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Autore: Alyx    12/11/2013    1 recensioni
Caro Denny,
Ciao.
È passato così tanto tempo, eppure faccio ancora fatica a crederci.

***
Denny è morto, e ha lasciato Izzy sola, triste e ferita.
Ma Denny ha lasciato anche un segno positivo, indelebile e profondo, nell'animo innamorato della bella dottoressa che non vuole lasciar andare il suo ricordo. Anche se questo la porta a scrivergli una lettera tra le lacrime, raccontandogli i suoi sogni, speranze e rimorsi, tanto reali quanto impossibili.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Denny Duquette, Izzie Stevens
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Je me dois, par ta mort, montrer digne de toi.
 

Alla Fede, perché sono stata davvero pesante stasera. E non solo.

 


Seattle, un altro giorno senza di te.

 
Caro Denny, 
Ciao. 
È passato così tanto tempo, eppure faccio ancora fatica a crederci. 
Spero che tu sia in un posto davvero fantastico, perché qui è un inferno. Al Seattle Grace va tutto come sempre, un sacco di gente malata che entra, di cui una parte esce viva e l'altra morta. 
È sempre terribile. Quando non riusciamo a salvare delle vite. 
  Sono rimasta alla fine. Avevo mollato dopo che tu ... te ne sei andato. Io avevo mollato. È stato davvero difficile ma poi sono tornata, perché semplicemente avevo deciso di continuare. Dovevo continuare a combattere per te, per far si che non fossi morto invano, per cercare di salvare qualcun altro. È quello che avresti voluto, no?
Sinceramente non pensavo di riuscirci davvero. È così difficile vivere con la consapevolezza di averti perso per sempre, così dannatamente difficile che delle volte, quando tutto va particolarmente male, quando la vita fa davvero schifo, quasi desidero di avere mollato. Desidero disperatamente che tu sia al mio fianco, e cerco invano un anello al dito che non ho avuto il tempo di avere. Cerco un abito da sposa nascosto in un angolo del guardaroba, cerco delle foto che esistono solo nella mia mente. E mi rendo conto di quanto abbiamo perso. 
Una vita. Un vita intera, riesci a crederci, Denny? Magari non sempre facile e felice, ma almeno insieme. 
È incredibile come in un battito di ciglia i nostri sogni si siano infranti, come una fragile ampolla di cristallo caduta sul pavimento. 
  Delle volte penso che vorrei essere stata al posto tuo, e poi mi do dell'egoista. Ma Denny, sapessi quanto è difficile fare la forte donna in carriera mentre dentro ti senti sbriciolare ogni secondo che passa. Sapessi quanto è difficile soffrire in silenzio per una cosa che molti hanno dimenticato. Sapessi quanto è difficile restare vivi quando muoiono le persone che amiamo. 
  Mi hanno detto che il mio non era amore, che per te era solo affetto. Che è stato quasi un bene e che quel che è successo mi ha impedito di fare un grosso errore. Lo pensano in tanti. Forse anche i miei migliori amici. 
Eppure nessuno di loro era lì insieme a noi, quelle infinite e sofferte notti, in cui solo riuscire a vederci sembrava una grazia divina. 
Quanto è stato difficile cercare di cancellare dalle menti delle persone tutti i pregiudizi che si erano fatti su di me, su di noi. Ero da sola ad affrontarli, Denny, ed è stato davvero tanto difficile. 
  Delle volte quando passo vicino alla tua stanza, mi sembra di sentire la tua voce, addirittura di intravedere la tua figura sorridermi pigramente dal letto, e penso di non farcela. Vorrei correre là dentro e sperare di trovarti sdraiato, lì, in via di guarigione, con il tuo nuovo cuore che riesce a scaldarti le mani. Ma ovviamente non ci sei, e io tutte le volte, nonostante mi renda conto di quanto sia stupido, io continuo a sperare. 
Spero che il campanello di casa suoni, spero di trovarti sulla porta con un mazzo di fuori, vestito bene, che mi dici di andarmi a cambiare perché usciamo insieme a cena, spero di tenerti la mano, di baciarti, spero di andare a scegliere la nostra futura casa insieme. Spero davvero tante cose, Denny. Tante cose che sembrano farmi stare meglio lì per lì, ma poi sono costretta a rinunciare, perché è tutto impossibile, e fa ogni volta più male. 
Sei sempre dentro di me, nei miei pensieri, nei miei sogni e desideri, nel mio cuore che non ha voluto proprio spezzarsi nonostante tutto il dolore che ha dovuto sopportare. 
  Sono diventata brava in chirurgia, riparo i cuori adesso, eppure non sono riuscita ancora a trovare un modo per riparare i cuori metaforicamente spezzati. Non c'è bisturi che tenga. Non posso nemmeno sostituirlo con uno nuovo. 
Se fosse possibile, sai quanta attesa ci sarebbe, Denny? Forse più di quanto hai aspettato tu, e decisamente ci sarebbero molti più rischi. 
  Mi sento stupida, davvero stupida, a solo pensare queste cose. Perché tu mi saresti bastato anche con un cuore metaforicamente rotto. Perché quello che conta è il cuore vero, quello che batte, quello che pompa il sangue nelle vene. Quello che tu non avevi. 
  La vita fa davvero schifo, Denny. Facevi bene a credere in quella luce di salvezza e spero davvero che tu l'abbia trovata perché te la meriti. Sei stato l'uomo più fantastico e sensazionale che io abbia mai conosciuto. 
Il mondo è stato crudele a dare un cuore così fragile a una persona tanto fenomenale, ma lavorando come medico, me lo dico spesso. Sono sempre i migliori a rompersi. 
  Il mio strizzacervelli è davvero stupido e non capisce un accidenti di come mi sento. Se tu fossi qui, penso mi avresti detto ridendo -nel tuo modo incredibile di ridere- che non ho bisogno di uno strizzacervelli perché sono abbastanza forte. 
Ed avevi ragione, Denny, io ero forte. Ma poi mi hai lasciata da sola, e tutto è diventato terribilmente più difficile. Vivere come prima lo è. 
Hai cambiato la mia vita, Denny Duquette, hai cambiato me. Incredibile come tu ci sia riuscito in così poco tempo. Sono orgogliosa di averti conosciuto, grata di averti avuto sotto le mie cure, incredibilmente felice di aver passato un po' della mia vita insieme a te, anche se non si possono definire i mesi più semplici. 
Ma eravamo felici. Ed era questo che importava. 
 Per quello che può contare adesso, volevo davvero sposarti Denny. Non mi sarei tirata indietro. Non avrei avuto paura. Volevo vivere il resto della mia vita con te, amarci, ed invecchiare insieme, lo volevo davvero. Ti amavo davvero. 
Non ti dimenticherò mai, Denny. Mai. 

Ti amo, 
Izzie
















Angolo dell'Autrice:
È da un'ora e mezza che sono alle prese con questa maledetta storia. 
Incredibile come una one shot così mi abbia preso tanto tempo: è evidente che sono fuori allenamento. 
Per chi mi conosce, ciao, non tiratemi niente addosso (niente verdura, scope, spranghe, acido corrosivo...) non sono morta, semplicemente non ho molto tempo. 
Per chi non mi conosce, ciao, non tiratemi niente addosso perché è la prima fanfiction in assoluto che scrivo del fandom e oggettivamente, non ho ancora finito nemmeno di guardare la serie. 
Ma tranquilli, so già un sacco di cose e spoiler vari. Mia mamma continua a ripetermi che è inutile che mi guardi la serie dalla prima stagione, ma se avessi dato ascolto a lei -oltre a essere una che non ci capisce un accidente di TV e qualsiasi altra cosa dotata di uno schermo-, non avrei mai conosciuto la mia OTP in assoluto. 
Ho adorato alla follia Denny, la sua infinita dolcezza con Izzie, e ho pianto un'ora dopo aver visto la puntata della sua morte -e ho smesso solo perché dovevo andare a dormire.-, ho pianto le puntate dopo e ho pianto anche scrivendo questa fanfiction perché mi sono immedesimata troppo in Iz. La mia vita è diventata un piagnisteo unico da quando Denny è morto, infatti sto cominciando a innervosire un sacco di gente. 
Per questo mi sono ritrovata a scriverci una fanfiction; in genere dopo mi sento meglio. 
Solo un'altra piccola cosa che sarebbe una delle più importanti ma sono un maestro nel divagare come avete notato: il titolo. 
Il titolo viene dalla tragedia francese di P. De Corneille -sì, lo sto studiando ora.- che si intitola "Le Cid". Sarebbe stato molto carino mettere per chi non sa una parola di francese la traduzione seria italiana, ma non l'ho trovata su internet. Quindi accontentavo della mia: “Je me dois, par ta mort, montrer digne de toi” significa “Devo, con la tua morte, mostrarmi degna di te” ed è una frase tanto tragica nell'opera originale che non c'entra nulla con la morte di Denny ma che è totalmente perfetta per questa OS a mio parere. 
Bene, buona notte a tutti, vi saluto. 
Spero di non aver scritto una boiata. Aspetto i vostri commenti, 
Alice 
   
 
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