da non disturbare il suo sonno. Poi mi rannicchiai su di un lato e chiusi anche io gli occhi, cercando invano di dormire.
Quelle che avevo nello stomaco erano api assassine, non farfalle!
Però, se un amore ti fa sentire talmente pieno di adrenalina da  toglierti anche il sonno, beh, allora ne vale proprio la pena.
 
 
Jack
 
La parole di Sandy continuavano a riecheggiare nella mia testa come se fossero solo un lontano ricordo.
Le luci fioche del mattino illuminavano solo una parte del mio letto, lasciando me ancora nell’ombra. Non avevo molta voglia di svegliarmi, un po’ perché il dopo sbornia è sempre terribile, un po’ perché avevo una terribile paura di aver semplicemente sognato tutte quelle belle parole di Sandy.
La sveglia segnava le nove del mattino e dei fastidiosi rumori provenienti dal piano di sotto mi davano la certezza che San fosse ancora in casa, per fortuna.
Avevo combinato un bel casino ubriacandomi, e anche se Sandy quella notte era stata gentile con me, non significava che avesse completamente rimosso la mia cazzata dal cervello.
Mi rigirai tra le lenzuola, avevo tanta voglia di prendermi a cuscinate in faccia! Era fin troppo strano che non stavo combinando stronzate! Ed ecco che avevo subito rimediato.
“Jackie, devi svegliarti hai la prove stamattina!”
La voce squillante di Sandy mi fece sorridere, quella era davvero la ragazza di cui avevo bisogno. Sarebbe stato fin troppo bello poter svegliarmi ogni mattina con lei nei paraggi, ma se volevo che si realizzasse quella specie di desiderio, dovevo andare di sotto e dirle finalmente che DOVEVAMO necessariamente chiarire i nostri sentimenti.
Avrei detto che si trattava di uno “skinny love”, che per antonomasia significa “due persone che si amano ma che non hanno il coraggio di dirlo”, ma desideravo tanto togliere quello “skinny” di mezzo.
-Arrivo!- le risposi, poi misi i piedi sul tappeto, mi stiracchiai un po’, stropicciai gli occhi e come uno zombie mi avviai verso il corridoio.
-Jack, devo andare a lavoro, ti prego svegliati o me ne vado!-
La sentii gridare ancora, quindi mi affrettai a scendere le scale, anche se sembravo uno zombie che non è sopravvissuto a una sparatoria.
-Buongiorno Sandy- dissi con la voce ancora impastata dal sonno e lei mi rispose con un sorriso raggiante.
Ma dove la trovava tutta quella forza?!
Era bellissima, con indosso la mia t-shirt grigia e i capelli legati in uno chignon disordinato sulla nuca.
-Ho preparato i waffles con il miele-
Annusai l’aria, c’era un buon odore in ogni dove. Mi sedetti immediatamente a tavola e la guardai negli occhi come se fossi un bambino.
-Come ti senti? Non hai una bella cera-
Si sedette di fronte a me e iniziò a spalmare il miele sui waffles, guardandomi di sottecchi.
-In effetti ho mal di testa, i post sbornia sono sempre così… ad ogni modo, volevo chiederti scusa- sussurrai e le mostrai subito il più dolce degli sguardi, in modo da “comprarmela”.
-Con quegli occhioni scuri non possono essere arrabbiata con te- rispose, e allungò una mano ad accarezzarmi una guancia.
“Ye! Ho vinto!” pensai, e non appena mi porse il waffle lo addentai.
-Però. Però…che non capiti più, Jack.- aggiunse autoritaria.
-Okay, lo giuro! Comunque questo cofo è  buoniffimo!- parlai con la bocca piena, provocando in Sandy una fragorosa risata.
-Okay, okay, si vede che hai gradito-
Le feci una linguaccia e poi iniziai a pensare a un discorso mentale da farle, per integrare il discorso riguardo a noi due, a quella cosa che condividevamo insieme…
Cioè… io della notte precedente ricordavo tutto, solo come se fosse un film in bianco e nero!
Ricordavo persino che me la volevo sco..  “No Jack, non essere volgare” mi suggerii la voce della coscienza, quindi lasciai andare quella parola… e poi lei mi aveva detto “ti amo” ed io…
-Jack, a cosa pensi?-
Alzai lo sguardo dal cibo e la trovai con il mento appoggiato sul dorso della sua mano, a guardarmi fisso negli occhi.
Dovevo dire la verità. Altrimenti sarei stato ancora più male! Già avevo un mal di testa assurdo, quindi…
Ingoiai l’ultimo boccone di quella bontà, deglutii e…iniziai a parlare.
-Sandy, pensavo che… adoro passare il tempo con te. Cioè, sei una ragazza fantastica, un po’ lunatica, ma comunque piacevole e… ogni volta che ti sono vicino mi sento diverso, come se tutto ciò di cui avessi bisogno è soltanto il tuo sorriso. Stanotte poi, magari ho solo sognato, ma tu… tu mi hai detto delle cose bellissime…-
Parlai con calma, e notai subito che le sue guance erano diventate rossastre, aveva l’espressione di chi è talmente felice da non poter contenersi, ma allo stesso tempo sembrava imbarazzata e continuava a torturarsi le dita. Fatto sta che anche io  mi sentivo in quel modo.
-Jack allora…allora ti ricordi?-
Annuii. –Certo, ma credevo non fosse vero, d’altronde ieri ho bevuto un bel po’-
Scosse la testa ed allungò la sua mano per stringere la mia.
-Okay, allora è giusto che te lo ripeta ora che sei sobrio. Ti amo, Jack Barakat.-
Sorrisi come un ebete, non ero mai stato talmente felice come in quel momento, avevo voglia di stringerla, e tenerla tutta per me.
-Anche io ti amo, Sandy Wate-
Rimase in silenzio per un attimo, ma poi si alzò dalla sua sedia per venirmi ad abbracciare.
-Ehi…- le dissi dolcemente, e la presi per il polso per farla sedere sulle mie gambe.
-Jack non puoi credere quanto io sia felice ora! Finalmente!-
-Anche io Sandy, anche io. Alla fine ce l’abbiamo fatta- ammisi, e la strinsi forte forte tra le mie braccia.
-Per la prima volta nella mia vita sento che…non devo avere paura, andrà tutto bene!-
Le accarezzai la testa, ed annuii. –Te lo prometto che tutto andrà bene, non ti devi preoccupare-
Con il suo naso mi solleticò il collo e quindi risi, pensando che a volte la vita è così dannatamente bella!
In quel momento, non c’era niente che mi mancava! Avevo successo, amici e una ragazza fantastica al mio fianco.
 
Mi aveva chiamato Rian , annunciandomi che le prove sarebbero iniziate con mezz’ora di ritardo. Quella mattina le belle notizie erano all’ordine del giorno! Anche se avrei dovuto sopportarmi la presenza del signor Wate per tutta la mattina, il che non era molto piacevole.
Dopo essermi lavato e vestito per andare a quelle dannate prove, ritornai in salotto da Sandy, e la trovai con addosso il suo vestito della sera precedente e , soprattutto, in piedi davanti al calendario.
La guardai accigliato.
-San?-
Si voltò a guardarmi e accennò un sorriso. –I tuoi vestiti mi stanno troppo larghi, devi necessariamente accompagnarmi a casa, mi dispiace per te…-
Ridacchiai, ma poi ritornai serio. –Non mi riferivo a quello-
-Ah!- rispose lei. –Capito. Comunque stavo solo notando che…mancano due settimane a Natale!-
Feci una smorfia, spaventato dall’incombente discorso Irlanda.
“Oh Sandy, non rovinare questa mattina!” la pregai mentalmente, ma lei sembrò non essere telepatica.
-Tra due settimane rivedrò mia madre-
-Fantastico- dissi sarcastico, e andai a gettarmi sul divano.
-Non arrabbiarti Jack, sarà solo Natale.-
Venne a sedersi al mio fianco e mi posò una mano sul ginocchio, invitandomi a guardarla.
-Me lo prometti?-
-Vedremo…-
-No Sandy, promettimelo.- le dissi un po’ duro, ma poi addolcendo il tutto con una carezza sul suo braccio.
-Prometto Jack.-
Ci fu un attimo di silenzio, ma poi ripresi la parola.
-Volevo passarlo con te il Natale-
-Anche io, ma comprendimi. Ho parlato poco fa a telefono con mamma, e le ho detto che ho un ragazzo, quindi adesso abbiamo davvero bisogno di chiacchierare. E poi ci sono le questioni meno belle, quelle da fare in presenza di papà.-
Fu bello sentirla parlare del “suo ragazzo”, visto che si trattava di me.
Del resto non potevo darle torto. A me infastidiva sta cosa del suo ritorno in Irlanda, anche se solo per una o due settimane, però non potevo trattenerla con me.
-Dopodomani c’è il concerto, verrai?-  dissi per cambiare discorso, e sfociare in qualcosa di più leggero.
-Jack, non uccidermi. Non posso venire perché Claire e Flores verranno, non posso rimanere Scottie scoperto-
Presi un enorme respiro e poi sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
-Senti Sand, dovresti non andare più a lavorare la’. Chiama tuo padre e digli che l’immobile che abbiamo visto ti piace, forza.-
Il mio tono era evidentemente infastidito e urtato, e  lei sembrò comprenderlo alla meglio.
-Jack, io non lo so se voglio trasferirmi a Baltimore…-
Inarcai un sopracciglio. –Allora perché stiamo insieme?-
-Non voglio litigare Jackie. Stiamo insieme da un ora e mezzo… -
Abbozzai un sorriso piuttosto falso, e poi le passai il braccio intorno alla vita, per avvicinarla a me.
-Nemmeno io voglio litigare, ma adesso che stai con me non ti sembra un po’ stupido tornare in Irlanda? Allora, se la tua mamma ti ha spedita qui c’è un motivo. Negli Stati Uniti ci sono più possibilità piccola, quindi rimani qui. Con me. Senza lavorare da Scottie. Nella tua libreria. E… convinci tua madre a seguirti. –
Mi guardò a lungo negli occhi, senza proferire parola. Il mio discorso era valido, filava liscio e non faceva pieghe.
-Hai ragione Jack.- disse semplicemente, ed io la invitai con un cenno della mano ad aggiungere qualcos’altro.
-Oggi vado a pranzo da mio padre, discutiamo del mio probabile trasferimento da lui e gli dico di parlare con mamma e convincerla a spostarsi in America. D’altronde i  nonni vivono con il fratello di  mia madre….e zio James sarebbe felice per le se si trasferisse qui.-
Sorrisi, ora si che iniziava a ragionare!
-Così ti voglio, Sandy- esclamai, poi le sfiorai la guancia con un dito e le schioccai un bacio sulle labbra.
-Ti amo Jack.-
Era così bello e nuovo sentire quelle due parole, sarei morto di gioia prima o poi, sul serio.
Quella giornata iniziava decisamente alla grande, com’è che si dice: tutto è bene quel finisce bene…


 
Hi guys! :)
Visto che ieri sono stata cattiva a bloccare il capitolo così e a farvi venire ansie ed agitazioni, ho aggiornato in fretta.
Non succederà più, sappiatelo u.u Ho un'imminente interrogazione di storia quindi il tempo per scrivere sarà davvero scarseggiante ç_ç
Comunque, tornando a noi, questo non è un capitolo è IL capitolo hahahahaha, finalmente la SNACK è una ship a tutti gli effetti *-* Spero che vi piace come ho strutturato il tutto, io sono più o meno soddisfatta, ma aspetto sempre le vostre opinioni :)

Come al solito devo ringraziare tutti coloro che leggono, che seguono la storia e chi l'ha messa persino tra le storie da ricordare! Che emozione *-*
Un ringraziamento super speciale alle mie predilette, @_redsky_ e @Layla <3
Alla prossima, _stargirl.
  
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