This
Is A Rebel Love Song
-1.I’m
here,(my)Saviour-
Si sentiva a pezzi, ed effettivamente
lo era.
Non ci sarebbe stato altro motivo che
fosse riuscito a
condurlo in un bar nel bel mezzo di Los Angeles, dopo un pomeriggio
passato a
provare in studio, da solo.
Da bravo romantico qual era aveva
detto di no al resto della
band, quella sera, quando gli avevano chiesto di unirsi a loro per
andare a
bere qualcosa.
Da bravo romantico qual era, non
aveva detto niente a Juliet
e si era presentato a casa prima, il giorno del suo compleanno,
trovandola a
casa con un altro.
Ed ecco di come Andy Biersack, da
bravo romantico, era
diventato anche un bravo cornuto.
Lui, lì per lì,
non aveva aperto bocca: aveva semplicemente guardato
negli occhi quella che era stata la sua ragazza e se ne era andato,
incurante
della voce di lei che lo chiamava.
Aveva camminato per ore senza meta,
fumandosi quasi tutto il
pacchetto di sigarette che aveva in tasca, finché non si era
fermato in un bar
con un’insegna al neon mal illuminata.
Si era seduto su uno degli sgabelli
di pelle consumata, vicino
al bancone.
Aveva ordinato whisky e
ciò gli aveva portato alla mente
ricordi di un tempo lontano, quando non era ancora un cantante.
Ora era lì, a fissare un
bicchiere mezzo vuoto, senza un
posto dove andare, senza la minima voglia di tornare in quella casa,
senza la
minima voglia di muoversi da dove era seduto e soprattutto senza la
minima
voglia di spiegare ai ragazzi cos’era successo.
Faceva male, fottutamente male.
Faceva male sapere che la persona a
cui aveva dato tutto, l’aveva
tradito.
Odiava il tradimento, che fosse per
amore o meno.
Si sentiva abbandonato, ferito,
confuso ,deluso, stanco e
stupido.
Ora che era lì solo, gli
passarono per la mente tante piccole
cose che avrebbero potuto fargli capire che qualcosa non andava, ma che
aveva
ignorato, cieco come chi è perdutamente
innamorato.
Eppure non riusciva ad odiarla, ora
la sentiva del tutto
indifferente.
In quel momento la porta del bar si
aprì, facendo sì che la
porta vecchia cigolasse.
Andy continuò a tener la
testa china verso il basso, cercando
di capire chi potesse essere.
Sperava che fosse Juliet, che lo
stesse cercando… ma si rese
conto che era del tutto improbabile, visto che nemmeno lui sapeva con
certezza
dov’era.
Ma nonostante questo sperò
fino all’ultimo di vedere la sua chioma
bionda avvicinarsi a lui.
Si senti deluso quando vide chi era
appena entrato: non che
la ragazza gli avesse fatto niente, ovviamente.
La barista, che fino a quel momento
era stata occupata a
pulire i bicchieri e che tra l’altro non l’aveva
riconosciuto, si alzò e salutò
la nuova arrivata.
-ciao Ashley….il solito?-
-Ciao tesoro…si-
Ebbe un attimo di terrore quando
sentì quel nome, prima di
ricordarsi che era una ragazza e non il suo bassista.
La ragazza si sedette di fianco a
lui, appoggiando la
tracolla nera, probabilmente stracolma di oggetti, al bancone.
Non riusciva a vederla in viso,
teneva lo sguardo basso e il
ciuffo nero le copriva quasi interamente la parte di volto dalla parte
sua
parte.
La sua teoria sul contenuto della
borsa venne presto
affermata quando la ragazza la aprì.
Prese un pacchetto di sigarette e ne
sfilò una, portandosela
alla bocca.
Si accorse che Andy la stava
guardando e si girò.
-Ne vuoi una….?- chiese
mentre si girava, per poi bloccarsi
e sgranare gli occhi.
-Andy…?- Disse. A
differenza della barista l’aveva riconosciuto.
Era una di quelle ragazze che erano
capaci di passare
inosservate oppure rimanerti impresse nell’anima. Forse, per
qualche strano
motivo lo sentiva, gli era affatto dispiaciuto essere riconosciuto da
lei.
Non era magrissima, ma non per questo
perdeva bellezza. Aveva
i capelli lunghi e sfilati, il che faceva sembrare che li avesse molto
corti ed
erano palesemente tinti. Gli occhi color nocciola erano contornati da
un trucco
scuro e pesante.
Aveva un piercing al naso e un altro
al labbro, entrambi neri,
che facevano contrasto con la pelle chiarissima.
Il suo secondo sguardo
andò sulla mano tesa in avanti, con
lo smalto nero sulle unghie cortissime.
-Si, sono io-disse infine lui.
Si aspettava una scenata in pieno
stile fangirl impazzita, come
era capitato spesso. Ma non successe niente.
-Bè ora che sono certa che
tu fumi, la vuoi?- disse alzando
il sopracciglio e rialzando il pacchetto che aveva abbassato per lo
stupore.
-Si….ehm, grazie-
-Di niente, figurati- rispose
sorridendogli e frugando nella
borsa, riemergendone solamente una volta trovato l’accendino.
Accendino con cui cercò di
accendersi la sigaretta, ma che
aveva deciso di non collaborare.
-Ma che diamine…-
-Lascia- affermò Andy,
ormai affascinato dalla persona che
aveva accanto, come se avesse appena iniziato a leggere un libro che si
stava
rivelando interessante già dal primo capitolo, frugandosi
nelle tasche e
prendendo il suo accendino.
Le fece segno di avvicinarsi e accese
entrambe le loro
sigarette.
Ashley aspirò e poi si
girò verso Andy
-Non sono affari miei
ma…..cosa ti porta qui?-
La domanda gli suonò
inaspettata: cosa le avrebbe detto? La
verità? A una fan che non sapeva nemmeno chi fosse e che
avrebbe potuto far
sapere al mondo intero quello che gli era appena successo nel giro di
mezz’ora?
Però non le sembrava una
persona che avrebbe potuto fare una
cosa del genere, gli ricordava se stesso in un certo senso.
“è
più facile dire la verità a uno sconosciuto che a
qualcuno che si conosce bene” dice un detto, che mai come in
quel momento gli
sembrò così vero.
-Se vuoi…puoi anche non
dirmelo, anzi fa come se non ti
avessi chiesto niente, ok?- le disse la ragazza che ora aveva un
bicchiere dal
contenuto scuro tra le mani, facendolo accorgere che era passato
qualche minuto
perso nei suoi pensieri.
-No…solo
che….bè…una persona a cui tenevo
parecchio ha fatto
in modo che io non la volessi più
nella
mia vita…-
Faceva male pronunciare quelle parole.
La ragazza si giro verso di lui,
ruotando lo sgabello e
guardandolo negli occhi.
Era sinceramente dispiaciuta, poteva
leggerglielo in faccia.
-E ora non posso tornarmene a casa
mia, o meglio, non
voglio- continuò.
-Bè….lo so che
non è la proposta migliore che una fan ti
possa fare ma….bè se ti va la mia coinquilina
è fuori casa
per il week end, abbiamo un divano
letto, non è il massimo, ma puoi stare lì fino a
quando vuoi- affermò lei accennando
un sorriso.
Non sapeva che fare, al momento gli
sembrava una proposta da
non lasciar perdere del tutto.
-Giuro che non ti molesto!- aggiunse
Ashley saltando sullo
sgabello e sgranando gli occhi, rendendosi conto di come sarebbe
sembrata a lui
quella proposta.
Il cantante rise sguaiatamente per
poi accettare,
sorridendole.
- Ok…beh allora finisco di
bere e andiamo, è qui vicino!-
-Grazie, Ashley- sussurrò,
quasi ad un volume
impercettibile.
-Chiamami Ashy- disse, finendo il suo
drink.
Andy annui, rendendosi conto che la
scelta forse era stata
affrettata.
Ma anche la scelta di diventare
musicista era stata
affrettata e finora non l’aveva deluso.
Angolo
dell’autrice:
Buonasera a tutti,popolo di questo
fandom!
Bene…spero di avervi
incuriosito abbastanza,vi prometto di
aggiornare spesso v_v
Un grazie gigante a Laura (Villina92)
per avermi corretto la
bozza!
Non dimenticatevi di recensire e far
felice un autrice –che sarei
io XD-
NeaFallenAngel
Ovviamente i fatti
narrati non rappresentano la realtà e Andy e I BVB non mi
appartengono(altrimenti
non sarei qui,ve lo assicuro v_v)