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Autore: LoversOcean    12/11/2013    2 recensioni
« Alcune donne preferiscono uomini alti, ad altre piacciono bassi, ad altre ancora piacciono pelosi e alcune li preferiscono pelati. Uomini gentili, uomini rudi, uomini brutti, uomini belli, belle ragazze... La maggior parte delle donne non sa cosa preferisce fin quando non lo ha provato e purtroppo molte di noi possono provare così poco prima di diventare vecchie e grigie »
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Margaery Tyrell, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Sweet Girl -




<< Alcune donne preferiscono uomini alti, ad altre piacciono bassi, ad altre ancora piacciono pelosi e alcune li preferiscono pelati. Uomini gentili, uomini rudi, uomini brutti, uomini belli, belle ragazze... La maggior parte delle donne non sa cosa preferisce fin quando non lo ha provato e purtroppo molte di noi possono provare così poco prima di diventare vecchie e grigie >>




Ricordavo bene il giorno in cui avevo pronunciato tali parole; il Sole era alto a King’s Landing, il mare solcato da qualche piccola nave mercantile brillava con decine di nuove sfumature di azzurro, i giardini a palazzo erano in fiore e nell’aria aleggiava già l’odore della prossima estate. Soprattutto, ricordavo lei: Sansa. Giovane, innocente, dolce Sansa, lontana da casa e dai suoi affetti, che diminuivano ogni giorno di più, uno dietro l’altro. La luce cadeva perfettamente sui suoi capelli, illuminandoli, facendoli sembrare fatti di materia viva, fiamme e lava... La sua pelle nivea, candida e inviolata, splendente come il più fine alabastro, segnata solo da piccoli segni di bellezza sul suo volto ancora non del tutto maturo, quel volto che sembrava non poter esprimere nient’altro che dolore. Era ipnotica, ammaliante per chiunque. Per me in particolare. Sin dal principio la giovane aveva suscitato della curiosità dentro di me; non mi illudevo che i Lannister fossero degli eccellenti e calorosi padroni di casa, specialmente nei riguardi della figlia di un presunto traditore e la cosa non mi procurava dei problemi, ero stata cresciuta per poter affrontare ogni tipo di situazione ed era ciò che sapevo fare meglio. In fondo doveva pur esistere una motivazione alle voci che sostenevano come i Tyrell fossero dei Lannister con i fiori, perciò sapevo in cosa stavo entrando. Ma Sansa non era così, non aveva la minima somiglianza con me o con Cercei, siano ringraziati per questo i vecchi e i nuovi dei. La giovane Stark era un lupo senza i denti, un predatore non del tutto in grado di cacciare. Mi era stato naturale offrirle appoggio, un’amicizia, una fonte di protezione se mai le fosse servita e mi era stato naturale lasciarmi andare e prendere più di quanto mi spettava da lei. Darle libero invito nelle mie stanze, aspettarla alle più impensabili ore di sonno e di veglia, tenendola fra le mie braccia fin quando il suo corpo non smetteva di tremare per le lacrime ed iniziava a scaldarsi per desiderio di vicinanza, di contatto umano, di una qualche dimostrazione d’affetto.

« Ho sempre desiderato una sorella maggiore. Sono cresciuta circondata dagli uomini... Anche Arya è sempre stata più cavaliere che lady » aveva detto la più giovane, muovendo le lunghe dita affusolate sulla seta che le copriva entrambe, creando fantasiosi ricami invisibili, quasi con fare distratto, come se non si stesse rendendo conto delle parole che abbandonavano le sue labbra, più occupata a rimembrare quei giorni della sua vita, circondata da uomini come aveva detto lei stessa, circondata dalla sua famiglia. La sua voce così malinconica e affettuosa allo stesso tempo, faceva male al cuore. « Be’, se è così, allora anch’io mi sono sempre chiesta come doveva essere avere un fratello » ironia persa quella della futura regina, poiché i grandi occhi smeraldo dell’altra la fissavano confusi dal basso. Non importava cosa le accadeva, cosa imparava, Sansa riusciva a mantenersi ignara delle cose più ovvie, come ad esempio delle preferenze di letto del biondo Tyrell. Margaery adorava quella perenne purezza nella giovane Stark, una bellezza che restava immutata come poteva essere quella di un gioiello... Così, con un gesto deciso la attirò completamente su di se, per poter saggiare ancora un po’ di quella purezza.

L’infelicità di Sansa si poteva praticamente toccare, era come una presenza fisica, un’accompagnatrice della ragazza che non la lasciava mai sola, che si trascinava dietro di lei, coprendola con la sua ombra che ad ogni aurora diveniva più grande e scura. L’avevo vista bene quella prima volta nella sala del trono, quando mi presentai a Joffrey, chiedendogli di prendermi come sua consorte e l’avevo vista altrettanto bene quel pomeriggio nei giardini, in compagnia di mia nonna, quando le chiesi di essere totalmente sincera con me. Era stata attirata ad Approdo del Re con false promesse di amore e felicità per poi vedere tutto il suo mondo crollare di fronte ai suoi occhi in un solo attimo, con il movimento rapido di una spada. Impotente contro i suoi carcerieri viveva come fanno le foglie cadute, sospinte unicamente dal vento. Erano riusciti ad addomesticare il suo animo, a chiuderlo dentro di lei portandosi via la chiave... Avevo impiegato svariati giorni solo per riuscire a farmi salutare con vere intenzioni e spontaneità, senza vederla chinare il capo con fare recitato ed automatico, come una bambola mossa dal proprio burattinaio. Avevo impiegato altrettanto tempo e fatica nel ricevere un sorriso, uno di quelli aperti e rilassati, uno di quelli che non si smorzano da soli dopo breve per paura di non dover star lì a stenderle le labbra, per timore di aver sbagliato. La giovane Stark possedeva un bellissimo sorriso, candido e privo di malizia, colorato di solo divertimento come può esserlo quello di un bambino. Ogni giorno la invitavo per lunghe passeggiate nei giardini con il preciso scopo di suscitarle il maggior numero possibile di quei sorrisi.

« Smettetela ve ne prego, non mi fate respirare! » era riuscita a protestare, fra un singhiozzo divertito e l’altro, nascondendo il volto arrossato fra i cuscini e chiudendo le braccia al proprio petto per cercare di togliere accesso alle dita ballerine della bella Tyrell. « Ti serva di lezione, per ogni volta che togli a me il fiato » le loro risa scemarono progressivamente dopo ciò, ma i loro sorrisi no. L’azzurro del mare si rifletteva nel verde delle valli, due mondi così diversi e distanti che erano riusciti comunque a trovare un punto di incontro e che si regalavano a vicenda sogni e promesse come fossero stati fiori. Labbra morbide e rosee si scambiavano baci dolci, affettuosi e appassionati, il tipo di baci che solo una donna può dare, mentre delle mani percorrevano metodiche le forme di un corpo identico al proprio e comunque differente, ricettivo in punti che non avrebbero mai pensato di sfiorare e che adesso ricercavano di proposito. Lenzuola rosse si aggiungevano al groviglio di gambe di quel letto, legandole ancor di più assieme, tenendole strette assieme al dolce segreto delle due ragazze.

Sansa pregava spesso; passava ore inginocchiata domandando ascolto dai suoi dei ed io a volte me ne stavo in disparte ad assistere a quelle sue preghiere accorate. Pregava per il benessere del Nord e di Winterfell, pregava per la vittoria di suo fratello Robb e per la morte di Joffrey. Pregava nonostante nessuna delle sue richieste venisse esaudita, pregava nonostante la sua devozione non venisse ricambiata. Stava pregando anche la mattina in cui Tywin Lannister decise di darla in sposa a suo figlio Tyrion come fosse stata un qualche tipo di premio di consolazione, esigendo un nipote il prima possibile. Era stato inutile provare a consolarla, dirle come vi fossero destini peggiori che essere data in moglie al Folletto, che dopotutto lui non era Joffrey e che era un uomo che sapeva come trattare una donna... Ma la giovane Stark non faceva altro che posare i suoi occhi lucidi nei miei, ripetendo che non desiderava un matrimonio con lui, che non desiderava sposarsi affatto, non più. La tenni stretta per un’intera giornata, tenendo le labbra accostate alla sua tempia, passando ritmicamente le dita fra i suoi capelli e rifiutando udienza a chiunque, persino al mio futuro consorte; la ragazza aveva finito con l’addormentarsi piangendo, stremata al punto di non accorgersi di come il suo corpo veniva mosso e orchestrato da me, per poterla mettere a letto. Ero rimasta a vegliare su di lei quella notte, osservandola nel suo sonno, sospirando sconfitta nel rivedere dopo tanto tempo la vecchia Sansa, quella che vidi nella sala del trono, affiorare in superficie ancora una volta ed io per la prima volta compresi cosa si intendeva quando in guerra vi era un nemico impossibile da uccidere, che per quanto si tentava questo sarebbe tornato, anche in altre forme se necessario.

« Non posso più darti niente » la voce le era uscita spezzata, poco più forte di un sussurro, mentre si mordeva l’interno delle guance pur di trattenere le lacrime. « Lo so » aveva risposto l’altra, più esperta nel mascherare le proprie emozioni, tenendo lo sguardo fisso su un punto indistinto alle spalle della giovane Stark, timorosa di cedere se si fosse concessa di incontrare quegli occhi verdi che in altre occasioni erano tutto ciò che avrebbe voluto vedere. « Tyrion è un uomo buono, ha mostrato sempre e solo rispetto e pazienza verso di me. Posso odiarlo per capriccio, ma non posso fargli questo... Non lo merita » la futura regina riusciva a pensare solo a cosa lei meritava a cosa loro due meritavano e avrebbero dovuto concedersi di diritto, un po’ pensava persino a come avrebbe voluto dire alla ragazza che le sue parole si erano mostrate vere, che non vi era stato niente da temere da quell’unione così malamente forzata, ma quello che riuscì a dire fu « Lo so » perché, in fondo, era vero. Per un’ultima volta stettero l’una fra le braccia dell’altra, scambiandosi gesti appassionati e disperati, saggiando per la prima volta sulle proprie labbra anche il sapore salino delle lacrime, stringendosi come se quella notte le due ragazze fossero morte per poi rinascere, lasciandosi alle spalle chi erano state.

Io e Sansa continuavamo a vederci in pubblico, a parlare ed intrattenerci in qualche conversazione di tanto in tanto, come voleva la giusta etichetta, ma erano momenti forzati, attimi che entrambe vivevamo in modi diversi dentro di noi, sorridendo piacevolmente quando in realtà avremmo voluto urlare, scambiarsi sguardi cortesi quando invece avremmo voluto chiudere gli occhi. Anche le nostre passeggiate nei giardini finirono e al mio posto la accompagnavano la sua ancella o suo marito, la vedevo sorridere di quando in quando e questo mi rallegrava, pensando a come lei era ancora e sarebbe sempre stata una dolce e innocente ragazza.



Growing Strong a tutti voi! Sì, sono una Tyrell convinta, ma andiamo oltre...
Non avete idea di quante volte mi veniva in mente qualcosa da scrivere per questo fandom (che amo più di me stessa), ma non riuscivo mai davvero a realizzarlo, oppure alla fine non lo postavo o chissà che altre fisime mentali... Poi improvvisamente, in questo periodo di astinenza forzata che lentamente mi sta uccidendo qualcuno si sbrighi a far arrivare Aprile, mi è venuta l'ispirazione per scrivere qualcosa in onore di una delle mie ship più amate: Margaery e Sansa. Perché se non urlate al saffico per ogni loro scena allora state mentendo a voi stessi u-u E anche perché sono adorabili e hanno conquistato subito il mio cuoricino di shipper. Dunque ora che ho preso coraggio di postare qualcosa per Game of Thrones, probabilmente altre storielle seguiranno questa, anche se non a tema Margaery e Sansa o almeno non solo con loro due... *yay!* Quindi che dire, spero vi sia piaciuta questa piccola one shot, se vi va ditemi che ne pensate e niente... Alla prossima :3 Hodor!
  
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