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Autore: AskMeToBelieve    11/11/2013    6 recensioni
Lui e lei a Parigi, ad amarsi davvero. Per fuggire da quella realtà troppo opprimente per loro, che li ostacolava soltanto e che li costringeva a nascondersi.
Lui è il suo VERO amore, quello che la fa sentire viva, come mai era successo.
Lei il suo UNICO amore, quello tanto atteso e cercato, che lo ama davvero e non solo perché è una famosa popstar.
Lui le da un ciondolo come simbolo del sentimento che li lega, come una promessa che sfida il tempo.
Non potrebbero essere piu felici di così.
Poi... un incidente, che indietreggia il tempo e li fa ritornare all'inizio di tutto. Dove ancora niente era scritto, o forse si?
Lei in Italia e lui a Londra. Lui non ricorda nulla, lei si, e ha soltanto quel ciondolo come prova del loro amore surreale.
Nessuno dei due può permettersi di perdere tutto questo, eppure la sfida contro il tempo, per il ricongiungimento del loro destino, può concluderla solo lei.
Un amore senza tempo da rimettere insieme, due ragazzi che si amano, ma il tempo, si prende ancora gioco di loro.
Riuscirà lei con un semplice ciondolo a far ritornare tutto come l'ultima volta?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dove mi stai portando?” gli chiesi sorridendo.   
“Tra poco lo vedrai piccola” mi disse lui allo stesso modo, prendendomi per mano. “Fidati di me…” mi sussurrò, poi, vicino all’orecchio ed io non potetti impedire ai brividi di percorrermi l’intera spina dorsale.
                                        
Tutto ciò che riguardava lui, era così dannatamente meraviglioso, così dannatamente perfetto, e lo ero anche io, se al suo fianco. Aveva una voce roca così bella cavolo, ogni giorno che passava, me ne innamoravo sempre di più.       
Si, sarebbe stato quello il suono che mi avrebbe cullato per il resto della mia vita. Ne ero certa.  
Come avevo fatto ad innamorarmi così? In fondo quello era solo un viso, con un sorriso, un paio di occhi e delle labbra qualsiasi… eppure, mi avevano cambiato la vita. E adesso, davanti ai miei occhi, quelle non erano semplici lineamenti, erano il volto di chi custodiva gelosamente il mio amore, il volto di chi, in silenzio, amava incondizionatamente senza alcun motivo, dato che il “perché” più forte, lo costituivamo io e lui insieme.
Mi lasciai condurre nel posto misterioso, nella nostra destinazione segreta, che lui non aveva voluto rivelarmi in nessun modo, nonostante le mie continue insistenze.
Stringeva forte la mia mano, e la teneva ben salda alla sua ogni qualvolta ci fosse qualche dislivello sull’asfalto, per impedirmi di inciampare. Lo sentivo ridacchiare di tanto in tanto, mentre mi sussurrava parole dolci durante tutto il tragitto. Dovevo ammettere che era davvero difficile percorrere un tragitto senza poter vedere nulla, ma lui era vicino a me e sapevo che mi avrebbe condotto sulla strada giusta.
In qualsiasi parte del mondo sarei andata, se c’era lui al mio fianco, non mi importava più di nulla.
Non esistevano più città, strade e destinazioni, esistevamo soltanto noi due. Noi due contro un mondo sbagliato, ma che gli abbiamo impedito di rendere sbagliato anche il nostro amore.
Parigi era il posto ideale per chi voleva vivere un amore perfetto, per chi voleva scappare, buttare tutto all’aria, ricominciare tutto da capo e vivere quello che desiderava, senza regole. Quella città tanto proibita quanto affascinante, sembrava essere fatta apposta per questo, ed io ero qui, in questa terra promessa, con la persona che amavo e non sarei voluta esserci con nessun'altro.
                                                                                                                                                                                
"Ok, siamo quasi arrivati. Adesso stai bene attenta, dobbiamo salire alcuni scalini.” intervenne lui interrompendo i miei pensieri.    
“Ma io non vedo nulla!” dissi.   
“Stai tranquilla amore, ci sarò io a sorreggerti ” mi rassicurò apprensivo e con un tono così incredibilmente dolce.
Quelle parole avevano decisamente il suono di una promessa. 

 “Non mi preoccupo affatto. Mi fido di te tesoro, mi lascerò sorreggere ogni volta che vorrai “gli risposi amorevolmente.

Quella invece, adesso, era la mia di promessa, e lui lo sapeva benissimo, lo intuì dal grande bacio sulla guancia che mi diede non appena conclusi la mia frase.

Potevo sentire le ginocchia mancare ed il mio viso andare letteralmente a fuoco, nonostante fossi abituata a gesti inaspettati come quello. Lui era la mia certezza, ma nonostante ciò, riusciva sempre a sorprendermi.
Percorremmo quel lungo ed interminabile sentiero, avvinghiati l’uno all’altra - come se fossimo gli unici al mondo -  per altri dieci minuti, dopodiché potevo già sentire l’aria fredda parigina soffiare sul mio naso. Era tutto così rilassante. 
 
 “Eccoci arrivati!” affermò lui levandomi la benda da gli occhi, e non appena li aprì, vidi un mondo nuovo davanti a me.

Un piccolo ammasso indistinto di luci, suoni, stradine e paesaggi, mi si proiettarono contro, lasciandomi a bocca aperta. Potevo notare benissimo Parigi in miniatura, che da quassù sembrava così piccola e minuscola. Mentre noi, in cima alla Tour Eiffel, eravamo così grandi ed imponenti, tanto da confermare come avevo sempre affermato: io e lui insieme, eravamo più grandi di tutto.
Era bello sentirsi realmente così, come se nulla avrebbe potuto farti crollare, o peggio, scomparire. 

“Oh mio Dio Harry! E’- è tutto così meraviglioso!” balbettai ancora incredula.        
“Ti piace?” mi domandò con un sorriso a trentadue denti.                            
“Tantissimo “ gli risposi girandomi di scatto e guardandolo dritto negli occhi. Quegli occhi color speranza che sapevano toglierti il fiato. Mi ci potevo specchiare dentro. “E ciò che lo rende ancora più bello, è il fatto che tu sia qui con me!” gli cinsi la schiena con le braccia e lui ricambiò la stretta teneramente. 
“Ma tu guarda! Stavo per dire la stessa cosa” disse con il suo sorriso sghembo che metteva in risalto le sue adorabili fossette. Non so cosa mi trattenne da infilarci un dito, ma mi limitai a sorridere sommessamente.     
“Non ne avevo dubbi” lo stuzzicai appoggiandomi alla ringhiera della terrazza. Non avevo visto niente di più bello!

Parigi ed il ragazzo che amavo nello stesso posto, allo stesso momento, sarei potuta restare imprigionata in quella frazione di secondo per tutta la vita.                 
Sentivo il cuore battere troppo velocemente, era da togliere il fiato.        
 
“ Perché mi hai portato qui?” chiesi senza smettere di guardare il panorama.

Lui si avvicinò un po’ di più a me, stringendomi la vita da dietro e appoggiando la sua testa sulla mia spalla.

“Perché il punto più altro della torre Eiffel è il luogo perfetto per la sorpresa che ho in mente per te.” 
“Che sorpresa?” dissi guardandolo e sorridendo fugacemente. 
“Tra poco lo scoprirai” mi sussurrò.

Era così affascinante dannazione. Avrei voluto baciarlo all’istante ma non ne ebbi il tempo, dato che mi prese per mano e mi condusse dalla parte opposta della terrazza. Sembrava non esserci nessuno lì quella sera.
Nessun turista curioso di accedere ad uno dei monumenti più belli della città, nessun bambino che scorrazzava divertito o nessuna coppia felice come noi, che si teneva mano nella mano, come se non ci fosse un domani. C’eravamo soltanto noi due, e Parigi era la nostra libertà di vivere quell’amore profondo, lontano da occhi indiscreti e da giornali affamati di scoop da copertina. Era la nostra fuga, la nostra testimone di tutto.
Arrivammo sul retro e notai un tavolino a due posti proprio di fronte a me. La vista qui era ancora più mozzafiato di quella precedente, era tutto così surreale. Ancora stentavo a crederci. Harry mi lasciò momentaneamente la mano, per recarsi vicino alla sedia e spostarla all’infuori, attendendo che io mi andassi a sedere.

“Voilà mademoiselle!” disse con quell’accento anglo- francese che mi faceva impazzire.

Lo raggiunsi sorridendo e lo accontentai, mentre lui raggiunse l’altra postazione e si sedette proprio di fronte a me.

“Allora… vuoi dirmi quale sorpresa hai organizzato?” cercai di dire in modo provocatoriamente accattivante, poggiando entrambi i gomiti sul tavolo.  
“Ora lo scoprirai” disse mordendosi il labbro mentre estraeva una scatoletta dalla tasca della sua giacca. “Tu sai perché siamo venuti proprio a Parigi vero?” ritornò improvvisamente serio e concentrato. Mi corrucciai, non capendo quell’inaspettato cambio d’espressione.
“Ehm si, per fuggire momentaneamente da tutto e tutti e recarci qui, nella città dove tutto è possibile giusto?” affermai spiando la scatoletta tra le sue mani. 
“Esatto” esclamò abbassando lo sguardo. “Sophia… non immagini quanto è importante per me averti qui. Non sai quanto apprezzi il fatto che dall’Italia, tu abbia deciso di restarmi accanto fino in Inghilterra, e adesso anche qui. La verità è che avrei voluto poter mostrare senza più paure il nostro amore. Avrei voluto avere una vita diversa solo per poterla vivere da capo esclusivamente con te. Senza magari aver dato il primo bacio alla persona sbagliata, aver cercato di amare chiunque per non restare solo o aver provato a vedere il meglio negli altri, quando invece il vero meglio era soltanto dentro di te. Avrei cancellato tutte quelle persone che adesso hanno una parte del mio cuore che non posso ricevere più e che l’hanno sottratta a te. Ma… da quando ti ho incontrata, quelle parti disperse, si sono improvvisamente ricongiunte, e adesso il mio cuore è tornato ad essere intero, solo per te.
Che sei quell’amore vero che ho sempre cercato. Quell’amore che non conosce fama, egoismo, falsità, che non conosce chi sia “Harry Styles”, ma soltanto Harry, quello sciocco scalmanato che ha perso la testa per te dal primo giorno che hai saputo toccargli il cuore senza giocarci nemmeno una volta. Hai saputo prenderlo e custodirlo, lenendo tutte le ferite, perché tu sei la mia medicina Sophia. Anche se la maggior parte del mio cuore è occupata da tutte queste persone sbagliate, tu occupi quell’altra, quella più grande. Quella ancora in grado di dimostrarti che con te, il lieto fine esiste. Avrei voluto far scomparire tutti i giornalisti, tutte quelle persone false che in un modo o nell’altro, ci facevano soffrire, avrei voluto il meglio per noi, senza dover per forza scappare per un po’ per ottenerlo… eppure, mi hai seguito fino a qui, e continui a vederlo questo meglio, solo perché credi in questo amore. E sai una cosa? Voglio che tu sappia che ci credo anche io, e che l’ho fatto fin dal primo momento.”

Avevo le lacrime agli occhi, non riuscivo a dire una sola parola. Mi morivano in gola, e il mio stomaco aveva deciso di fare le capriole. Sentivo gli occhi pizzicarmi e avrei tanto voluto fermare quel flusso di emozioni con un abbraccio, ma ero impotente di fare anche quello. Erano parole bellissime, che nessuno mi aveva mai detto e mi facevano restare inerme, ancora una volta. Lo amavo così tanto quello scalmanato, quel bambinone che sapeva farti sorridere con poco e far diventare una giornata, improvvisamente più bella. Se solo sapesse che io il meglio continuo a vederlo, perché il mio meglio era lui e che non avrei voluto che cambiasse un bel niente, perché lui era bellissimo così. Con tutte le imperfezioni, le sofferenze e il cuore frammentato.
Quello stesso cuore uguale al mio. 

“Voglio che tu sappia che adesso finalmente so dare una definizione all’amore, e ci scriverei il tuo nome sopra. Che gli altri non sanno di noi, non sanno di quello che proviamo davvero, di quello che facciamo, non sanno che ti amo… e che potrei anche morire, tanto che il cuore mi batte forte. Loro non sanno quanto sei speciale per me, quanto tu abbia fatto per curarmi, salvarmi, per farmi capire che qualcuno disposto ad amarmi per quel che sono, esiste davvero. Non sanno quanto tu abbia fatto per il mio cuore, perché il mio cuore sei tu. E anche se ormai una parte di passato non si può cambiare, posso riscriverla per noi. Ed è per questo che sono qui. Per farti una promessa. La promessa che non amerò mai nessun’altra come amo te, che qui, nella città degli innamorati, degli amori impossibili, io posso urlare con orgoglio che tu, non sei più il mio amore impossibile, ma il mio amore reale, quello che voglio per tutta la vita. E questa incantevole città, me lo ricorderà per sempre” continuò con gli occhi lucidi ma fieri.

Lentamente avvicinò la scatola a me e mi permise di prenderla e di rigirarla tra le mani, come se fosse un tesoro prezioso. Era così piccola, ma sapevo che al suo interno c’era qualcosa di grande, ed io avevo paura anche solo ad aprirla, ma dovevo farlo. Dopo tutte quelle meravigliose parole, non potevo fare il contrario.
Aprì la scatola con cautela e al suo interno ci trovai un ciondolo dorato, o meglio, un cammeo con un piccolo cuore rosa all’esterno. 
  
“Oh… Harry ma…”                                                                                               
 "Aprilo" mi esortò sorridendo, ed io obbedì.

Aprì il cammeo, e ci trovai una data – precisamente quella di quel giorno- e subito dopo una scritta, una di quelle che ti restavano impresse per sempre.
 
“ Io e te a Parigi, come l’ultima volta.”

Alzai il viso verso di lui, che era teneramente commosso e determinato a concludere il suo discorso. Non sapevo cosa dire, mi sembrava come se stessi in una bolla di sapone. Tutto era perfetto, estremamente perfetto. Non potevo essere più felice di così. 

“Quella che leggi scritta in quel ciondolo è una promessa, la mia. Quella che ti ho fatto silenziosamente dalla prima volta, ma che adesso voglio dirti sul serio. E’ una promessa che ti faccio qui, e che manterrò per tutta la vita. Adesso io e te siamo in questo posto meraviglioso, che ha assistito al coronamento ufficiale del nostro amore, e sarà proprio qui, su questa torre, che vorrei ritornarci tra molti e molti anni, quando ormai il nostro amore non rischierà più nulla. E dove rincominceremo da capo. Quell’amore che inizia come promessa e finisce come conferma. E sarà sulla torre Eiffel come adesso, che ritorneremo tra vent’anni, se non più, a rinnovare la nostra promessa. Mi piacerebbe ritornare a Parigi come per ringraziarla di averci permesso di fare tutto questo senza avere più paura. Vorrei ritornare qui, con te, esattamente come adesso. Ti amo Sophia.”

Ormai le lacrime di gioia rigavano il mio viso, non potevo crederci! Lui mi aveva fatto questa grande promessa, che stranamente non sentivo pesare sulle mie spalle, perché provavo esattamente le stesse cose. E se fossi stata brava con le parole, almeno la metà di quanto lo era lui, gliel’avrei detta anche io allo stesso modo, la mia. Se solo avessi avuto la forza di rispondere ad ogni sua frase, di contestare ad ogni sua affermazione… magari non si sarebbe sentito così in colpa, da solo. Avremmo potuto esserlo in due. Ma lui mi amava, ci amavamo, e non mi importava di nient’altro. Mi alzai di scatto dalla sedia e corsi ad abbracciarlo.
Piansi sulla sua spalla e lo ringraziai di ogni parola, di ogni emozione, che adesso era anche mia e che mi aveva colmato l’anima.
Mi sedetti sulle sue ginocchia permettendogli di allacciarmi la collana, e non appena tornammo a guardarci, avevamo entrambi gli occhi che brillavano di una luce speranzosa. Quella luce nuova che adesso che l’avevi trovata, non potevi più lasciarla andare via. Ci baciammo con passione, è già quel bacio, fu la conferma del nostro giuramento, e mi resi conto che lui aveva ragione. Da lì sarebbe iniziato davvero tutto.    

 “Ti prometto che ci ritorneremo Harry. Ci ritorneremo tutte le volte che vorrai, e noi saremo ancora qui, così, come ci ricordiamo adesso. Sarà tutto come la prima volta ed io ti amerò sempre, perché adesso il mio cuore è tuo, e puoi farci quello che vuoi.
Sono tua, e per sempre lo sarò. Eravamo destinati, ed ora siamo qui a dare una lezione a tutti coloro che ci chiamavano stupidi e che non ci credevano. Siamo qui, come un’eccezione, come il destino aveva prescritto. Sappi che sei perfetto così, e che non cambierei nulla di nulla di te. Non avrei potuto chiedere di meglio, ho il mondo in questo piccolo ciondolo, e la vita sotto le mie stesse mani e che sto guardando adesso dritto negli occhi. Ti amo anche io Harry, tanto” riuscì a dire con voce tremante.

Lui sorrise abbassando lo sguardo lusingato e mi stampò un altro bacio tenero ed innocente.
Insieme ci allontanammo per ritornare in albergo, dove l’indomani, sarebbe stato sicuramente un giorno diverso.
Ci stringevamo la mano come due innamorati alle prime armi, ci guardavamo negli occhi come se non avessimo visto nulla di più bello, ci isolavamo da mondo, come se esistessimo solo noi due in una città intera.
I suoi sorrisi divennero anche i miei e adesso, mi sentivo davvero completa. Arrivammo, dopo pochi minuti, in una zona non molto lontana dal parcheggio, e perfino quel luogo così semplice e comune, ai miei occhi ora, appariva più bello che mai. 
       
"Vado a prendere la macchina, tu aspettami qui, va bene?"             
"D’accordo" risposi sorridendo in modo sghembo come era solito fare lui e ci baciammo delicatamente. Dopodiché lui si addentrò dal parcheggio scomparendo dalla mia visuale.

Adesso ero sola, su quella strada buia ma illuminata da un lampione non poco lontano.
Decisi di passeggiare nelle vicinanze, per godermi ancora per un po’ l’aria fresca parigina, così piena d’amore e ricordi. Ero immersa in quel mondo romantico e speciale dal quale non sarei voluta andare via per nessuna ragione, ma evidentemente avrei dovuto allontarmici per un qualcosa che sarebbe successo di lì a poco.
Ero persa nei miei pensieri, quando all’improvviso sentì un forte un tonfo. Un suono rumorosamente sordo mi distrasse, costringendomi a voltarmi e a vedere l’orrore davanti a me, che avrei voluto cancellare disperatamente con tutta me stessa.
Vidi la macchina di Harry completamente schiacciata contro un albero, con tanto di parabrezza e finestrini rotti, mentre un’altra auto era schiantata sulla sua vettura. No, ditemi che era uno scherzo per favore.
Non poteva essere volato via l’amore della mia vita, non adesso, non ora, non qui. A quella orribile scena, urlai con tutta la forza e la voce che avevo in corpo, e corsi verso quell’ammasso di rottame ormai disintegrato. Aprì lo sportello della macchina di Harry, e lo trovai lì disteso, sul sediolino anteriore privo di sensi, con molte ferite e contusioni sparse su tutto il corpo. Il volto tumefatto, che lo rendeva irriconoscibile, mi spinse a piangere, piangere più disperatamente che potevo, sperando di svegliarlo, di riportarlo in vita, o qualsiasi altra cosa me lo facesse risvegliare e sorridere come solo lui sapeva fare.
Volevo rivedere i suoi occhi, le sue fossette, la luce nuova che fino a pochi minuti prima regnava nel suo sguardo. Dannazione, mi sentivo così fottutamente impotente! Non sapevo cosa fare. Chi santi implorare, contro chi imprecare. Era finito tutto, proprio quando era appena iniziato, ed io senza di lui non volevo più amare, perchè non mi immaginavo un’altra vita senza di Harry. Avevo aspettato tanto per conquistarlo e adesso? Perchè doveva finire così? No, non era possibile. Non potevo permettere tutto questo, dovevo reagire, per me e per lui.
Respirai affannosamente, cercando una soluzione repentina, il cuore sembrava uscirmi violentemente dal petto. Sentivo la testa girare e tutto intorno a me ruotare troppo velocemente per poterlo controllare. Improvvisamente quella città divenne troppo stretta, mi mancava l’aria ed iniziai ad odiarla con tutto il cuore, e se da questo incidente lui, non ne fosse uscito vivo, credo avrei fatto qualche follia. Poi… vidi una luce bianca.     
Un bagliore così forte ed intenso che mi colpì agli occhi prepotentemente, e sembrava avvolgermi e portarmi con sé. Mi sentivo persa e confusa, ma mi lasciai comunque trascinare da questo barlume luminoso, dato che non avevo più altra scelta per sopravvivere. Ero stremata, disperata, distrutta e quella luce sembrava sollevarmi almeno un po’ da quella tragedia. Poi il buio più totale, una sensazione di caduta libera nel vuoto, un dolore lancinante alla testa che mi martellava insistentemente, al punto da farmi lacrimare dopodiché, un silenzio tombale, dove sembrava non ricordassi più nulla.



Writer's Pov   
Allora, mi presento, sono una ragazza con molti sogni nel cassetto, ma solo uno è quello piu grande: scrivere. Potete chiamarmi Alex, ed è la prima volta che faccio una cosa del genere, perciò siate clementi... hahahha xD Ammetto che questo prologo è molto lungo, ma avevo cosi tanto da dire che non mi sono resa conto del fiume di parole che ho scritto xD mi sono immersa troppo della storia... spero che almeno ne sia valsa la pena e vi sia piaciuta! 
Ho già scritto storie prima d'ora, ma le ho sempre tenute chiuse in un quadernino e non le ho mai fatte uscire da li, stavolta faccio un'eccezione ed e per questo che per la prima volta ho scritto una storia su EFP. Perciò mi farebbe davvero tanto piacere che mi facciate sapere il vostro parere, lasciatemi qualche recensione se volete, che io sarò ben felice di leggerle.                               
Ah, volevo anche precisare che ho tantissimi impegni, quindi mi scuso in anticipo se a volte non riuscirò ad aggiornare spesso, spero mi comprendiate. Detto questo, grazie per essere arrivati fin qui, è davvero importante per me che voi apprezziate, me, Harry e Sophia e questa irreale storia d'amore. Spero sia l'inizio di una bella avventura! :) Alla prossima!
- Alex :)


P.S Un ringraziamento speciale alla mia amica Ste, che ha realizzato quel banner meraviglioso *-*





 
  
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